Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. Joker
     
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    Hanno assimilato in pieno la cultura delle "padrone del mondo", il disprezzo
    per il maschile, e di conseguenza per i maschi (non gli uomini) lo hanno
    talmente fluido nelle vene che ormai gli si è mischiato col sangue.
    Potrei sbagliarmi, ma spesso mi viene da pensare che queste non sono neanche
    più femmine, piuttosto la deviazione malata del "vecchio" genere femminile.
    Non voglio neanche pensare che in realtà siano sempre state così e solo adesso
    siano "state liberate le belve" (come ha saggiamente detto qualcuno in lista).
    Queste "man-haters" -come le chiamano in america- sono il risultato di decine
    d'anni di bombardamento (anti)culturale anti-maschile. Sono creature che hanno
    subito un'irreparabile lavaggio del cervello, come nella Germania nazista.

    Una cosa però vorrei dire, se mi è permesso, ovvero spezzare una lancia
    in favore proprio della Germania nazista. Tutto derivava dall'idea malata
    della razza ariana e bisognava eliminare i malvagi ebrei, ma alla fine
    lo scopo ultimo (per quanto malato) era il perseguimento di un "mondo migliore".
    Nella sua assurdità e barbarie comunque si vedeva ugualmente che una meta
    in fondo al tunnel c'era, un obiettivo da raggiungere.

    Invece questo "femminismo", queste nuove creature malate, non hanno
    nessun obiettivo, non è nemmeno la meta di eliminare i maschi, fisicamente
    o in altro modo. Non è l'odio nazista nei confronti degli ebrei finalizzato
    a raggiungere uno scopo, questo è proprio odio fine a se stesso. Non c'è
    niente da raggiungere, nè una meta nè un'aspirazione: quando si sentono
    parlare donne belle, ricche, famose, che apparentemente hanno avuto tutto
    dalla vita (magari anche i figli in solitaria) e ugualmente continuano
    a "odiare" e porsi in termini sprezzanti nei confronti degli uomini...
    questo è odio fine a se stesso, da un punto di vista puramente morale
    quello nazista era più giustificato.

    Abbiamo a che fare con creature malate, che a loro volta hanno prodotto,
    indirettamente, un'altra sottocategoria: i "maschi pentiti". Quale possa
    essere il metodo migliore per combattere tutto questo non ne ho la più
    pallida idea. E' come sparare agli zombie, son già morti, che ammazzi ?

     
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    Lupus in fabula

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    Riflessione amara e forse può apparire un pò forte, tuttavia contiene parecchia verità, Joker.

    Il femminismo, come è stato portato avanti in Italia, anche secondo me ha causato decisamente molta più distruzione di quanto abbia "creato". Distruzione che è sembrata -e sembra-, fine a sè stessa.

    Per me rimane in piedi la domanda: "perchè"?

    Edited by Reduan - 10/6/2004, 14:00
     
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  3. Ganesha
     
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    Gentili amici,
    avrei preferito non intervenire più “pubblicamente” sul Forum ma, avendo constatato come in questo topic sulla prostituzione ciascuno di voi abbia prodotto delle affermazioni condivisibili mescolate inestricabilmente ad altre meno condivisibili, mi accingo a stilare un lunghissimo e meditato intervento, con l’auspicio di non aver perso il mio tempo nel redigerlo né di sottrarre il proprio a chi lo leggerà e con la speranza di apportare un po’ di chiarezza alla questione.
    Ho diviso il messaggio in paragrafi: ciascuno di voi è ovviamente libero di leggere tutto il contenuto del messaggio, di leggerne solo quelle parti che riterrà più di suo interesse e gradimento o di non leggerlo affatto.


    ________________________________________________________



    EROTISMO, SESSUALITÀ E PROSTITUZIONE

    1. PREMESSA
    B4R ha inaugurato questo topic, circa un mese fa, con la seguente esternazione: “Voi femmine “emancipate” mi guardate di traverso, mi giudicate nel peggiore dei modi e moralmente mi linciate solo perché rivendico il mio DIRITTO ALLA SANA ED ONESTA SESSUALITÀ, non cervellotica come la vostra e guidata da secondi fini, ma schietta e vera! […] Ecco il senso di colpa che voi volete instillare in noi uomini: solo per la nostra più vera e schietta sessualità, volete farci passare per maniaci, stupratori, sfruttatori di prostitute…”.
    Con queste parole B4R ci testimonia di come egli nella sua vita abbia provato quello che penso tutti noi, in misura maggiore o minore, abbiamo provato almeno una volta: l’attrazione verso la donna e verso il corpo femminile e le sue grazie, il turbamento dei sensi, il ribollire del sangue, la forza incontrollabile della libido, etc.
    B4R ha analizzato queste sue sensazioni ed è giunto alla conclusione che, provando tutto ciò, egli non è affatto un malato o un perverso (come le femministe vorrebbero far credere) ma semplicemente un uomo normalissimo che sente in sé la presenza di una SANA ED ONESTA SESSUALITÀ.
    B4R ha poi constatato come attualmente la stragrande maggioranza delle donne occidentali, che si autodefiniscono “emancipate”, presentino o una sessualità completamente atrofizzata o una sessualità cerebralistica che esse utilizzano, maliziosamente, per capziosi secondi fini.
    Confrontando la sua sessualità con la sessualità di queste donne B4R si è accorto che, a rigor del vero, le vere malate e le vere perverse sono proprio queste ultime.
    Su tutto ciò ovviamente ci troviamo perfettamente e completamente d’accordo con B4R.
    A questo punto però è necessario, se si vuole portare il discorso più in profondità, adottare un punto di vista più “filosofico” sull’argomento (e qui uso il termine “filosofia” nel suo significato etimologico, cioè nel senso di “amore per la sapienza”).
    Sia Aristotele che Platone ci hanno detto che la filosofia nasce dalla meraviglia: tutti gli uomini sentono fluire nelle loro vene la forza imperiosa dell’eros; la gran parte degli uomini però si arresta a questa empirica constatazione e corre a procurare soddisfazione al desiderio, nei modi e nelle forme che l’ambiente in cui vive gli consente; chi ha attitudini “filosofiche” invece, dinnanzi alla manifestazione di questa forza, si “meraviglia” e lo stupore che egli prova diviene impulso alla ricerca.
    E così il “filosofo” si pone innanzitutto queste due domande:
    1. Da dove viene e qual è il significato della forza erotica che io sento manifestarsi dentro di me?
    2. Qual è il modo legittimo e conforme alla natura delle cose (= il modo “filosofico”) di dare soddisfazione a questa forza?
    Nei paragrafi successivi tenteremo, nei limiti delle nostre possibilità, di dare una congrua risposta a questi due interrogativi.

