Posts written by Fantuzzy da Podium Varinum

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    http://www.laprovinciadisondrio.it/stories...daga_sul_perch/

    E' stato sottoposto ieri ad autopsia il corpo di Ugo Morcelli (e non Martinelli come pubblicato per errore nella notizia di ieri), l'operaio di Semogo di Valdidentro deceduto sabato notte all’ospedale Morelli di Sondalo. L’uomo, che aveva 56 e lavorava per la Edilnord con sede a Valdidentro, era rimasto ferito nel primo pomeriggio dello stesso giorno in un cantiere edile a Livigno a poca distanza dalla sede della Sitas, la società degli impianti di risalita. Sembra che l’uomo fosse impegnato nelle operazioni di disarmo di una struttura in costruzione quando, per cause ancora da accertare, ha perso l’equilibrio cadendo dal muro sul quale si trovava e finendo a terra. Un volo di un paio di metri che inizialmente non sembrava aver avuto conseguenze terribili. Le condizioni del ferito però sono progressivamente peggiorate fino al decesso, nonostante tutti gli sforzi fatti dai medici. I primi risultati dell'autopsia sembrerebbero confermare che la morte è avvenuta proprio in conseguenza delle lesioni riportate nella caduta. I funzionari dell'Asl indagano per accertare le eventuali responsabilità per l'accaduto.
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    CITAZIONE (Cassiodoro_1959 @ 30/9/2009, 14:29)
    Forse perche' cama-leo conosce il detto che recita: "le corna sono come i denti, fanno male quando spuntano, ma poi si "mangia" meglio!!!!"... :blink:
    (ma sono l'unico che conosce tutti questi detti..... non mi dite che sono il piu' "vecchio" qui dentro!!!!! ) :( :------:

    io sapevo solo quella che diceva la mia nonna: "meglio un corno che un torto" ;)
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    CITAZIONE (ilvaccaro @ 30/9/2009, 11:20)
    E so già come verrà introdotto.....Alla "chitichella" spacciandolo inizialmente come "ausilio di supporto vitale"
    per i neonati troppo prematuri....
    E' già tutto previsto, tutto calcolato.
    E' un film già visto.

    ma anche come aiuto per quelle donne la cui conformazione dell'utero consente l'impianto ma non il portare avanti la gravidanza (io ho una cugina ad esempio ormai ultrasessantenne che è sempre regolarmente rimasta incinta e sempre regolarmente ha abortito spontaneamente nel giro di un paio di mesi, pensa se avesse avuto questa possibilità).

    Perchè comunque, l'altra alternativa (e cioè un utero "vero" in affitto) pone problemi di etica ancora maggiori. L'ovulo è di una donna, ma comunque l'altra l'ha tenuto nell'utero per 9 mesi, alla fine ci saranno gelosie tra mamme vere e mamme surrogato. Ci sono già stati casi (anche se pochi) in cui la mamma in affitto pretendeva poi di interferire nella vita del bambino e al momento del parto, non lo voleva più "mollare" ;) .
    Vuoi mettere quanti problemi minori, da dal punto di vista giuridico, un contenitore artificiale?
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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 30/9/2009, 09:11)
    @ Silvia : che non ti vada giu' l'idea dell'utero artificiale e' chiaro da quanto, di getto , hai scritto

    si vabbè, fantascenza, forse nel 3000 ci arriveranno.... forse :rolleyes: , non si sa neppure come funziona realmente quello naturale e questi ne fanno uno artificiale

    vado un attimo O.T. per una richiesta di precisazione: che io sappia ci sono e sono stati costruiti dispositivi e soluzioni artificiali per tutti gli organi (fegato-cuore etc.), nonostante non si sappia ancora con precisione come funzionino realmente, nel senso che non si possono prevedere totalmente reazioni-sviluppi-degenerazioni di questi organi (non si puo' prevedere un infarto, ad esempio, o una qualsiasi patologia del fegato prima che si sviluppi, così come non si puo' prevedere un aborto spontaneo se è questo che intende Silvia). Quindi non mi pare che la mancata totale conoscenza di un qualsiasi organo precluda la possibilità di creazione di organi artificiali.

