Il leader dei maschietti-pentiti

Signore e signori, ecco a voi...UMBERTO...VERONESI!!!!!

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  1. Grifone_verace
     
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    di Francesco Agnoli



    Il buon Umberto Veronesi non conosce riposo, non vuole permettere che fondamentalisti, assolutisti, dogmatici di ogni genere, come ama definirli, infettino il mondo con la loro ignorante superstizione. Per questo li combatte, producendo a ritmo continuo libri-interviste, in cui cambiano i partner e gli editori, ma rimangono i concetti fondamentali di sempre: difesa dell’aborto, della fecondazione artificiale, della manipolazione genetica e della clonazione. Se editori diversi continuano a pubblicare, benché tante volte anche le frasi e le espressioni ritornano uguali, un significato e un riscontro di vendite ci deve essere. Per cui vale la pena analizzare il fenomeno.

    Ebbene l’ultima fatica di Veronesi si intitola “La libertà della vita”, ed è un dialogo con un altro pontefice del libero pensiero, Giulio Giorello. Due giganti a confronto, sui grandi temi della vita, della scienza, dell’amore. La presenza di Girello garantisce una cosa: l’assenza di quegli errori marchiani, di quelle date sbagliate, di quei riferimenti storici inopportuni che solitamente impreziosiscono gli interventi di Veronesi (tipo l’Impero romano che era “in decadenza” nel VII secolo). Ma veniamo al sodo.

    Per iniziare, secondo una strategia propagandistica affinata, occorrono alcune boutade, come l'affermazione secondo cui la Chiesa sarebbe sempre e comunque per il dolore, fino se possibile a contrastare le cure palliative e l’utilizzo di farmaci antidolorifici, o come la storiella dei medievali che in nome di Dio si opponevano all’invenzione degli occhiali per i miopi. Si crea così lo sfondo grottesco su cui innestare l’idea fondamentale: sappia il lettore che i due protagonisti del dialogo sono in lotta permanente contro entità spaventose, di una ignoranza e di una rozzezza senza pari.

    Fatta la premessa, lo scienziato Veronesi può sbizzarrirsi a sostenere, anzitutto, che il compito affidato dall’evoluzione all’uomo (animale senz’anima) è solo quello di fare figli: “dopo aver generato i doverosi figli e averli allevati, il suo compito è finito, occupa spazio destinato ad altri”, per cui “bisognerebbe che le persone a cinquanta o sessant’anni sparissero”(neanche un nazista...) (p.39).

    Si passa poi a Dio, che Veronesi liquida in poche righe, come una invenzione dell’uomo, di cui nella Russia comunista nessuno in fondo sentiva il bisogno. Del resto “anche gli elefanti pregano” (Si? Me ne porti a vedere uno, per favore?)(p.47), e la fede degli uomini nasce di fronte ai temporali, ai lampi e ai tuoni, per paura… (evidentemente permane, purtroppo, anche nell’era del parafulmine, ma solo come residuo primordiale). Ciò non toglie, riprende Veronesi, che si debba dialogare anche con i credenti: pensierino ipocrita di cui ogni buon laicista ama fregiarsi, dopo varie manifestazioni di alterigia e disprezzo.

    Il culmine del grottesco, in un libro che è veramente piccino in tutti i sensi, viene raggiunto nell’ultimo capitoletto, dove si parla di clonazione, terapeutica e riproduttiva. “E perché non provare a immaginare per i tempi futuri - si chiede l’illustre oncologo - piccoli gruppi che si riproducono e si diffondono per clonazione?” (p. 83).

    A questo punto Veronesi immagina il caso di una donna bella e intelligente che voglia un figlio, senza uomini, perché li odia(ecco perchè ho detto leader dei maschietti pentiti), e ricorra quindi alla clonazione. Come e perché impedirglielo, chiede Giorello, secondo cui tutto ciò che uno desidera può automaticamente farlo (senza rispetto alcuno per l’innocente o il debole che vi è coinvolto): “A chi fa male la scelta della nostra ipotetica donna che odia l’intero genere maschile?”. E Veronesi risponde: “Non credo che di per sé la mancanza dell’eventuale padre possa costituire da sola una ragione contro quel tipo di clonazione” (p.89). E prosegue: “ Ha senso, e se sì dove è il senso, che per avere un figlio ci vogliano sempre comunque un maschio e una femmina? (E' sempre stato così, chi sei tu per sovvertire quello che ha scritto la natura nel DNA? Hai respirato troppi PM10, te lo dico io)... Dopotutto non pochi esseri viventi primordiali si perpetuano per autofecondazione(Quindi paragona l'uomo agli esseri primordiali...interessante, ma torna a fare il manager, altro che medico). Certo per specie evolute la dualità maschio femmina è apparsa sempre inderogabile. Ma possiamo dirlo ancora, dal momento che siamo capaci di manipolare il Dna e di clonare? Perchè tanta paura della clonazione se l’abbiamo davanti agli occhi ogni volta che assistiamo ad un parto gemellare? Come tu dicevi: perché mai dovremmo per principio vietare alle donne di clonare se stesse?” (p.91).

