PERCHE' CI SI SPOSA?

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  1. seiper1
     
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    Come molti, anch’io ho una serie di amici e di semplici conoscenti che vivono la condizione di separati: questo significa che la legge gli impone di pagare gli alimenti alla ex moglie, anche quando questa lavora e si è rifatta una solida posizione familiare con un altro uomo, di vivere la condizione di padre nei modi che ben si conoscono, e di doversi assoggettare generalmente alle superiori volontà muliebri per quanto concerne decisioni rilevanti riguardanti i figli in comune; spesso, molti di loro perdono addirittura la casa di proprietà, quando dal matrimonio fallito sono nati dei figli, trovandosi nella condizione di perdere in un solo colpo quanto costruito con fatica, sino a quel momento, nel corso della vita.
    Altrettanto frequentemente sento parlare (personalmente non ne ho conosciuti sinora) di uomini, in età anche più che matura, che si portano dall’estero donne di diversa nazionalità, se le sposano crocifiggendosi a tutti gli obblighi economici che questo comporterà, vengono puntualmente mollati dopo poco tempo dall’arrivo in Italia e dal relativo sdoganamento rispetto alle norme sull’immigrazione e si ritrovano sul groppone, una volta esaurita la funzione per la quale vengono illusi dalla sfruttatrice di turno, tutti gli oneri della situazione senza alcun vantaggio.
    Alcuni di questi poi (il caso Alberto Moravia insegna) arrivano a sposarsi in vecchiaia nonostante la prospettiva di concedere lasciti economici spesso rilevanti a donne il cui unico merito, spesso, è solo quello di ricambiarli con qualche forma di assistenza per il breve periodo necessario prima del trapasso.
    Ciò che mi sconcerta non è tanto questo stato di cose, o, almeno non è solo questo.
    La cosa più sconcertante, secondo me, è il fatto che così tanti uomini continuino a sposarsi: non dico ad intrattenere relazioni che possono durare o non durare, andare bene o male com’è nei rischi della vita. Dico proprio sposarsi, stipulare quello che era, è e rimane un contratto di diritto civile.
    Questo è qualcosa che davvero non mi spiego, come non mi spiego che si possa ripetere anche più volte un simile errore nel corso della vita.
    Provate ad immaginare cosa succederebbe se, da domani, la maggior parte degli uomini cominciassero a rifiutare l’idea del matrimonio perché stanchi di questa situazione iniqua ed inaccettabile? Io credo che sarebbe davvero un bel colpo alle pretese femminili e femministe. Qualcosa di rivoluzionario, credo.
    C’è qualcuno che sa spiegarmi perché questo non succede? (….senza appellarsi a questioni emotive o sentimentali che con il diritto civile non hanno proprio a che vedere).
     
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    Lupus in fabula

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    "PERCHE' CI SI SPOSA?"
    E' una bella domanda, visto che, come hai correttamente esposto, l'uomo ha molto da perdere e poco da guadagnarci.
    Non so dare una risposta certa, io ad esempio non mi sono sposato ed è improbabile che lo faccia, credo.
    Però una risposta la azzardo: le convenzioni sociali, il fatto che una persona sposata sale di grado nella gerarchia sociale ?

    Sta di fatto, per contro, che le società occidentali sembrano disincentivare con forza i maschi dal prendere iniziative (i soli che lo potrebbero fare, per natura), e altresì li punisce quando lo fanno. Per logica conseguenza la società occidentale disincentiva i matrimoni, tantè che pare proprio una società di stampo neomalthusiano.

    E' un'epoca disgraziata.



    Edited by Reduan - 20/3/2006, 19:48
     
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  3. ErosNec
     
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    Boh. Oltretutto non ricordo più perché mi sposai...
     
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  4. seiper1
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 20/3/2006, 18:43)
    ...Però una risposta la azzardo: le convenzioni sociali, il fatto che una persona sposata sale di grado nella gerarchia sociale ?

    Che una persona sposata salga di grado nella gerarchia sociale, a me sembra davvero un azzardo...
    Quando dici le "convenzioni sociali", intendi riferirti alla tradizione? Ai costumi irriflessivi di chi agisce in forza di motivazioni instillate dall'educazione convenzionale?
    Se questa è l'interpretazione corretta del tuo pensiero mi chiedo, ma non è proprio la tradizione, il pensiero tradizionalista, l'ombrello sotto il quale alcuni di voi vorrebbero riparare la questione maschile?
    Se è così, non ci vedi una paradossale contraddizione?
     