    Saranno sicuramente gli impedimenti di natura etica quelli che incideranno di più.
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    http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?...TQ3LnhtbCI7fQ==

    INFORTUNI: CASERTA, GIOVANE OPERAIO MUORE A TEVEROLA
    Caserta, 25 set. - (Adnkronos) - Un operaio Gianluca Bonfini, di 32 anni e' morto a Teverola (Caserta) mentre stava scaricando dei pannelli di legno da un camion. Un muro, probabilmente prefabbricato forse spinto dal vento lo ha schiacciato uccidendolo.

    http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=1...&v=2&c=1489&t=1

    Roberto Murgia [email protected] ■ Aveva iniziato a lavorare in cartiera dalla riapertura, solo a giugno. Tre mesi dopo, lui che era addetto alle bobine di carta, è rimasto incastrato all'interno di uno di quei congeggni che fac e v a p a r t i r e o g n i g i o r n o . Schiacciato da un pesante rullo nella “Cartiera di Cagliari”, nella zona industriale di Macchiareddu. Forse per stanchezza, forse per un calo di concentrazione, Walter Cabiddu, 34 anni di Serramanna, è stato risucchiato da due rulli della macchina sbobinatrice alla quale stava lavorando. Diventando così il secondo morto sul lavoro in Sardegna nel giro di 24 ore. La stessa sorte era toccata mercoledì pomeriggio a un cinquantenne sassarese caduto da un'impalcatura nella zona industriale di Olbia. «UNA MORTE ATROCE». Il guardiano dello stabilimento conosceva bene Walter, ogni giorno gli apriva il cancello. «Non posso far entrare nessuno - ha detto tre ore dopo il fatto tragico - questi sono gli ordini. Dentro c'è qualche parente, non i genitori. So solo che Walter è morto in modo atroce mentre stava lavorando ». Nessuno avrebbe assistito all’incidente, avvenuto intorno alle 10: l'hanno trovato, quando ormai stava spirando, alcuni operai della cartiera. Subito hanno chiamato un'ambulanza del 118. «Ci hanno detto di andare verso le pale eoliche, vicino alla cartiera», hanno poi raccontato dalla centrale operativa. Ma quando sono arrivati sul posto, proprio a fianco alla Heineken, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo. Poco dopo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Macchiareddu. Sull'incidente indagano anche i carabinieri della compagnia di Cagliari, guidati dal capitano Paolo Floris e coordinati dal sostituto procuratore Guido Pani. Che, nel frattempo, ha disposto i controlli della Asl, da subito operativi sul posto attraverso gli ispettori che stanno accertando l'avvenuto rispetto, o meno, delle regole di sicurezza sul lavoro. In fase di accertamento anche il corretto funzionamento del macchinario che ha travolto Walter Cabiddu. IERI , davanti alla cartiera, due amici di Walter aspettavano di entrare, per stare vicini all'amico morto, ma non è stato possibile. L'hanno visto, qualche minuto dopo, dentro il carro funebre che è uscito dallo stabilimento poco dopo le tre. «Lui era un ragazzo buono - ha detto con le lacrime agli occhi uno dei due ragazzi, Pino - era innamorato del Cagliari, voglio che si sappia questo di lui, era un grande tifoso rossoblù». Per il resto, «aveva ripreso a lavorare qui da quando la cartiera aveva riaperto». Cioè sette mesi fa, dopo che era stata rilevata, nell'estate del 2008, da Progest Spa, gruppo trevigiano che fa riferimento alla famiglia di Bruno Zago, leader italiano nella lavorazione della carta riciclata per imballaggio. L'azienda cagliaritana aveva così rinforzato la filiera del gruppo Zago, presente già con sette cartiere nel centro e nord Italia. Al momento della partenza dello stabilimento Zago aveva parlato di «iniziare a far girare subito la macchina di produzione della carta con una ventina di addetti». Walter Cabiddu era uno di questi, assunto a tempo determinato per un anno. Ieri il suo ultimo turno era iniziato alle 5 del mattino.
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    Non ci sono tabelle o se ci sono credo siano troppo incomprensibili da leggere.. sostanzialmente avete mai letto una percentuale di differenza di trattamento "uguale"?

