Gli uomini sanno empatizzare
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Gli uomini sanno empatizzare

con gli altri uomini?

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  1. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (juliya @ 16/9/2007, 13:40)
    e quando le macchine saranno sostituite dal teletrasportano e il cane parlante, geneticamente modificato, sarà il migliore amico dell'uomo, ci sarà gente che sarà povera perché non potrà imbalsamare la sua testa quando sarà morta...e ne soffrirà per questo, si sentirà un emarginato, un pezzente.
    ciò che metto in discussione, non è sostenere che i soldi non siano importanti, lo sono! e strider lo ribadisco: i soldi sono importanti.. ma sono considerati troppo importanti!!

    ciò che leggo qui, è semplicemente la dimostrazione del malessere effimero, che può avere solo un paese benestante, che non ha VERI disagi.
    se i soldi sono considerati troppo importanti, perdono di valore e non bastano mai.
    è inutile quinzio fare il discorso tu donna io uomo, perché sarebbe illegale da parte mia dimostrarti con i fatti quanto ti sbagli: dovrei prendere un bambino e trattarlo a pesci in faccia e a banconote. è già maltrattamento trattare un minore- tuo figlio-con indifferenza e freddezza, già questo può causare dei problemi sulla sua psiche, vita sociale e sul suo destino.

    ma dimmi una cosa, ho letto il post dove raccontavi della tua infanzia. poi raccontarmi dal tuo punto di vista cosa significa oggi essere uomini... ma che caspita ne sai tu cosa vuole un figlio o una figlia ricca?! cosa ne sai cosa ha valore e cosa è importante per un ricco?
    come fai a farti un idea, se in quel contesto non ci sei mai stato, se non hai vissuto da ricco e se non sei mai stato un bambino ricco?!

    tu dai importanza ad alcune cose, perché tu quelle cose non le hai avute, e per te sono rare, sono preziose. ma chi ci sguazza fin da bambino, non ci pensa, non ne è ossessionato.
    poi aggiungi che l'amico di davide se avesse 100 euro in più...si potrebbe divertire? ma davvero credi questo? e cosa gli cambierebbero 100 euro?!

    per carità tutto ciò è normale è normale che non si voglia vedere oltre... dopotutto un albanese vede solo cosa hai in più di lui, gli rode solo questo...e per questo rischia anche la vita per venire in italia, per questo potrebbe anche rubare o uccidere...non gli importa cosa a te è mancato davvero.

    Il mondo è cosi', noi umani siamo cosi', i desideri e i malesseri cambiano in base all'epoca, al contesto sociale.
    Forse per vivere è necessario un pc? L'automobile o lo scooter sono bisogni primari? Lo è forse la tv, il ventilatore, il phon o la tintura per capelli? No, non lo sono.
    Tu stessa (come me, del resto) hai bisogno di collegarti ad internet e di trattare la questione maschile per sopravvivere o per dare un senso alla tua vita?
    Sicuramente no. Sopravviveresti lo stesso.
    Il fatto è che in una società moderna come la nostra se non si possiedono determinate cose stai "fuori dal giro", non puoi nemmeno lavorare, pertanto "sei morto".

    CITAZIONE (Wishotel @ 16/9/2007, 13:37)
    Non ho detto che i soldi non contano, non estremizziamo dai!

    No, non lo hai detto, ma implicitamente lasci intendere ciò.

    CITAZIONE
    E' sicuro però che i ragazzi che non vivono nel lusso riescono ad apprezzare e a valorizzare tante cose che i ragazzi ricchi snobbano.

    E' normale che sia cosi', il dolore, le sofferenze, le privazioni, fanno maturare molto prima e al tempo stesso fanno apprezzare anche le piccole cose.
    Ma resta sempre il fatto che se devi subire un trapianto ed hai i soldi, ti operi e puoi sperare di salvarti, se non li hai muori sicuramente.

    CITAZIONE
    Ci sono pro e contro sia nell'essere ricco che nell'essere povero.