    2. PERCHÉ SI MANIFESTA LA FORZA EROTICA?
    Prima di cercare di chiarire cosa sia e perché si manifesti la forza erotica, dobbiamo porci una domanda preliminare: l’impulso erotico si manifesta solo nell’uomo o piuttosto anche nella donna?
    Risponderemo citando ampi stralci di un ottimo articolo di Henry Makow, dal titolo “THE EFFECT OF THE SEXUAL DEPRIVATION ON WOMEN” (l’articolo è interamente consultabile su SAVETHEMALES, ottimo sito in lingua inglese già citato in questo forum da Purusha; la presente traduzione in lingua italiana è nostra):
    Noi occidentali ci siamo creati una pseudo-cultura cui non piace ammettere che le donne abbiano bisogno del sesso come gli uomini, se non di più.
    I conservatori e i puritani pongono le donne su un romantico piedistallo.
    Le femministe negano categoricamente che le donne possano avere bisogno degli uomini per qualunque cosa.
    Mia moglie afferma: “Le donne sono state abituate a sentirsi in colpa se per caso dovessero sentire di aver bisogno degli uomini. Ci è stato insegnato che, comportandoci così, noi mostreremmo tutta la nostra debolezza, la nostra dipendenza e la nostra mancanza di autostima”. Anche a mio figlio di 15 anni è stato inculcato il medesimo messaggio: “Le donne non hanno assolutamente bisogno del sesso”, mi ha riferito una volta con ferma convinzione, “quando esse lo praticano, lo fanno SOLO PER FARE UN FAVORE AGLI UOMINI…”
    Questi messaggi sono dettati dall’ideologia di genere che nei nostri Paesi ha monopolizzato qualunque discussione sul rapporto fra i sessi e cui l’Occidente ha ormai consegnato la patente di ufficialità in modo esclusivo, bollando ogni possibile visione alternativa come eresia: il femminismo.
    Il risultato è che sia gli uomini che le donne soffrono perché non riescono a vivere in modo corretto la loro sessualità. […] Il femminismo rende gli uomini e le donne incompatibili e spinge le donne alla frustrazione e alla rabbia. […] Il femminismo fa apparire le donne come inviolabili divinità che magnanimamente fanno dono del sesso agli uomini quando questi ultimi si comportano bene, come se il sesso fosse una specie di caramella o un cioccolatino da offrire a chi abbia fatto il bravo!...
    Nella realtà invece, LE DONNE SONO CREATURE PASSIONALI E SENSUALI CHE HANNO UN ASSOLUTO BISOGNO DI AVERE UNA VITA SESSUALE CON UN UOMO PER ESSERE FELICI E PER SENTIRSI REALIZZATE! […] In un vero matrimonio, due persone divengono “un’unica carne”; ciascuna delle due parti funge da complemento dell’altra. Il ruolo della donna non deve assolutamente essere lo stesso di quello dell’uomo in una famiglia [altrimenti non ci sarebbe alcun bisogno delle donne ed esse, in quanto “secondo sesso”, sarebbero semplicemente superflue ed inutili], ma il suo complemento; gli uomini poi, non devono assolutamente sentirsi obbligati ad abbandonare o a modificare il loro ruolo naturale [sarebbe un grave errore] nella famiglia, semplicemente perché le donne hanno abbandonato il loro […]
    ”.
    Abbiamo appurato dunque che l’impulso erotico è presente, in modo differente ma specularmene complementare rispetto all’uomo, anche nella donna e le donne hanno un assoluto bisogno del sesso, come e forse più degli uomini.
    Una vera donna, una donna orientale, non necessita neanche di discutere su ciò, perché lo dà per scontato e, lasciando da parte le inutili chiacchiere, si abbandona all’amore, donando la sua femminilità all’uomo e ricevendo in cambio protezione, guida e direzione (cosa che in termini sintetici l’Islam esprime affermando che ogni marito è l’imam di sua moglie).
    Una donna occidentale moderna è invece meno disposta ad ammettere ciò, anzi farà di tutto per negarlo, proprio perché ha subito un lavaggio del cervello, come riporta Henry Makow, e le è stato insegnato che ella non deve credere in alcun modo di essere dipendente dall’uomo; in fondo alla sua anima però ogni donna arguisce la verità e soffre per non poter estrinsecare in modo libero e corretto la sua autentica natura femminile (che è fatta per la donazione e la dedizione all’uomo); il risultato è la rabbia e la frustrazione.
    Come vedete, a differenza di molti in questo forum, noi non abbiamo alcuna remora a PENETRARE (ah, quale termine sconcio ed impudente sta usando Ganesha!... Non ha paura di urtare la suscettibilità delle femministe?...) i più nascosti recessi dell’animo femminile, perché chi si pone al centro delle cose, può conoscere la natura di tutti gli esseri ed apprendere il segreto (nel Tasawwuf si direbbe il SIRR) di ogni creatura, conoscendo ciò che per essa è bene e ciò che per essa è male (vale a dire il suo SWADHARMA o la sua HAECCEITAS) meglio di quella stessa creatura.
    L’atteggiamento di chi prima dichiara che la “grande narrazione femminista” va assolutamente smontata in ogni suo pezzo, in quanto falsa e capziosa, e poi fa propria la menzogna propalata da quella stessa “grande narrazione”, secondo cui le donne non proverebbero per gli uomini quella stessa attrazione che invece gli uomini provano per le donne, è totalmente antitetico ed opposto al nostro.
    Le donne possiedono invece, in modalità ovviamente – e necessariamente – differenti e complementari a quelle maschili, gli stessi impulsi erotici degli uomini, perché in realtà È L’INTERO COSMO, L’INTERA MANIFESTAZIONE A FONDARSI SUL DESIDERIO EROTICO.
    L’impulso erotico è una TENDENZA ALLA RIUNIFICAZIONE e tutti gli esseri che appaiono nella manifestazione percepiscono in loro stessi la dualità e tendono dunque a ricostituire l’Uno originario e a recuperare l’unità perduta.
    Come dice lo Shaykh Nadhim al-Haqqani al-Kubrusi an-Naqshabandi (ATTENZIONE: Maestro spirituale attualmente vivente ed operante, HIC ET NUNC, nel nostro tempo e non nel passato. Il vero problema degli occidentali non è che certe realtà appartengano definitivamente ai tempi che furono ed ora essi non sono più in grado di fruirne, ma che lo Spirito passa loro accanto ed essi non se ne accorgono neanche, avendo Iddio sigillato il loro sguardo e i loro cuori…):
    Lo scopo della via spirituale è quello di raggiungere l’unificazione. L’impulso a compiere questa ricerca è profondamente radicato nella nostra natura. In verità è questa stessa ricerca che sta dietro la più grande pulsione dell’animo umano: la sessualità. LA SESSUALITÀ È L’ESPRESSIONE DEL BISOGNO DI OTTENERE L’UNITÀ. L’uomo sente il bisogno di unirsi con una donna E VICEVERSA. In unione corporea ed emozionale. E che bisogno! Ma anche ciò è solo un riflesso dell’impulso di giungere all’unità con il divino. QUESTO RIFLESSO È FACILMENTE OSSERVABILE DA OGNI ESSERE UMANO, MENTRE L’OSSERVAZIONE DELL’IMPULSO ORIGINALE È COMPRENSIBILE SOLO A COLORO CHE SANNO. L’Onnipotente ha creato i due sessi con una straordinaria FORZA DI ATTRAZIONE dell’uno nei confronti dell’altro ed ha reso IMPOSSIBILE il completamento dell’individuo senza la presenza dell’altro. La stessa struttura fisica, di per sé, sia maschile che femminile, ci indica che ognuno è complementare all’altro e che dall’unione dei complementari si ottiene l’unità originaria. Tutte le anime cercano di fondersi nell’Oceano dell’Unità Divina. È QUESTA L’ATTRAZIONE CHE SPINGE ALL’INTERESSE PER IL SESSO OPPOSTO, ANCHE SE I PIÙ NON NE SONO CONSAPEVOLI E NON COMPRENDONO QUESTO SEGRETO.
    Tutte le bellezze che troviamo in natura (esseri umani, animali, piante, minerali) non sono nemmeno una goccia nell’Oceano Infinito della Bellezza Assoluta. Le galassie nuotano nell’Oceano di Potere della Divinità. Oh uomo, la tua anima è una fonte di infiniti segreti! Che significa tutto ciò? Significa che i molti ruscelli che sgorgano dai nostri cuori confluiscono tutti nell’unico Oceano Divino.
    ” [Chi volesse approfondire l’argomento può recarsi agevolmente nel sito: www.sufi.it].

