Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. Barnart
     
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    Cari amici, la vs. stima è ricambiata.
    Aggiungo il mio ringraziamento agli uomini ed alle donne che stanno sempre più valorizzando questo spazio, fatto che gratifica chi ne suggerì la creazione (non fui io) e coloro che generosamente lo gestiscono e lo moderano.

    1- Torno sulla questione della vergogna.

    Ci sono delle forze che agiscono su di noi ma la cui azione siamo sempre tentati di negare, perché il riconoscerci soggetti ad esse ci degrada (sembra degradarci) di fronte a noi stessi ed agli altri. Vorremmo sempre essere ed apparire attori, centri autonomi di pensiero, sentimento ed azione e non particelle soggette a forze che ci governano. Esseri vivi ed autocefali, non pietre soggette alla gravità.

    Ma se io negassi di esser soggetto alla gravità dicendo che non me ne importa nulla, che non mi dà nessun fastidio e nessun beneficio farei la figura dello stolto. Essa agisce su di me, che io lo voglia, lo sappia, lo riconosca o meno. Che mi dia fastidio o meno è irrilevante.
    La stessa cosa deve dirsi della vergogna (e della colpa). Sono forze che esistono ed agiscono su di noi e proprio per questo siamo tentati di negarle. Dobbiamo riconoscere che esiste in noi questa tentazione. La tentazione alla bugia mirata a salvaguardare una (malintesa) autostima.
    Il riconoscimento della loro esistenza è invece il presupposto di ogni azione liberatrice perché solo in questo modo si possono combattere e vincere. E la forza della vergogna non si combatte e non si vince contro gli altri, ma dentro noi stessi. E’ un conflitto interno, una vittoria da conquistare contro i nostri stessi sentimenti.

    Essa è molto potente, più della paura. Infatti, per indurre gli uomini alla lotta si mostra loro l’onore che conquistano nel combattere e, a rovescio, l’onta che subiscono disertando. E’ raro che ci si suicidi per paura, ma accade spesso che lo si faccia per fuggire la vergogna. A differenza della paura, la vergogna è un male che colpisce persino dopo morti.

    Vi fu una epidemia di suicidi tra le giovani ateniesi (si sa con certezza che il suicidio è soggetto ad un fattore imitativo). Non si sapeva come porvi rimedio. Finché un grande psicologo propose questa soluzione: si faccia sapere a tutta la Polis che le ragazze che d’ora in poi si suicideranno verranno esposte nude alla vista di tutti. Risultato? Finiti i suicidi.

    Caro LH, la vergogna non è una forza che agisca solo su alcuni (più o meno sfigati che possiamo essere). Colpisce tutti. Ha colpito Antonello da Colfosco, suicida per esser stato pescato a pagare sul Terraglio. E’ una forza che agisce su tutti noi, anche su di te. Ci fa fare e dire cose che non vorremmo, che non ci appartengono veramente.


    2- Differenze naturali

    Wookyee
    CITAZIONE
    E siamo differenti, gli studi dicono …

    Appunto. Non vi è infatti alcun risanamento possibile, alcuna pace possibile tra i sessi (da quella in ufficio a quella sul letto) se non si riafferma questa verità eterna. Perciò è bene ricordare che si tratta di una verità antifemminista, nel senso che afferma ciò che il femminismo nega.


    3- Responsabilità maschile

    Strider:

    CITAZIONE
    Però ritengo che ci sia una cosa da sottolineare con forza: la responsabilità di tutto questo è soprattutto degli uomini, non delle donne o del femminismo
    E' il cosiddetto vecchio "machismo" la rovina del sesso maschile, il fatto di dover dimostrare continuamente di "saperci fare con le femmine" e di "avercelo sempre duro".
    Per non parlare dell'incapacità degli uomini di comunicare fra di loro e di parlare seriamente di sentimenti

    E’ davvero così. Amaramente.

    4- Quinzio e Purusha sugli usi linguistici:

    Acute entrambe le osservazioni.

    5- La quadripartizione di Alexandros Basileus

    Perfetta.

    Grazie

    Rino

     
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3491 replies since 7/5/2004, 09:09   84359 views
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