    Certo, del resto si può anche far notare che un operaio non rischierà mai di essere rapito da qualche banda criminale al contrario di un imprenditore, ma a parte questo, sappi che ci sono anche quelli che non sono ne' ricchi ne' poveri (come me), ma che a livello materiale hanno tutto.
    E, detto francamente, preferisco la mia condizione a quella di uno povero.
     
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  2. juliya
     
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    CITAZIONE (STRIDER* @ 16/9/2007, 19:44)
    Tu stessa (come me, del resto) hai bisogno di collegarti ad internet on di trattare la questione maschile per sopravvivere o per dare un senso alla tua vita?
    Sicuramente no. Sopravviveresti lo stesso.
    Il fatto è che in una società moderna come la nostra se non si possiedono determinate cose stai "fuori dal giro", non puoi nemmeno lavorare, pertanto "sei morto".

    ma quanti strider, chi bello o brutto, chi bene istruito o con la terza media, chi ricco, benestante o povero...chi uomo o donna, chi emarginato o popolare...quanti tra tanti, non condividono nemmeno più il problema della QM...ma condividono solo il malessere emotivo, che non è forza, che non è più rabbia, che non ha volto, è solo male?
    quanti, hanno solo in comune il fatto che cmq "sono fuori dal giro" qualunque esso sia, altrimenti starebbero lì a godersi questo benedetto giro...quanti condividono solo il fatto di essere semplicemente già morti...nonostante le varie differenze sociali?

    CITAZIONE
    No, non lo hai detto, ma implicitamente lasci intendere ciò.

    ho già risposto.
     
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  3. Quinzio2
     
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    julia
    CITAZIONE
    PS: scusatemi per la lunghezza, non aggiungerò altro su questo argomento. scusatemi ancora

    Non c'è nulla da scusarsi. Stiamo discutendo in modo civile anche se abbiamo forse visioni diverse. Siamo qui per questo.

    CITAZIONE
    ora ci sono tante di quelle cose impossibili non dico a mio nonno, o a mio padre, ma già a gente di 30 anni, che da ragazzino li considerava come chissà quale lusso, perché non si permetteva nemmeno di sognarle, che oggi invece moltissimi hanno già ad 11 anni.

    Ok.
    I papi del medioevo non avevano acqua corrente nel bagno, e forse non usavano neanche il bagno. La consuetudine del tempo era di fare i propri bisogni li dove eri.
    Camminando per i corridoi della reggia di Versaille, potevi benissimo pestare un escremento umano. E la reggia era frequentata dai nobili, dai ricchi.
    Ora, anche un proletario, un povero, può benissimo usare un bagno di ceramica, fare una doccia, ecc....
    Ogni periodo è relativo a se stesso. Non puoi confrontare il nonno con il nipote, l'Africano con l'Europeo, l'esquimese con l'arabo. Ognuno va visto nel suo contesto e in mezzo ai suoi simili.
    Il concetto chiave è: tutto è relativo.
    Forse tra 100 anni useranno davvero il teletrasporto e rideranno pensando a quanta fatica e quanto tempo impieghiamo per spostarci.
    Cosa cambia ?

    CITAZIONE
    poi aggiungi che l'amico di davide se avesse 100 euro in più...si potrebbe divertire? ma davvero credi questo? e cosa gli cambierebbero 100 euro?!

    Qui penso che ti rivolgi a me.
    100 euro sono pochini.
    Ma contano. Contano più di 50 e meno di 200, contano molto più di nulla e molto meno di mille.
    Se l'amico di Davide ha 3 vestiti in croce 100 euro gli fanno molto comodo.

    CITAZIONE
    tu dai importanza ad alcune cose, perché tu quelle cose non le hai avute, e per te sono rare, sono preziose. ma chi ci sguazza fin da bambino, non ci pensa, non ne è ossessionato.

    Comunque bisogna introdurre un concetto importante.
    L'essere umano è un animale sociale.
    Lo è biologicamente, istintivamente, e culturalmente.
    L'uomo/donna istintivamente cercano la compagnia e la collaborazione dei loro simili e si riuniscono in gruppi per fare ogni cosa, dalla meno importante alla più seria.

