ancora sugli stupri

e gli abiti succinti

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  1. COSMOS1
     
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    CITAZIONE
    Cassazione: disinvoltura e abiti succinti non sono un si al rapporto sessuale

    Sembrerebbero discorsi d'altri tempi, ma a quanto parte ancora oggi a non tutti è chiaro che un rapporto sessuale deve avvenire con il consenso dell'altra parte. Proprio in questi giorni la Corte di Cassazione ha dovuto riaffermare il principio per cui la disinvoltura con cui i giovani si rapportano al sesso e l'uso di abiti succinti non giustificano il sopruso di un partner sull'altro. Insomma, per chi ancora non lo avesse capito, la Corte ricorda che un rapporto sessuale se non avviene consensualmente è sempre da considerarsi stupro. La decisione è della terza sezione penale (sentenza 34870/2009) che ha confermato la condanna per violenza sessuale nei confronti di un uomo che aveva forzato la sua ex fidanzata ad avere con lui un rapporto sessuale. L'uomo, che era stato già condannato dai giudici di merito, ha tentato di difendersi affermando a sua discolpa che la sua ex aveva sollecitato l'incontro con una telefonata e che, con si era presentata con disinvoltura davanti a lui in ''abiti succinti''. Questo comportamento secondo l'imputato sarebbe stato un evidente si al rapporto. Piazza Cavour ha respinto il ricorso evidenziando che una simile osservazione rispecchia un comune modo di sentire dei giovani che sono soliti avere relazioni sentimentali con rapporti sessuali, allacciate e sciolte senza dare troppa importanza a cio'. Questo però non legittima in nessun caso il sopruso di una parte sull'altra. "La disinvoltura nell'intrecciare rapporti da parte di ambo i sessi non deve mai fare perdere di vista la necessita' che cio' avvenga consensualmente", rimarcano gli 'ermellini'. Ma non basta la Corte sottolinea che "il consenso agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuita', con la conseguenza che integra il reato di cui all'art. 609 bis la prosecuzione di un rapporto nel caso in cui il consenso originariamente prestato venga meno in itinere a seguito di un ripensamento o della non condivisione delle forme o modalita' di consumazione dell'amplesso". Per questo anche ipotizzando che nel corso della conversazione la ex ragazza avesse lasciato intendere una certa disponibilita', "di certo essa non persisteva piu' nel momento in cui l'uomo presentatosi a casa ha fatto le proprie avances''.

    (Data: 09/09/2009 16.19.00 - Autore: Roberto Cataldi)

    OK le cose stanno così, non giriamoci attoro

    :cry:

    una putt... ti invita a un incontro, si presenta vestita in un certo modo, ti fa scopare, e poi va a dire che l'hai presa con la forza :cry:
     
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  2. Tex6969
     
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    TERRIBILE, questo passo è terribile, leggete bene :

    "il consenso agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuita', con la conseguenza che integra il reato di cui all'art. 609 bis la prosecuzione di un rapporto nel caso in cui il consenso originariamente prestato venga meno in itinere a seguito di un ripensamento o della non condivisione delle forme o modalita' di consumazione dell'amplesso"

    Scusa Sandro sono Ameri ... siamo al 2' del rapporto, la signora decide l'interruzione: partita finita.
    Si Enrico, sono Ciotti, qui si prosegue, ma la signora decide di cambiare posizione, stop al missionario, a pecora adesso; lui rifiuta e continua: VIOLENZA SESSUALE !!! Sì Enrico, FORME E MODALITA' dell'amplesso variate e non rispettate.

    Ma vi rendete conto? Questi pretendono di regolare al cronometro modalità e consenso DURANTE tutto il rapporto senza soluzione di continuità !! Ma fatevi i cazzacci vostri per favore !!!!!!!!!!!!
    Giudici di Cassazione ??? Blahhh..




     
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  3. ilmarmocchio
     
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    @ Tex : giustissime osservazioni :. E che dire di questi 2 passi :
    . Per questo anche ipotizzando che nel corso della conversazione la ex ragazza avesse lasciato intendere una certa disponibilita', "di certo essa non persisteva piu' nel momento in cui l'uomo presentatosi a casa ha fatto le proprie avances''.

