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Dati e Statistiche sul tema della QM

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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (Freethinker @ 25/5/2007, 12:39)
    Ottimo thread, ottima idea, complimenti.

    Grazie.
    CITAZIONE
    Facciamo in modo che restino le testimonianze scritte di tanti fatti, costruiamo la memoria storica di oggi.

    Datemi una mano a farlo. Inseriamo, però, solo dati effettivamente significativi. Grazie ancora.





    Donne e politica
    Nonostante le donne di oggi studino e lavorino molto più che in passato, i dati suggeriscono
    chiaramente come la politica venga percepita da molte donne come una dimensione lontana
    dai propri interessi. Solo il 47,9% delle donne si informa settimanalmente di politica, contro il
    64,6% degli uomini, con differenze rilevanti anche rispetto ai mezzi attraverso cui ci si informa
    (la lettura dei quotidiani, ad esempio, interessa solo il 45,1% delle donne che si informano,
    contro il 58,1% degli uomini). Se si considera lo scambio di opinioni sui temi politici, le
    differenze di genere non sono meno marcate. Ben il 43,6% delle donne non parla mai di
    politica, circa dodici punti oltre la media nazionale, e solo il 24,3% ne parla almeno una volta
    alla settimana, contro il 42,1% degli uomini. Analogamente avviene per l’ascolto di dibattiti
    politici, maggiore per gli uomini (24,5% contro 17,4%). Le donne esprimono più degli uomini
    tra le motivazioni del non informarsi di politica il disinteresse e il linguaggio troppo complicato;
    gli uomini più delle donne il non aver tempo e la sfiducia nella politica.

    http://www.istat.it/istat/eventi/2006/part..._politica_2006/

    Articolo originariamente postato da Tyrtix.
     
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    Lupus in fabula

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    Rapporto Istat sul 2007

    Aspettativa di vita
    Secondo l'Istat, nel 2007, si è allungata la vita media della popolazione italiana. La stima tocca quota 78,6 anni per gli uomini, mentre supera gli 84 anni per le donne (84,1). Rispetto al 2006, la crescita è di 0,3 e 0,2 anni, rispettivamente per uomini e donne. Continua così ad assottigliarsi la differenza tra i generi: era pari a 6,9 anni nel 1979, anno di massimo storico e si è ridotta a 5,5 nel 2007.

    Matrimoni in calo. I matrimoni celebrati nel 2007 sarebbero appena 242 mila, pari a un tasso del 4,1 per mille, contro i 270 mila di cinque anni prima (4,6 per mille). D'altro canto si registra un aumento delle coppie che scelgono di formare famiglia al di fuori del vincolo coniugale. Dal punto di vista territoriale le
    differenze sono piuttosto marcate. Nel Mezzogiorno si stima una nuzialita' piu' alta rispetto al resto del Paese mentre la percentuale di nascite fuori del matrimonio e' nettamente inferiore.

    Più nascite che morti. Secondo l'Istat il rapporto tra nascite e decessi registra un segno positivo di circa 6 mila 500 unita'. Se questa stima sarà confermata il 2007 costituirebbe per il Paese il secondo anno consecutivo di crescita naturale positiva (+2.118 nel 2006). Aumento che arriva dopo un periodo piuttosto prolungato, iniziato nel 1992, durante il quale (ad eccezione del 2004), erano stati comunque i decessi a superare le nascite. In attesa di dati consolidati, le nascite si aggirano intorno alle 563 mila unita', oltre 3 mila in piu' rispetto al 2006, con un tasso di natalita' pari a 9,5 per mille abitanti. La stima per i decessi, invece, e' di circa 557 mila unita', un migliaio in meno rispetto al 2006, con un tasso di mortalita' del 9,4 per mille.

    Figli. Il numero medio di figli per donna e' stimato a 1,34. Un dato che conferma quelli osservati nei tre anni precedenti, ma superiore all'1,19 del 1995, anno di minimo storico nazionale. (il tasso detto "di mantenimento" è pari a 2,1 figli per donna NdR.) Male, invece, il confronto con l'europa. L'Italia è sotto la media (1,51 figli per donna la stima 2007), ma soprattutto molto lontana da Francia (1,98), Irlanda (1,93) e Svezia (1,85). La fecondita' italiana e', invece, piu' o meno uguale a quella tedesca (1,34), spagnola (1,36) e portoghese (1,36). L'incremento della fecondita' nella nostra Penisola, tra il 1995 e il 2007, e' concentrato tutto nelle regioni del Centro-nord.

