Bigenitorialità

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  1. Guit
     
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    Dalla mailing list U3.


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    Sul tema proposto da Claudio, e sulla sua interpretazione della Bigenitorialità , vorrei permettermi di dire alcune cose che possono chiarire anche "storicamente" il senso, il significato e la storia che tale termine è per i padri separati. Così può meglio riformulare la descrizione.

    Perchè spesso si possono dare interpretazioni diverse, descrivendo contesti anche errati, aggravati da una mancata presenza per chi in quei giorni non c'era.

    Claudio è sicuramente in buona fede, e la mia correzione certamente non vuole bachettare nè lui nè nessun'altro, ma semplicemente rimettere le cose a posto così come si sono definite nel tempo, essendo stato io quello che ha coniato il termine e gli ha dato una precisa definizione.

    Sono in rete i resoconti parlamentari della Commissione Giustizia del periodo (2001/2006) dove è ben esplicicato l'intreccio del percorso "Bigenitorialità " con il testo Paniz . Abbiamo nel sito Bigenitorialità.it. (sebbene oggi oscurato per motivi che stiamo verificando benchè abbiamo il dominio fin dal 2006) l'esatta descrizione della definizione e la sua nascita.

    Intanto la storia della presentazione dei PdL in Parlamento: sono sempre stati due quelli di riferimento , anche nella precedente legislatura (1997/2000): quello di Crescere Insieme, firmatario un deputato della sinistra, che proponeva l'affido congiunto (così veniva definito all'epoca) Pdl 66, e quello della Gesef, Pdl 603 firmatario l'On.Cento dei Verdi, che si discostava su aspetti puramente tenici ma rafforzando il concetto dell'affido a tutti i due Genitori . E si differenziava nelle sanzioni agli operatori che fomentavano la conflittualità .

    Presidente della Commissione Giustizia era la Finocchiaro, e Relatrice di maggioranza Marcella Lucidi, tutti e due dei DS.
    Il provvedimento non approdò mai in aula per una chiara volontà politica della sinistra a non voler affrontare la tematica.
    Con il successivo governo Berlusconi, effettivamente Marino Maglietta ebbe l'abilità di ripresentare l'argomento facendo firmare la proposta all'0norevole Tarditi di Forza Italia, riformulando la proposta in Condiviso e proponendo un progetto genitoriale con il mantenimento diretto per capitoli di spesa.
    Stessa cosa fece la Gesef portando emendamenti e modifiche al precedente Pdl, attraverso un'attivo intervento di Carolina Lussana.

    Introducemmo un concetto nuovo nel termine, la bigenitorialità, ma nella sostanza già culturalmente inserito nella Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia del 1989 e che aveva già ispirato il logo della Gesef con i pupazzetti che tutti conoscono.
    Cioè il bambino al centro della separazione dei genitori così come recitava la Convenzione in due specifici articoli, seppur riferiti a conflitti ed eventi drammatici in ben altre aree geografiche.
    Nel nostro mondo occidentale la causa principale di separazioni forzate tra figli e genitori non erano le guerre o le persecuzioni politiche, ma le separazioni coniugali effetti dell'affido esclusivo vigene in molti paesi del mondo occidentale.
    Il concetto dei due genitori evocata dalla Convenzione aveva il suo termine principe in "Biparental" , di origine anglosassone.

    In Italia non andava bene perchè per parente si intende zio, fratello o altro.
    Per cui il 6 gennaio 1999 giorno dell'Epifania, insieme alla definizione di padre fantasma durante la storica manifestazione della Gesef a Roma in P.zza Navona (passeggini vuoti con le foto dei nostri figli, con i regali che non potevano essere consegnati,) mi presentai con un lenzuolo a mò di fantasma che ebbe la fortuna di finire sul Tempo di Roma il giorno seguente e che fece il giro del mondo, nonchè anche qui la strafortuna di una troupe del TG 3 nazionale il cui servizio passò cinque volte nel corso della settimana.
    Per la prima volta parlai di Bigenotiralità come diritto del bambino a vivere con entrambi i genitori e non essere figlio orfano di genitore vivo. Nè avere un fantasma di padre, che appariva solo un pomeriggio a settimana.
    Sotto l'eco delle polemiche forti di quella provocazione, la Regione Lazio ci invitò a strutturare un convegno sulla tematica che si tenne il 26 marzo 1999 dal titolo "bambini a metà?" dove nella parte conclusiva della mia relazione di apertura introdussi ufficialmente il termine ed il significato della Bigenitorialità .