    Piazza Cavour ha respinto il ricorso evidenziando che una simile osservazione rispecchia un comune modo di sentire dei giovani che sono soliti avere relazioni sentimentali con rapporti sessuali, allacciate e sciolte senza dare troppa importanza a cio'

    " di certo " : e chi lo dice ?
    il comune sentire " : e che , si giudica un singolo sul comune sentire ?
    La sentenza riportata da Cosmos e' abominevole. £ mondo giuridico ( e culturale)

     
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    Burattinaia

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    CITAZIONE (COSMOS1 @ 14/9/2009, 19:52)
    una putt... ti invita a un incontro, si presenta vestita in un certo modo, ti fa scopare, e poi va a dire che l'hai presa con la forza :cry:

    a parte che non sai come era vestita, ma comunque che c'entra l'abbigliamento con il consenso ad un rapporto sessuale?

    CITAZIONE
    Cassazione: disinvoltura e abiti succinti non sono un si al rapporto sessuale

    Sembrerebbero discorsi d'altri tempi, ma a quanto parte ancora oggi a non tutti è chiaro che un rapporto sessuale deve avvenire con il consenso dell'altra parte. Proprio in questi giorni la Corte di Cassazione ha dovuto riaffermare il principio per cui la disinvoltura con cui i giovani si rapportano al sesso e l'uso di abiti succinti non giustificano il sopruso di un partner sull'altro. Insomma, per chi ancora non lo avesse capito, la Corte ricorda che un rapporto sessuale se non avviene consensualmente è sempre da considerarsi stupro. La decisione è della terza sezione penale (sentenza 34870/2009) che ha confermato la condanna per violenza sessuale nei confronti di un uomo che aveva forzato la sua ex fidanzata ad avere con lui un rapporto sessuale. L'uomo, che era stato già condannato dai giudici di merito, ha tentato di difendersi affermando a sua discolpa che la sua ex aveva sollecitato l'incontro con una telefonata e che, con si era presentata con disinvoltura davanti a lui in ''abiti succinti''. Questo comportamento secondo l'imputato sarebbe stato un evidente si al rapporto. Piazza Cavour ha respinto il ricorso evidenziando che una simile osservazione rispecchia un comune modo di sentire dei giovani che sono soliti avere relazioni sentimentali con rapporti sessuali, allacciate e sciolte senza dare troppa importanza a cio'. Questo però non legittima in nessun caso il sopruso di una parte sull'altra. "La disinvoltura nell'intrecciare rapporti da parte di ambo i sessi non deve mai fare perdere di vista la necessita' che cio' avvenga consensualmente", rimarcano gli 'ermellini'. Ma non basta la Corte sottolinea che "il consenso agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuita', con la conseguenza che integra il reato di cui all'art. 609 bis la prosecuzione di un rapporto nel caso in cui il consenso originariamente prestato venga meno in itinere a seguito di un ripensamento o della non condivisione delle forme o modalita' di consumazione dell'amplesso". Per questo anche ipotizzando che nel corso della conversazione la ex ragazza avesse lasciato intendere una certa disponibilita', "di certo essa non persisteva piu' nel momento in cui l'uomo presentatosi a casa ha fatto le proprie avances''.

    tutta la sentenza non fa una piega, quello che mi lascia perplessa è la parte in rosso :blink: :blink:

    cioè, inizi un rapporto sessuale, a metà rapporto cambi idea e diventa violenza sessuale? :blink: :blink: :-------:
     
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  5. silverback
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 15/9/2009, 00:16)
    cioè, inizi un rapporto sessuale, a metà rapporto cambi idea e diventa violenza sessuale? :blink: :blink: :-------:

    Altrove accade già da lustri.

