Posts written by Fantuzzy da Podium Varinum

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    Non sapevo che potessero votare solo gli uomini che avevano prestato servizio militare:

    Il percorso del suffragio in Italia è lungo e tortuoso, e temporalmente parte da quando l'Italia non era ancora uno stato unitario.

    1848 Legge 680\1848 (elettorale piemontese su criteri censitari). fu riconosciuto potere di voto agli uomini maggiori di 25 anni che sapessero leggere e scrivere e pagassero almeno 40 lire di imposte. Numericamente questo portava il 2% della popolazione italiana alle urne.

    1882 Parziale allargamento dei criteri per l'attribuzione del diritto al voto.

    1912 La legge promulgata da Giovanni Giolitti assegna un suffragio quasi universale per gli uomini, questa legge prevedeva infatti che tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 20 anni potessero votare, mentre gli analfabeti potevano votare a partire dai 30 anni.

    1918 Viene modificata la legge precedente: possono votare tutti i cittadini maschi di almeno 20 anni di età, viene quindi abolita la distinzione per gli analfabeti

    1946 Voto universale per uomini e donne, che abbiano compiuto la maggiore età (inizialmente i 21 anni e successivamente i 18 anni). La prima occasione di voto sono le ormai celeberrime elezioni del giugno 1946, atte a scegliere la Monarchia o la Repubblica e ad eleggere l'Assemblea costituente.

    Qui non ne fa menzione ma potrebbe essere incompleta

    So anch'io che era un modo di dire frequente (anche in tempi recenti) dire "ti ci vorrebbe il militare" etc etc. ma nelle società contadine (arrivo fino ai miei nonni, quindi dai primi del '900) non erano schivati coloro che erano riusciti ad evitare l'obbligo militare ed erano ugualmente apprezzati dalle donne alle quali importava poco che avessero servito la patria, quanto assicurassero loro stabilità per loro e per i figli. (si diceva alle figlie quando portavano in casa un probabile fidanzato "basta che abbia voglia di lavorare")



    CITAZIONE (Cobra1 @ 4/1/2008, 14:42)
    CITAZIONE (Ritavi @ 4/1/2008, 13:55)
    Ossia gli altri riti di iniziazione sono in qualche modo facoltativi (andare a prostitute ad esempio)

    Non so se in passato andare a prostitute fosse realmente un rito di iniziazione, per me non e' stato cosi'. Attualmente le frequento ma solo perche' sono separato e non ho una donna.

    E' quello che volevo dire io, è una tua scelta (magari in qualche modo obbligata dalla mancanza di una donna) ma comunque non è un'imposizione
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    Si più o meno penso di aver capito cosa intendi dire, ma se esiste (esisteva) l'esclusività maschile come carattere identitario, non riesco a pensare ad un'esclusività femminile come carattere identitario di genere




    CITAZIONE
    Tutti questi ragazzini sono obbligati a svolgere questi rituali, non certo perchè verrebbero messi in galera se rinunciassero, ma perchè non sarebbero accettati dalla società, ...soprattutto dalle giovani donne e potenziali compagne che li riterrebbero ancora dei bambini o peggio, dei "non uomini

    Ok non andiamo troppo lontano nel tempo e nello spazio, torniamo a un centinaio di anni fa, se un uomo non fosse mai andato con le prostitute (metti il caso di qualcuno rigidamente osservante cattolico) avrebbe potuto comunque trovare una donna (rigidamente cattolica come lui che anzi forse l'avrebbe apprezzato anche di più), mentre non avrebbe mai potuto evitare di fare il militare
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    No, infatti vedo che non mi sono spiegata bene.
    E' interessante il contributo storico e capisco che l'abolizione della leva in questo periodo storico ha favorito l'ingresso delle donne nelle Forze Armate, però quello che intendevo dire era: posto che ne avete fatto un valore simbolico ma che non tutti gli uomini hanno vocazione militare (ad esempio mio padre, come molti suoi coetanei è stato costretto a fare il soldato e ad andare in guerra, ma ha cercato in ogni modo di defilarsi ), l'avreste considerata negativamente se fosse stata fatta prima di qualsiasi rivendicazione femminile (vogliamo dire un centinaio di anni fa ad esempio? ma magari anche addirittura prima della concessione del voto alle donne).