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  5. Horus.seth
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 20/3/2006, 18:43)
    "PERCHE' CI SI SPOSA?"
    Però una risposta la azzardo: le convenzioni sociali, il fatto che una persona sposata sale di grado nella gerarchia sociale ?

    Ne azzardo una pure io : ci si innamora e a questo punto non si vede altro che cieli azzurri...praterie in fiore....(troppo terra terra ?)

    Accidenti Reduan...io non ho studiato come te...e visto che ogni volta che trovo una parola che non capisco non dormo la notte ho dovuto leggermi Malthus e il suo Saggio sul principio della popolazione....
    Una domanda : ma in un controllo della crescita demografica attraverso le malattie..i vizi...la fame..la sete ....ecc...la donna come si pone? Sorrido..............
     
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  6. seiper1
     
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    CITAZIONE (Horus.seth @ 21/3/2006, 18:22)
    Ne azzardo una pure io : ci si innamora e a questo punto non si vede altro che cieli azzurri...praterie in fiore....(troppo terra terra ?)

    Sorrido..............

    Più che "terra terra" direi che non hai letto attentamente la domanda che ti ricopio-incollo:
    "Provate ad immaginare cosa succederebbe se, da domani, la maggior parte degli uomini cominciassero a rifiutare l’idea del matrimonio perché stanchi di questa situazione iniqua ed inaccettabile? Io credo che sarebbe davvero un bel colpo alle pretese femminili e femministe. Qualcosa di rivoluzionario, credo.
    C’è qualcuno che sa spiegarmi perché questo non succede? (….senza appellarsi a questioni emotive o sentimentali che con il diritto civile non hanno proprio a che vedere)."

    Se noti la frase finale, direi che anticipava la tua risposta.
     
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  7. lelen
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 21/3/2006, 18:36)
    [ Io credo che sarebbe davvero un bel colpo alle pretese femminili e femministe.

    Insomma qualcosa in questo forum non mi quadra davvero! Ma di quali pretese femministe state parlando? A me risulta che le femministe (non le loro caricature, beninteso!) siano state tra le prime persone (insieme ai militanti della sinistra parlamentare ed extraparlamentare e naturalmnete agli hippy) a rifiutare il concetto di matrimonio istituzionalizzato e a lottare dunque per il diritto di convivenza (cosa che negli anni '60-'70 era tutt'altro che scontata !).

    Dicendo che "una persona sposata sale nella gerarchia sociale", immagino che Red volesse dire che sposandosi come-Dio-comanda si viene socialmente accettati.
     
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  8. animus
     
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    Lelen, vorrei farti una domanda.
    Tu, l'attuale femminismo, quello che non identifichi con questo termine e che altri chiamano nazifemminismo, come lo chiameresti?

    Neo-femminismo, post-femmismo, altro?
     
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  9. toffee83
     
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    anche secondo me c si sposa per senso della tradizione, e della famiglia, per innamoramento ecc...
    ma secondo me, anche per il timore di restare soli, oppure perchè molti uomini nn sono ancora ben informati sulla qm!!!!
    ciaoooo
     
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  10. Vero Mummio
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 21/3/2006, 18:36)
    CITAZIONE (Horus.seth @ 21/3/2006, 18:22)
    Ne azzardo una pure io : ci si innamora e a questo punto non si vede altro che cieli azzurri...praterie in fiore....(troppo terra terra ?)

    Sorrido..............

    Più che "terra terra" direi che non hai letto attentamente la domanda che ti ricopio-incollo:
    "Provate ad immaginare cosa succederebbe se, da domani, la maggior parte degli uomini cominciassero a rifiutare l’idea del matrimonio perché stanchi di questa situazione iniqua ed inaccettabile? Io credo che sarebbe davvero un bel colpo alle pretese femminili e femministe. Qualcosa di rivoluzionario, credo.
    C’è qualcuno che sa spiegarmi perché questo non succede? (….senza appellarsi a questioni emotive o sentimentali che con il diritto civile non hanno proprio a che vedere)."

    Se noti la frase finale, direi che anticipava la tua risposta.

    Secondo me perchè c'è stata una propaganda ginocentrica che in pratica ha inculcato alle donne che il mondo gira intorno a loro, e agli uomini che senza una donna la loro vita non è nemmeno degna d'essere vissuta, quindi questi ultimi nemmeno si rendono conto dell'iniquità di genere che regna in questa società e pensano che sia normale.
    Dal tronde gli schiavi pensavano fosse normale esser schiavi, anzi molti erano così addomesticati da essere più dipendenti nei confronti dei padroni di quanto lo fossero i padroni nei loro confronti.
     
