La bufala dell' 8 MARZO

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  1. Paolo S.
     
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    Reduan, Ventiluglio, cosa ne pensate?

    http://www.flingue.unict.it/step1/v2_forum...read_msg&id=594
     
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    Lupus in fabula

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    Ti rispondo al volo: conosco quell'articolo da almeno un anno, ossia da quando ho postato il thread sull'8 marzo.
    Chi ha pubblicato quell'articolo (che è la risposta ad un messaggio) ha fatto un copia-incolla.
    Il brano riportato è vecchio.

    Venendo al punto: o si accetta la realtà storica (V. Messori non è mai stato smentito su questo punto) e si ammette che la data in questione è puramente simbolica, del tutto inventata e frutto di pura fantasia oppure,se si vuole cercare per forza una corrispondenza con la data 8 marzo 1908, quella in cui, secondo le femministe, si sarebbe verificato un incendio, etc, etc, è molto probabile che la si trovi.
    E' probabile che da qualche parte del mondo, un 8 marzo, sia successo qualcosa, magari anche un incendio in cui sono morte delle donne. Potrebbe essere successo a Sidney, a Chicago, a Tokyo, o in qualche sperduto paese da qualche parte sul globo terraqueo.
    Al che, trovato il tragico evento, lo si mette in relazione alla data in questione, al posto di quello vecchio.
    Vualà.
    Non ci si chieda poi se la cosa abbia valore dal punto di vista etico, storico, morale, etcetera, che la cosa è di secondaria importanza.
    La menzogna femminista non conosce limiti, lo sappiamo bene.

    Edited by Reduan - 13/3/2005, 21:10
     
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  3. ventiluglio
     
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    Mi sembra che l'articolo da te postato confermi, in sostanza, il fatto che la data convenzionale sia un falso storico.
    Tanto che l'episodio "simile" rintracciato (a posteriori) è di tre anni dopo e non è nemmeno accaduto l'8 Marzo (ma il 25).
    Nell'episodio citato invece da Stella (che si presterebbe - a suo dire - a simboleggiare meglio la ricorrenza), morirono, assieme a 500 donne, anche 100 uomini.

    Sarebbe facilissimo invece prendere uno degli infiniti episodi di mattanze maschili (nei crolli in miniera, in guerra, nei cantieri, ecc.) e rinfacciarlo all'infinito alle donne - applicando la medesima logica colpevolizzatrice - considerato il fatto che da sempre gli uomini si prestano ai lavori più rischiosi, logoranti e faticosi, per permettere alle loro donne ed alle loro famiglie di godere di un po' di benessere.

    Come scrive Rino nel suo libro, il racconto Femminista è infatti falso anche quando (e non è questo il caso) cita fatti veri:
    Esso sa raccontare agli uomini solo del male che essi hanno arrecato alle donne.
    Ma dimentica volutamente di raccontare tutto il bene che le donne ne hanno ricevuto (e tutto il male che esse hanno arrecato).
    Una logica strabica che ha il solo scopo di colpevolizzare un genere per esigere un (sempre inestinguibile) risarcimento.


    Lorenzo

    Edited by ventiluglio - 7/3/2006, 23:15
     
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    Lupus in fabula

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    1992 :

    Una "festa" inventata
    di Vittorio Messori
    Pensare la storia, San Paolo, Milano 1992, p. 107.


    C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908, a New York.
    Storia molto commovente, (…) con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della donna" era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c'entravano. E neanche il mese di marzo.



    8 marzo 2006, la fandonia si rinnova:

    L’8 marzo del 1908 le operaie
    di un'industria newyorkese,
    dopo giorni di
    sciopero per le penose condizioni
    di lavoro, furono rinchiuse in fabbrica
    dove un incendio ne uccise
    più di cento...


    http://edicola.libero.it/cinqueallecinque/AI_2006_03_07.pdf



    Boh... ?!
    wacko.gif
     
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  5. ventiluglio
     
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    (dall'articolo citato da Red):
    "L’8 marzo del 2006 la mia amica Francesca passerà la mattinata dall'estetista, pranzerà al giapponese con il fidanzato che non mancherà di portarle un maleodorante mazzo di mimose, passerà il pomeriggio a fare shopping, cenerà all'indiano con un gruppo di amiche, con le quali chiuderà la serata assistendo a uno spiritossisimo spettacolino ‘per sole donne’, in cui uomini dal bicipite di ghisa si dimenano indossando uno slippone colmo di ogni ben di dio."