    IL MITO DEL POTERE MASCHILE, di Warren Farrell.
    Lo stupro coniugale

    «In Australia, un marito e una moglie stavano facendo l'amore (o così pensava lui) quando lei gli disse di fermarsi. La mattina dopo chiamò la polizia e lo denunciò come stupratore, affermando che aveva impiegato trenta secondi per smetterla. Egli affermò di essersi fermato immediatamente. Fu condannato a quattro anni di carcere.»
    Gli australiani reagirono celando, com'è tipico, le loro sensazioni (con barzellette e battute sullo «stupratore dei trenta secondi»), mentre le riviste femminili australiane continuarono a pubblicare articoli in cui si criticavano gli uomini per la loro paura di impegnarsi.
    «Negli Stati Uniti, William Hetherington ha così formulato un appello per la riapertura del suo processo.
    Mi chiamo William Hetherington. Sono un uomo accusato ingiustamente, dichiarato colpevole e condannato a quindici-trent'anni di detenzione per stupro coniugale. Chiedo solamente di avere la possibilità di essere debitamente ascoltato in tribunale...
    Sono stato ingiustamente accusato e condannato per aver stuprato mia moglie, mentre si trattava di normali rapporti coniugali. Non ci fu ricorso alla forza o alla coercizione. Non ci furono lesioni di alcun tipo. La sua accusa è bastata a condannarmi e a mandarmi in galera.
    Il movente dell'accusa di stupro era di guadagnare terreno nella causa di divorzio in corso e ottenere la custodia dei tre bambini. Nei tre mesi precedenti, quando mia moglie aveva abbandonato il tetto coniugale, me ne ero preso cura io.
    Era la quarta volta che mia moglie mi accusava. Negli altri casi le accuse erano cadute.
    Non ho potuto permettermi un avvocato o un investigatore scelti da me perché durante la causa di divorzio mia moglie ottenne il congelamento di tutti i miei beni. Il giudice del tribunale penale si rifiutò di nominare un avvocato difensore penalista per me, affermando che avevo dei beni, anche se non potevo usarli. Non ho mai avuto un appello perché devo essere ritenuto indigente per ottenere una copia degli atti.(La copia è necessaria per dimostrare le irregolarità del processo ed è pertanto indispensabile per ricorrere in appello.)
    La mia vita è un incubo. Sono in prigione da quattro anni per il 'crimine' di aver avuto rapporti coniugali con mia moglie, dopo 16 anni di matrimonio, ed essere poi accusato di stupro.
    Chiedo il diritto di avere un avvocato.
    Chiedo di aver accesso ai miei beni per pagare le parcelle del mio legale.
    Chiedo regolari visite dei miei figli.»
    Ecco quanto nell'appello non era detto:
    • La moglie di Hetherington aveva presentato le quattro accuse di stupro nel periodo in cui la coppia lottava per la custodia dei figli.
    • La dinamica politica: la moglie di Hetherington voleva ritirare l'accusa, ma il pubblico ministero si era candidato per la rielezione e l'ACLU e i gruppi femministi esercitavano pressioni affinché l'uomo fosse condannato.
    • Siccome Hetherington non aveva precedenti penali, le direttive statali raccomandavano una pena non superiore ai dieci anni. Il giudice condannò Hetherington a quindici-trenta anni.
    Lo stupro coniugale, dopo migliaia di anni di matrimonio è diventato così un problema. Come è stato possibile? Le accuse di stupro coniugale sono frequenti là dove sono frequenti i divorzi, ovvero in paesi come l'Australia e il Canada. La legislazione sullo stupro coniugale fornisce alla donna un'arma potentissima. I mariti si rendono conto che l'accusa, nel caso diventi di pubblico dominio, può rovinargli la carriera. Nessun datore di lavoro vorrebbe mai leggere sui giornali: «Il Tal dei Tali è stato accusato di stupro.
    Come abbiamo visto, tutti e due i sessi fanno del sesso anche quando non vogliono, persino al primo incontro. Ma ciò è soprattutto vero in un rapporto: i due sessi s'impegnano entrambi nel «sesso condiscendente». Ecco la differenza tra l'avere una relazione e non avere una relazione: tutte le buone relazioni richiedono che «si ceda», soprattutto se molto forte è il desiderio del partner. L'inchiesta di Ms. la definisce stupro; un consulente matrimoniale la definirebbe relazione.
    La legislazione sullo stupro coniugale è un ricatto annunciato. Se un uomo sente il bisogno di chiedere il divorzio, la moglie può dirgli: «Provaci, e ti accuserò di stupro». La legislazione sullo stupro coniugale è peggio del governo-surrogato-del-marito: è come avere il governo in camera da letto.