    3. IN CHE CONTESTO È LECITO SODDISFARE L’IMPULSO EROTICO?
    Chiarita dunque la natura e l’origine dell’impulso erotico e chiarita anche la sua legittimità e normalità, a questo punto non resta che rispondere al nostro secondo quesito: in che contesto è lecito dare soddisfazione all’impulso erotico? In quale luogo è lecito vivere la propria sessualità?
    [Sia ben chiaro che per “lecito” ed “illecito” non intendiamo ciò che è “morale” o ciò che è “immorale” compiere, ma ciò che è CONFORME o NON CONFORME alla natura delle cose, o in altre parole ciò che è DHARMICO e ciò che è ADHARMICO.]
    La risposta delle forme tradizionali (cioè delle varie forme che il SANATANA DHARMA o TRADITIO PERENNIS ha assunto nei secoli per adattarsi alle diverse esigenze di tempo, luogo e mentalità) a questo riguardo è univoca: per la quasi totalità degli esseri umani l’unico luogo lecito (cioè CONFORME alla natura delle cose) in cui estrinsecare la propria sessualità è il MATRIMONIO.
    Abbiamo appurato sopra che la sessualità e l’erotismo sono qualcosa di sacrale, un patrimonio che va sapientemente gestito e conservato, evitando assolutamente che esso venga profanato o banalizzato.
    Proprio per questo, anche il contesto in cui sessualità ed erotismo si estrinsecano deve essere sacrale ed il contesto che permette la sacralizzazione dell’unione sessuale è proprio il MATRIMONIO.
    L’unione sessuale è una forma di conoscenza (e fra le più elevate, se non la più elevata) e come tale è necessario che essa non venga assolutamente prostituita.
    In realtà ci sono dei casi in cui anche l’unione sessuale “extramatrimoniale”, in determinati e specifici contesti, presenta un valore sacrale (es.: ierodulia, tantrismo, etc.), ma questi casi appartengono davvero all’ “altrove” (cioè, ad altri tempi e ad altri luoghi) e dunque non è il caso di occuparsene in questa sede (rimandiamo gli interessati al libro di Julius Evola METAFISICA DEL SESSO, avvertendo però che tale testo è soggetto a cauzione in più di un punto e che dunque va letto con estrema cautela, non collocandosi in una prospettiva che si possa dire tradizionale in senso integrale e completo. In ogni caso, una cosa è ricordare i limiti di Evola, altro è affermare che egli appaia, “alla luce della novità assoluta [!?! di Assoluto c’è solo la Divinità, quanto alle pretese “novità assolute” risponderemo con Salomone che “nihil sub sole novi”] dei fatti correnti”, come “un ingenuo e uno sprovveduto” [!?!], cosa che, a nostro modesto parere, suona veramente come un’irrispettosa ed impudente mancanza di riguardi nei confronti di un autore il cui pensiero, su molti argomenti e soprattutto sul rapporto uomo-donna, pur non essendo pienamente tradizionale, è comunque sempre molto acuto e profondo).
    Data la sacertà dell’atto sessuale e del matrimonio, si comprende benissimo come in molte legislazioni tradizionali (ad es. nell’Islam o nell’Ebraismo) l’adulterio venga considerato come un atto estremamente “adharmico” e dunque punito con la stessa pena riservata all’apostasia, cioè (e qui i più salteranno dalle loro sedie) con la morte per lapidazione.
    Se però il matrimonio è il luogo pressoché esclusivo in cui la sessualità può essere vissuta in modo sacrale e conforme alla natura delle cose, ne conseguono altresì due importanti corollari:
    1.Il fine dell’unione sessuale all’interno del matrimonio non deve assolutamente essere solo “procreativo” (fine certamente importante e fondamentale dell’atto sessuale, ma non esclusivo), ma anche “unitivo”.
    2.Nessuno dei due coniugi può disertare il letto coniugale. Il matrimonio presenta dei doveri e dei vincoli per entrambi i coniugi e tali vincoli vanno assolutamente rispettati. Un coniuge non può in alcun modo sottrarsi alle esigenze sessuali dell’altro coniuge (ovviamente qualora queste siano legittime e non scadano nella perversione e nel sado-masochismo); ciò non gli è assolutamente lecito, perché il soddisfacimento sessuale rappresenta, sia per il marito che per la moglie, il primo e il più importante dei DOVERI CONIUGALI. Tutte le legislazioni tradizionali sono concordi nel sostenere e nel difendere ciò.

    4. È NECESSARIO CONDANNARE O TOLLERARE LA PROSTITUZIONE?
    Nella storia sono esistiti vari tipi di “prostituzione”. Ad es:
    1.la “prostituzione sacra”, che sarebbe più corretto definire IERODOULIA, praticata praticamente ovunque nel Mediterraneo antico e in India fino a tempi recentissimi;
    2.la cosiddetta “prostituzione ospitale”;
    3.la “prostituzione” a scopo di procacciarsi la dote.
    Parlare di questi (o di altri) tipi di prostituzione avrebbe però in questa sede, come abbiamo già detto, esclusivo valore documentario, storico, etnologico o antropologico e certamente non “applicativo”, trattandosi di forme scomparse da lungo tempo nel mondo occidentale.
    Occupiamoci invece della prostituzione “comune” o “volgare”, che ha resistito per più lungo tempo in Occidente e che ancora sussiste, sebbene in forme sempre più degradate e abiette.
    Abbiamo detto che nelle forme tradizionali a base religiosa (Giudaismo, Cristianesimo, Islam) l’unico luogo deputato alla manifestazione legittima e conforme della sessualità è il matrimonio e la prostituzione viene effettivamente vista come un abominio (come giustamente ci riportava Amator Veritatis) e dunque, a ragione, condannata.
    Tuttavia, qual è stato di fatto l’atteggiamento pratico della Chiesa Cattolica, custode della forma religiosa venuta a prevalere in Occidente (= il Cristianesimo), nei confronti di quest’atto illecito?
    La prostituzione è stata certo condannata e stigmatizzata (e con parole di fuoco), ma nei fatti è stata, con ben calibrato e sapiente realismo, tollerata.
    I padri e i dottori della Chiesa, da Sant’Agostino a San Tommaso d’Aquino, hanno sempre ribadito che “anche le prostitute devono essere tollerate nella società per evitare mali peggiori” e che “se si eliminano le meretrici, tutto sarà turbato con la libidine”.
    Ecco cosa affermava, molto giudiziosamente, non ricordiamo più in quale pubblico dibattito, un uomo politico che dimostrava di aver ben compreso l’insegnamento tradizionale della Chiesa Cattolica e dal cui discorso estrapoliamo questo brano: “La “senatrice” Merlin [principale promotrice dell’abolizione delle “case di tolleranza”], che non era una cattolica ma una socialista (anche se poi aderì al comitato per il referendum sul divorzio), aveva una mentalità di chiaro stampo “protestante” e “puritano”; voleva che tutto fosse formalmente “pulito” e riteneva che lo Stato non si dovesse sporcare le mani con una realtà che era “immorale”; in realtà le chiese di Roma sono state costruite anche con le tasse che pagavano le prostitute per esercitare il loro “mestiere”… Il Cattolicesimo, che nasce dal realismo e non dall’utopismo inumano e ipocrita protestante, tollerava la prostituzione in quanto male minore. Sant’Agostino diceva che il boia e la prostituta sono il FONDAMENTO della società, perché la paura del castigo e lo sfogo di certi desideri evitano mali peggiori”.