    Ecco appunto.
    E' stata proprio una grande bella conquista di civiltà il Femminismo per l'Occidente.
    Puah.


    Lorenzo

    Edited by ventiluglio - 7/3/2006, 23:24
     
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  6. Barnart
     
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    da http://www.ossimoro.it/donne.htm
    ________________________________

    L’8 MARZO È SOCIALISTA


    La giornata dell’8 marzo, come quella del Primo maggio, è una festa socialista.
    È, infatti, incontestabile che il 29 agosto 1910, la Conferenza internazionale delle donne socialiste, in corso a Copenaghen, decise di istituire, su proposta della socialdemocratica tedesca Klara Zetkin, la "Giornata internazionale della Donna", fissandone la data all’8 marzo di ogni anno.
    Spirito e scopo dell’iniziativa era quello di ottenere per le donne parità di trattamento rispetto agli uomini. In particolare, le socialiste chiedevano l’estensione del diritto di voto. Sulla scelta dell’8 marzo come ricorrenza, le opinioni, però, si dividono.

    La tradizione socialista afferma che la scelta dell’8 di marzo fu fatta per richiamare il grande sciopero dell’8 marzo del 1848, quando le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne: la più gigantesca manifestazione femminile che si fosse mai avuta negli Stati Uniti. Le scioperanti reclamavano il rispetto dei loro diritti politici e sociali, alla pari con gli uomini: diritto al voto, riduzione dell’orario di lavoro, dalle 12 alle 8 ore, il riposo settimanale, un regolare contratto e una retribuzione rispondenti agli accordi sindacali.

    Oggi, tuttavia, si è affermata la versione delle operaie bruciate nel rogo della loro fabbrica.
    Questa leggenda ha origini recenti.
    Il 7 marzo 1952, il settimanale bolognese La Lotta, scrive che la data della Giornata della Donna vuol ricordare l’incendio scoppiato in una fabbrica tessile di New York l’8 marzo del 1929, in cui sarebbero morte, chiuse dentro dall’interno per volere del padrone, perché minacciavano di scioperare, 129 giovani operaie per gran parte di origine italiana ed ebraica. Il tema dell’incendio e delle operaie arse vive nel rogo del loro posto di lavoro viene ripreso in seguito ma con alcune varianti.
    Nel 1978, il Secolo XIX di Genova riporta l’episodio come avvenuto a Chicago in una filanda. Nel 1980, La Repubblica parla di un incendio a Boston, datato 1898. Nel 1981, Stampa Sera situa l’incendio ai primi del ‘900, in un luogo imprecisato degli Stati Uniti, le operaie vittime sarebbero state 146. Lo stesso anno, L’Avvenire parla di 19 operaie morte. Nel 1982, Noi Donne parla di Boston, l’anno sarebbe il 1908 e le operaie morte 19.
    Una nuova descrizione della tragedia l’ha fornita di recente il sito della Città di Bari. Secondo questa versione, la festa sarebbe nata dall’incendio, scoppiato il pomeriggio del 25 marzo 1911, negli ultimi tre piani dell’Asch Building, un edificio di dieci piani a Manhattan. Quando il rogo fu domato si sarebbero contate 146 vittime. New York sarebbe rimasta sconvolta da quella tragedia. Al funerale, 120 mila lavoratori avrebbero accompagnato il funerale fino al cimitero di Evergreen, dove le sfortunate donne vennero sepolte, e non meno di 400 mila persone assistettero al corteo.
    Il processo per stabilire le responsabilità dei proprietari della Triangle, iniziato il 4 dicembre del 1911, si sarebbe concluso appena qualche giorno dopo con una sentenza di assoluzione. Oltre a ciò la proprietà dell’azienda ricevette dalle compagnie di assicurazione un cospicuo risarcimento.
    Per alcuni, l’incendio risalirebbe, invece, a un 8 marzo di fine Ottocento, in una fabbrica tessile d’Inghilterra. Per un’altra interpretazione, la data sarebbe da ricercare nell’inverno del 1917.
    Così L’Ordine Nuovo, quotidiano gramsciano di Torino, del 17 marzo 1921: «Al grido di pace e pane, le operaie di Pietrogrado con la bandiera rossa sono scese nelle strade l’8 marzo (24 febbraio per il calend ario russo) per festeggiare la giornata internazionale del proletariato femminile. Fu questo il grande segnale della rivoluzione che distrusse l’autocrazia».
    È probabile che tutte queste versioni siano frutto della fantasia.