    Cosa c'entra questo ? C'entra perchè ognuno si confronta constantemente e giorno per giorno con i suoi simili.
    Ed è qui che entrano i concetti di ricco/povero.
    Io non sono, non mi sento ricco o povero nei confronto del papa medievale, o dell'africano. Io guardo chi mi sta vicino, chi incontro tutti i giorni, gli amici, i concittadini, i compagni di scuola e di lavoro.

    Quando io mi lamentavo dei "paninanari" e di questa moda legata ad un lusso inutile, lo facevo perchè quelli erano i miei potenziali amici, compagni di scuola e vicini. Quella era la gente con cui parlavo e che incontro ogni giorno.

    L'amico di Davide si vergogna della sua casa. Gli diciamo allora che ci sono milioni di africani che muoiono di fame ?
    Si sentirebbe meglio. Secondo me no, e sarebbe un discorso ambiguo, malvagio e perfido.
    L'amico si vergogna perchè i suoi amici hanno case migliori, vestono meglio. Anche lui si confronta con chi ha vicino.
     
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  4. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (Quinzio2 @ 16/9/2007, 22:10)
    Ogni periodo è relativo a se stesso. Non puoi confrontare il nonno con il nipote, l'Africano con l'Europeo, l'esquimese con l'arabo. Ognuno va visto nel suo contesto e in mezzo ai suoi simili.
    Il concetto chiave è: tutto è relativo.


    Cosa c'entra questo ? C'entra perchè ognuno si confronta constantemente e giorno per giorno con i suoi simili.
    Ed è qui che entrano i concetti di ricco/povero.
    Io non sono, non mi sento ricco o povero nei confronto del papa medievale, o dell'africano. Io guardo chi mi sta vicino, chi incontro tutti i giorni, gli amici, i concittadini, i compagni di scuola e di lavoro.

    Quando io mi lamentavo dei "paninanari" e di questa moda legata ad un lusso inutile, lo facevo perchè quelli erano i miei potenziali amici, compagni di scuola e vicini. Quella era la gente con cui parlavo e che incontro ogni giorno.

    L'amico di Davide si vergogna della sua casa. Gli diciamo allora che ci sono milioni di africani che muoiono di fame ?
    Si sentirebbe meglio. Secondo me no, e sarebbe un discorso ambiguo, malvagio e perfido.
    L'amico si vergogna perchè i suoi amici hanno case migliori, vestono meglio. Anche lui si confronta con chi ha vicino.

    Quoto, perché è cosi', il discorso va infatti contestualizzato, non decontestualizzato.
    Ognuno è figlio del proprio tempo, del proprio luogo, della propria società.

    CITAZIONE (juliya @ 16/9/2007, 20:38)
    CITAZIONE
    No, non lo hai detto, ma implicitamente lasci intendere ciò.

    ho già risposto.

    Mi riferivo a Wish, non a te.
     
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  5. juliya
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 16/9/2007, 23:58)
    CITAZIONE (juliya @ 16/9/2007, 20:38)
    CITAZIONE
    No, non lo hai detto, ma implicitamente lasci intendere ciò.

    ho già risposto.

    Mi riferivo a Wish, non a te.

    :blink: ops scusa :P
    ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    rifletterò su ciò che ha scritto quinzio...
    cmq sarò sciocca, sarò presuntuosa, ma nella mia ignoranza son convinta che i soldi stiano perdendo valore. e non confronto ciò che è successo 100 o 200 anni fa, ma lo confronto con le offerte di un anno fa al supermercato, lo confronto con cosa è cambiato e cambia in pochi anni.
    mi ricordo il mio sgabuzzino pieno di giocattoli... e spesso mi sarebbe piaciuto dire ai miei...ma che schifo tutti quei giocattoli ma perché non li buttate via...erano troppi... erano davvero troppi, mi divertivo di più a vedere le formiche quanto ci mettevano a salvare il proprio formicaio...quando ci buttavo sopra una secchiata d'acqua...
    ora i bambini hanno giochi ancora più complessi, più belli e molti molti di più di quelli che avevo io...e son passati poco più di 10 anni...non 50 o 100.
    è sempre più veloce , la qualità della vita, l'istruzione, la riduzione della fatica, la comodità, l'estetica, l' informatica, la musica... per non parlare dei farmaci, dei metodi contraccettivi, e della salute in generale, migliora ogni anno...no ogni 100.