    5. VERSO UNA SOCIETÀ “MISANDRICA”?
    Qual è invece la situazione attuale?
    A noi sembra che effettivamente abbiano ragione quelli che in questo forum denunciano il pesantissimo clima repressivo, “misandrico” e “fallofobico”, che si è creato nella società e a cui, purtroppo, anche la Chiesa Cattolica (rinnegando il suo passato e quel Magistero cui in realtà essa sarebbe tenuta ad attenersi), in misura maggiore o minore a seconda del grado di “maschipentitismo” di cui gli esponenti della sua gerarchia e la quasi totalità dei suoi fedeli di sesso maschile fanno professione, si è allineata.
    Effettivamente, è uno strano tipo di puritanesimo e di moralismo quello che si sta imponendo nella nostra società: è un “puritanesimo” per cui le donne saranno sempre più libere di fare quello che vogliono (tranne quello che sono chiamate effettivamente a fare), mentre la sessualità maschile verrà repressa in modo sempre più spietato e violento.
    La donna è attualmente libera di spogliarsi e di farsi vedere nuda se lo desidera, senza che nessuno possa osare non dico sfiorarla con un dito (cosa per cui si finisce in galera), ma neanche fare degli apprezzamenti sulla sua parziale o totale nudità (perché se uno afferma che una donna che si spoglia in pubblico è una bagascia viene bollato come un bigotto e un retrogrado; se fa degli apprezzamenti positivi sulle grazie che tanto “generosamente” l’esibizionista di turno mette a disposizione degli occhi di tutti viene etichettato come uno che riduce la donna ad un “oggetto” [!?!]; se fa degli apprezzamenti negativi, criticando, da fine esteta, l’imperfezione di certe forme femminili delle donne di oggi viene accusato di essere un misogino ed un oppressore della “espressività femminile”; se infine uno non fa nessun commento e si mostra indifferente, viene giudicato come un “omosessuale” e deve sorbirsi il solito lamento sugli uomini di oggi che non sanno più apprezzare il fascino femminile, alla qual cosa bisognerebbe rispondere: “Ma perché, esiste ancora un “fascino femminile” in quelle scimmie urlanti e sgraziate che sono diventate le attuali femmine occidentali?”…); la donna è anche libera di rimanere vestita e nessuno può comandarle di spogliarsi (neanche il marito) se ella non vuole mostrarsi; la donna è libera di avere relazioni omosessuali, eterosessuali o di entrambi i tipi, con chi più le aggrada e quando più le aggrada, ed è libera anche di non avere nessuna relazione sessuale se ciò non le è gradito (neanche se è sposata ed è il marito a chiederle di giacere con lui, con buona pace del “vincolo coniugale”!...); la donna è persino libera (horresco referens) di andare agli spogliarelli maschili [!?!], dove si consuma la più aberrante e laida inversione di ruolo fra i sessi che questa schifosa società ci ha riservato di vedere e dove quattro pervertiti effeminati, senza più un milligrammo di virilità nel sangue, mostrano le loro chiappe e sculettano dinnanzi ad una folla di femmine urlanti.
    Anzi, quest’ultima cosa è ora persino diventata particolarmente “chic” e di moda, almeno da quando una donna che viene considerata da tutti una “fine intellettuale” [!?!] ed una “somma poetessa”[!?!] ha chiesto per il suo compleanno “un uomo caldo [!?!] al posto di un pasto caldo” ed è stata accontentata proprio da quelle istituzioni statali (se non ricordiamo male, nelle vesti di un assessore- o forse sarebbe meglio dire assessoressa – del comune di Milano) che forse stanno sì lottando per dissipare la “piaga” della prostituzione femminile, ma nel contempo si stanno anche prodigando in ogni modo per istituire… la “prostituzione maschile”!...
    C’è qualcuno che si è indignato di fronte ad un simile atto? Per quel che ne sappiamo, a parte quelli di U3000 e dei vari gruppi collegati, nessuno ha reagito ad un simile evento: non i media e l’opinione pubblica (che anzi ha applaudito, con divertita ironia e con compiaciuta condiscendenza, al “nuovo che avanza”, costituito dall’era in cui gli uomini, per la prima volta nella storia, non solo si faranno servi delle donne, ma, culmine dell’abiezione, “venderanno” il loro corpo [!?!]…), non le istituzioni (che anzi, come abbiamo visto, hanno incentivato il fatto) e nemmeno, cosa più grave di tutte, la Chiesa.
    Infatti, a nostra conoscenza, nessun cardinale, nessun vescovo e nessun prete ha commentato l’episodio.
    Se dovessimo sbagliarci per carenza di informazioni, fatecelo sapere.
    Ecco perché affermiamo che il “puritanesimo” della nostra epoca è molto particolare: anche in passato si sono verificati episodi di puritanesimo, ma il puritanesimo delle epoche passate era “sessuofobo” (condannava cioè qualunque espressione della sessualità, sia da parte maschile che da parte femminile), mentre quello della nostra epoca si distingue proprio per il fatto di essere “fallofobo” e “misandrico” e non sessuofobo” (prova cioè odio e rancore, misti a terrore e paura, solo per le manifestazioni di sessualità falliche, mentre per il resto accetta ogni tipo di perversione e di sozzura sessuale e gode soprattutto, e in sommo grado, di tutte quelle situazioni in cui i ruoli fra i sessi vengono sovvertiti ed invertiti) e con ciò tradisce la sua innegabile origine “femministica”.
    Si racconta che in epoca vittoriana un adolescente inglese, pieno di ormoni giovanili, abbia visto il proprio membro gonfiarsi in modo incontrollato e irrefrenabile e premere violentemente da sotto i calzoni dopo aver intravisto, sotto il vestito, alcune forme del corpo della giovane cameriera, che si era chinata per raccogliere qualcosa sul pavimento; la madre del ragazzo, presente all’accaduto, lo redarguì con simili parole: “If I see it again, I’ll cut it!”…
    Non si sa se l’episodio sia vero o inventato; in ogni caso riassume alla perfezione lo spirito di un’epoca.
    Il grosso problema è però che simile temperie culturale, sociale e psicologica non appartiene solo ad un recente passato di cui si può ormai sorridere, ma appartiene al nostro presente e rischia anche di appartenere, in pianta stabile e in forme sempre più repressive, al nostro futuro.
    E la Chiesa attuale come reagisce a simile ordine di cose?
    Facile risposta per chi ha occhi per vedere: reagisce adeguandosi allo “spirito dei tempi” e dunque ai sozzi costumi del nostro secolo e facendo propria la “follia fallofobica” della nostra società.
    E allora è proprio la Chiesa attuale la vera prostituta, la SUMMA MERETRIX che ha abbandonato e tradito il suo legittimo sposo, Cristo (e con Cristo gli antichi Padri ed i Dottori, il cui insegnamento è stato o rigettato oppure sminuito, depotenziato, banalizzato e in definitiva castrato), e si è consegnata a questo mondo e alle sue schiere di femministe urlanti.
    Forse qualcuno, nella Chiesa attuale, ha dimenticato o vuole fare passare sotto silenzio il fatto che Sant’Agostino, prima di diventare Sant’Agostino, ebbe una relazione abbastanza lunga e intensa – ed extraconiugale – con una giovane donna (da cui ebbe anche un figlio naturale, di nome Adeodato) e che si dice egli fosse solito pregare, al momento della sua “conversione”, in simile modo: “Signore rendimi casto… ma non ancora!”… Saremo proprio curiosi di sapere come giudicherebbe oggi don Benzi un giovane Agostino redivivo; non direbbe forse il “buon prete” che egli è uno “sciupatore di povere fanciulle”, non lo farebbe condannare e stigmatizzare dalla società e magari non lo spingerebbe al suicidio per la vergogna come ha fatto con quel giovane di cui hanno parlato altri su questo forum?...
    L’enorme e capitale distinzione fra il grande vescovo di Ippona ed il miserrimo pretuncolo di provincia dei nostri giorni consiste proprio nel fatto che Sant’Agostino possedeva un enorme ed esuberante potenza sessuale che egli, dopo la “conversione”, non annullò affatto ma trasmutò in virilità spirituale (e senza la sua potente sessualità fallica, trasmutata sul piano spirituale ma mai rinnegata, Sant’Agostino non sarebbe mai potuto essere il grande santo che tutti conosciamo), mentre don Benzi appartiene alla schiera di omuncoli che in questo forum sono stati giustamente etichettati come “maschipentiti” e che dovranno presto comparire al ricostituendo “tribunale della virilità”.
    Alla fine infatti, e grazie a Dio, nella valle di Josaphat non saranno i don Benzi a giudicare i Sant’Agostini, ma questi ultimi a giudicare - e severamente – i don Benzi.
    E Iddio è il più sapiente.

