Considerazioni sul significato di Questione Maschile. Prima parte

(secondo me)

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  1. Reduan
     
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    Lupus in fabula

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    Nel corso del tempo si è tentato di dare, su questo ed altri luoghi, una definizione minimamente oggettiva della questione maschile. Su che cosa è e cosa non è, su come vada intesa almeno in linea generale, su quali ne siano le cause vere. Diremo subito che non si è mai risuciti nell'intento, almeno non in modo soddisfacente. Ognuno aveva la sua opinione, ed alla fine, in genere, si concordava sul fatto che la QM dipendeva dalla sensibilità e dal sentire di ognuno. Definizione molto vaga, in effetti.

    Ma è possibile dare una definizione oggettiva della QM, dire cosè e cosa non è, almeno a grandi linee? secondo me si. E la si potrebbe addirittura definire nei particolari, avendone la giusta competenza da un punto di vista scientifico e culturale. (cosa che io non ho, e quindi schematizzo, generalizzo).

    Quindi cos'è, cosa non è?

    Iniziamo, in questa prima parte, a dire cosa certamente non è, ovvero quali sono le condizioni di pensiero (la forma mentis) che impediscono sicuramente di vedere l'esistenza di una QM:

    1-Il relativismo. Chi ha una forma mentis relativista non può comprendere il fenomeno.

    2-Chi è convinto che non esista una "natura", ma altresì che l'essere umano sia solo (o in prevalenza) cultura ed educazione, non crede che possa esistere il fenomeno.

    Il relativismo, per capirci, è in sostanza quel bizzarro modo di pensare che dice che non esiste una sola verità principale (e al massimo qualche variante secondaria), ma che ne esistano sempre milioni, ed ognuna ha la stessa dignità delle altre.
    La terra può essere tonda ma anche piatta, l'erba può essere verde ma anche no, eccetera.
    In una discussione su altri siti un utente affermò che persino Einstein era un relativista, tanto che chiamo così la sua teoria. In quel momento Il povero scienziato si sarà rivoltato nella tomba, anche più volte. Tra l'altro fu lui ad affermare anche con una certa irritazione "Dio non gioca a dadi con l'universo". Ma lasciamo perdere. Potete trovare in internet il significato del termine.

    Il contrario del relativismo è chiamato "assolutismo", ed è secondo me altrettanto sbagliato e nocivo.
    Il relativista -estremizzando- non ha in genere alcun riferimento inamovibile o almeno un pò saldo, vale tutto e il contrario di tutto, non ha alcun paletto che delimiti almeno genericamente il suo modo di pensare il suo modo di porsi nei confronti delle cose e del mondo. L'assolutista invece di paletti ne ha eccome, ed ognuno è inamovibile ed indiscutibile.
    Due estremi.
    L'assolutismo conduce spesso al fanatismo. Ad esempio i talebani sono assolutisti. Mentre il relativista è simile ad un liquido, l'assolutista è simile al cristallo. Il liquido finisce col non avere una propria forma; il cristallo, molto duro e per nulla flessibile, si rompe facilmente.

    Tornando all'argomento, quindi il relativista tende a credere che non esista una sola verità principale, ergo tende a credere che quel che gli prospettano sui media e non solo (cioè un mondo in cui uomo e donna sono intercambiabili e questo gli porterà felicità e vantaggi) sia vero.
    Quindi non vede alcuna QM in giro.
    Invece non è così, uomo e donna non sono intercambiabili perchè quella non è una verità, e il futuro prospettato dal "progressismo relativista" si potrà anche realizzare (obtorto collo), ma non porterà alcuna felicità.


    Similmente, colui il quale non crede che esistano leggi naturali ma soltanto cultura ed educazione, non crederà che sia possibile una questione incentrata su un malessere provocato da elementi oggettivi, ma che l'uomo che oggi si lamenta di certi aspetti della donna moderna sia soltanto uno che non ha accettato una cultura diversa da quella tradizionale: un reazionario, un talebano, appunto.
    Quindi, se mettiamo insieme -nello stesso individuo- relativismo e convinzione che non esista alcuna regola naturale, per me otteniamo il ritratto perfetto del femminista convinto, di colui il quale sfila nei cortei femministi, che le difende sui giornali, in tv, su forum e blog, eccetera eccetera.

    Termino qui questa prima parte delle mie considerazioni su una definizione oggettiva di QM, in cui ho tentato di chiarire un pò meglio, per cominciare, cosa la QM non è; ovvero quali sono le cose che impediscono di riconoscerla.
    Nella seconda parte tenterò di individuare, un pò oggettivamente, cosa è.

    Ovviamente non mi spiacerebbe leggere pareri in merito.

    Un saluto.

    Edited by Reduan - 26/3/2019, 13:29
     
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