    Troppi dati da considerare per cui alla fine l'analisi manca sempre di qualche elemento.

    L'ultimo articolo che ho letto era questo del Corriere

    http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_...44f02aabc.shtml

    lo studio dell’Osservatorio sulla gestione della diversità dell’Università Bocconi
    Stipendi, è parità tra uomini e donne
    Se qualifica e anzianità sono le stesse, la differenza è del 2% Ma ai livelli più alti la presenza femminile è bassa

    Una donna al lavoro (Fotogramma)
    Contrordine, le donne non sono meno pagate degli uomini. Guadagnano un po’ meno — un pizzico, uno zic, un qb — ma le discriminazioni vere sono un’altra cosa. Perché alla fine il taglio alle buste paga rosa si ferma al 2%. Soldi veri, è chiaro. Che potrebbero comprare un rossetto, un pannolino, un cinema in più. Ma pur sempre una penalizzazione più contenuta rispetto al meno 7% stimato dall’Istat nel 2007, al meno 17% valutato da Unioncamere nel 2008, al taglio dell’8,75% annunciato dall’Isfol nel 2009 o al meno 16% accertato, sempre quest’anno, dall’Eurispes.

    Quadri rosa più penalizzati

    La stima del meno 2% è dell’osservatorio sulla Gestione della diversità dell’università Bocconi in collaborazione con Hay group. Lo studio completo sarà presentato martedì prossimo a Milano. «La novità è che non ci siamo fermati a valutare la differenza tra lo stipendio medio delle donne e degli uomini ma siamo andati a vedere quanto guadagnano esattamente un uomo e una donna a parità di qualifica, mansione, inquadramento, anzianità di servizio », racconta Simona Cuomo, coordinatrice dell’Osservatorio. Ecco il risultato: le impiegate portano a casa, in media, l’1,9% in meno, i quadri rosa -3,6%, le dirigenti -3%. Il 2% è una media pesata tra tutte le categorie (tantissime le impiegate, una minoranza le dirigenti).
    Segregazione strisciante

    I discorsi sulle retribuzioni delle donne potrebbero finire qui. Con un semplice «il problema non esiste ». «È vero, la nostra indagine ridimensiona la questione del divario retributivo legato al sesso. Ma nello stesso tempo mette il dito su un altro problema. Il Problema, direi — puntualizza Cuomo —. Le donne sono inserite nel mercato del lavoro a livelli bassi. Sono soltanto il 13% dei dirigenti, per capirci. E poi si trovano nelle funzioni meno pagate, l’amministrazione per esempio». La prova? «Viene ancora dalle buste paga — risponde la ricercatrice —. Se si prende il monte delle retribuzioni femminili lorde (compresa la parte variabile) e lo si divide per il numero delle lavoratrici, si scopre che, in media, gli stipendi delle donne sono più bassi del 25,2%. E questo proprio perché le signore sono tutte concentrate nelle posizioni meno pagate». Cuomo e i suoi collaboratori sono anche convinti che non ci si possa affidare alla naturale evoluzione del mercato del lavoro nella speranza che le cose si sistemino da sole: «Il problema esiste anche nei Paesi europei in cui la presenza delle donne sul lavoro è molto maggiore della nostra. Segno che siamo di fronte a una questione che va governata con politiche ad hoc».

    Crisi al maschile?

    Ora a sparigliare le carte potrebbe pensarci la crisi globale. La tempesta perfetta che ha investito i mercati secondo alcuni segnali provenienti dagli Stati Uniti già da inizio anno ha favorito le donne. Negli Usa i tassi di disoccupazione maschili sono cresciuti di qualche decimale in più rispetto a quelli femminili. In Italia l’ultima rilevazione Istat sulla forza di lavoro va nella stessa direzione: i più colpiti dalla recessione sarebbero i maschi capifamiglia. Anche perché in difficoltà sono soprattutto alcuni settori tradizionalmente maschili come le costruzioni e il manifatturiero. «Senza contare che con la crisi le aziende dovranno valorizzare le loro risorse migliori puntando sul merito. Un criterio che premierà anche molte donne», interviene Arnaldo Camuffo, docente di Organizzazione aziendale in Bocconi.