    http://www.warrenfarrell.com/
     
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  6. ilmarmocchio
     
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    @ Ciao Silvia : la sentenza di pieghe ne fa tante, anzi e' completamente stropicciata. Comunque emerge chiaramente l'imperativa scelta per un maschio : EVITARE il matrimomio. Questo e' il passo ineludibile per far muovere qualcosa a livello legislativo. Il matrimonio deve essere abolito. Da li si potra' ripartire
     
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  7. COSMOS1
     
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    @ Silvia

    gli abiti succinti sono il succo della sentenza, nella quale si afferma appunto che l'essersi presentata ad un appuntamento in abiti succinti non è una attenuante x lo stupro

    il problema sono le seghe mentali: ovvio che il modo di vestire non diminuisce i diritti della libertà personale. Il problema è come si può documentare il consenso o il dissenso ad un rapporto.
    Se non ci fosse alcun dubbio che lei non era consenziente la condanna è giustificata e il suo modo di vestire irrilevante. La povertà intellettuale dei giudici sta nel fatto di non aver voluto affrontare il problema centrale (come si documenta il consenso/dissenso) ma di aver semplicemente rigettato l'ipotesi che gli abiti succinti fossero una prova di disponibilità.

    Ora, io che sono un povero essere umano come tutti e non ho il potere di leggere nella mente altrui, mi baso sui fatti conseguenti:
    una donna mi invita ad uscire con lei, poi a casa sua, (s)vestita in un certo modo
    quando restiamo soli non grida, non urla, non mi minaccia, non chiama la polizia

    bah, io presumo che il consenso ci fosse. Poi che lei ti dica "noo, noo", che faccia la schizzinosa, che giochi ad allontanarti, fa parte dei rituali. In 40 anni non ho mai trovato una dd che dicesse "dai vieni scopiamo".. tutte ti dicono "ma noo, ma cosa fai, ma dai stati fermo " (e che palle, alla fine ci si stufa anche solo a far la fatica di star a sentire tutte queste moine) poi ci sono quelle che all'acme dell'orgasmo gridano "nooo, nooo" etc etc

    insomma: lui diceva che lei era consenziente, e x provarlo ha detto che è stata lei ad invitarlo, che si è vestita in un certo modo, che non ha avuto atteggiamenti inequivocabilmente di rifiuto. Il problema è lì!

    il che dà sempre + ragione a sua Eminenza: quando esci con una donna, prima ancora di ordinare l'antipasto, devi farle firmare la liberatoria http://www.uomini3000.it/415.htm
     
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  8. Mario961
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 15/9/2009, 00:16)
    CITAZIONE (COSMOS1 @ 14/9/2009, 19:52)
    una putt... ti invita a un incontro, si presenta vestita in un certo modo, ti fa scopare, e poi va a dire che l'hai presa con la forza :cry:

    a parte che non sai come era vestita, ma comunque che c'entra l'abbigliamento con il consenso ad un rapporto sessuale?

    CITAZIONE
    Cassazione: disinvoltura e abiti succinti non sono un si al rapporto sessuale