    Immigrazione. La stima provvisoria del saldo per il 2007 sfiora le 390 mila unita', per un tasso migratorio pari a 6,6 per mille abitanti. Questa quota comprende tre diverse voci: il tasso migratorio con l'estero (6,6 per mille), il tasso migratorio per altri motivi (0,1 per mille) ed il tasso migratorio interno (-0,1 per mille). La capacita' attrattiva dell'Italia si rafforza in tutte le regioni. I valori massimi si riscontrano in Piemonte (10,9 per mille), Umbria (8,7) e Toscana (8,4), quelli minimi, ma comunque positivi, in Sardegna (2,6), Puglia (2,8) e Basilicata (3,0).

    (7 febbraio 2008)

    http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/e...istat-vita.html

    Note: Nel mezzogiorno c'è una nuzialità più alta. Ma l'incremento del tasso di fecondità lo si registra in prevalenza al centro-nord. Anche l'immigrazione maggiore la si registra al centro-nord.
    Sarò tendenzioso...
    Red.

    Edited by Reduan - 9/2/2008, 00:04
     
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    Lupus in fabula

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    La rivoluzione alimentare

    Reuters - Ven 15 Feb - 12.38

    - Altro che cioccolatini a forma di cuore e cenette a lume di candela: in Italia, secondo un'analisi della Coldiretti divulgata proprio il giorno di San Faustino, protettore dei single, è boom delle vendite di mini-porzioni e piatti pronti, segno tangibile che fidanzati e sposini non la fanno da padroni sul mercato alimentare.

    Secondo l'Istat le famiglie italiane con un singolo componente rappresentano circa il 26% del totale, mentre i single per la Coldiretti sono intorno ai 7 milioni.

    E' proprio da loro, secondo l'organizzazione, che negli ultimi anni è venuto un importante contributo al boom delle vendite di mini porzioni e piatti pronti.

    "Si tratta di un segmento di popolazione con uno stile di vita attento a risparmiare tempo a favore del lavoro e soprattutto dello svago, senza rinunciare però al consumo di prodotti freschi, indispensabili per la buona alimentazione e la salute", ha spiegato la Coldiretti in una nota.

    I comportamenti di acquisto dei single hanno spinto il consumo di verdura e frutta pronti all'uso che ha superato -- secondo le stime dell'organizzazione -- oltre i 40 milioni di chili, per una spesa complessiva di 350 milioni di euro per soli acquisti casalinghi.

    Si moltiplicano i piatti pronti come la pasta precotta con condimento aggiunto per microonde o i sughi monoporzione da 80 grammi, con il boom dei salumi già affettati, i cubetti di pancetta e il formaggio grattugiato per una carbonara express, le carote julienne e la pizza surgelata.

    L'innovazione di mercato per i single riguarda anche le porzioni: sono in arrivo, secondo la Coldiretti, baby angurie da 2 a 2,5 chilogrammi, Parmigiano Reggiano in piccoli involucri da 25 grammi, uova in confezioni da due o da quattro al posto della classica dozzina e vassoi misti con frutti o ortaggi differenti, ad esempio una mela, una pera ed un kiwi, studiati proprio per le famiglie monocomponente.

    Tutto questo però per l'organizzazione ha un costo: la spesa alimentare dei single raggiunge valori record.

    Prendiamo ad esempio la verdura: quella in sacchetto pronta per l'uso costa mediamente 8 euro al chilo, quasi sei volte più dello stesso prodotto venduto sfuso.

    Ad incrementare la spesa alimentare comunque, secondo la Coldiretti, è soprattutto l'elevata incidenza degli sprechi perché il single, pur armato di scatole sempre più piccole, prodotti a servizio aggiunto e forno a microonde, si dimentica sempre in fondo al frigorifero la confezione di latte aperto, la mozzarella, la confezione di insalata aperta, i tortelloni iniziati, tutto inesorabilmente destinato a finire nella pattumiera.

    http://it.notizie.yahoo.com/san-faustino.html
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    Rapporto Eurispes maggio 2007


    CITAZIONE
    Nella tabella 1 sono riportate le statistiche degli incidenti e delle morti relativi al triennio 2003-
    2005. Nello stesso arco temporale le donne infortunate sono in media il 25,75% ed i decessi si
    attestano su un valore medio del 7,7%.

    http://www.cadutisullavoro.it/documenti/ra...s_maggio_07.pdf
     
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  5. Milo Riano
     
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    I risultati di un'indagine su 15mila studenti americani

    Coppie & botte: lei le dà quanto lui

    Tra i partner violenti stessa percentuale di uomini e donne. «Ma i maschi non denunciano i maltrattamenti»