    Meritocrazia cercasi

    Ma queste prime evidenze non convincono tutti. «I conti sull’impatto di genere andranno fatti alla fine della crisi — frena Susanna Camusso, della segreteria Cgil —. Per cominciare bisogna tenere conto che in questi mesi i primi a perdere il posto sono stati i lavoratori con contratti precari. E una grossa fetta di questi sono donne. Poi la crisi sta raggiungendo anche i servizi dove l’occupazione femminile è maggiore. Penso alle imprese di pulizie, per esempio. Per finire, temo che, dovendo scegliere chi tenere e chi mandare a casa, le imprese privilegino gli uomini nella convinzione che la loro disponibilità sarà maggiore ». Pessimista anche Marisa Montegiove, responsabile del gruppo Donna manager di Manageritalia, l’associazione che rappresenta i dirigenti dei servizi (per il 18% donne). «Magari la crisi spingesse le aziende a premiare il merito, le signore non chiederebbero altro. Per ora l’impressione è che si stia sparando a zero su tutto. Spero di sbagliarmi, ma le imprese tagliano e riorganizzano il più possibile senza discrimine», allarga le braccia la dirigente. «Per di più alcuni pregiudizi sembrano rinvigoriti — continua Montegiove —. Basti pensare che per le donne imprenditrici e dirigenti accedere al credito è più difficile. Evidentemente le banche le considerano meno credibili. E il tutto nonostante numerosi studi dimostrino come la presenza femminile nei consigli di amministrazione aumenti l’affidabilità dei conti delle imprese».

    Cassa in rosa

    Nei prossimi mesi i dati sull’occupazione offriranno nuovi elementi di valutazione in materia di impatto di genere della crisi. Intanto alcune osservazioni sono offerte dai diversi settori produttivi. «Le donne hanno grandi capacità e competenze ma spesso nelle nostre aziende sono penalizzate dalla congiuntura », avverte Paolo Galassi, presidente di Confapi, Confederazione nazionale delle piccole e medie imprese. «I problemi sono due — continua Galassi —. Il primo: le donne sono concentrate in funzioni impiegatizie più intercambiabili e più facili da ridimensionare rispetto alla produzione. Il secondo: le donne sono più disponibili alla cassa integrazione. Perché perdono una parte delle loro entrate ma nello stesso tempo risparmiano a casa su colf e baby sitter ». «Nel commercio, un settore ad alta partecipazione femminile (le donne sono poco meno del 50%, ndr), la crisi colpisce senza fare differenze di genere», assicura Francesco Rivolta, presidente dell’Osservatorio sul mercato del lavoro di Confcommercio. Certo in difficoltà sono soprattutto le piccole attività. Circa 40 mila piccole imprese del commercio hanno chiuso nell’ultimo anno. E la gran parte della forza lavoro dei piccoli è proprio femminile. La crisi Negli Stati Uniti come in Italia i più colpiti dalla disoccupazione sembrano essere i maschi Le piccole imprese Sono le aziende dove le donne sono più penalizzate dalle difficoltà occupazionali.



    La novità mi fa scompisciare :D perchè sembra la scoperta dell'acqua calda ... toh adesso che non ci siamo fermati a considerare la "media" i conti cominciano a quadrare :D

    Ovviamente, a questo punto, risolto (o quasi, visto che qualcuno non è convinto) la discriminazione si sposta su altri versanti.

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    CITAZIONE (LOL WUT @ 25/9/2009, 09:56)
    CITAZIONE (Ritavi @ 25/9/2009, 09:30)
    Scusate .. ma l'Unità come pubblicità recentemente ha scelto questa immagine ...

    un sedere femminile fasciato da una minigonna.
    :huh:

    Che maschilisti quelli dell'Unita, eh?

    la direttrice è una donna ... direi che è lei la maschilista :shifty:
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    CITAZIONE
    Come smontare il modello “velina” dunque?

