B. Obama e il controllo delle nascite

nuova politica dell'amministrazione USA

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    CITAZIONE (juliya @ 1/2/2009, 02:38)
    ma non si pone perché si fanno pochi figli, o perché siamo pochi come popolazione?
    ma soprattutto...cosa ha causato ciò? una famiglia italiana spesso era formata da 7 figli. oggi 3 sono un eccezione. cosa, quali sono stati i cambiamenti culturali da modificare un semplice stile di vita e di pensiero, dove anche tu dici che oggi 7 figli sono tanti e 2 sono giusti?
    tu avrai affrontato l'argomento più volte. avrai considerato ogni aspetto, ogni contraddizione di ogni teoria, che prevede di mettere in atto un controllo delle nascite. spiegami se vuoi.

    Tieni anche presente July, che esiste anche un fenomeno in demografia secondo il quale dopo che una popolazione è cresciuta molto si ritrova con molte persone nella fascia di età fertile e seppure ogni coppia facesse 2 figli la popolazione crescerebbe comunque per un certo periodo fino a che non si equilibrano le fasce di età.
    La piramide della popolazione infatti se all'inzio della transizione demografica è piuttosto lineare, poi assume una forma, appunto, piramidale, per poi assumere una forma di "collina". e quindi si riequilibra di nuovo.
    Se si vuole quindi rallentare la crescita più rapidamente bisogna che per un certo periodo si facciano meno di due figli per coppia.
    Faccio un esempio semplice semplice: una comunità ha una popolazione di 100 persone, 50 maschi e 50 femmine ed è una comunità strettamente monogamica, tutti figliano. Le fasce di età sono le seguenti: 20 oltre i 60 anni, 40 tra i 20 e i 60 anni e 40 sotto i 20 anni. Ora a seguito di un calo della mortalità infantile la struttura per età risulta modificata con un aumento degli individui sotto i 20 anni e avremo quindi: 20 persone sui 60 anni, 40 tra i 20 e i 60 anni e 100 con età inferiore ai 20 anni. In tutto sono 160 persone, con una crescita del 60% quindi.
    Ora immaginiamo che questa comunità attui subito una pianificazione familiare e che ogni coppia inizia subito a fare 2 figli per coppia. Intanto gli individui sotto i 20 anni crescono e raggiungono la fascia di età tra i 20 e i 60, mentre quella degli adulti raggiunge la vecchia età. Se i nuovi adulti fanno 2 figli per coppia avremo allora di nuovo 100 individui giovani. Le fasce di età saranno quindi: 20 sui 60 anni, 100 tra i 20 e i 60 e 100 sotto i 20 anni. In tutto 220 persone con un unlteriore aumento di 60 individui. La popolazione si stabilizzerà solo alla generazione successiva con un numero di persone che terrà conto del maggior numero di anziani. Se poi teniamo anche conto dell'allungamento dell'età media è un macello...

    Quindi per evitare una crescita eccessiva della popolazione bisognerà fare in modo che quei 100 individui adulti che abbiamo visto prima facciano meno di 2 figli per coppia.

    Ecco alcune figure di piramide della popolazione:

    Questa è una piramide della popolazione in fase di piena espansione demografica:
    image

    Questa è dopo un certo periodo, quando già la natalità cade:
    image

    Da notare le due strutture:
    image

    Se rimanesse così la popolazione crescerebbe ancora di molto per molto tempo.

