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http://archiviostorico.corriere.it/1996/ma...605145611.shtml Orribile scoperta a Londra in casa della figlia di un miliardario Ragazza madre mette il neonato nel freezer
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Orribile scoperta a Londra in casa della figlia di un miliardario TITOLO: Ragazza madre mette il neonato nel freezer - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA . E' una storia orribile, ancora da spiegare. Ma i poliziotti di Scotland Yard sono accanto al letto d' ospedale di una ragazza, Emma Gifford, per chiederle di giustificare una scoperta agghiacciante: il corpo di un neonato, avvolto in una borsa di plastica, trovato surgelato nel suo freezer. La ragazza non e' stata arrestata, anche se appare ovvio che il neonato fosse suo figlio: sarebbe nato il 5 aprile e l' autopsia condotta dal dottor Iain West, del Westminster Hospital, non ha potuto accertare le cause della morte, al di la' di una generica "mancanza di cure". Percio' s' aspetta di sapere cio' che dira' Emma, 20 anni, quando le sue condizioni permetteranno l' interrogatorio. Donne che nascondono la nascita di un figlio con l' infanticidio non sono purtroppo una rarita' . Ma questo caso fa scalpore perche' avviene nel centro di Londra, South Kensington, ed Emma Gifford non e' una ragazza sbandata, ma la figlia di un miliardario. La macabra scoperta, nell' appartamento di Emma in Onslow Gardens, e' stata compiuta una settimana fa da Kris, fratello della ragazza, il quale ha aperto il freezer in cerca di qualcosa da mangiare. Invece di cibo, ha trovato la borsa di plastica con il cadaverino surgelato. Kris ha allora avvertito il padre, Michael Gifford, 60 anni, ex direttore generale della Rank Organization, che ha chiamato la polizia. Gifford, pensionato da poco, s' e' appena risposato e vive con la terza moglie a Little Chart Forstal, nel Kent, poco lontano dalla seconda moglie, madre di Emma. La ragazza, che voleva diventare attrice e s' era iscritta all' Universita' di Edimburgo, aveva finito per diventare commessa a Londra: il neonato, si dice, puo' aver avuto per padre un compagno di studi, che Emma aveva lasciato da poco, apparentemente senza drammi. Nessuno s' era accorto dell' avanzata maternita' : solo la settimana scorsa Emma, non essendosi presentata al lavoro, aveva messo in allarme. Ora e' in ospedale, non si sa con quale diagnosi. Il padre di Emma, fermato per strada dai giornalisti nel villaggio del Kent, ha evitato ogni commento. Nei 13 anni in cui e' stato direttore generale della Rank Organization, ne ha moltiplicato gli utili e il fatturato. Un uomo dinamico, ha ricominciato la vita con la terza moglie, americana. I suoi vicini, che conoscono Emma, dicono che la ragazza non sembra la figlia di un miliardario: "Non si puo' dire che sia stramba, ma certo e' originale".
Pagina 10 (14 maggio 1996) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/1995/lu...507242237.shtml Il caso ha sconvolto l' America: la donna butto' l' auto con i due figli in un lago e invento' un rapimento " Susan e' una madre assassina " Dopo il verdetto, si aspetta la sentenza: ergastolo o sedia elettrica
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Il caso ha sconvolto l' America: la donna butto' l' auto con i due figli in un lago e invento' un rapimento TITOLO: "Susan e' una madre assassina" Dopo il verdetto, si aspetta la sentenza: ergastolo o sedia elettrica - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON . In lacrime, tremante, torcendosi le mani, Susan Smith ha ascoltato i dodici giurati, nove uomini e tre donne, pronunciare a uno a uno l' identico verdetto: colpevole di duplice omicidio premeditato dei suoi due bambini, Michael di tre anni e Alex di soli quattordici mesi, da lei chiusi nell' auto e buttati in fondo al lago il 23 ottobre scorso. Alle sue spalle, l' ex marito David, la foto dei due piccoli sulle ginocchia, ha chinato il capo sconvolto, e sulla enorme aula del tribunale di Union, nella Carolina del Sud, e' sceso un agghiacciante silenzio. Tre ore prima, Susan Smith, 23 anni, due tentativi di suicidio e un' incredibile