Le donne devono avere un posto in giunta, lo dice il Tar

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  1. ilmarmocchio
     
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    Io invece voglio, fermissimamente voglio, le donne p.m.

    Processo Stasi, nel totale sprezzo del ridicolo
    Scritto da JimMomo
    martedì 29 settembre 2009
    «Due anni di indagini, venti faldoni di carte, 180 testimoni,
    undicimila euro spesi per le sole fotocopie degli atti. E più di venti
    fra periti e consulenti. Che cosa resta di tutto questo oggi?»
    Si apre con questa domanda oggi il pezzo del Corriere sul processo
    Stasi. La risposta è piuttosto semplice: nulla. Cercheranno di
    arrampicarsi sugli specchi per rimettere in piedi i cocci della tesi
    accusatoria, ma è lecito chiedersi persino se sia legittima
    un'operazione del genere. E' giusto nei confronti di un imputato
    che la pubblica accusa alla fine del processo, a ridosso della
    sentenza, cambi del tutto strategia quando si vede totalmente
    sconfessata la ricostruzione in base alla quale fino a quel momento
    ha sostenuto l'accusa di omicidio?
    ...
    Con evidente sprezzo del senso del ridicolo, il pubblico ministero
    Rosa Muscio andrà in aula sostenendo che l'omicidio sia avvenuto fra le 9.10 e le 9.36, l'unica finestra
    temporale rimasta disponibile dopo che tutte le ultime perizie ordinate dal giudice hanno smontato la sua
    stessa ricostruzione. Per venire incontro alla perizia dei Ris - rivelatasi poi sbagliata - sul pc di Alberto, la
    Muscio infatti ha sempre insistito nel collocare l'ora del decesso tra le 10.30 e le 12, con «maggior
    centratura» tra le 11 e le 11.30. Ma una pubblica accusa può spostare a piacimento l'orario della morte
    della vittima finché non riesce ad aggirare l'alibi dell'unico accusato? E' deontologicamente corretto?
    Quanto alle immagini pedopornografiche sul pc di Alberto, sarebbero un movente se ci fosse una prova
    certa che Chiara le avesse scoperte. Ma che le abbia scoperte, e che volesse denunciarlo, sono mere
    supposizioni dell'accusa. Crolla finalmente anche una delle più surreali contestazioni probabilmente mai
    sentite in un'aula di tribunale. Credo sia un unicum, infatti, nella storia processuale italiana, e non solo,
    sentire contestare a un sospettato di omicidio la mancanza di tracce di sangue della vittima sulle suole delle
    sue scarpe. Possibile che tra giornali e popolari trasmissioni tv, a nessuno siano venute in mente le banali
    osservazioni dell'ultima perizia?
    In un Paese in cui la pubblica accusa fosse in qualche modo chiamata a rispondere delle proprie azioni, la
    pm Muscio sarebbe immediatamente rimossa dal caso e quasi certamente congedata dal servizio con una
    pacca sulla spalla.

    Da:http://jimmomo.blogspot.com/

    Le donne portano qualita'. Mica i maschietti
     
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24 replies since 24/9/2009, 12:42   634 views
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