    ________________________________________________________

    Grazie per avere avuto la pazienza di seguirmi fin qui.
    Un saluto
    Ganesha


    Edited by Ganesha - 28/9/2004, 11:41
     
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  4. silverback
     
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    Allora...
    Che gli uomini abbiano più bisogno di sesso e, soprattutto, maggior bisogno di variare partner rispetto alle femmine non è una "stupida fantasia" occidentale ma un dato di fatto.
    Che i maschi abbiano nel sangue una quantità VENTI VOLTE superiore di testosterone - sempre rispetto alle femmine - non è una "sciocchezzuola" occidentale ma un dato di fatto.
    Che ci siano stupratori e pedofili per i quali viene richiesta - o che richiedono essi stessi - la "castrazione chimica"(alias,abbassamento drastico del livello degli ormoni androgeni, alias, testosterone, alias, libidine) è un altro dato di fatto. (Altrimenti perché richiedere la castrazione chimica?)
    Poi lo si può negare, per carità; ma mi sa tanto che facendolo non andremo molto lontano.

    Se le femmine avessero gli stessi bisogni sessuali degli uomini (magari!) o, addirittura, superiori, non solo le puttane NON sarebbero MAI esistite ma la stessa Storia dell'umanità sarebbe stata diversa.
    Se sostengo ciò non è perché l'ho "letto da qualche parte" o "me lo hanno raccontato" ma, principalmente, perché non ho alle spalle un passato da "bravo ragazzo, tutto casa e chiesa"...
    Al pari di altri che postano in questo forum, non mi sono mai voluto sposare (motivi personali); di conseguenza ho conosciuto femmine di varie "specie": separate, sposate, "brave ragazze", puttane, entreneuse, bisessuali; italiane, russe, ucraine, lituane, bulgare, etc.
    Ragion per cui mi viene da sorridere quando sento o leggo di uomini convinti che le femmine abbiano dei bisogni sessuali maggiori, bisogni sessuali repressi per millenni dagli stessi uomini...
    (Quindi gli uomini sarebbero dei masochisti straordinari:o no?)

    Diverso è il discorso se parliamo di altro: cioè della capacità della donna di godere quando è REALMENTE attratta (poche volte; di solito è attratta da "altro"...) o VERAMENTE innamorata di un uomo (anche in questo caso è MOLTO più facile che un uomo sia innamorato di "Lei"...)
    In quel caso una femmina può provare un piacere più intenso e lungo rispetto ad un uomo, perché può anche *venirsene più volte* durante un rapporto sessuale (anche se tale goduria *riguarda solo un minoranza* delle appartenenti al sesso femminile*...); per non parlare del fatto che - non dovendo avere delle erezioni - ella può chiavare continuamente e, quindi, godere molto di più.(Ovviamente se ha a "disposizione" un altro uomo - o più...)
    Proprio perché è diversa.(Tra l'altro ci sono anche quelle* (tante*...) che non se ne vengono mai; e non per "colpa" dell'uomo..Perché, di solito, la responsabilità di tutto viene attribuita, solo ed esclusivamente, all'"incapace" "lui". Certo, come no... )
    Ma questo è un altro paio di maniche.
    Così come è un altro paio di maniche se facciamo riferimento alla latente lesbicità presente nella stragrande maggioranza delle appartenenti al genere femminile.
    Molto, ma molto di più di quanto sia naturalmente - e non culturalmente - diffusa l'omosessualità fra i maschi.
    Nella mia esperienza personale (ma anche di amici e conoscenti) ho potuto constatare che se "lasciate andare" le femmine desiderano fortemente sbaciucchiarsi, leccarsi, sditalinarsi - e fare tanti altri "giochetti erotici" - fra di loro.
    Infatti, più tempo passa e più mi convinco che la cosiddetta "rivoluzione sessuale"(?) abbia semplicemente permesso alle donne di fare emergere il loro "vero volto": cioè un volto..."lesbico/bisex".
    Altro che "fame di cazzo"..
    Queste hanno fame di "se stesse"...
    __________________________________________________________

    P.S.: consiglio la lettura di QMDT

    Edited by silverback - 11/3/2005, 18:31
     
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  5. Joker
     
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    CITAZIONE
    Così come è un altro paio di maniche se parliamo della latente lesbicità presente nella stragrande maggioranza delle appartenenti al genere femminile.


    Purtroppo questo è, seppur difficile da accettare a da mandar giù come rospo, un fatto che ormai non si può più sottovalutare.