    Sembrerebbero discorsi d'altri tempi, ma a quanto parte ancora oggi a non tutti è chiaro che un rapporto sessuale deve avvenire con il consenso dell'altra parte. Proprio in questi giorni la Corte di Cassazione ha dovuto riaffermare il principio per cui la disinvoltura con cui i giovani si rapportano al sesso e l'uso di abiti succinti non giustificano il sopruso di un partner sull'altro. Insomma, per chi ancora non lo avesse capito, la Corte ricorda che un rapporto sessuale se non avviene consensualmente è sempre da considerarsi stupro. La decisione è della terza sezione penale (sentenza 34870/2009) che ha confermato la condanna per violenza sessuale nei confronti di un uomo che aveva forzato la sua ex fidanzata ad avere con lui un rapporto sessuale. L'uomo, che era stato già condannato dai giudici di merito, ha tentato di difendersi affermando a sua discolpa che la sua ex aveva sollecitato l'incontro con una telefonata e che, con si era presentata con disinvoltura davanti a lui in ''abiti succinti''. Questo comportamento secondo l'imputato sarebbe stato un evidente si al rapporto. Piazza Cavour ha respinto il ricorso evidenziando che una simile osservazione rispecchia un comune modo di sentire dei giovani che sono soliti avere relazioni sentimentali con rapporti sessuali, allacciate e sciolte senza dare troppa importanza a cio'. Questo però non legittima in nessun caso il sopruso di una parte sull'altra. "La disinvoltura nell'intrecciare rapporti da parte di ambo i sessi non deve mai fare perdere di vista la necessita' che cio' avvenga consensualmente", rimarcano gli 'ermellini'. Ma non basta la Corte sottolinea che "il consenso agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuita', con la conseguenza che integra il reato di cui all'art. 609 bis la prosecuzione di un rapporto nel caso in cui il consenso originariamente prestato venga meno in itinere a seguito di un ripensamento o della non condivisione delle forme o modalita' di consumazione dell'amplesso". Per questo anche ipotizzando che nel corso della conversazione la ex ragazza avesse lasciato intendere una certa disponibilita', "di certo essa non persisteva piu' nel momento in cui l'uomo presentatosi a casa ha fatto le proprie avances''.

    tutta la sentenza non fa una piega, quello che mi lascia perplessa è la parte in rosso :blink: :blink:

    cioè, inizi un rapporto sessuale, a metà rapporto cambi idea e diventa violenza sessuale? :blink: :blink: :-------:

    Sì, è proprio così !! Non lo so, ma certe leggi o sentenze della Cassazione (meno quelle del Consiglio di Stato) mi sembrano a volte ispirate dalla potentissima lobby degli avvocati (e delle avvocatesse) . Vi rendete conto a quante possibili "interpretazioni" può dare luogo una legge simile ??!

    Mario961
     
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  9. Zero Termico
     
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    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 15/9/2009, 08:04)
    @ Ciao Silvia : la sentenza di pieghe ne fa tante, anzi e' completamente stropicciata. Comunque emerge chiaramente l'imperativa scelta per un maschio : EVITARE il matrimomio. Questo e' il passo ineludibile per far muovere qualcosa a livello legislativo. Il matrimonio deve essere abolito. Da li si potra' ripartire

    Hai ragione ma...c'è qualcosa che non mi convince.

    Evitare il matrimonio, sì, però... ho la sensazione che sia una mossa talmente sbagliata che permetterà a chi ha voluto tutto questo di metterci sotto scacco, uno per uno.

    E' solo una brutta sensazione, non so spiegarne l'origine.
     
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  10. ilmarmocchio
     
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    Io NON ho studiato diritto e non sono quindi ne magistrato, ne avvocato. Ho comprato pero' il codice civile e me lo sono letto piu' volte nella parte della legislazione di famiglia. Il matrimonio che cos'e ? Un contratto, parrebbe. No, e' un negozio giuridico, grande e ipotetica famiglia giuridica di cui anche il contratto, il testamento, ecc, fanno parte. Perche' ipotetica ? Perche' il negozio giuridico, nel codice civile italiano NON esiste. E' una astrazione dottrinale che ci viene dalla giurisprudenza tedesca. Quindi , tanto per cominciare, il matrimonio non si sa che cosa e'. In una nebulosa del genere, mettici la patologica possibita' di stravolgimento delle leggi che hanni magistrati, e il gioco e' fatto , i guai sono sicuri. Non c'entrano gli avvocati. C'entra la legge e i magistrati, i quali non essendo responsabili di nulla, combinano le porcherie piu' marchiane senza battere ciglio. Posso citarti casi o addirittura sentenze ridicole. In tale contesto il matrimonio va ASSOLUTAMENTE evitato. Se poi la societa' si destabilizza, chi se ne frega. Vorra' dire che quella italiana e' un asocieta' che MERITA DI SCOMPARIRE. Il legislatore deve essere spinto a cambiare. I politici vogliono il matrimonio per tenerci incatenati alle responsabilita'. L'iuomo comune oggi e' un bue attaccatoi al giogo del matrimonio . Io ne sto uscendo e se ti interessa posso scamnnerizzare le mie sentenze e inviartele : ti renderai conto di cosa parlo . L'amore non necessita di firme ; le firme servono per i NEGOZI GIURIDICI, a patto di sapere per cosa sono.
    Il matrimonio sta all'amore, come un articolo di la Repubblica sta a il Maestro e Margherita ( Ebherad von Koulant zu Kolb, maestro d'armi del Granduca Mindaugas di Lituania




