Matrimonio e doveri sessuali

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  1. Quinzio
     
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    Reduan
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    La donna in genere può opporre alla forza fisica maschile un potere enorme, che è dato dal suo essere donna, appunto, oltre alla sua innata astuzia ed alle sue doti empatiche.

    Bah... diciamo che deve molto alle sue forme fisiche...
    O meglio, deve molto all'ammirazione che gli uomini hanno per le sue forme.
     
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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (Quinzio @ 6/7/2006, 22:30)
    Reduan
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    La donna in genere può opporre alla forza fisica maschile un potere enorme, che è dato dal suo essere donna, appunto, oltre alla sua innata astuzia ed alle sue doti empatiche.

    Bah... diciamo che deve molto alle sue forme fisiche...
    O meglio, deve molto all'ammirazione che gli uomini hanno per le sue forme.

    Non solo. Se così fosse, sul Titanic si sarebbero salvate solo le donne belle.
    Invece si sono salvate quasi tutte, mentre sono morti quasi tutti gli uomini.
    Il fatto è che, nel passato di cui tanto si parla in termini di soprusi sul genere femminile, le donne dovevano molto all'innato spirito cavalleresco degli uomini, al loro forte "senso del dono", al loro senso di responsabilità; tutte queste cose non di rado hanno fatto si che l'uomo anteponesse ai propri interessi, quelli della donna.

     
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  3. wookyee
     
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    In altre parti del mondo l'amor romantico è meno praticato eppure i rappori di coppia non sono più frivoli, nè meno intensi.
    Tempo fa ho letto un libro di Tiziano Terzani "Un indovino mi disse"; tratta di un periodo della sua vita passato nel sud est asiatico in cui incontrava razze e popoli con usanze diverse, tra cui molte persone che si erano sposate con matrimoni combinati. Leggendo i rapporti ed i legami che avevano instaurato quelle coppie, ti assicuro che ne proveresti invidia (quando avrò tempo metterò qualche passo del libro, in modo che te ne possa fare un'idea).
    Con ciò non voglio dire che quel modello sia il migliore. Quello che conta, in quei posti come anche nei rapporti di un tempo, non è la forma ma la sostanza, il rispetto per l'altra persona, nel bene o nel male, nella salute o nella malattia.... anche quando finisce l'amore.

    S.A.

    Ho letto anch'io questo libro, sono d'accordo su quanto dici sulla "sostanza"...
     
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  4. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (juliya @ 6/7/2006, 20:26)
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    Tempo fa ho letto un libro di Tiziano Terzani "Un indovino mi disse"; tratta di un periodo della sua vita passato nel sud est asiatico in cui incontrava razze e popoli con usanze diverse, tra cui molte persone che si erano sposate con matrimoni combinati. Leggendo i rapporti ed i legami che avevano instaurato quelle coppie, ti assicuro che ne proveresti invidia (quando avrò tempo metterò qualche passo del libro, in modo che te ne possa fare un'idea).

    mi interesserebbe molto...potrei anche stravolgere le mie idee in merito...il fatto è che le situazioni, o gli stili di vita che sembrano così lontani dalle mie, a volte non mi permettono di aprire la mente come, in teoria, mi propongo sempre di fare...ma non è detto :)

    Da "Un indovino mi disse" di Tiziano Terzani

    Michael Texiera, settantasei anni, malese-portoghese, soldato nell'esercito inglese, catturato dai giapponesi e, dopo la guerra, mandato a combattere contro i comunisti, era cattolico. Giovanissimo, aveva sposato Nancy. Assieme avevano fatto diciassette figli, di cui quattordici ancora vivi. Vent'anni prima, Nancy aveva detto che il suo ventre non reggeva più: ancora un figlio e si sarebbe spezzato. Allora, osservantissimi delle leggi della Chiesa, avevano deciso di non avere più rapporti sessuali e questo aveva dato a lui il potere di curare la gente e liberarla dal diavolo. Lo faceva con un piccolo crocefisso di legno che il suo parroco gli aveva portato da Roma dove era andato in pellegrinaggio.
    «Certo. Si ha sempre bisogno di protezione», gli risposi.
    Michael mise il crocefisso in un bicchiere d'acqua, bisbigliò delle preghiere, mi passò il bicchiere attorno alla testa, sul petto, sulle mani e concluse che non avevo problemi: nel mio corpo il diavolo non c'era mai stato.
    Più di tutto mi interessava la sua storia con la moglie. Matrimonio d'amore? chiesi. Niente affatto. Fu la madre a scegliergli Nancy. La sposò che l'aveva vista una sola volta. Disse che assieme avevano avuto una vita felice ed erano ancora molto uniti.
    Che anche nella tradizione dei matrimoni combinati, ancora così diffusa in Asia, ci sia una saggezza cui noi occidentali, con il nostro culto della libera scelta, abbiamo, strada facendo, rinunciato?