    Detto questo Veronesi conclude addirittura dicendo che la clonazione è in realtà il metodo migliore di riproduzione della specie umana, perché “il desiderio sessuale cesserebbe così di essere uno dei maggiori elementi di competizione”(Il desiderio sessuale non lo puoi cancellare) e nessuno “sarebbe più ossessionato dalla ricerca del partner”(il desiderio del partner non si può cancellare)Nascerebbe così una società “quasi felice”(Questa è bella), in cui ognuno vivrebbe “quell’ansia di bisessualità che è profondamente radicata in noi”(insomma, siamo tutti trans nell'animo), e “avremmo davanti a noi il Paradiso terrestre”. Finisce così, con questa splendida promessa l’ennesima filippica dello “scienziato” laico(Laico? Se questo è laico, allora io sono fiero di essere teocratico), che vuole per tutti, in nome della libertà e della scienza, figli in provetta, figli clonati, uomini ermafroditi, e una società senza l’amore tra uomini e donne(Ripeto ancora, per una società del genere l'unica soluzione è un asteroide)

    Poi dicono che la Chiesa è sessuofobica…(Quando mai lo è stata?)
    Francesco Agnoli




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    La conquista della Ru486 e la forza delle donne
    Repubblica — 10 agosto 2009 pagina 1 sezione: PRIMA PAGINA

    LE DONNE non si fermano: la vittoria dell' approvazione della Ru486 è parte di un progetto non scritto di affermazione del loro futuro ruolo. La forza delle donne non è riportata nei manuali di storia o di filosofia, perché il pensiero femminile vive dentro gli avvenimenti, spesso nascosto dietro il nome di un uomo. PER secoli le donne hanno silenziosamente influenzato il progresso civile e hanno determinato l' evoluzione culturale con l' azione più che con la teoria. A volte il loro contributo è stato idealizzato, ed eccole Angeli, altre invece è stato demonizzato, ed eccole Streghe. E hanno pagato un caro prezzo, nel passato, per questa loro condizione di debolezza: quante povere ragazze (in genere con disturbi mentali) sono state arse vive perché possedute dal Demonio? Ed ancora oggi il 90% degli omicidi sono di mano maschile, ma la grande maggioranza delle vittime sono donne. Siamo, per questo aspetto, una società primordiale, in cui gli uomini (più forti) uccidono le donne (più deboli). Ma in una società del futuro, con regole evolute di convivenza civile, l' aggressività maschile, necessaria alle origini per procurare sostegno alla famiglia, sarà sempre più di peso e di impaccio. L' uomo non sa e non può liberare la propria aggressività e spesso la rivolge contro se stesso: la grande maggioranza dei suicidi sono maschili. Le donne non uccidono e non si uccidono. La mia professione di "medico delle donne" mi ha insegnato l' arte di leggere nell' agire delle donne. Le ho viste affrontare con forza i momenti di debolezza, guardare in faccia il dolore e farne un' occasione di rinascita. Le ho viste fare rivoluzioni e ricomporre armonie. Quando si scatena il caos è la donna che riporta l' ordine: nei pensieri, nei rapporti umani, nell' ambiente e nella società. Sono diventato un estimatore profondo del pensiero femminile, per molti aspetti superiore a quello maschile, e mi sono convinto che la parità fra sessi non è una scelta, ma è una realtà storicamente inarrestabile. Il problema è come realizzarla concretamentee come darle una veste ufficiale. E qui c' è un bisticcio di fondo da risolvere. Quanti ruoli può giocare oggi una donna ? Se sarà pari all' uomo nei ruoli decisionali, che farà della sua necessità biologica di procreare e accudire i suoi figli? Se davvero vogliamo che le donne pensino ad avere successo in politica o nelle carriere pubbliche, dobbiamo risolvere alla radice la questione del doppio carico che pesa sulle loro spalle. La soluzione non può essere quella di espropriare le donne della loro femminilità, ma è certo che una conquista razionale attende le donne di questa generazione: ridisegnare i propri spazi e decidere come conciliare l' impegno sociale con l' impegno procreatvo. Ovviamente la società, attualmente ancora maschilista con cadute nel "machismo", dovrà fare la sua parte. Ma è la donna che dovrà scegliere e ridefinirsi. Certamente il percorso è a ostacoli: alcuni si supereranno, come il diritto all' interruzione di una gravidanza non voluta con metodiche meno traumatiche, quale appunto la Ru486; altri no, come il diritto alla fecondazione assistita. Io sono per la soluzione massimalista: le donne al pari dell' uomo, senza mezze misure. Il loro potenziale intellettuale è enorme e sottoutilizzato: siamo sei miliardi sulla Terra, ma le menti impegnate a sfruttarne le ricchezze, mantenendone gli equilibri, sono meno della metà. Ora tocca alle donne, e io non ho dubbi che il futuro sia nelle loro mani. Anche per una ragione biologica. La parità dei ruoli sociali ha portato progressivamente ad una parità sessuale. Nella parità, tuttavia, la donna è avvantaggiata dal punto di vista biologico perché l' attività procreativa è femminile. Già oggi una donna può avere un figlio senza scegliere un padre, basta che si rivolga a una banca per la fecondazione. Invece se un uomo vuole un figlio, ha bisogno di una donna disposta ad accogliere il seme nel suo utero e portare a termine una gravidanza. Se poi in futuro si arrivasse alla clonazione, la superiorità femminile sarà ancora più evidente : la donna può clonare se stessa e l' uomo no. Non è assurdo allora prevedere un futuro prevalentemente al femminile , come già avviene in natura in altre comunità. Natura e cultura ci indicano con coerenza che la donna è la protagonista della prossima era e che non sarà certo fermata dalle difficoltà a procedere, come quelle attuali . Non c' è da temere: le donne non si fermano. -UMBERTO VERONESI