    Ossia gli altri riti di iniziazione sono in qualche modo facoltativi (andare a prostitute ad esempio) mentre da questo non si scampava (salvo complicarsi ulteriormente la vita con la diserzione o in tempi più recenti con l'obiezione di coscienza e la scelta del servizio civile che però era meno vantaggioso.
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    Ok per quanto riguarda la questione sessuale non potevate essere stati più chiari ed esaurienti.

    Per la leva vedo che ci sono dissensi: posso farvi una domanda? Ma secondo voi era un valore maschile anche un tempo, o non piuttosto una seccatura imposta dall'alto?.
    Per spiegarmi meglio: se il mondo fosse rimasto come prima delle rivendicazioni femministe e fosse stata abolita la leva obbligatoria per la creazione di un esercito professionale maschile pensereste ancora che è stato abolito un simbolo?

    Scusate se non sono molto brava ad esprimermi, spero che il concetto sia stato espresso in termini più o meno chiari

    Grazie

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    [Poche le eccezioni, quelle di ragazzi e ragazze sereni, con lo sguardo brillante, pulito e... giovane com'é giusto che sia alla loro età]


    E se fossero eccezioni perchè in genere i ragazzi e le ragazze serene di oggi non frequentano troppo le discoteche, i rave-party etc.?
    Sono solo io che, per strada, fuori dalle scuole, sugli autobus, nota questi look grotteschi scopiazzati dalla TV proprio perchè non sono la maggioranza? Tra l'altro non sento quasi mai approvazione (il coro femminile che considera espressione di emancipazione e di sicurezza questi atteggiamenti lo sento, (o meglio sento qualche mozzicone di frase perchè mi infastidisco) soltanto negli pseudo-dibattiti televisivi).
    E' come avere l'impressione che la maggioranza delle persone disapprovi questa omologazione, ma non abbia il coraggio di dissentire, come se avesse paura di una specie di grande fratello che ti controlla o peggio ancora come se la cosa non li riguardasse
    Sono io che vivo in una specie di bolla? Eppuro vivo in provincia di Torino non sull'Himalaya

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    A parte il fatto che non sappiamo se un tempo la qualità del sesso era migliore o peggiore di quella odierna (se non dai racconti degli anziani che hanno vissuto quel periodo ma non possiamo andare oltre una certa data), poi l'erotismo è una cosa abbastanza difficile da definire ed è molto individuale non trovi? Voglio dire, i nostri nonni, si eccitavano magari guardando una caviglia femminile, oggi sembrano (per forza di cose, visto il cambiamento nell'abbigliamento femminile e il bombardamento di immagini di parti del corpo femminile) più, come dire, anestetizzati anche se voi la considerate una provocazione permanente per mantenere l'uomo in stato di perenne eccitazione (ma forse così era anche per gli uomini di un tempo che desideravano l'innamorata ma non potevano averla fino a dopo il matrimonio, oppure dopo il matrimonio desideravano altre donne che per convenienza sociale non avrebbero mai potuto avere

    Oppure ti do ragione e ammetto che forse è vero che non esiste l'emancipazione sessuale della donna e che un tempo l'erotismo e il sesso erano migliori ma allora perchè molti di voi si lamentano di questa specie di obbligo sociale che ancora esiste per gli uomini di corteggiare e prendere l'iniziativa. Una mia giovane collega (ventottenne e da poco single) proprio l'altro giorno mi raccontava di come aveva notato riprendendo a frequentarli che gli uomini si stupiscono se alla prima uscita gli blocchi la mano quanto tentano un approccio (non so come lo definirei, vogliamo definirlo meno romantico, visto che coinvolge parti del corpo femminile come il seno o il sedere?)

    Secondo me c'è molta più confusione anche dalla parte delle donne
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    [Non si può parlare di felicità senza parlare di impegno. Per questo evito di evocarla. La felicità assoluta non esiste. La lealtà e la coerenza, sono in gran parte raggiungibili con la buona volontà.

    Molte cose che noi denunciamo in termini di discriminazione maschile, sono proprio riferite alla non realizzazione nei confronti degli uomini, dei principi da te citati.

    Nei confronti degli uomini non v'è alcuna forma di lealtà. La *donna politica* ha detto che l'uomo non è degno di alcun riconoscimento storico. La donna politica ha operato e sta operando un crimine.