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  11. lelen
     
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    CITAZIONE (animus @ 21/3/2006, 20:18)
    Lelen, vorrei farti una domanda.
    Tu, l'attuale femminismo, quello che non identifichi con questo termine e che altri chiamano nazifemminismo, come lo chiameresti?

    Neo-femminismo, post-femmismo, altro?

    Finalmente una domanda intelligente che mi concerne e che potrebbe far luce su molte cose
    (sempre ammesso che lo si voglia davvero)...
    Come lo chiamerei? Chessò... opportunismo, egocentrismo, mania di protagonismo?
    Vedi, io non do nessuna connotazione politica a chi strumentalizza determinate tendenze e avvenimenti storici per riempirsi la bocca e per fare quello che gli fa più comodo!
    A me le etichette non sono mai piaciute e infatti si è visto il putiferio che si è scatenato per il solo fatto di essermi definita una femminsita. Se l'ho fatto non è certo perché mi rispecchio nelle stronzate che fanno molte donne e che voi, giustamente condannate.
    Immagino che molte signore e signorine moderne ma anche altre che malgardo siano attempate anco sanno che siano gli ideali femministi, si spacciano per donne liberate solo per giustificare il proprio ego! Donne così sputtanano coloro che con tanta fatica e sofferenza hanno vissuto o vivono la loro esistenza cercando di conquistare la vera libertà. Che non può mai prescindere dal rispetto per il prossimo oltre che per se stessi. Se una donna si richiama ai valori femministi ma offende la propria e altrui dignità, tutto sarà fuorché una donna emancipata!
    E non ridete se vi confesso che la mia piccola speranza è che la mia permanenza in questo forum possa contribuire affinché si capisca che c'è femminista e femmnista. Come sempre bisogna andare oltre le etichette e vedere com'è la persona!
    Io alla giustizia e ad un rapporto paritario, che tenga conto ccioè delle differenze naturali e rispettandole, ci credo veramente; ma dobbiamo essere consapevoli che si tratta di un traguardo che richiede molta maturità e non è così semplice da raggiungere. Siamo in cammino, magari non ci arriveremo mai... Ma chi ci crede, chi non ha perso le speranze e non è stanco di combattere deve cercare di realizzare l'ideale nella propria piccola-grande vita privata. Sbagliando, soffrendo, picchiando la testa. Fa parte della vita.
     
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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (seiper1 @ 21/3/2006, 17:33)
    CITAZIONE (Reduan @ 20/3/2006, 18:43)
    ...Però una risposta la azzardo: le convenzioni sociali, il fatto che una persona sposata sale di grado nella gerarchia sociale ?

    Che una persona sposata salga di grado nella gerarchia sociale, a me sembra davvero un azzardo...
    Quando dici le "convenzioni sociali", intendi riferirti alla tradizione? Ai costumi irriflessivi di chi agisce in forza di motivazioni instillate dall'educazione convenzionale?
    Se questa è l'interpretazione corretta del tuo pensiero mi chiedo, ma non è proprio la tradizione, il pensiero tradizionalista, l'ombrello sotto il quale alcuni di voi vorrebbero riparare la questione maschile?
    Se è così, non ci vedi una paradossale contraddizione?

    Proviamo a lasciare perdere per un attimo la "tradizione" e concentrarci invece sui problemi pratici.
    Intanto bisogna stabilire se si parla di un single in rapporto ad un coniugato, oppure se si tratta di due che convivono in rapporto a due regolarmente coniugati.
    Il fenomeno delle coppie che convivono è un fenomeno abbastanza recente, come si sa. Si sta espandendo a macchia d'olio e, se continuerà il trend, per forza di cose la questione sarà regolarizzata per legge, mi sembra ovvio.

    Ma prendiamo invece il caso di un single e di un coniugato. Davvero non ci vedi nessuna differenza da un punto di vista sociale ?
    Forse la cosa può andare bene finchè ci sono i genitori (e quindi comunque, una famiglia), ma immagina se la persona in questione (perchè magari di una certa età) non avesse più i genitori.
    Davvero non ci trovi nessuna differenza, da un punto di vista sociale ??
    Per tentare di alleviare il problema si dovrebbe ipotizzare una società in cui i servizi assistenziali siano molto più ampi ed organizzati. Ma ci sarà mai in Italia una società di quel tipo ? Io dico non prima di qualche decennio o secolo. Ecco uno dei motivi per cui la persona coniugata è avvantaggiata rispetto al/alla single.
    Perchè coppia significa anche assistenza reciproca.
    La coppia sarà sempre "più forte" del single. Il problema per me non è quello, il problema è che la nostra (occidentale) è una società del tutto anomala, che disincentiva il formarsi di nuove coppie; alla base di tutto ciò vi è il femminismo contemporaneo, idelogia di morte e di distruzione, falsa e mendace. Senza una vera critica e una vera presa di distanza dai "valori" femministi e dal loro portato culturale, la nostra società non potrà mai ristrutturarsi in modo da tornare, ad esempio, ad indici di fertilità normali.
    Io la vedo così.