    Scusate .. ma l'Unità come pubblicità recentemente ha scelto questa immagine ...

    image



    un sedere femminile fasciato da una minigonna.
    :huh:


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    CITAZIONE (Sossempreio @ 20/9/2009, 16:34)
    CITAZIONE (Libero pensatore@ @ 20/9/2009, 12:18)
    Questo virus è stato mitizzato dai media al solo scopo di poter vendere vaccini ma ha una mortalita' inferiore a quella della normale influenza.

    Esatto.

    Io le uniche volte che mi sono vaccinato l´ho presa decuplicata, cioe´ li per li non ti viene, ma dopo un po´ te ne viene una che non te la dimentichi.

    Dappercui ho semplicemente smesso di iniettarmi le loro schifezze nel sangue, ed ora complessivamente sto meglio, la prendo meno e sempre informa leggera.

    infatti: mio padre era un infartuato grave, ma nonostante cio' il medico gli ha sempre sconsigliato il vaccino, non ha mai preso influenza se non in forma leggerissima ed è morto dopo anni a causa di un altro infarto.
    Mia madre ha sviluppato una patologia al fegato di tipo autoimmune e ha quasi 80 anni, ma nonostante cio' il medico non ha consigliato il vaccino.
    La vicina che ha quasi 90 anni, non ha patologie, ma seguendo il consiglio della sua dottoressa, da dieci anni fa il vaccino perchè è anziana, regolarmente tutti gli anni prende l'influenza :) e se la trascina per mesi <_<
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    Risponderà sicuramente qualcun'altro alla tua domanda in maniera più esaustiva e competente, visto che è già stata posta più volte in questo forum.

    Io vorrei soltanto osservare che mi pare il femminismo si sia diffuso in maniera trasversale, partendo come movimento e poi infiltrandosi e diffondendosi in tutti i partiti (a partire dalla sinistra, ma poi anche in altri). Tutto il resto, (le conseguenze, leggasi disfacimento della famiglia etc.) sono venute da sè.

    La domanda (anch per coloro che ti risponderanno :D ) è:

    Perchè non potrebbe avvenire lo stesso per la questione maschile? Diffusione trasversale (che a me pare che, anche se in modi diversi, emerga nella destra e nella sinistra da alcune persone) e poi le conseguenze vengono da se.
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    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...z=HOME_INITALIA

    TORINO (13 settembre) - Due sommozzatori, pare un istruttore e un allievo, sono morti nella tarda mattinata nelle acque del lago Maggiore. I loro corpi sono stati recuperati poco dopo le 13.00: facevano parte di un gruppo di appassionati di immersioni di Torino, partito questa mattina da Belgirate (Verbania). Una donna che si era immersa con altri compagni ad un certo punto si è sentita male: sarebbero quindi andati in suo aiuto un compagno di squadra e un istruttore.

    Nessuno dei due è riemerso, mentre la donna si è salvata. L'allarme è scattato a Verbania: i Vigili del Fuoco hanno subito mandato sul posto i sommozzatori con un elicottero. I due sommozzatori morti si chiamavano Mario Cappella, 55 anni, di Rondissone (Torino) e Aurelio Sofia, 53 anni, di Venaria. Facevano parte di un team di sommozzatori di Torino che ha raggiunto questa mattina il Club Sub di Belgirate, per partecipare alle manifestazione in onore della Madonnina di Belgirate che si trova nelle acque del lago Maggiore. Con loro stamattina c'erano altri sommozzatori di Milano e di altre località del nord. I due sarebbero scesi in profondità per aiutare la donna, che era scesa per un giro di perlustrazione al di sotto di dove è collocata la Madonnina.