    Ecco che si rende necessaria una certa sterilizzazione che porta a questo:
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    Sarebbe a dire una diminuzione delle nascite che fa restringere la base della piramide che comporta poi ciò:
    image

    Ed ecco lo stato attuale:
    image

    Edited by Giubizza - 3/2/2009, 12:53
     
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    Se poi teniamo conto che durante la fase di piena industrializzazione e di transizione demografica le opportunità di lavoro aumentano temporaneamente per poi calare a casua della disoccupazione tecnologica, troviamo come le perosne in questa fase siano spinte a fare un numero discreto di figli perché ritiene che avranno opportunità di inserimento pari alle loro. Non possono sapere come vanno le cose in realtà. Ed ecco che ci ritrovaimo con un successivo periodo di sovrappopolazione relativa: la richiesta di manodopera non assorbe tutti gli individui in età di lavoro.
    La percezione che ha la gente delle cose ovviamente può essere solo limitata, ecco perché spesso è necessario un intervento dall'alto. Eppure l'intervento non sarà mai efficace quanto il cozzare col naso contro il muro...

    CITAZIONE (juliya @ 1/2/2009, 02:38)
    cosa, quali sono stati i cambiamenti culturali da modificare un semplice stile di vita e di pensiero, dove anche tu dici che oggi 7 figli sono tanti e 2 sono giusti?

    Immagina un po' l'attuale proletariato urbano che mette al mondo 7 figli per coppia... :woot:
     
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    CITAZIONE (Wishotel @ 1/2/2009, 11:25)
    ma il femminismo diventa causa o strumento a seconda di quel che si pensa lui possa essere. È strumento se è nato con l'intento di modificare la cultura. È causa se è nato per istintiva forma evoluzionistica.

    Il femminismo può essere causa, strumento o conseguenza a seconda dei nessi di causalità che cerchiamo. Faccio un esempio: a seguito del calo di natalità (magari dovuto al calo della mortalità infantile e/o all'urbanizzazione) si riduce il tempo che una donna deve occupare per uno dei suoi ruoli principali: gravidanza, allattamento e cura dei piccoli. Questo fa in modo che le donne abbiano più tempo per fare altro (conseguenza). Però spesso questo "altro" può essere molto più impegnativo del previsto e quindi sottrae ancor più tempo alle donne per occuparsi dei piccoli disincentivando ulterioremente le nascite. Si crea un giro vizioso che in un mondo fondato sulla competizione può inasprire i rapporti tra i sessi e metterli in competizione. Cosa che, ovviamente, disincentiva ulteriormente le nascite (causa).

    Il "potere" (ossia l'establishment che ha le redini della società) può intervenire incentivando tale processo per volgerlo a proprio favore: il mantenimento dell'ordine. E quindi può favorire l'intellighenzia al suo servizio affinché mandi avanti campagne che vanno a favorire questo processo attraverso appositi movimenti culturali. E via discorrendo con tutte le conseguenze del caso (strumento)...

    La cosa buffa è che non di rado proprio coloro che si definiscono "riformisti", "progressisti" o addirittura "rivoluzionari" :woot: spesso sono favorevoli a tali cose e quindi sono in definitva dei conservatori. Il femminismo solo in apparenza è "sovversivo" ma nei fatti è una politica estremamente conservativa. Il femminismo consiste nel favorire il dissolvimento di quel microsistema ri-produttivo quale è la famiglia allo scopo di salvare il macrosistema produttivo che è tutta l'economia capitalista (causa-mezzo-conseguenza).

    In realtà non c'è niente di più rivoluzionario della crescita della popolazione. Solo che nella società odierna questa può essere garantita in massima parte da quell'istituzione ri-produttiva che è la famgilia.

    PS: il femminismo cavalca anche l'onda del razzismo "inverso" come ho evidenziato in questo topic, ossia la moda odierna di discriminare le categorie di persone ritenute a torto o a ragione "privilegiate", le discriminazioni "positive" appunto. Moda che rientra nell'ambito della propensione generica di estremizzare le tendenze.
    E il razzismo inverso in campo sessuale prende anche la forma del "culto" laicista della Dea Madre con tutti gli annessi e connessi...