    ma se tutto questo arriva sempre più veloce, grazie al progresso, grazie a quei fottuti pezzi di carta (i soldi sì), che valgono sempre meno...ma non si fa in tempo ad assimilare il cambiamento, non ci si accorge e si continua a vivere con l'anima del vecchio povero...che senso ha?
    quando fate discorsi sui vestiti? io me ne frego, e nessuno mi ha ucciso per non essere griffata... i jeans per dirne una, è semplicemente cotone, era una divisa resistente x lavorare... mister levi's ha pensato di venderlo come un capo alla moda da 100 euro o più.
    ho provato a collezionare levi's, lee, moschino, armani... non è cambiato nulla, non stavo meglio...quindi ho dedotto che non danno nessuna felicità...quelli da 9 euro avevano la stessa funzione...

    per questo credo che l'amico di davide, per capire e sentire questo, non può avere 100 euro, ma deve assaporare quella vita fatta di queste stronzate, non parlo delle cose necessarie, ma di quelle stupide effimere ...finché sarà talmente abbindolato, talmente rimbecillito da non percepire nessuna euforia, nessuna soddisfazione...e la speranza di una vita migliore, la voglia di andare avanti per arrivarci un giorno...anche quella illusione sarà svanita...
    altrimenti quei 100 euro in più, non faranno altro che alimentare l' illusione che i soldi sono tutto, che si vive per i soldi e i soli regalano ogni fonte di gioia e benessere.

    i soldi sono l' invenzione più idiota e illusoria che ci sia mai stata... le trasmissioni in TV 30 ore x la vita che ti chiedono di dare un contributo per questo o quello...ma vaffa***!!
    ma vai vai a farteli stampare un po' di bigliettoni se sono così necessari e salvi delle vite!!
    perché mai, quando girano troppi soldi in un paese si eliminano, vengono distrutti?! perché non donarli a chi ne ha bisogno davvero?!

    perché chi è povero o insoddisfatto, non si incazza con ciò che sta oltre ai soldi e ai ricci, e non mette nemmeno un attimo in discussione che quando si discute di soldi, si sta parlando di niente, che i soldi si creano e si eliminano dal nulla...perché sono il nulla! sono i giocattoli per i bambini...per la gente che sta in basso, povera o ricca che sia? chi crea e gestisce i soldi, sa che non sono niente, sa che non hanno valore. il valore è quello che la gente comune gli da a quel pezzo di carta e a cosa è disposta a vendere o a perdere per averla.

    Edited by juliya - 17/9/2007, 15:47
     
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  6. silverback
     
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    CITAZIONE (juliya @ 17/9/2007, 11:16)
    che quando si discute di soldi, si sta parlando di niente, che i soldi si creano e si eliminano dal nulla... perché sono il nulla!

    Esattamente come la specie umana, che però, in questa società ha (purtroppo) bisogno di quel "nulla".
     
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  7. silverback
     
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    CITAZIONE (juliya @ 17/9/2007, 11:16)
    è sempre più veloce , la qualità della vita, l'istruzione, la riduzione della fatica, la comodità, l'estetica, l' informatica, la musica... per non parlare dei farmaci, dei metodi contraccettivi, e della salute in generale, migliora ogni anno...no ogni 100.