storia di stupri e amanti alle spalle, aveva rifiutato d' invocare clemenza. E, in mezz' ora, la giuria aveva respinto la richiesta della difesa di prounciare solo un verdetto di duplice omicidio preterintenzionale. Dopo due ore e mezzo in camera di consiglio, lo spietato giudizio: la madre assassina e' ora sospesa tra ergastolo e sedia elettrica. In base alla legge della Carolina del Sud, sara' la stessa giuria, non il giudice, a emettere la sentenza. Lo fara' dopo quello che, di fatto, e' un secondo processo, fino a una settimana di udienze pro e contro la pena capitale. La disumana tragedia ha scosso l' America e spaccato in due la citta' , conservatrice e religiosa. Dai sondaggi, la maggioranza degli americani e' per la condanna a morte. "Non scordate . ha tuonato il pubblico ministero Tommy Pope mentre un brivido scuoteva il pubblico e la giuria . le urla dei bambini. Non scordate le loro grida di aiuto "papa' ! papa' !" nella macchina che scendeva lentamente in fondo al lago. Sono grida che dicono: condanna a morte per la madre assassina!". Invano, il difensore David Bruck ha chiesto comprensione: "Quel terribile giorno . ha detto ., Susan Smith ha agito con la mente contorta e con la disperazione nel cuore: questa donna paghera' per tutta la vita". Assai piu' che il dramma di O.J. Simpson, l' attore ed ex campione nero di football americano accusato dell' assassinio della moglie e dell' amico di lei, quello di Susan Smith ha coinvolto l' America. La morte di Michael e Alex, inquadrata in una serie di omicidi e abusi infantili, ha aperto un traumatico squarcio sui problemi della societa' americana, ha costretto la nazione a interrogarsi sui valori di fondo, la famiglia e la giustizia. La scoperta della verita' l' ha angosciata. Il 23 ottobre, quando i due bambini sparirono, Susan Smith dichiaro' che erano stati rapiti da uno sconosciuto nero. Per nove giorni, tra pianti disperati, in diretta alla tv, la giovane menti' : la partecipazione della gente fu enorme, a Union e nella Carolina del Sud rischio' di esplodere l' odio razziale. Poi, il 3 novembre, la madre crollo' . E la furia del Paese ingannato si riverso' su di lei: questa assassina, disse, non merita di vivere. Una delle testimonianze piu' strazianti in tribunale e' stata quella dello sceriffo Howard Wells, l' uomo che indusse Susan a confessare. "Dopo il primo giorno di ricerche nel lago, quando non trovammo nulla . ha riferito lo sceriffo . tornai da Susan. "E Dio che ha preso la macchina con se' coi miei bambini", mi disse. Era dilaniata dal rimorso: tocco' con la mano la mia pistola: me la dia, voglio farla finita, aggiunse". Wells dovette farla sorvegliare giorno e notte. Gli psichiatri che l' hanno visitata, hanno testimoniato in aula che e' in preda a depressione suicida. Ma hanno concluso che "al momento del delitto era capace di intendere e volere, almeno in parte". Di qui il verdetto della giuria: i nove uomini e le tre donne, alcuni dei quali la conoscevano da anni, non l' hanno perdonata. Ha dichiarato l' avvocato David Bruck: "Susan non ha paura di morire, vuole espiare: afferma che non potrebbe vivere con lo straziante ricordo dell' infanticidio". L' America attende ora la sentenza col fiato sospeso. La minoranza che invoca l' ergastolo la definisce una vittima, ne sottolinea il tremendo passato, i suoi disordini sessuali, il suo selvaggio legame con un giovane industriale dopo la separazione dal marito . per non perderlo, avrebbe ucciso i figli ., la sua schizofrenia. A 15 anni, la giovane fu molestata sessualmente dal patrigno, Beverly Russell, un pilastro della locale Coalizione cristiana e del Partito repubblicano. Nonostante le cure psichiatriche, tra l' uomo e la ragazza nacque una relazione durata anni. Ancora due mesi prima della tragedia, Susan Smith si divideva tra lui, il giovane che voleva sposare, l' ex marito, il suo anziano datore di lavoro, un altro amante. Una storia tenebrosa a cui la protagonista, messa per la prima volta nella sua vita di fronte a se stessa, vuole che venga messa fine.
Caretto Ennio
Pagina 6 (24 luglio 1995) - Corriere della Sera
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