    Certo che non esiste la felicità assoluta (come non esiste l'infelicità assoluta) esiste però l'aspirazione e l'impegno a ricercarla che è un diritto di uomini e donne, per questo mi ha interessato questo sito, mi sembra di aver già detto che non è così intuitiva la discriminazione maschile, ma non solo perchè non se ne parla in TV e sui media, è proprio nella vita di tutti i giorni che non si sentono molti uomini lamentarsi ... forse perchè geneticamente sono meno lagnosi


    Ah per quanto riguarda il rito di iniziazione sull'andare a puttane la prima volta ci avevo pensato anche se tardivamente, ricordando un mio collega della classe 1940 che mi aveva raccontato della sua delusione quando avevano chiuso le case chiuse a pochi mesi dal suo compimento del 18° anno d'età, però lui sosteneva che i giovani (anche se parlo dei giovani di vent'anni fa) con la maggior emancipazione sessuale della donna erano avvantaggiati da questo punto di vista
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    [Non lo so. Forse leale e coerente. Capace di infondere idealismo e visione del futuro nella gente che la popola.


    Beh per me la lealtà vuol dire aver rispetto delle opinioni, delle idee e dei sentimenti altrui e ciò significa non invadere la libertà dell'altro, la coerenza significa aver rispetto delle proprie opinioni, idee e sentimenti e quindi aver cura delle proprie aspirazioni e della propria felicità. Non diciamo le stesse cose?

    CITAZIONE
    Al di là di un possibile significato simbolico non serviva assolutamente a niente, era un anno perso

    E' esattamente quello che intendevo dire io...

    Per quanto riguarda l'autodeterminazione è evidente che esiste una manipolazione, ma non pensate che esiste da sempre? Adesso a livello più globale con la diffusione dei media e della comunicazione, ma pensate soltanto allo sviluppo delle grandi dittature come nazismo, comunismo etc..
    Non penso che tutti i tedeschi, i russi fossero autodeterminati, ma molti forse lo pensavano

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    Sono d'accordo anch'io, anzi sarei più d'accordo se la pensione venisse erogata esclusivamente in base al numero di anni lavorati indipendentemente dal sesso, stabilendo un numero inferiore di anni in caso di lavori usuranti e pericolosi
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    Per me una società ben amministrata è una società che massimizza la felicità e le aspirazioni dei singoli individui e concede loro libertà di azione e di pensiero fino a quando non lede la libertà di qualcun'altro.

    E per te come dovrebbe essere una società ideale?

    [Un buon film sull'omosessualità, converte molti individui all'omosessualità. E poi prova a convincerli che non sia farina del loro sacco]

    Puoi spiegarmi il senso? (stasera sull'autobus leggo "L'esercito industriale di riserva". Grazie)

    [Non sono un esperto ma è chiaro che ve n'erano molti di prassi]


    Chiaro? A me continua a rimanere questo dubbio...


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    Mmmh, forse qualcosa sto cominciando a capire, ma allora a questo punto, credo che sarebbe auspicabile vivere in una realtà ben amministrata piuttosto che ben politicizzata

    E per quanto riguarda i presidi iniziatori maschili aboliti prima della leva militare?

    Non me ne viene in mente nessuno negli ultimi 50/100 anni nella nostra cultura occidentale..





    Per Animus: ok non è importante capire se è nato prima il femminismo o il consumismo (effettivamente è una domanda stupida come chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina), era solo una curiosità ....
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    La realtà delle cose è irrilevante nella QM. Tutto sta nel racconto delle cose da cui nasce l'auto percezione che ognuno ha di sé come sessuato.


    Perdonami, credo di non aver ben compreso: in particolare cosa significa che la realtà delle cose è irrilevante nella questione maschile? Non parte dall'osservazione della realtà? OK è un fatto politico, ma la politica si occupa (o idealmente dovrebbe) occuparsi della realtà?.

    Il mio presupposto è (ad esempio) che non avrei condiviso l'istituzione di un qualsiasi tipo di servizio (anche civile) obbligatorio per le donne.

    E tanto per capire meglio, quali sono i presidi iniziatori maschili aboliti in Italia prima di questo? (visto che questo è solo l'ultimo mi par di capire)...

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    Guarda, sicuramente hai ragione per quanto riguarda la leva vista come controllo sulla salute maschile, forse allora era meglio PRIMA creare nuove occasioni (oppure in questo caso si puo' parlare di cultura maschile che considera inutili i controlli sanitari?) Cerco di spiegarmi meglio: non mi risulta che per parte femminile esistano delle occasioni in cui sono obbligate a controllare la loro salute, sono sempre state le donne che vuoi per la gravidanza prima e per controlli generali poi si sono recate dal ginecologo o dal medico specialista.