    Cosa sarà della memoria dell'uomo, diceva Platone, adesso che si sta diffondendo l'uso della scrittura?
    (E oggi, allora, cosa avrebbe scritto il grande filosofo greco?)
    In realtà la scrittura non ha avuto conseguenze solo sulla "memoria" dell'uomo.
    Con essa si è innescata anche un'incredibile accelerazione di ciò che gli storici della scienza e della
    tecnologia chiamano "il processo di asincronizzazione della realtà"; l'indagarlo fornisce una
    formidabile chiave di lettura dei contributi che la tecnologia ha dato, sta dando e darà alla nostra vita
    quotidiana.
    C'era una volta un mondo completamente "sincrono".
    L'uomo del Pleistocene viveva in virtù della sua capacità di sincronizzarsi nello spazio e nel tempo.
    Se voleva mangiare doveva sincronizzarsi con la propria preda, catturarla, scuoiarla e mangiarla sul
    posto. Se ne avesse conservato i resti nella caverna per il giorno dopo, l'odore avrebbe attirato i grandi carnivori che magari, oltre al suo cibo, avrebbero mangiato pure lui.
    Anche i rapporti dell'uomo con il branco, con la tribù o con la famiglia erano soggetti ai meccanismi della sincronizzazione. Si poteva comunicare solo incontrandosi. Si giocava, si stabilivano regole e impegni, ci si riproduceva solo quando due persone occupavano lo stesso spazio nello stesso tempo.
    Poi venne il fuoco: la prima fortunatissima "macchina" di asincronizzazione della realtà. Non solo
    consentiva una più efficiente difesa della caverna tenendo lontane le belve e regalando all'uomo ore
    di sonno tranquillo. Non solo riduceva drasticamente il tempo che l'uomo doveva dedicare alla propria
    nutrizione (mangiare carne cotta riduce anche del 90% i tempi di assimilazione del cibo).
    La più importante conseguenza del fuoco fu la possibilità di creare la prima "coda asincronica della
    storia": il magazzino. Il cibo cotto poteva essere riposto nella caverna a lungo, perché la presenza
    del fuoco sulla soglia lo difendeva dagli attacchi degli altri predoni.

    "Mi sono procurato il cibo per una settimana!". Come deve averla gridata questa frase il nostro
    antenato dell'età del fuoco che poteva vedere se stesso in ozio sdraiato sotto un albero.
    Chissà, forse sotto quell'albero sono nate la religione, la filosofia e le stesse scienze, pensate da un
    uomo nuovo che godeva per la prima volta della propria indipendenza dagli atti meccanici del
    sopravvivere. E forse sotto quell'albero sono nate anche tutte le altre macchine di asincronizzazione
    della realtà. L'arco, per esempio, che diminuiva la necessità di sincronizzarsi nello spazio con la
    preda; la famiglia e poi la società civile che, con le loro specializzazioni artigiane, innescavano il
    processo di asincronizzazione del lavoro.

    Prima del fuoco ognuno doveva badare completamente a se stesso. Grazie al fuoco, all'arco e alla
    lavorazione dei metalli sono nati gli specialisti nella costruzione di armi e quelli che invece le sapevano
    usare e che le pagavano offrendo in cambio la cacciagione.
    Ma il vero e proprio meccanismo di accelerazione del "processo di asincronizzazione della realtà" è
    senza dubbio legato alla scoperta della scrittura. Con essa è la stessa comunicazione delle
    informazioni e delle esperienze che diventa asincronica. Nell'antica Grecia gli allievi dovevano incontrarsi con il maestro che raccontava loro la scienza, oggi invece possiamo leggere l'insegnamento
    di quegli stessi maestri secoli dopo la loro scomparsa.
    Sulla mia libreria i libri si accodano, s'impilano in mucchi che nemmeno so se riuscirò ad aprire, ma che
    importa... Potenzialmente potrei farlo, sono lì nella coda asincrona che è la mia libreria e costituiscono il patrimonio asincrono della mia cultura potenziale. Tutto ciò non esisteva prima della scrittura, dell'arco e del fuoco. Ma dove ci ha portato l'asincronizzazione della realtà? Accumuliamo posta, ci replichiamo nelle tele-presenze, possiamo addirittura riprodurci in modo asincrono con la fecondazione artificiale.
    Attenzione, però, l'asincronicità dell'uomo tecnologico regala ricchezza solo perché ne aumenta le potenzialità, rende più liberi di scegliere opportunità e di meglio applicare le proprie doti.
    Guai se non si coglie la differenza tra ciò che è "in potenza" e ciò che le proprie energie, comunque
    limitate, consentono di attuare, perché la grande novità che sta caratterizzando il modo di vivere
    dell'uomo moderno è che il processo di "asincronizzazione del mondo" ha ormai superato le capacità
    dell'uomo stesso. E se gli offre una nuova libertà di scelta aumenta anche i pericoli di nuove ansie
    esistenziali.