    P.S. Ovviamente la frase finale e' mia. Comunque e' veramente esistito un Mindaugas, granduca di Lituania . Era anche un tipo fetentino
     
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  11. digilando
     
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    CITAZIONE (Zero Termico @ 19/9/2009, 00:38)
    Hai ragione ma...c'è qualcosa che non mi convince.

    Evitare il matrimonio, sì, però... ho la sensazione che sia una mossa talmente sbagliata che permetterà a chi ha voluto tutto questo di metterci sotto scacco, uno per uno.

    E' solo una brutta sensazione, non so spiegarne l'origine.

    Sì ZT, c'hai perfettamente ragione, come del resto ne ha il marmocchio, tu dal punto di vista della collettività, lui da quello dell'individualità.

    Guardate che questa anomalia è in realtà una costante, pensate al pillolo/a, all'aborto, funziona tutto così insomma, ognuno cercando di fare il proprio bene, affossa quelli del genere maschile a cui appartiene, cioè non fa altro che posticipare il danno (invece che beccarselo subito).

    Ma del resto non si puo' nemmeno costringere nessuno a fare il martire, perchè per questa vocazione ci si deve essere portati...

     
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  12. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Zero Termico @ 19/9/2009, 00:38)
    CITAZIONE (ilmarmocchio @ 15/9/2009, 08:04)
    @ Ciao Silvia : la sentenza di pieghe ne fa tante, anzi e' completamente stropicciata. Comunque emerge chiaramente l'imperativa scelta per un maschio : EVITARE il matrimomio. Questo e' il passo ineludibile per far muovere qualcosa a livello legislativo. Il matrimonio deve essere abolito. Da li si potra' ripartire

    Hai ragione ma...c'è qualcosa che non mi convince.

    Evitare il matrimonio, sì, però... ho la sensazione che sia una mossa talmente sbagliata che permetterà a chi ha voluto tutto questo di metterci sotto scacco, uno per uno.

    E' solo una brutta sensazione, non so spiegarne l'origine.

    Hai perfettanente ragione invece, eliminare la famiglia (indipendentemente dal fatto di sposarsi o meno, tu puoi convivere con la partner e fare figli, senza però mai sposarti ufficialmente )è proprio l'obiettivo del Nuovo Ordine Mondiale, una società grigia, anonima dove l'unica cosa che interessa è CONSUMARE (certo, fin quando è possibile, poi se Madre Natura si incazza...bè in realtà già si sta incazzando...).
    Una società così non mi piace..
     
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  13. digilando
     
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    CITAZIONE (Zero Termico @ 19/9/2009, 00:38)
    Evitare il matrimonio, sì, però... ho la sensazione che sia una mossa talmente sbagliata che permetterà a chi ha voluto tutto questo di metterci sotto scacco, uno per uno.

    E' solo una brutta sensazione, non so spiegarne l'origine.

    Se vuoi te lo spiego io. :D
    Il problema del maschile (inteso come collettività) è quello di essere venuto a mancare un "collante", ogni collante, cioè una ragione, per cui il bene di uno, quello che l'individuo cerca, coincida col bene di tutti, dell'intera collettività.

