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Purusha.
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Il concetto di 'creazione' (specie quella cosiddetta ex nihilo), è soprattutto un derivato della teologia cristiana, e imposta la questione in termini non del tutto appropriati (sebbene leciti nella prospettiva entro cui si collocano).
Il rapporto tra l'Uno e il molteplice, tra il Principio divino e le realtà che da questo procedono, non si potrà correttamente e compiutamente afferrare tramite la nozione di 'creazione'. Occorrerebbe piuttosto parlare di manifestazione della realtà cosmica (quest'ultima da non confondersi con la sola accezione - assai ristretta, invero - di mondo fisico, terrestre ed astronomico, se vogliamo così dire), con tutti i suoi molteplici gradi ontologici, che comprendono ben più delle realtà fenomeniche che ricadono sotto la percezione sensibile dell'essere che diciamo umano.
Naturalmente esiste una sfera di Conoscenza Sacra, in ogni civiltà tradizionale, che rende conto di questa intelligenza metafisica della realtà manifestata in grado di spingersi ben oltre l'ottica e la terminologia tipica del discorso telogico. Anche nella tradizione cristiana se ne possono individuare esempi mirabili - da Scoto Eriugena a Bernardo Silvestre o Niccolò Cusano -, oggi per lo più caduti in totale oblio.
Tutto il resto sono solo vane disquisizioni sul sesso degli angeli.
P.S.: ovviamente queste considerazioni condurrebbero a conseguenze non meno importanti su ciò che identifichiamo e riconosciamo come maschile e femminile nella costituzione grossolana e sottile degli essere umani.
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DIO.... |