    Cosa voglio dire con tutto questo discorso, cara juliya?
    Che questo, sia nel bene che nel male, è il progresso, che la vita è questa e che la condizione umana è intrinsecamente tragica.
    Perché è così? Boh, e chi lo sa, nessuno lo sa.
     
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  8. Wishotel
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 16/9/2007, 19:44)
    CITAZIONE (Wishotel @ 16/9/2007, 13:37)
    Non ho detto che i soldi non contano, non estremizziamo dai!

    No, non lo hai detto, ma implicitamente lasci intendere ciò.

    La frase corretta sarebbe: "implicitamente io (strider) intendo ciò".
    Perchè io (wishotel) intendevo altro.

    2 adulti e un bambino, marito operaio e moglie casalinga, mutuo, auto e spese varie...potrei mai dire che i soldi non contano??? No, non posso e non l'ho detto.

    Ho semplicemente detto quel che hai poi quotato e condiviso...


    Cmq è arrivato il momento anche per me...me ne vado in vacanza :D !!
     
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  9. Davide.4.
     
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    Aggrediti da una baby-gang per lo scooter

    BARI (15 settembre) - Un giovane di 17 anni è stato arrestato per aver rapinato un ciclomotore a due sedicenni ed averli presi brutalmente a botte. Altri due complici, pure minorenni, sono ricercati. È accaduto nel centro storico di Modugno,

    alle porte di Bari, dove i due sedicenni passeggiavano a passo d'uomo sulla via Rocco Conte Stella a bordo dello scooter Piaggio che uno dei due aveva da poco ricevuto in regalo dal padre pensionato. Raggiunti improvvisamente, i due amici sono stati disarcionati da tre coetanei che li hanno malmenati pesantemente con calci e pugni lasciando a terra, privi di sensi, i malcapitati.

    Soccorsi da amici, le due vittime sono state accompagnate alla stazione dei carabinieri. Nel frattempo il motorino era stato ovviamente rubato. La caccia alla baby-gang ha permesso il recupero del motorino e l'identificazione del più aggressivo dei tre, un 17.enne del luogo.

    È stato arrestato e condotto presso la casa di prima accoglienza "Fornelli" di Bari. Continuano le ricerche degli altri due complici.


    15\09\2007

    CITAZIONE
    È stato arrestato e condotto presso la casa di prima accoglienza "Fornelli" di Bari.

    Questi elementi non cambiano. La "casa accoglienza" è solo una perdita di tempo. Sono cattivi e vanno domati.


    Wishotel
    CITAZIONE
    Cmq è arrivato il momento anche per me...me ne vado in vacanza !!

    Buone vacanze.
     
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  10. Davide.4.
     
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    Bullismo. Picchia il rivale in amore e gli distrugge la bici

    Reggio. Baby gang in azione nella Bassa. La madre della vittima interviene e li denuncia

    REGGIO EMILIA (13 set. 2007) - Nuovo episodio di bullismo nel Reggiano. Dopo l'episodio del ragazzino picchiato dalla setta in un bosco ora è la volta di un 14enne che, in una località della Bassa, è stato picchiato da un ragazzo di 2 anni più grande considerato suo rivale in amore.
    Quest'ultimo poi, con l'aiuto di un suo coetaneo, gli ha anche sottratto e distrutto la bici.
    Il 14enne però, dopo l'aggressione subita, non ha riferito l'accaduto a nessuno poichè aveva deciso di farsi giustizia da solo andando alla ricerca di alcuni amici disposto ad aiutarlo nella sua vendetta privata.
    Fortunatamente però, la vicenda è giunta all'orecchio della madre che ha deciso di rompere il muro di omertà rivolgendosi ai carabinieri di Castelnovo di Sotto e denunciando i due bulli 16enni che avevano molestato e distrutto la bici del figlio.