    Infatti, sia nel libro della canadese Renée Còté: Verità storica della misteriosa origine dell’8 marzo, che il quello di Tilde Capomazza e Marisa Ombra: 8 marzo, storie, miti e riti della Giornata Internazionale della Donna, nessun incendio risulta mai accaduto.

    ______________

    Rino




     
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  7. animus
     
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    Che il mito delle operaie arse vive, sia stato ideato per creare l'associazione mentale con i roghi delle eretiche?

    Piu' che un sospetto, questa è forse l'unica certezza sull'otto marzo.

    Edited by animus - 8/3/2006, 12:37
     
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  8. okkiblu79
     
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    Mha, io sò solo che stamattina ho trovato il cell pieno di messaggi d'auguri... ma non festeggio mai...
     
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  9. silverback
     
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    http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis...2110950953.html
     
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  10. andrea.m
     
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    CITAZIONE (silverback @ 8/3/2007, 01:46)
    e' anche l'occasione per fare il punto sulla salute della donna ed un'opportunita' per fare di piu' contro la violenza, la discriminazione e i soprusi che il genere femminile subisce ancora oggi, in forme diverse, ma in tutto il mondo.

    Ennesima conferma che gli organi d'informazione sono apertamente femministi e ipocriti.
    Oggi ne sentiremo di tutti i colori, se sono gia' di primo mattino in questo forum e' perche' hanno gia' tutti superato ogni limite. Guardate poca televisione, mi raccomando...

    Ps. tanti auguri di buon 8 marzo a tutti quelli che oggi si sentiranno offesi dai media
     
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  11. andrea.m
     
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    CITAZIONE (andrea.m @ 8/3/2007, 07:44)
    Ennesima conferma che gli organi d'informazione sono apertamente femministi e ipocriti.
    Oggi ne sentiremo di tutti i colori, se sono gia' di primo mattino in questo forum e' perche' hanno gia' tutti superato ogni limite. Guardate poca televisione, mi raccomando...

    Ps. tanti auguri di buon 8 marzo a tutti quelli che oggi si sentiranno offesi dai media

    A proposito...

    http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/ar...7/03/08/5466307
     
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  12. *STRIDER*
     
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    La prima domanda da porsi è: perchè il presidente Napolitano non dà il buon esempio lasciando il suo posto a una donna?
     
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  13. Freethinker
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 8/3/2007, 13:05)
    La prima domanda da porsi è: perchè il presidente Napolitano non dà il buon esempio lasciando il suo posto a una donna?


    Lo farà presto, così potrà finalmente dedicarsi a lavare i piatti, fare il bucato, rassettare la casa....

    Per il momento resta lì, a sacrificarsi....
     
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  14. lelen
     
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    Donne che lavorano
    Cari amici-nemici, oggi concedetemi di postare questo link e non prendetela come una semplice provocazione (ormai dovreste sapere che non fa parte del mio stile) ma come uno spunto di riflessione nonché un ennesimo tentativo da parte mia di ribilanciare le cose. Un augurio a tutte le donne del forum nonché alle sortelle, alle madri, alle amiche, alle figlie degli altri utenti.
     
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    Ex pugile del web

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    Ring ma non The ring...

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    mamma mia, sto ancora piangendo per la commozione!
    Ma quanto siete narcisiste oh!
     
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186 replies since 8/3/2004, 14:03   4926 views
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