    Finita la Legislatuta ed iniziata l'era Berlusconi, la Commissione Giustizia nomina relatore l'On. Paniz, di Forza Italia, che prende tutti i Pdl proposti (Crescere Insieme , Gesef ed altri che nel frattempo erano arrivatri) elaborando un Testo Unico .
    Del Pdl 66 e degli altri nel Testo Paniz rimaneva ben poca traccia, completamente diverso e svuotato nei contenuti, essendo stato modificato più volte fino a quello definitivo che tutti noi conosciamo.
    Ma intanto il provvedimento non riusciva ad approdare in Aula per la forte opposizione della sinistra e di molte frange del CentroDestra perchè ritenuto troppo spostato sui padri e poco sulle madri. Ad entrambi gli schieramenti dei bambini non importava nulla.
    Si era in una situazione di stallo, con la legislatura che stava finendo.
    Nel frattenpo la Gesef aveva stabilito un stretto rapporto con la Senatrice Burani Procaccini, presidente della Bicamerale Infanzia e riuscimmo a convincerla sulla bontà culturale della Bigenitorialità che guardava al bambino e non al genitore .

    La discussione in commissione cambiò di indirizzo e con la Bigenitorialità si cominciò a parlare di una Legge che da "adultocentrica diventava bambinocentrica" (espressioni originali della Burani) . Il testo Paniz ebbe un'ulteriore elaborazione con il consenso anche della sinistra ed il provvedimento approdò in aula e fu approvato in pochissimo tempo all'unanimità . Il Senato poi a febbraio l'approvò così come era stata licenziato dalla Camera con due soli astenuti ed abbiamo la Legge 54/2006.

    Si è pagato un prezzo altissimo per introdurre per legge un principio giuridico, quello della bigenitorialità , che anche se sta andando avanti molto ma molto lentamente, con sentenze ANCHE della Cassazione che ci fanno tornare indietro di anni, è pur vero che rappresenta il FARO di orientamento che farà cambiare il sistema degli affidamenti.

    Detto tutto questo, che a rileggerlo è una lezione di storia su come sono andate effettivemente le cose, e riferendomi di nuovo a Claudio, è errato attribuire ad altri se non alla Gesef la paternità della Bigeitorialità . Poi naturalmente sei padrone di interpretare a tuo piacimento quello che ti pare, e tutti lo possono fare.
    Tutto è documentabile perchè agli atti della Commissione Giustizia del tempo da cui sono stato audito ufficialmente sia come Gesef che come Coordinamento.

    Il significato della Bigenitorialità , seppur proposto e portato dai Padri nelle piazze, non può prescindere da includere anche la madre.
    Il Partito della Bigenitorialità che si è formato, inoltre, benchè sarei il primo a votarlo, se si presentasse alle elezioni dice di essere formato da padri, nonni e figli ma non menziona le madri.
    Gravissimo errore perchè urta con il principio stesso della Bigenitorialità .
    Nè nella mission del partito è chiarita la questione perchè comunque abbiamo tantissime madri che condividono il principio.

    In conclusione, e mi scuso per il testo troppo lungo, qualcuno addirittura confonde bigenitorialità con genitorialità , quando in particolare si scrive che il genitore ha diritto alla Bigenitorialità .
    In realtà è il bambino unico soggetto ad avere diritto alla Bigenitorialità , che vuol dire "che il bambino deve avere rapporti continuativi e significativi con entrambi i genitori anche se questi sono separati tra loro. Il bambino non può essere separato dai propri genitori."
    La Bigenitorialità non nasce per dare al bambino solo la figura paterna ma entrambe.
    Eravamo convinti all'epoca, e lo siamo ancora adesso, che è il sistema dell'affido esclusivo che crea la distorsione. Tutti i figli affidati ai padri non andrebbe bene comunque, visti i meccanismi infernali attuati anche dai alcuni padri nei regimi esclusivi.

    Sono convinto che attraverso la Bigenitorialità il Padre si riprende la dignità del suo ruolo sia nella famiglia che nella Società.

    Un caro saluto a tutti,
    Vincenzo Spavone
     
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0 replies since 27/5/2009, 12:34   169 views
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