    Tempo fa feci l'esempio del "dilemma del prigioniero", in cui si evinceva che i prigionieri possono fare il loro bene, di singoli e di gruppo, solo se tra di loro c'e' un legame (anche astratto come il fatto di essere fratelli), mentre se non vi è nessun legame, è possibile da parte dell'autorità istituire un sitema di regole (in quel caso la scelta del numero di anni), per far in modo che ognuno cercando di massimizzare il proprio bene, quello individuale, e non mettendo nel computo il danno all'altro, faccia in realtà il proprio male, perchè anche l'altro farà lo stesso.

    Ovviamente nel nostro caso, visto ceh come ho scritto , con certi atteggiaemnti si posticipa il danno, noi non facciamo altro che pagare il costo ceh ci hanno dato i nostri padri, e a nostra volta, posticiparlo sui nostri , eventuali, figli.
    Certo che la cosa puo' non piacere, ma d'altronde questa è la dinamica....nuda e cruda.
     
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  14. Grifone_verace
     
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    Vittima un 25enne di Roncà, picchiato e derubato in un centro commerciale
    La ragazza non sopportava più la sua insistenza. Ma ora è stata denunciata
    Verona, lui la molesta in chat
    lei lo fa rapinare per vendetta

    VERONA - Corteggiare troppo insistentemente una ragazza in chat può essere pericoloso. Lo ha scoperto a sue spese un impiegato venticinquenne di Roncà, piccolo comune in provincia di Verona. Da tempo perseguitava su internet una ragazza conosciuta in rete, che dopo un po' si è stancata delle sue attenzioni. E così, insieme al fratello e ad altri due amici, ha architettato la vendetta. Ha dato appuntamento al corteggiatore in un centro commerciale di Monteforte e, mentre lo aspettava, i ragazzi, poco lontani, hanno messo in scena una rissa. Il venticinquenne è intervenuto per dividerli, ma è stato preso a calci e pugni dal gruppetto che lo ha anche derubato di 170 euro.

    I Carabinieri di Monteforte, però, hanno scoperto il raggiro, e la ragazza e i suoi complici sono stati denunciati per rapina e lesioni. Mentre il "molestatore", medicato in ospedale per contusioni alla testa e al volto, guarirà in sette giorni.

    (18 settembre 2009) Tutti gli articoli di cronaca

    http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/c...t-vendetta.html
     
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  15. ilmarmocchio
     
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    Interessanti le considerazioni di chi mi ha preceduto, pero' il problema rimane : il matrimonio oggi incastra asimmettricamente SOLO l'uomo. Attendendo, o anche dandosi da fare per una RISCRITTURA del diritto di famiglia, nel frattempo che si fa ? Ci si fa incastrare ?
    @ grifone : avere figli SENZA essere sposato e averre figli ESSENDO sposato, non e' la stessa cosa. Ovvio sostenere i figli, per nulla ovvio una ex moglie. Non prendermi per pedante, ma il codice civile ( articoli sulla famiglia) va letto e riletto : solo allora si puo' percepirne l'assurdita'. Meglio una societa' grigia, ma con uomini liberi, che una societa' radiosa, con uomini aggiogati

    Questo un breve assaggio. Ho anche tutta la sentenza, lunga e piena di quella morbosita' concettuale che contraddistingue molte sentenze

    SENTENZA N. 21080 DEL 03/11/2004 FAMIGLIA
    In tema di assegno di divorzio, nonostante il clamore suscitato
    dalla stampa, la sentenza n. 21080/2004 ha confermato l’orientamento
    giurisprudenziale costante secondo cui il coniuge richiedente deve
    dimostrare di non godere più il tenore di vita assicuratogli in
    costanza di matrimonio e tale tenore di vita ben può essere desunto
    dalle potenzialità economiche dei coniugi, ossia dall'ammontare
    complessivo dei loro redditi e dalle loro disponibilità
    patrimoniali, originarie e sopravvenute.
    Sentenza n. 21080 del 3 novembre 2004 (Sezione Prima Civile -
    Presidente R. Rordorf - Relatore P. Giuliani)


    Naturalmente, che la donna fosse una emerita troia o simile, non se ne parla neppure
     
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