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silverback.
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http://www.maschiselvatici.it/posta/paolo_settembre2008.htm
Gentili Maschi Selvatici,
sottopongo alla Vostra attenzione la striscia rossa dell'Unità del 21
settembre 2008, ove è riportata la seguente frase del prof. Umberto Veronesi:
"direi che il bene è donna. La scienza ci insegna che l'aggressività è un
istinto distruttivo tipicamente maschile. Non è certo un caso se sono in
prevalenza maschi i teppisti allo stadio, la maggior parte dei terroristi, i
boia che impiccano e tagliano le teste. Nessuna donna ha mai acceso un rogo per
bruciare una strega."
Mi pare evidente che se un ragionamento analogo fosse applicato alle donne,
ai musulmani o ai neri, la frase verrebbe (giustamente) tacciata di sessimo o
di razzismo. Trattandosi dei maschi, nessuno si indigna e trova niente da
ridire. Trovo sorprendente, poi, che uno scienziato laico (e maschio) esprima
simili banalità senza un minimo di sfumature, con una sciocca connotazione
moralistica di tipo dogmatico (se il bene è donna, l'uomo è solo male).
Cordiali saluti
Paolo
Caro amico,
purtroppo noi non ci sorprendiamo più di nulla. Nè di ciò che scrive il sig. Veronesi (quello che fra uomo e scimmia non c'è praticamente alcuna differenza perchè hanno un dna comune al 99,9%), nè del fatto che un giornale come l'Unità le metta in così grande risalto.
Stanno entrambi dalla stessa parte della barricata, quella di chi non perde occasione per denigrare il maschile e simmetricamente esaltare il femminile.
Sbagliano sotto ogni punto di vista.
- Aggressività, distruttività e violenza non sono solo fisiche ma anche psicologiche, ed in questo le donne non sono affatto da meno degli uomini, anzi. Gli effetti di questo tipo di aggressività sono meno evidenti ma non meno devastanti. Al contrario, in quanto meno visibili sono anche meno "dicibili". E così le vittime (uomini e donne) non solo hanno meno possibilità di difendersi, ma il loro disagio non è socialmente riconosciuto e riconoscibile.
- E' vero che l'istinto distruttivo fisico è prevalentemente maschile, ma lo è anche l'istinto a rischiare la propria vita per salvare quella altrui. I vigili del fuoco di N.Y. l'11 settembre, o gli operai di Chernobyl sono solo due esempi, mai abbastanza ricordati.
Gli istinti, tutti, hanno la stessa origine. Non dobbiamo demonizzarli, piuttosto incanalarli, educarli, e gestirli per metterli al servizio del bene di tutta la comunità. Come hanno sempre
cercato di fare le società tradizionali attraverso i riti iniziatici maschili. L'evoluzione della cultura umana è in fondo la storia di questo continuo sforzo.
Perduta questa consapevolezza, come accade oggi, produce effetti opposti a quelli voluti.
Il '900, secolo delle ideologie umanitarie e simbolicamente femminili, è il secolo delle ecatombi e dei genocidi.
Ma se anche se l’affermazione di Veronesi fosse vera e si concretizzasse il suo auspicio di una società totalmente ispirata ai principi femminili, che mondo sarebbe?
Ci aiuta a scoprirlo Marie-Luise von Franz, grande allieva di Jung, che analizzando una comunità integralmente matriarcale in una sperduta foresta sud-americana, rileva non solo che quei maschi ridotti a fuchi e servitori delle matrone dominanti, avevano perduto ogni dignità virile, anche sul piano fisico, ma soprattutto che di fronte ad una apparente felicità sessuale, si trattava in realtà di una società morta spiritualmente, integralmente materialistica e chiusa su se stessa.
Non è un caso che, senza nulla togliere al femminile, le grandi opere dello spirito e dell'arte e della scienza siano di provenienza maschile.
Evidentemente Veronesi & co. prefersicono altro, ma nel loro manierismo politicamente corretto non si accorgono di essere sessisti e razzisti.
I Maschi Selvatici
[30 settembre 2008]
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Maschio pentito artista-L'immonda figura dei tempi moderni |