    Per quanto riguarda il servizio militare visto come aggregazione solo maschile ripeto: perchè COSTRINGERE? E' proprio impossibile creare occasioni vostre di aggregazione (ci sono e ci sono stati club solo maschili, mi pare no?)


    Per i permessi di paternità: di statistiche ne so poco, ma la gente che è intorno a me è formata da donne e uomini che lavorano entrambi a tempo pieno, ma ti assicuro che le donne non sono granchè contente di dover lavorare a tempo pieno e lo fanno soltano perchè le condizioni di vita ti portano a questo (uno stipendio solo se ne va quasi per l'affitto e se ci sono dei figli bisogna mantenerli e fornirli di tutto ciò che il consumismo richiede perchè altrimenti si sentono emarginati e non uguali agli altri).

    Poi se vogliamo dire che il consumismo è stato creato a causa anche del femminismo negli anni '60 possiamo discuterne e penso che potrebbe essere stato così, oppure è il consumismo che ha creato il femminismo costringendo le donne ad andare a lavorare fuori casa per mantenere beni e consumi inutili?
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    Non mi sembra (da quanto sento in giro) che l'abolizione della leva obbligatoria sia giudicata negativamente da tutti gli uomini.

    E' da una vita che sento dire (dagli uomini per lo più) che la leva era un anno buttato, che impediva e/o ostacolava l'ingresso nel mondo del lavoro.

    Per quanto riguarda le donne nelle Forze Armate non credo che il vietare sia una soluzione
    La valorizzazione della differenza di genere (che non è universale o assoluta, non so se riesco a spiegarmi, intendo dire che alcune donne hanno caratteristiche considerate tendenzialmente maschili mentre alcuni uomini hanno caratteristiche più femminili) non mi sembra passi per la strada del divieto assoluto (e in questo senso intendo anche per un uomo che non ha nessuna vocazione, voglia o piacere di fare il servizio militare che invece fino a poco tempo fa era "obbligato".

    Certo gli standard devono essere rispettati e il pretendere "facilitazioni" all'ingresso non è corretto (e anzi dovrebbe essere considerato umiliante dalle stesse donne). In questo senso forse c'è stato l'errore. Mi aspettavo una maggiore severità e meno plateali proteste da parte di chi non ce l'ha fatta semplicemente perchè inadatta (un paio di settimane fa hanno mandato in TV un servizio sul Comsubin - alla fine si affermava che nessuna donna ha mai fatto domanda per entrarci, per ora e non credo che nessuna ci riuscirà mai)

    Per i permessi di paternità che servono alle donne in carriera .... beh da quanto vedo io le donne in carriera non hanno alcun bisogno che il marito (perlopiù anche lui in carriera) prenda i permessi di paternità quando il figlio si ammala dato che dispongono di uno stuolo di tate e fantesche.

    Dovrebbero servire alle coppie che lavorano entrambe per necessità (e in questo sono d'accordo con legislazioni che favoriscano il part time e che aiutino le famiglie con figli) però ho l'impressione che più che servire a fornire un ruolo sociale alla donna, servano proprio per tirare avanti fino alla fine del mese.


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    Buongiorno e Buon Anno a tutti.
    Mi sono appena iscritta dopo essermi imbattuta casualmente nel Vostro sito.
    Devo dire che la sensazione che le donne abbiano esagerato negli ultimi anni passando dall'ottenimento di pari diritti all'ottenimento di privilegi la provo già da un po': a titolo di esempio, citerei la questione delle donne guidatrici di autobus che, nella mia città, sono comparse 10/15 anni fa e che sono esentate dal turno di notte perchè pericoloso. Onestamente all'inizio la trovavo anche una cosa in un certo senso giusta, ... ma erano pochissime. Oggi che sono aumentate ovviamente questo privilegio si tramuta in un'ingiustizia sociale verso i guidatori uomini che sono costretti a sobbarcarsi più turni di notte e se aumentassero ancora che farebbero? abolirebbero il servizio notturno?
    Però è vero che il calo dei diritti per gli uomini è abilmente nascosto e non facilmente individuabile.
    Vorrei però farvi una domanda? Non vi pare che alcuni debolissimi segnali di inversione di tendenza siano in atto?
    L'abolizione della leva obbligatoria (tanto per fare un esempio.... forse ancora più unico che raro a dire il vero!) la concessione dei permessi di paternità e non da ultimo questo sito e altri a cui ho avuto occasione di dare un'occhiata, non può significare che qualcosa si sta muovendo?
1665 replies since 2/1/2008
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