    Mentre uno dei due corpi è tornato in superficie spontaneamente, per recuperare il secondo, i vigili del fuoco della squadra dei sommozzatori di Verbania è dovuto scendere a oltre 37 metri di profondità.
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    quest'affermazione, se non erro, nasce o ha una spiegazione scientifica, nella necessità della madre di accudire il neonato, di capire cioè, i bisogni di un essere che non puo' comunicare, se non con il pianto.
    Però mi viene anche da pensare che i bisogni di un neonato sono primari e piuttosto materiali: fame, sonno, dolore fisico, etc.

    La stessa ricerca che cita KasparHauser, potrebbe confermare una maggior empatia dovuta alla frequentazione: una madre (oggi molto meno, ma tant'è) passava molto tempo a contatto col bimbo e lo vedeva crescere, imparava quindi capirlo e a seguirlo nei suoi bisogni.

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    CITAZIONE (aless73 @ 20/9/2009, 09:15)
    Che poi le donne italiane siano quelle che " se la tirano di più" su questo non ci piove. Questo è dovuto al fatto che la mentalità femminista si è sovrapposta, qui da noi, ad una più "tradizionale-conservatrice"di stampo latino nel rapporto tra i sessi. Quindi al "gli uomini sono dei farabutti", " gli uomini vogliono fregare le donne"... di derivazione femminista si aggiungono i "sono gli uomini che devono fare il primo passo", "sono gli uomini che devono pagare il conto",... insomma la stupidissima "cavalleria" nostrana.

    credo che questa sia un'analisi corretta. Unita forse a una maggior insicurezza nelle italiane. E forse anche a una maggior propensione a usare il sesso come un mezzo per sistemarsi, rimanendo intonse agli occhi della società (il buon partito) rispetto all'altro modo, (usare il sesso per far carriera).
    Lo verifico anche in forum molto "progressisti" dove da una parte s'invoca la libertà di vestirsi, fare e dire come e quello che si vuole in nome della libertà di espressione, ma dall'altra si tende ad invocare una non meglio precisata maggior tutela perchè la donna è più debole.
    Per non parlare della donna oggetto ... mi è capitato di leggere da una stessa utente dichiarare in una discussione che ormai solo gli adolescenti si girano a guardare una donna semisvestita, gli adulti sono tutti abbondantemente vaccinati e non ci fanno nemmeno più caso, e in un'altra discussione (relativa a Il corpo delle donne di Lorella Zanardo) accennare al fatto che .. sì è colpa delle donne ma se il mondo maschile smettesse di guardare i culi delle ventenni quando stanno con le loro donne "anziane" sarebbe un aiuto a non cadere nella trappola della chirurgia estetica :P
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    CITAZIONE
    Non lo so ancora di sicuro... ma sono pronto a scommettere che i 6 poveretti appartenessero tutti a un ben preciso genere sessuale.

    sì Les: ANTONIO FORTUNATO, MATTEO MUREDDU, DAVIDE RICCHIUTI, MASSIMILIANO RANDINO, ROBERTO VALENTE E GIANDOMENICO PISTONAMI. SONO SEI MILITARI ITALIANI DELLA FOLGORE.


    http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=73275&sez=NORDEST

    PADOVA (15 settembre) - Un operaio di 35 anni, Simone Lazzarini, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto a Torre, un quartiere alla periferia di Padova. Il secondo incidente mortale sul lavoro in meno di 24 ore a Padova. Ieri mattina un 56enne era morto sotto il peso di una lastra di vetro.
    Il trentacinquenne stava lavorando alla manutenzione di un ascensore quando è rimasto schiacciato dalla cabina che è improvvisamente calata per cause in corso di accertamento.

    Lazzarini era padre di due bambini, uno di 3 e l'altro di 6 anni, che aveva accompagnato ieri a scuola per il suo primo giorno di prima elementare.

    L'uomo era dipendente della Due.bi. Ascensori di Albignasego (Padova). Il titolare dell'azienda, giunto sul posto, è stato colto da un malore ed è stato necessario portarlo all'ospedale.

    Sul posto i carabinieri, i vigili del fuoco, il medico legale e i titolari dell'azienda di cui la vittima era dipendente, uno dei quali colto da malore è stato ricoverato in ospedale
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    Benvenuto! :fioazz:
1665 replies since 2/1/2008
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