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Disabile picchiato, il video girato a Torino
L’episodio è avvenuto in un istituto professionale e risale al mese di giugno. Ad agosto è stato diffuso su Internet. Preside e prof riconoscono scuola e aggressori. Indagati 4 minorenni, tra cui una ragazza
TORINO - Sono quattro studenti di Torino tra i sedici e i diciassette anni «i produttori, i registi e i distributori» del video orribile messo in mostra su Google tra quelli più divertenti. Sono loro ad avere insultato, deriso, spintonato e umiliato il compagno di scuola portatore di handicap. Sono loro ad avere fatto tutto questo nell’indifferenza sconcertante di un’intera classe del secondo anno di un istituto tecnico per grafici pubblicitari alla periferia di Torino, a due passi da Grugliasco.
Una scuola difficile, dicono preside e professori che ci lavorano, una scuola «senza solidarietà», in cui soltanto un anno fa era stata appesa sull’uscio di una prima classe la fotografia di un ragazzo con la scritta «Lui è gay», e giù una sfilza di insulti. Poi quella foto è stata strappata, nessuno sa da chi, nessuno sa bene quando.
Oggi lo scandalo del video, con gli occhi del mondo puntati addosso e l’inchiesta di tre procure della Repubblica, Milano, Roma e Torino. I quattro studenti, tre ragazzi e una ragazza, quella che ha materialmente caricato il filmato su Google, sono stati scoperti dalla polizia postale, ma di fatto erano già stati smascherati dal preside e da alcuni professori che nel video mandato in onda dai telegiornali avevano riconosciuto i muri dell’aula, il volto dei loro studenti. Ieri mattina i quattro sono stati rintracciati a scuola, portati a casa e perquisiti. Hanno pianto.
Il filmato in cui il loro compagno viene umiliato, addirittura usato come bersaglio, è stato girato nel giugno dell’anno scorso, quando i ragazzi frequentavano la seconda superiore. Su Google le immagini sono state invece caricate in agosto, e lì sono rimaste fino allo scorso lunedì, quando l’associazione «Vividown» di Milano si è accorta del filmato (pare il risultato del montaggio di quattro diversi spezzoni) e ha presentato una denuncia per diffamazione.
I quattro studenti, che presto verranno interrogati dal capo della procura dei minori di Torino, Ennio Tomaselli, sono indagati per violenza privata in concorso. «Il nostro dovere principale - ha commentato il magistrato - è quello di salvaguardare la parte offesa, perché non subisca altri choc e ulteriori ripercussioni traumatiche. L’istituzione scolastica si è attivata immediatamente, sia con la segnalazione del preside sia con la segnalazione di qualche studente. Mi ha contattato anche l’ufficio scolastico regionale del Piemonte». Certo, poi sarà ascoltato anche lui, il ragazzino disabile.
Mentre sarà Torino a fare piena luce sull’episodio di bullismo e violenza a scuola, toccherà alla procura di Milano capire fino a che punto arrivi la responsabilità di «Google Italia». Possibile che nessuno controlli i filmati rilanciati attraverso Internet? Basta a difesa del motore di ricerca sostenere che i server si trovano all’estero, negli Stati Uniti, e dunque non soggetti alla legislazione italiana? Il pm Francesco Cajani, del pool reati informatici del capoluogo lombardo, ha già interrogato come persona informata dei fatti un responsabile italiano del motore di ricerca e sta studiando il caso giuridico che potrebbe rappresentare un vero terremoto telematico.
Da "Corriere della Sera"
15\11\2006
FONTE : http://www.educacionenvalores.org/breve.php3?id_breve=548
CITAZIONE Sono loro ad avere fatto tutto questo nell’indifferenza sconcertante di un’intera classe La classe non c'entra. Sono anche loro delle vittime. Non hanno la forza per contrastarli.
Mentre le ripercussioni possono essere terribili.
Come si dice... meglio vivere nell'omerità e vivere "sereni" che rischiare e magari essere coinvolti nella spirale della violenza.
Come si fa a conviverci per il resto dell'anno. Non ci convivi.
O li ammazzi o conviene "suicidarti" dopo...
Ovvio... che... dipende sempre chi hai di fronte.
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