    Edited by Giubizza - 3/2/2009, 12:55
     
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    CITAZIONE (Giubizza @ 2/2/2009, 15:46)
    Il femminismo può essere causa, strumento o conseguenza a seconda dei nessi di causalità che cerchiamo. Faccio un esempio: a seguito del calo di natalità (magari dovuto al calo della mortalità infantile e/o all'urbanizzazione) si riduce il tempo che una donna deve occupare per uno dei suoi ruoli principali: gravidanza, allattamento e cura dei piccoli. Questo fa in modo che le donne abbiano più tempo per fare altro (conseguenza). Però spesso questo "altro" può essere molto più impegnativo del previsto e quindi sottrae ancor più tempo alle donne per occuparsi dei piccoli disincentivando ulterioremente le nascite. Si crea un giro vizioso che in un mondo fondato sulla competizione può inasprire i rapporti tra i sessi e metterli in competizione. Cosa che, ovviamente, disincentiva ulteriormente le nascite (causa).

    Secondo me, come ho già detto altre volte, il femminismo è un mezzo, non una conseguenza, ma stavo leggendo questa tua opinione, ho però dei dubbi (che volevo esporti per capire meglio) sugli esempi che hai portato per spiegare il femminismo come conseguenza.

    esempio 1: come colleghi il calo di natalità con il calo della mortalità infantile? Si facevano tanti bambini solo perché ne morivano tanti? Ma soprattutto di che anni parliamo?

    esempio 2: il termine urbanizzazione sta a significare l'espansione della città (nel senso di superficie) avvenuta principalmente nel periodo della rivoluzione industriale, periodo durante il quale ci fu un aumento del tasso di natalità.

    Quindi mi sembra che questi due fenomeni non siano causa di denatalità.
     
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    I miei erano solo esempi tra parentesi, ciò che intendevo dire è che a seguito di un calo di natalità si ha un maggiore tempo libero per le donne, le cause di tale calo non erano tanto importanti in questo post. Comunque posso darti qualche rispsota al riguardo:
    CITAZIONE (wookyee @ 4/2/2009, 11:47)
    esempio 1: come colleghi il calo di natalità con il calo della mortalità infantile? Si facevano tanti bambini solo perché ne morivano tanti? Ma soprattutto di che anni parliamo?

    Anche per metterli a zappare, e questo si ricollega all'esempio2:
    CITAZIONE
    esempio 2: il termine urbanizzazione sta a significare l'espansione della città (nel senso di superficie) avvenuta principalmente nel periodo della rivoluzione industriale, periodo durante il quale ci fu un aumento del tasso di natalità.

    Esatto. E' quello che è avvenuto anche durante la rivoluzione agraria. Prima la natalità aumenta per le migliori condizini di vita e per il temporaneo aumento della richiesta di manodopera, poi cala e la popolazione continua a crescere per la riduzione della mortalità. Poi cala ulteriormente per l'eccessivo affollamento e il calo della richiesta di manodopera.

    CITAZIONE (wookyee @ 4/2/2009, 11:47)
    Quindi mi sembra che questi due fenomeni non siano causa di denatalità.

    Lo sono in ritardo. C'è comunque sempre uno sfasamento temporale tra l'inizio di un andamento economico e la risposta in termini demografici.

    Edited by Giubizza - 8/2/2009, 14:56
     
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  6. wookyee
     
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    Ma tu ponevi questi esempi come causa della denatalità. Perchè mi dici esatto? Io ho detto il contrario di quello che dicevi tu.
     
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    Si, infatti ho rieditato perché ho letto meglio dopo.
     
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    Io penso che si perda di vista il come nascono i figli.
    Se nascessero in catena di montaggio si potrebbe dire che se ne fanno di più quando serve mano d'opera o viceversa.
    Nel qual caso il contadino, il panettiere, il calzolaio eccetera, quando ha bisogno di una mano metterebbe in cantiere un figlio, e giù ad impegnarsi prima a formare una coppia e poi a copulare. Dopo 20 anni avrà un aiuto in panetteria. Forse. Semprechè il figlio non preferisca fare il barbiere.
    ...Non riesco a seguire la discussione, penso abbia preso un binario errato perchè parte da premesse inesatte, anzi, penso nn abbia proprio le premesse.
    Non voglio con questo scatenare nuove polemiche, ho solo voluto precisare il motivo per cui non seguo più la discussione.
     