    CITAZIONE
    Nella mia esperienza personale (ma anche di amici e conoscenti) ho potuto constatare che se "lasciate andare" le femmine desiderano fortemente sbaciucchiarsi,leccarsi,sditalinarsi - e fare tanti altri "giochetti erotici" - fra di loro.


    Purtroppo è così Silver, e non solo nella tua esperienza personale. Ormai se anche chiedi ad una ragazza, così sfacciatamente, sei lesbica ? molte, la maggior parte, ancora ti risponde di NO, ma se poi le chiedi 'sei bisessuale allora ?', molte, la maggior parte, ti rispondono di SI. Questa è una realtà che non si può più tacere. E detto sinceramente, se io fossi donna, e guardando intorno vedessi ciò a cui si sono (sono stati) ridotti gli appartenenti del genere maschile oggi... mio Dio che pena... ma chi può biasimarle a queste sciroccate perchè non vogliono più avere a che fare con dei casalinghi rincoglioniti o con "maschi" che in quanto tali si sentono "inadatti a vivere"...

    Io non le biasimo, mettendomi nei loro panni, per quanto possibile, io non sarei per niente interessato(a) alla schiera infinita di orsacchiottoni-tenerosi-leccapiedi tipo il giornalista che ho citato qualche post fa e che fa rima con "coglioni"...

    ma come si fa a scopare/vivere con degli individui del genere ? :

    "su cara è pronta la cena nel forno tesoro, su sbrigati ho appena apparecchiato e non vorrei mi si bruci l'arrosto..."

    Magari col grembiulino da perfetto casalingo, il sorrisino ebete del maritino perfetto, la camicetta inamidata e perfettina, tutto quel modo di fare da perfetto gentleman e poi.... adesso mi fermo perchè mi sta salendo il vomito



     
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  6. b4r
     
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    Innanzitutto ringrazio ganesha per aver convalidato il mio ragionamento,ha colto il messaggio di quello che intendevo dire.
    Secondo me ci sono donne più passionali,carnali (alcune dette ninfomani) altre più fredde (frigide) non si può generalizzare sulla sessualità delle donne.
    Ma questo agli uomini cosa deve importare?Alla fine preoccuparci troppo di cosa fa piacere o no alla femmina ci porterà all'ansia da prestazione.
    Per ricollegarmi al discorso di Joker e Silverback,anche io penso che sta venendo fuori questa presunta omosessualità sfacciata di donne che di tengono per mano nella pubblica via,o si abbracciano nella discoteca e in questo contesto fingono di essere fidanzate per scacciare gli approcci indesiderati,ma nessuno pensa male di questo atteggiamento,anzi lo trovano divertente (ve lo immaginate se lo farebbero i maschi,in un contesto provinciale?).
    Le lesbiche vere,per quello che mi risulta,tendono a somigliare molto a un maschio,non come le tante finte-lesbiche per moda o convenienza (io rispetto le lesbiche vere,per quanto misandriche all'estremo,piuttosto che queste sgualdrine).
    Nei night club e nell'ambito dei film pornografici vanno di moda gli show-lesbo,a me non eccitano neanche un poco ma non è questo che intendo,intendo che le donne che vi partecipano non vengono certo bollate come omosessuali (a differenza degli uomini).
     
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  7. Abigor*
     
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    Ritengo che il Silver abbia centrato (come sempre) due punti importanti.

    1- Non bisogna confondere gli orgasmi multipli femminili - con relative e irraggiungibili (per i maschi) "vette" del piacere - né il desiderio della donna di far l'amore con il proprio uomo,con la perenne promiscuità,con la "visiva","testosteronica" e "immediata" sessualità maschile.
    La donna è ben più selettiva dell'uomo (per natura) e,di norma,non cerca del sesso fine a se stesso (checché se ne dica).
    Che l'uomo desideri - in genere e soprattutto in gioventù - far sesso con più donne possibile senza alcun vincolo sentimentale è realmente un dato di fatto che a mio parere c'entra moltissimo con la natura e pochissimo con la cultura.

    2- Anch'io posso confermare che tante,tantissime giovani donne sono tendenzialmente bisex.
    Personalmente ne conosco una (che ha pure un figlio di 10 anni) la quale afferma candidamente di preferire nettamente le donne agli uomini;mentre un'altra dichiara di provare piacere con entrambi:con le donne perché "come toccano e leccano loro non tocca e lecca nessun uomo"...con gli uomini perché "le piace sentirsi piena"...(sue testuali parole).
    Embè...

    Edited by Abigor* - 14/6/2004, 07:39
     
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  8. Gianluca
     
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    Joker, scusami, tu mi hai mosso delle osservazioni quando ho avuto quel contrasto Talebani-Zucconi.
    Ricambiando con affetto, ti dico: perchè dobbiamo prendercela con gli uomini ridotti in un certo modo?
    Che senso ha prendersela con le vittime, e non con i carnefici, cioè le femministe che in tale umiliante condizione li hanno ridotti?
    Possono questi poveri disgraziati, vittime involontarie ed inconsapevoli dell'educazione femminista antimaschile arricchita dal vergognoso bombardamento mass-mediatico, uscire dalla loro penosa condizione visti i tempi?
    Joker, se questi poveracci sono ridotti in quella penosa condizione, è colpa delle DONNE!!!
    E, dato che "tira di più un certo pelo che una schiera di buoi", ed inoltre, "chi rompe paga ed i cocci sono suoi", che siano le donne a farli tornare Uomini!
    Joker, se una "zoccola" vuole sedurre un idiota perchè lo vuole spennare in quanto ricco, anche se brutto come la fame e con "problemi", riesce a renderlo più "efficace" di un porno-attore.
    Semplice evidenza, la mia, ed anche più antica del Mondo.
    Ti abbraccio sempre
     
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  9. Joker
     
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    CITAZIONE
    Joker, scusami, tu mi hai mosso delle osservazioni quando ho avuto quel contrasto Talebani-Zucconi.


    Sinceramente non ricordo il post a cui fai riferimento, l'articolo di Zucconi l'avevo postato io e non mi pare ci fossi andato leggero, anzi...

    CITAZIONE
    Ricambiando con affetto, ti dico: perchè dobbiamo prendercela con gli uomini ridotti in un certo modo?


    Forse l'ho già scritto, forse no, ma non è colpa loro se sono ridotti alla maniera in cui sono ridotti. Son stati indottrinati fin da piccoli, gli è stato insegnato che il loro valore dipende dal giudizio femminile, e adesso si ritrovano schiavi oltre che delle "femmine" soprattutto di se stessi.

    CITAZIONE
    Che senso ha prendersela con le vittime, e non con i carnefici, cioè le femministe che in tale umiliante condizione li hanno ridotti?



    Ma io me la prendo eccome con le femministe, solo non riesco a capire come facciano questi maschi-pentiti a non redimersi nemmeno quando gli sbatti di fronte la verità (ciò che diciamo noi in pratica...). Insomma, se fino a ieri sei stato incatenato, oggi viene uno e ti libera e tu non scappi... la colpa è anche un pò tua no ?? E poi è anche una questione di strategia, bisogna prenderli per il culo questi maschi-pentiti per farli un pò svegliare.

    CITAZIONE
    Possono questi poveri disgraziati, vittime involontarie ed inconsapevoli dell'educazione femminista antimaschile arricchita dal vergognoso bombardamento mass-mediatico, uscire dalla loro penosa condizione visti i tempi?