    ******************



    Il taxista che mi riportò in città era malese, la sua macchina era una vecchia Mercedes color crema con i sedili di velluto rosso. Si chiamava Ali, aveva trentaquattro anni ed era sposato. Aveva già quattro figli, ma era deciso ad averne altri. «I ricchi fanno sempre più soldi, i poveri sempre più figli», disse, «ma i poveri sono più felici perché hanno tempo di stare con le loro famiglie; i ricchi mai. Sono sempre indaffarati.»
    Matrimonio d'amore? chiesi. No, anche quello di Ali era stato combinato. Suo padre, un conducente di autobus, si era messo d'accordo con il padre della ragazza, proprietario di un banchetto al mercato.
    «Ci siamo visti e ci siamo odiati. Ma non c'era nulla da fare. Anche al matrimonio non ci sopportavamo. L'amore cominciò solo con il primo figlio, ma da allora è cresciuto e cresciuto.»
    Che abbiano ragione gli asiatici con il loro principio: «Ama chi sposi e non sposare chi ami»?
     
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  5. Quinzio
     
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    QUOTE (Reduan @ 6/7/2006, 23:00)
    QUOTE (Quinzio @ 6/7/2006, 22:30)
    Reduan
    QUOTE
    La donna in genere può opporre alla forza fisica maschile un potere enorme, che è dato dal suo essere donna, appunto, oltre alla sua innata astuzia ed alle sue doti empatiche.

    Bah... diciamo che deve molto alle sue forme fisiche...
    O meglio, deve molto all'ammirazione che gli uomini hanno per le sue forme.

    Non solo. Se così fosse, sul Titanic si sarebbero salvate solo le donne belle.
    Invece si sono salvate quasi tutte, mentre sono morti quasi tutti gli uomini.
    Il fatto è che, nel passato di cui tanto si parla in termini di soprusi sul genere femminile, le donne dovevano molto all'innato spirito cavalleresco degli uomini, al loro forte "senso del dono", al loro senso di responsabilità; tutte queste cose non di rado hanno fatto si che l'uomo anteponesse ai propri interessi, quelli della donna.

    Io direi che alla donna e' stato sempre garantito il diritto alla sopravvivenza. In ogni epoca e luogo.

    L'uomo puo' anche morire, in guerra, in una miniera, su una nave che affonda.
    A volte e' l'uomo stesso che intraprende azioni spericolate come gli sport estremi, o avventure al limite della follia.

    La donna e' sempre molto restia ad intraprendere azioni che la possano danneggiare fisicamente. Il pensiero di agire in modo potenzialmente rischioso per la vita non la sfiora neanche.

    E anche la maggior parte degli uomini garantisce alle donne il diritto alla sopravvivenza. E' nell'immaginario comune l'idea dell'uomo che difende la sua donna e i suoi figli fino alla morte. Il viceversa non si e' mai sentito.
     
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  6. silverback
     
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    CITAZIONE (Barnart @ 30/6/2006, 11:36)
    Seiper1 (e poi Cosmos) ha/hanno detto quel che mi apprestavo a dire io stesso. Quoto tutto e aggiungo queste brevissime osservazioni (a valere come annunci di approfondimenti futuri) sull'amore romantico (amour-passion) come costruzione storica occidentale e sulla verità negata delle sue conseguenze.