    Edited by Reduan - 21/3/2006, 23:16
     
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  13. ErosNec
     
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    CITAZIONE (lelen @ 21/3/2006, 19:59)
    Insomma qualcosa in questo forum non mi quadra davvero! Ma di quali pretese femministe state parlando? A me risulta che le femministe (non le loro caricature, beninteso!) siano state tra le prime persone (insieme ai militanti della sinistra parlamentare ed extraparlamentare e naturalmnete agli hippy) a rifiutare il concetto di matrimonio istituzionalizzato e a lottare dunque per il diritto di convivenza (cosa che negli anni '60-'70 era tutt'altro che scontata !).

    blink.gif blink.gif blink.gif Stronzate.
    Le femministe del flower power erano quattro gatte.
    Perchè, Lelen, perseveri ad attribuire al femminismo meriti che non ha? tongue.gif
     
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  14. seiper1
     
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    CITAZIONE (lelen @ 21/3/2006, 19:59)
    ...Insomma qualcosa in questo forum non mi quadra davvero! Ma di quali pretese femministe state parlando? ...

    Te ne elenco qualcuna che è stata realizzata nel frattempo che provavi a districarti tra femminismo buono, femminismo cattivo e questione femminile:

    le modifiche al diritto di famiglia, fortemente voluta dalle donne, che, in caso di separazione, impongono al coniuge economicamente forte (chissà perchè non è mai, ma dico mai, la donna...) di mantenere inalterato il tenore di vita tenuto dal coniuge debole durante il matrimonio (leggi mantenimento a vita);

    la modifica, fortemente richiesta ed ottenuta dalle donne negli anni '80, della norma che prevedeva la trasmissibilità ereditaria al coniuge superstite solo dopo cinque anni di matrimonio (o 7, non ricordo bene). Oggi, tale limitazione necessaria a non rendere il matrimonio un'impresa commerciale, è stata rimossa ad uso e consumo delle vedove interessate;

    la legge 66 del 1996, fortemente voluta dalle donne, che ha reso penalmente rilevanti, dopo le previsioni disciplinari già introdotte nel diritto del lavoro, le c.d. molestie sessuali; ossia ha attribuito alle donne il potere assoluto di stabilire se un corteggiamento sia, non accettabile o meno, ma perseguibile giudiziariamente o meno. Ho postato tempo fa l'esempio di una recente sentenza della Cassazione che ha visto comminare ad un funzionario di banca diversi mesi di carcere, oltre a fargli perdere il posto di lavoro, per aver tentato nientemeno che di baciare un'impiegata. Ho citato quella, ne potrei citare molte altre analoghe;

    le condizioni giuridiche dei padri separati, relegati dalla normativa risalente agli anni del femminismo furente, ad un ruolo puramente accessorio rispetto ai figli;

    l'assoluta mancanza di alcuna previsione di responsabilità giuridica dei comportamenti femminili nella sfera sessuale, che possono spingersi oltre ogni limite (provocazione, ambiguità, adesso lo voglio adesso non lo voglio) senza doverne mai rispondere (neanche come attenuante nei casi di violenza sessuale). Questo sulla base dell'autoproclamato diritto alla "liberazione sessuale", ad uso e consumo della sola parte femminile;

    la pretesa, ancora solo in parte attuata in sede giurisdizionale, previsione normativa della violenza sessuale domestica. Ossia quando a lei non va di farlo in quel modo, può denunciare il marito comodamente riparata dalle autorità;

    Potrei continuare ma mi fermo qui.
    Potrai chiamare queste, pretese femministe o femminili; per me fa lo stesso. Ti sei mai accorta di nulla mentre stavi tra i figli dei fiori?
     
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  15. REY MISTERIO WRESTLER
     
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    io se mi sposo mi sposo con il regime di separazione dei beni....ovvero se ti va di restare con me bene,se mi vuoi lasciare fuori dalle balle e fuori da casa mia....
     
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291 replies since 20/3/2006, 18:16   8744 views
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