    Solo i più forti ci riescono, e a mio avviso ci vuole anche una certa sensibilità che non tutti hanno per accorgersi della situazione. Io me ne ero accorto ma poi iniziai a far finta di niente, non potevo (volevo) francamente pensare che ciò che sentivo con tanta assiduità, tutto quell'odio e disprezzo proveniente "dall'altra parte", potesse essere sistematico. E invece lo è.

    CITAZIONE
    Joker, se questi poveracci sono ridotti in quella penosa condizione, è colpa delle DONNE!!!


    Gianluca io non direi che è colpa delle donne, ma delle femministe. Ricordiamoci che anche -e soprattutto- le donne son state il bersaglio principale dell'indottrinamento femminista, sono loro che son state "addestrate" ad odiare sempre più e con sempre maggior intensità gli uomini. Sono indottrinate come lo erano i tedeschi durante il nazismo: a pagarne son stati gli ebrei, ma in un certo senso anche il popolo tedesco indottrinato dal nazismo era una vittima. E' quasi sicuro, o almeno probabile, che se anche qualsiasi di noi fosse nato in quella Germania, in quel periodo, avremmo avuto in simpatia il nazismo, e forse più... Ripeto, bisogna avere una certa sensibilità per riuscire ad allontanarsi dall'ideologia dominante di massa e iniziare a scorgere un pò di verità, e -come stiamo facendo noi- iniziare a cantare fuori dal coro.


    CITAZIONE
    "chi rompe paga ed i cocci sono suoi", che siano le donne a farli tornare Uomini!


    A mio avviso è questo l'errore. E' proprio qui il malinteso, le donne non possono farli tornare uomini, semplicemente perchè non ne sono in grado. Gli unici che possono far "ritornare uomini" i tanti molluschi ora in circolazione (di cui il 90% è ormai irrecuperabile) sono soltanto, e solamente, gli UOMINI. Ricordiamoci che tutto questo casino è iniziato, o è stato peggiorato, quando la figura paterna è stata allontanata dalla famiglia, e i maschi di oggi (e ancor più di domani) son stati cresciuti praticamente solo da donne. Ci son state le due grandi guerre e gli uomini sono andati a combattere, molti non son più tornati, e altri si, ma son tornati indeboliti (come normale che sia) e han dovuto assistere allo spartimento delle risorse create dal loro stesso sudore e indirettamente hanno favorito soltanto le donne. Chi oggi è favorevole a tutte queste guerre che stanno scoppiando in giro per il mondo, non si accorge che a pagare (e morire) son sempre gli uomini, ma i benefici saranno soltanto delle donne, che prima si fanno belle ad urlare "pace" ma poi vogliono prendere a piene mani i frutti della "guerra". E Dio non voglia che riescano a portare il femminismo come lo conosciamo noi anche nei paesi arabi, allora sì che partirà un fuoco incrociato, da occidente e da oriente, arabe, americane, italiane -tutta figa è- un male-bashing infinito, e saranno nostre le colpe di un marito arabo che prende a botte la moglie, saranno nostre le colpe che le femministe arabe ci lanceranno dall'Altrove, nonostante noi siamo qui e non abbiamo niente a che spartire con chi è "lì"...

    CITAZIONE
    Joker, se una "zoccola" vuole sedurre un idiota perchè lo vuole spennare in quanto ricco, anche
    se brutto come la fame e con "problemi", riesce a renderlo più "efficace" di un porno-attore.
    Semplice evidenza, la mia, ed anche più antica del Mondo.


    Questo è vero, ma probabilmente non ci si può fare niente a proposito. Credo proprio che la caratteristica a cui tu fai riferimento sia proprio insita nella natura femminile. Gli uomini si sposano così all'acqua di rose, pensando di portare in casa una compagna a vita, una persona leale e di sostegno. Pensiero ingenuo certo, ma credo sia sempre andata così. Le donne invece, anche solo per una banale relazione, si chiedono sempre che vantaggi concreti possono guadagnarci. Se lui ha soldi, bella macchina, posizione sociale interassante, se viaggia, se è festaiolo, se è generoso nei regali, se dalla casa/appartamento in cui vive si può dedurre un cospicuo conto in banca... Questo è un modo di pensare davvero squallido ma dobbiamo renderci conto definitivamente che dall'altra parte è così che ragionano, dobbiamo toglierci dall'illusione infantile della "donna=poesia" e cazzate simili... la poesia l'hanno inventata gli uomini, era (è) nella loro testa, se poi la proiettano (o l'hanno proiettata) nelle donne è semplicemente per ingenuità. E' meglio proiettarla nell'arte, nello sport, nella musica, in altre passioni piuttosto che farla sciupare (e poi deridere) con questa manica di "femmine" molto simili ormai in tutto e per tutto a dei sciacalli.

     
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  10. Purusha
     
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    Caro Joker,
    una precisazione soltanto: anche se certe cose non sono di dominio corrente presso un'opinione pubblica occidentale allevata a furor di menzogne e luoghi comuni della peggiore specie cucinati al fuoco della più meschina malafede, nel mondo arabo il femminismo comincia ad emettere i suoi aurorali vagiti già nell'Egitto degli anni '20, con un'isterica che non ha nulla da invidiare alle sue consorelle euro-americane, di nome Huda Sha'arawi. Ma la cosa più sconcertante è che la miccia è stata accesa da...un uomo (!!) sufficientemente drogato di ideologie occidentali (sapete, il solito stornello delle 'magnifiche e progressive sorti'), e cioè l'egiziano Qasim Amìn che nel 1899 (pensate un po', quale precocità) diede alle stampe un capolavoro di cretinate dall'altisonante titolo di "Tahrir al-mar'a", vale a dire "La liberazione della donna"...
    Come vedete, le sorprese sono inesauribili in questo campo.
     
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  11. b4r
     
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    CITAZIONE (Purusha @ 13/6/2004, 22:38)
    Caro Joker,
    una precisazione soltanto: anche se certe cose non sono di dominio corrente presso un'opinione pubblica occidentale allevata a furor di menzogne e luoghi comuni della peggiore specie cucinati al fuoco della più meschina malafede, nel mondo arabo il femminismo comincia ad emettere i suoi aurorali vagiti già nell'Egitto degli anni '20, con un'isterica che non ha nulla da invidiare alle sue consorelle euro-americane, di nome Huda Sha'arawi. Ma la cosa più sconcertante è che la miccia è stata accesa da...un uomo (!!) sufficientemente drogato di ideologie occidentali (sapete, il solito stornello delle 'magnifiche e progressive sorti'), e cioè l'egiziano Qasim Amìn che nel 1899 (pensate un po', quale precocità) diede alle stampe un capolavoro di cretinate dall'altisonante titolo di "Tahrir al-mar'a", vale a dire "La liberazione della donna"...
    Come vedete, le sorprese sono inesauribili in questo campo.

    scusa purusha,vorrei fare una osservazione:anche la società musulmana mi sembra disastrosa dal punto di vista dell'uomo,perchè comunque sia è una società che (anche se diversamente dalla occidentale) mette al centro della sociatà la donna (se no non si spiegherebbe tutta l'importanza che danno al burka ecc. ecc.),vedi le manifestazioni delle studentesse francesi in favore del velo:cosa hanno di diverso da quelle delle femministe.Anche il velo per queste donne,è modo per manifestare superiorità sull'uomo.
     