    L'amore romantico è una costruzione storica occidentale. Bellissima, favolosa costruzione che ha modellato la forma del rapporto tra i due. Nella sua evoluzione più recente (però già presente da sempre - almeno come aspirazione - nel nucleo stesso di quel sentimento ) questo modello (penetrato nel sentimento della vita della massa) impone che ci si innamori e si stia insieme (e quindi si faccia anche del sesso) finché si è innamorati (finché il cuore palpita). Quando il trasalimento finisce, si chiude (prima col sesso e poi con la convivenza). Fin quando non si prende fuoco di nuovo e così via. Questa configurazione del sentimento occidentale non ha niente di trascendentale: è un modello storico che si è imposto a tutti noi e non è diverso da tutti gli altri modelli, copioni di quelle recitazioni che tutte le culture del mondo impongono ai loro membri (attori). Una di quelle infinite imposizioni della nostra cultura che tutti (o quasi) denunciano e che soprattutto vengono denunciate dalle donne e dal femminismo come costrizioni di fonte maschile. Questa imposizione però, a differenza delle altre, piace alle donne, per questo non viene sentita né denunciata come una costrizione, benché lo sia al pari di tutte le altre.

    Al pari di tutti gli altri modelli (cliché, pregiudizi, valori, tradizioni) chi vi aderisce (se vi aderisce) trova disturbante o addirittura repellente ogni modello diverso e ragiona così: "Il mio sentimento di avversione prova che quel modello è inferiore, ributtante etc.." Mai succede il contrario, e cioè che si dica: "Il mio sentimento di avversione non dimostra che quel diverso modello è inferiore, prova solamente che io sono stato costruito in quest'altro modo. Che la società mi ha imposto questo sentimento ma io, ingenuamente, lo sento come naturale e sulla sua base giudico le cose. Sono così ingenuo e aderisco così profondamente ad esso da pensare che il mio sentimento non è relativo, non è una contingenza storica, ma è il termine assoluto del valore cui tutti devono fare riferimento."

    L'amore romantico è una gran bella cosa che però ha alcuni svantaggi. Il primo è che facendoci perdere la testa ci fa commettere delle stupidaggini che possono risolversi in danno (nostro o altrui). Un secondo è la sua precarità. E' uno stato effimero che, per natura, non può durare a lungo. Qualche mese, qualche anno. Un terzo suo difetto è che, paragonato ad esso, alla sua fiamma ardente, ogni altro calore diventa tiepido, ogni pietanza insipida, come accade quando si pranza iniziando con qualcosa di piccantissimo e salatissimo. Con le conseguenze del caso: il partner viene a noia non appena il cuore cala di giri e il sesso (per primo) va al macero. La continenza diventa perciò una condizione probabile per i partner, finché non ci si separa.

    L'amore romantico ha quasi compiuto la sua opera: ha trasformato l'altro amore (quello con il cuore che non balla, quello che dura, quello dei doveri e delle responsabilità) in un amore brutto, falso, strumentale, di categoria etica ed estetica inferiore. In un non-amore. Di conseguenza ha anche fornito la base ragionevole per sostenere che il sesso nella relazione è sospetto di stupro. Infatti, stabilito che non ci deve essere sesso se non c'è amore (amour-passion, appunto) tutto quel che succede al di fuori della "stagione degli amori" sarà abuso del corpo femminile. Che è un altro modo per dire stupro.

    Vi è poi il fatto che le conseguenze di quel modello sono dissimulate e negate prima che il vincolo si costituisca affinché chi ne farà le spese (lui) non le possa vedere. Nessuna dirà mai all'amato: "Pensare che ci siano dei doveri nella vita sessuale è indecente e vergognoso, anzi sarebbe un abuso del mio corpo, perciò si farà sesso fin quando il mio cuore batterà a mille, dopodiché o stai continente o te ne vai".

    Domandina stucchevole: perché nessuna mai evidenzia questa pur inevitabile, conseguente verità che costituisce la cultura e l'esercizio stesso dell'amour-passion?

    Risposta stucchevole: perché nessun maschio sarebbe mai così tonto da...

    Considerato che la passione degli uomini per il corpo femminile non si limita alla stagione degli amori è chiaro cosa comporti per essi il vincolo nella nuova era.

    Credo che non sia un reato (tentare di) farlo sapere alle nuove generazioni.

    ...
     
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95 replies since 10/5/2006, 21:48   4470 views
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