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    Non sono io che mi sono inventato il fatto che l'andamento della popolazione nel lungo periodo segue la richiesta di manodopera (sempre nel lungo periodo), sono gli economisti, i demografi e i sociologi.
    Le obiezioni a questi concetti che vengano fatte presente a chi di competenza. Per sapere chi sono basta documentarsi in proposito.

    Comunque bisogna sempre tener conto che la rispsota in termini di tasso di natalità arriva sempre in ritardo.

    Edited by Giubizza - 4/2/2009, 18:42
     
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    Non sono io che mi sono inventato il fatto che l'andamento della popolazione nel lungo periodo segue la richiesta di manodopera (sempre nel lungo periodo), sono gli economisti, i demografi e i sociologi.

    In Africa c'è un gran bisogno di manodopera ?
    E in India ?
    E allora perchè gli africani vengono in Europa? :wacko:

    Edited by Reduan - 4/2/2009, 13:26
     
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    Ripeto: ci sono testi appositi che trattano dell'argomento. Inutile che mi metta a ripetere sempre le stesse cose.
    Anche i cinesi vengono in Europa. Anche gli europei andavano in America, in Africa e in Australia durante la rivoluzione industriale.

    Cose che tra l'altro ho già detto in questo post.

    Edited by Giubizza - 5/2/2009, 12:48
     
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    Si confonde la natura con la cultura, ovvero con le regole costruite dall'uomo.
    L'essere umano tende a riprodursi in gran quantità, viene limitato solo da freni preventivi o repressivi.
    Ergo se si associa la denatalità con una determinata condizione economica, è necessario individuare cosa frena la massa dal riprodursi. Certamente non sarà il sospetto che da lì a 20 anni ci sarà meno richiesta di manodopera. Sarebbe come dire che, per quel sospetto, il ragazzo ventenne smette di copulare con la fidanzata 4 volte a settimana, come faceva prima del terribile sospetto. Non ce lo vedo.
    Userà maggiori precauzioni, il preservativo? Bene, già abbiamo individuato un freno preventivo. Possiamo già ragionarci su. Ad esempio possiamo valutare come sia impossibile dare ad ogni africano 3 preservativi al giorno. Però ci possiamo già ragionare su.
     
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    Se ci sono dei casini economici la gente in un modo o nell'altro prima o poi li avverte, soprattutto nei luoghi più affollati come le città. E si ricorre ai ripari. Ci sono i metodi più popolari e quelli meno popolari che vengono incoraggiati dall'alto.

    Ci sono anche stili di vita che si diffondono come l'ascetismo, il monachesimo etc., che incoraggia l'astinenza. Ma anche i matrimoni tardivi disincentivano le nascite.

    Ci sono degli esempi: http://www.babycomp.it/it/storia_contraccezione.htm

    http://users.unimi.it/geodemo/Materiali/contraccezione.doc

    In realtà manca il mentodo più antico e forse più efficace: il prolungamento del periodo di allattamento. Spesso i metodi di "contraccezione" antichi sono grossolani e non sempre efficaci e quindi alla fine è la mortalità che decide a differenza di quanto avviene oggi.

    E' ovvio che la crontraccezione moderna sia più efficace. Come è ovvio che la sua diffusione sia un fatto culturale e spesso propagandato dall'alto. Però penso che una certa esisgenza di contenere le nascite prima o poi la gente inizia ad avvertirla quando si vede immersa nei casini.

    SPOILER (click to view)
    Che palle!

    :D

    Edited by Giubizza - 10/2/2009, 11:39
     
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    L’Italia che fa sempre meno figli: i nati nel 2020 sono 404 mila, quasi la metà dei decessi



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