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  12. Barnart
     
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    Complimenti e rigraziamenti a tutti gli intervenuti su questo topic, sperando che il diagolo sul tema continui e continui a questo livello.

    E' una bella soddisfazione per coloro che hanno fortemente voluto e che stanno gestendo il Forum, Renato e Reduan in testa.

    Grazie di cuore.

    Rino U3
     
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  13. Purusha
     
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    Caro B4r,
    fossi in te userei più cautela in certi discorsi. In una società autenticamente musulmana, la donna non è affatto al centro della società: mi chiedo inoltre da trovi trai l'assurda convinzione che le donne musulmane che hanno protestato in Francia per il velo rivendichino una qualsiasi superiorità sull'uomo. Questo è semplicemente inaudito. Io credo che prima di lanciarsi in certe considerazioni occorra sapere veramente di cosa si sta parlando. Il mondo musulmano è vasto e complesso, e soprattutto non è rappresentato dai cosiddetti fondamentalisti, grazie a Dio. Anche se la secolarizzazione o processi di degradazione di altro tipo hanno intaccato già profondamente ampie fasce dell'ecumene islamica, rimangono anora in piedi numerose realtà sane. Poiché di qualcuna di queste ho conoscenza prolungata e diretta, ti assicuro che per quanto riguarda la posizione e la QUALITA' delle loro donne c'è solo da invidiarli, perché non solo la donna sta ancora al suo posto di naturale competenza, ma è priva di frustrazioni ed esprime una sessualità integra, magnifica ed esclusivamente circoscritta al giardino matrimoniale. Lascio da parte tutta la paccottiglia da rotocalco di donne oppresse e maltrattate: situazioni che pure esistono, ma che non soltanto sono assai meno diffuse di quanto non voglia fare intendere certa pubblicistica di malafede e interessata, ma che non rappresentano in alcun modo il reale spirito dell'Islam, su cui gli occidentali (a parte virtuose eccezioni) mantengono la più fitta e tragica ignoranza.
    Un gentile saluto
     
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  14. b4r
     
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    CITAZIONE (Purusha @ 14/6/2004, 17:26)
    Caro B4r,
    fossi in te userei più cautela in certi discorsi. In una società autenticamente musulmana, la donna non è affatto al centro della società: mi chiedo inoltre da trovi trai l'assurda convinzione che le donne musulmane che hanno protestato in Francia per il velo rivendichino una qualsiasi superiorità sull'uomo. Questo è semplicemente inaudito. Io credo che prima di lanciarsi in certe considerazioni occorra sapere veramente di cosa si sta parlando. Il mondo musulmano è vasto e complesso, e soprattutto non è rappresentato dai cosiddetti fondamentalisti, grazie a Dio. Anche se la secolarizzazione o processi di degradazione di altro tipo hanno intaccato già profondamente ampie fasce dell'ecumene islamica, rimangono anora in piedi numerose realtà sane. Poiché di qualcuna di queste ho conoscenza prolungata e diretta, ti assicuro che per quanto riguarda la posizione e la QUALITA' delle loro donne c'è solo da invidiarli, perché non solo la donna sta ancora al suo posto di naturale competenza, ma è priva di frustrazioni ed esprime una sessualità integra, magnifica ed esclusivamente circoscritta al giardino matrimoniale. Lascio da parte tutta la paccottiglia da rotocalco di donne oppresse e maltrattate: situazioni che pure esistono, ma che non soltanto sono assai meno diffuse di quanto non voglia fare intendere certa pubblicistica di malafede e interessata, ma che non rappresentano in alcun modo il reale spirito dell'Islam, su cui gli occidentali (a parte virtuose eccezioni) mantengono la più fitta e tragica ignoranza.
    Un gentile saluto

    Caro purusha,non nutro simpatia come te verso il mondo musulmano (ma non per ragioni come il terrorismo) e per la sua cultura anche se riconosco che il medio oriente soprattutto dal punto di vista della palestina e dell'iraq è costantemente oppresso da guerre e invasioni.
    Come non provo simpatia per qualsiasi cultura,antiquata o no,dove esiste una forma di matriarcato o le tradizioni e l'educazione vengono in ogni caso trasmesse dalle donne (che in nessun caso sono sottomesse,secondo me.
    Forse mi sono espresso male comunque,riferendomi alla manifestazione francese,non lo vedo diciamo come una dimostrazione di supremazia nei confronti dell'uomo,ma un modo come un altro delle donne occidentali (francia) di mettersi in mostra:si perchè anche coprirsi con il velo secondo me è mettersi in mostra in maniera negativa (le donne in questo caso sponsorizzano un oppressione ma non riguardo al genere riguardo all'essere umano).
    In seconda cosa,la vedo anche così se mi consenti:la donna si nasconde e sta comodamente in seconda fila,è sempre l'uomo che ci mette la faccia.
     
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  15. Purusha
     
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    Gentile amico,
    non è questione di 'simpatie', ma di oggettività. Il matriarcato è lo stadio propedeutico del femminismo. Se una società è davvero musulmana - non parlo di soli paesi arabi, ma di vasti e popolosi luoghi come l'Indonesia, l'Africa nera subsahariana, o la Cina, dove nella provincia di Xinjiang vivono venti milioni di musulmani CINESI -, vige ciò che convenzionalmente definiamo PATRIARCATO, e gli uomini conservano ed esercitano una virilità indiscussa: indubbiamente le donne obbediscono loro e se ne lasciano guidare. E i figli maschi sono educati dai PADRI ad essere uomini a tutto tondo, e non smidollati rammolliti come ormai siano divenuti tutti noi dalle nostre parti, o eterni fanciulli infatuati dell'ultimo giocattolo tecnologico. Inoltre posso dirti che le donne sono GIUSTAMENTE in seconda fila. Questo non vuol dire che abbiano vita comoda, anzi: è noto come la custodia delle retrovie sia un compito delicato e difficile. Lavorano parecchio mio caro amico, tengono in piedi una famiglia come poche femmine occidentali oggi sono ancora in grado di fare, sostengono l'amministrazione della casa, soddisfano i loro uomini a letto con passione e dedizione, insegnano alle loro figlie ad amare e rispettare il genere maschile, riconoscendone l'autorità e l'autorevolezza. Piaccia o meno, questa si chiama ARMONIA, perché siamo dinanzi ad una relazione complementare, del tutto equivalente al principio cosmico di Yin e Yang. Ancora una volta, non si tratta di assecondare simpatie o andare alla ricerca di ciò che più ci piace, sballottati dal proprio capriccio, ma di sforzarsi di comprendere cosa assicura stabilità alla vita umana e rende una società NORMALE.
    Se a qualcuno questo 'non piace', poco importa perché le cose stanno semplicemente così, malgrado le nostre preferenze individuali.
    Frattanto lo sfascio avanza a ritmo incalzante: ma che volete farci, i tempi sono quelli che sono..non vorremo mica tornare al "passato"!?
     
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3491 replies since 7/5/2004, 09:09   84358 views
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