    13\09\2007


    CITAZIONE
    Il 14enne però, dopo l'aggressione subita, non ha riferito l'accaduto a nessuno poichè aveva deciso di farsi giustizia da solo andando alla ricerca di alcuni amici disposto ad aiutarlo nella sua vendetta privata

    Un " classico ".

    Gli anni passano (non ho più 15-16 anni) ma i modi non cambiano.
    Quante volte ho visto scene simili in passato

    Quando c'è di mezzo una femmina, i maschi diventano stupidi.
     
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  11. doctor doctor
     
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    penso che tutti gli uomini siano in grado di empatizzare, è una qualità che la maggior parte degli esseri umani sviluppano.
    Certo, è vero che la stampa e le donne pensano che non ne siamo capaci, ma secondo me ciò dipenderebbe dalle modalità con le quali viene manifestata l'empatia. Anche gli uomini possono empatizzare con chi ha subito una violenza sessuale!
     
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  12. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (doctor doctor @ 28/9/2007, 16:49)
    Anche gli uomini possono empatizzare con chi ha subito una violenza sessuale!

    Certamente. Il fatto però è che molto spesso gli uomini non sanno empatizzare con i propri simili, cioè gli altri uomini.
    Lasciamo perdere questa oasi virtuale che fa storia a sè, perché là fuori le cose stanno in maniera
    ben diversa.
     
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  13. doctor doctor
     
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    Può essere come dici Strider ma credo che gli uomini che empatizzano tra loro siano molti di più; il problema è che l'empatia , benché presen-te, viene messa da parte per evitare il rischio di finire sotto il fuoco femminista. Si sa che essere tacciati di maschilismo equivale più o meno a essere un nazista. Gli uomini empatizzano tra loro ma siccome questa diventa un problema per quanto riguarda la visibilità e la considerazio-ne sociale, sono costretti a metterla da parte.
     
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  14. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (doctor doctor @ 1/10/2007, 09:00)
    Può essere come dici Strider ma credo che gli uomini che empatizzano tra loro siano molti di più; il problema è che l'empatia , benché presen-te, viene messa da parte per evitare il rischio di finire sotto il fuoco femminista.

    Non sono d'accordo, secondo me il femminismo c'entra poco o niente con l'incapacità di empatizzare di tantissimi uomini.
     
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  15. Davide.4.
     
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    *STRIDER*
    CITAZIONE
    Non sono d'accordo, secondo me il femminismo c'entra poco o niente con l'incapacità di empatizzare di tantissimi uomini.

    Esatto.

    Di fondo l'uomo è un dominatore. E come tale cerca la sottomissione. (Basti pensare che in un gruppo o anche a scuola i maschi più forti sottomettono quelli più deboli. Non c'è un criterio.)
    Quando facevo la scuola media mi ricordo di un ragazzo "ritardato" altissimo e grassissimo che veniva continuamente preso a destri in faccia da 3-4 miei compagni di classe.)
    Altre volte, invece si scannavano tra di loro.
    Il sottoscritto, invece, si faceva i cazzi suoi e ne dava tante solo se provocato.
    E' successo raramente.


    E' brutto da dire ma è la verità.
    Non tutti sono così, ma la maggior parte si fa impressionare solamente dalla violenza.

    Ci sono quelli avvelenati con la vita che ti rispettano solo se li sottometti. Mi è capitato. Quindi parlo per esperienza personale.

    L'uomo non potrà mai empatizzare.

    Tranne qualche singolo caso.

    Edited by Davide.4. - 1/10/2007, 23:50
     
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