    Guarda, se il mondo venisse dominato dalle donne, finirebbe in poco più di due mesi!
    Poi vi fidate di uno che dice che i PM10 non fanno male alla salute? Questo qui delira, Beppe Grillo gliene ha dette 4.
    Aveva ragione roberta(se lo avevi scritto te) ...un po di islam non ci farebbe male ;)
     
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  2. LordDrachen
     
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    leggendo Veronesi, viene da rivalutare Mengele.
     
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  3. TullioConforti
     
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    Il fine dell´uomo (inteso come insieme di esseri umani) non e´ la riproduzione e basta.

    C´e´ qualcosa di piu´, che il "laico" Veronesi sembra non afferrare.


     
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  4. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (TullioConforti @ 7/9/2009, 16:47)
    Il fine dell´uomo (inteso come insieme di esseri umani) non e´ la riproduzione e basta.

    C´e´ qualcosa di piu´, che il "laico" Veronesi sembra non afferrare.

    La riproduzione è uno dei tanti fini, non è di certo l'unico.
    Veronesi mi sembra fondamentalista laico
     
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  5. Purusha
     
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    Tanto per dare un'idea dell'ipocrisia del personaggio.
    Ai tempi si battè strenuamente per non riconosscere validità scientifica e terapeutica alla cur di Bella, ma è un classico segreto di Pulcinella che l'illustre professorone previene l'insorgenza di cancri e tumori nella propria persona usufruendo scrupolosamente del protocollo Di Bella.
    Ma non ha già superato i limiti desiderabili di età per i quali è preferibile scomparire dalla scena biologica, come egli stesso ha auspicato?
     
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  6. Grifone_verace
     
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    CITAZIONE (Purusha @ 7/9/2009, 17:00)
    Tanto per dare un'idea dell'ipocrisia del personaggio.
    Ai tempi si battè strenuamente per non riconosscere validità scientifica e terapeutica alla cur di Bella, ma è un classico segreto di Pulcinella che l'illustre professorone previene l'insorgenza di cancri e tumori nella propria persona usufruendo scrupolosamente del protocollo Di Bella.
    Ma non ha già superato i limiti desiderabili di età per i quali è preferibile scomparire dalla scena biologica, come egli stesso ha auspicato?

    No, altrimenti i soldi che gli arrivano per le sue pseudoricerche dove finiscono?
    Comunque, le sue dichiarazioni passeranno inosservate. Non può essere ritenuto affidabile uno che dice che i PM10 sono innocui mentre il pesto alla genovese è un potente cancerogeno
     
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  7. Guit
     
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    CITAZIONE (Purusha @ 7/9/2009, 17:00)
    ... ma è un classico segreto di Pulcinella che l'illustre professorone previene l'insorgenza di cancri e tumori nella propria persona usufruendo scrupolosamente del protocollo Di Bella.

    Sarà pure un segreto di Pulcinella ma io non la sapevo. Interessante. Porta acqua al mio mulino, quando sostengo che la cura per il cancro, se esistesse in forme tali da limitare i guadagni delle farmaceutiche (chemioterapici e prodotti di cessazione del fumo), verrebbe ostacolata.

    La mia fantacronaca mi spinge a dire che se non fosse per questo, e per come vengono spesi i soldi, probabilmente il cancro del polmone non starebbe fermo alla stessa prognosi di cinquant'anni fa.

    Il mondo perfetto di Veronesi è talmente squallido che preferisco fumare. Preferisco non vedere mai i bambini fatti a macchina. Preferisco non assistere all'ipocrisia di chi considera la presenza paterna utile a intermittenza. Talvolta il bimbo ne soffre, altre volte no, sulla base di interessi ideologici e di potere.

    Fine OT e scusate.

     
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6 replies since 6/9/2009, 20:34   190 views
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