    Corriere della Sera, 2 giugno 2006

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    Link:

    http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5519a3.htm

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach.../01/botte.shtml


    American Journal of Public Health, 29 Marzo 2007

    Results. Almost 24% of all relationships had some violence, and half (49.7%) of those were reciprocally violent. In nonreciprocally violent relationships, women were the perpetrators in more than 70% of the cases. Reciprocity was associated with more frequent violence among women (adjusted odds ratio [AOR]=2.3; 95% confidence interval [CI]=1.9, 2.8), but not men (AOR=1.26; 95% CI=0.9, 1.7). Regarding injury, men were more likely to inflict injury than were women (AOR=1.3; 95% CI=1.1, 1.5), and reciprocal intimate partner violence was associated with greater injury than was nonreciprocal intimate partner violence regardless of the gender of the perpetrator (AOR=4.4; 95% CI=3.6, 5.5).

    Conclusions. The context of the violence (reciprocal vs nonreciprocal) is a strong predictor of reported injury. Prevention approaches that address the escalation of partner violence may be needed to address reciprocal violence.

    Link:

    http://www.ajph.org/cgi/content/abstract/97/5/941


    Domestic Violence Is Not A Gender Issue

    http://mensawareness.com/node/149



     
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  6. Milo Riano
     
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    http://originis.myblog.it/archive/2007/05/...-picchiati.html

    martedì, 15 maggio 2007

    Violenza domestica mariti picchiati

    Dalla notte dei tempi se è convenuto associare il termine sesso debole alle donne, lo stesso vale per la definizione gentile sesso. Bene, secondo i più aggiornati dati statistici, la situazione sta soffrendo dei cambiamenti radicali. I casi di mariti, o conviventi, vittime della furia delle loro compagne sono più diffusi di quanto si creda, nonché ancora oggi una complessa realtà tabù.

    E cosi negli ultimi anni dalla protezionista e liberale democratica Spagna nonché dal Portogallo alla Gran Bretagna e paesi Scandinave continuando con il tradizionalista, e mussulmano, Egitto fino ad arrivare al Nord America, emerge una sorpresa, che tanto di sorpresa non lo è: cioè, i mariti picchiati che tacciono per paura del pubblico ridicolo.

    Questo perché, se un uomo va al commissariato di polizia, e afferma che la tua signora/compagna le ha riempito di botte...

    In Europa…

    La fine della dittatura e l’adesione all’Unione Europea hanno trasformato il volto delle società della Spagna. E anche quello della situazione femminile. L’ultimo caso emblematico di questa “nuova scoperta” viene dalla Spagna dove il 28 novembre 2006, al senato spagnolo il premier socialista (e notoriamente iperfemminista) José Luis Rodríguez Zapatero, 46 anni, tuonava: «Chiamo le persone decenti a vincere la violenza machista. Abbiamo le leggi più avanzate, però continua la violenza criminale degli uomini contro le donne, con già 62 vittime quest'anno».

    Il tutto corrisponde al vero, si è però dimenticato di denunciare che pure il gentil sesso picchia duro e arriva ad uccidere consorti e compagni. Sotto la definizione di violenza domestica in Spagna accade che ogni anno il 44 per cento delle vittime sono uomini. Nel giro di vent’anni, dunque, gli spagnoli hanno rovesciato l’immagine caricaturale e conservatrice della donna di casa, sottomessa al marito.

    Per arrivare a questi dati basta consultare e dati dell'Annuario statistico della polizia spagnola, che mette a nudo una realtà che non appare quasi mai nei grandi media d’informazione. Da questi dati si apprende che i maschi rappresentano il 22 per cento dei morti ammazzati all'interno delle mura domestiche e il 44 per cento del totale della violenza tra partner, sposati e non. Senza dubbio la violenza delle donne sugli uomini è minima, in termini percentuali notti, ma corrisponde anche al vero la non esistenza negli ospedali e nei commissariati, di una casistica degli uomini maltrattati.

    In Spagna il caso dei maltrattamenti verso i maschi si è già trasformato in scandalo. L’accusa è che si gonfiano le statistiche per giustificare leggi ad hoc, accusano in tanti. In molti portano come prova di nuovo le cifre dell'Annuario statistico della polizia spagnola: un'inchiesta segnalava 2 milioni di maltrattate, quando le denunce presentate nei commissariati sono state 49.237. Nel 2006, il 59 per cento delle querele per violenza domestica presentate dal gentil sesso è stato archiviato per mancanza di prove.

    Per arginare la piaga della violenza sulle mogli, la Spagna zapaterista si è dotata, da due anni, di una batteria di misure legislative che non solo difendono la donna, ma che hanno stabilito pure la «discriminazione positiva», secondo cui per uno stesso reato l'uomo paga con pene più dure della donna. È la pubblicizzata legge di Misure di protezione contro la violenza di genere, unica in Europa. Ma questa legge porta anche il riverso della medaglia cosi tutti i giorni ci sono 400-500 uomini arrestati. In due anni sono stati 250 mila e detenuti e 190 mila sono finiti nella lista nera dei maltrattatori, e secondo alcuni studi il 93 per cento delle denunce dopo verifica risultano false o ingiustificate.

    Quasi caduti nel dimenticatoio dei mass media la violenza delle donne su mariti, conviventi o amanti è un fenomeno che dilaga in maniera gallonante negli ultimi anni in tutto il mondo, dall'Europa all'Africa, dall'Asia alle Americhe. Sia gli organismi privati che l’autorità ufficiali iniziano a correre ai ripari, come nel caso della Gran Bretagna dove funzionano presentemente tre ostelli per uomini maltrattati, che nel Regno Unito sono almeno 150 mila l'anno. Nel solo 2003 gli uomini freddati dalle donne britanniche sono stati 48.

    Anche nella Germania della cancelliere Angela Merkel la situazione su questo versante non è la più rosea, secondo un'inchiesta commissionata nel 2004 dal ministero della Famiglia ha scoperto che il 25 per cento dei maschi ha subito violenza fisica all'interno delle mura domestiche, mentre tra il 10 e il 15 per cento è stato sottoposto anche a quella psicologica.

    L’Italia

    Se in Spagna gli uomini maltrattati sono il 44 per cento in Italia, sono l'1 per cento, in base alle denunce presentate. Ma resta l'incognita del sommerso, già, perché per il maschio italiano è difficile rendere noto un maltrattamento subito da una donna.

    Un primo tentativo di fotografare il fenomeno è stato fatto nel 2002 con uno studio su 2.500 coppie italiane in crisi. Con risultati finali preoccupanti: il 30 per cento dei mariti ha ammesso di avere subito violenze come tirate d'orecchie, morsi o schiaffi.

    Nel Nord America…

    Nel pacifico Canada un'inchiesta condotta dell'Istituto nazionale del Québec del 1999 parlava di 62.700 donne e 39.500 uomini maltrattati fisicamente.

    Negli Stati Uniti, nel 2004, la percentuale di grave violenza fisica tra partner è stata attribuita al 35 per cento ai maschi, ma al 30 per cento alle donne. Un fenomeno messo in sordina, e che non conosce frontiere.

    Il Mondo…

    Nelle società islamiche, come ad esempio quella egiziana, sono maltrattati quattro mariti su 10. E in Thailandia, secondo un rapporto del ministero della Sanità, il 5 per cento delle donne (contro il 6 per cento degli uomini), quando sono ubriache, malmenano il consorte.

    In tutti questi casi sono cifre che vanno contro la storia politicamente corretta secondo cui il sesso forte sarebbe sistematicamente il boia e il sesso debole esclusivamente la vittima.

    Il tabù

    Ci viene da chiedere come mai, se il flagello delle femmine che malmenano i maschi è diffuso su scala planetaria, perchè se ne parla così poco? La risposta a questo quesito potrebbe venire dal fatto che gli uomini che vengono picchiati spesso sono creduti poco e messi alla berlina, e questo vale anche per le stesse autorità di pubblica sicurezza e giudiziale. Una donna maltrattata guadagna uno status e può trovare sostegno presso tanti gruppi di pressione o associazioni per uscire dall'inferno delle violenze coniugali. Invece un maschio malmenato prova, un enorme senso di colpa e perde il suo status di uomo.

    Gli uomini non denunciano maltrattamenti perché non esistono luoghi, commissariati a parte, dove possono farlo, né esistono diffusamente su il territorio istituti pubblici come quello già esistenti per la difesa della donna. Questa situazione porta che il 92 per cento dei machos non denuncie i maltrattamenti perché pensa che così metterebbe in dubbio la propria mascolinità. È una questione culturale difficile da sradicare. Ma il muro di silenzio comincia ad incrinarsi.

    Per approfondimento

    “La violence conjugale envers les hommes et les femmes, au Québec et au Canada, 1999”

    http://stat.gouv.qc.ca/publications/condit...e_h-f99_pdf.htm

    Fonte: Istituto nazionale statistico del Quebec (File Pdf in lingua francese)
     
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20 replies since 16/11/2005, 23:07   2372 views
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