Questione Di Cervello

sulle differenze di genere

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  1. juliya
     
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    CITAZIONE (giuliaMi87 @ 21/12/2007, 21:31)
    Wang Mang ci sono state un paio di donne prete catotliche scomunicate ho letto uno scandalo nel giornale l'anno scorso..nel protestantesimo anche le donne possono fare le pastore...e volevano imitarle tutto qui....

    CITAZIONE (giuliaMi87 @ 21/12/2007, 20:39)
    dell'epoca?? hai mai visto una donna prete? il papa le scomunica xke?
    evidentemente ci sarà qlks ke gli da fastidio nel sesso femminile....

    tu non hai idea di quello che dici ... parli di religione come se fosse un altro modo per far carriera.

    e poi se la religione cattolica è sessista, se credi questo perché non fondi una religione tua, anzi
    perché non ti interessi della wicca? non è proprio una religione...però puoi avere più soddisfazioni...
    siamo tutti bravi a mangiare la pappa pronta.
     
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  2. TullioConforti
     
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    CITAZIONE (animus @ 21/12/2007, 18:54)
    Secondo me e' inutile discorrere con giulia, non ne vale la pena, anzi di piu', diventa umiliante abbassarsi sotto certi livelli.....e' troppo ignorante (ed in piu' supponente).
    Sapete come la penso.
    BAN.... :rolleyes:

    Non sono assolutamente daccordo, discutere non e mai umiliante lo trovo arricchente invece, aiuta noi a riflettere ed i nostri interlocutori a capirci.
    BANNARE tutti non aiuta. E poi Giulia ha idee femministe e chiaro, ma quale delle donne di questo forum non lo erano quando sono arrivate? Molto poche.
     
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  3. bartali
     
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    CITAZIONE (Barnart @ 7/3/2005, 13:11)
    3- Se questo è vero, allora l'empatia consente di fare tanto il bene quanto il male dell'altro. Se esiste è un potere che può venir usato al pari di tutti gli altri poteri, ossia - in generale - a proprio vantaggio e contro gli altri. Per i propri interessi contro quelli altrui. E perché mai questo potere dovrebbe fare eccezione?
    Perché mai, nel conflitto dei sessi, non dovrebbe venir usato? Cioè usato contro gli uomini? Se quel potere esiste ed è in mani femminilii è chiaro che mai come oggi deve venir usato contro gli uomini. Mettersi in sintonia con l'altro significa anzitutto sapere come usarne i bisogni ai nostri fini.
    E infatti la manipolazione dei maschi è uno dei delitti tipici femminili (da sempre impunito, si capisce). Sapere cosa faccia più male all'altro significa soprattutto sapere come fargli del male di più e meglio.

    Grande Rino!
    Il nodo empatia finalmente sciolto ;)
     
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  4. Mathias3
     
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    C'è un difetto di fondo nelle neuroscienze quando esse affrontano il problema delle funzioni psichiche superiori: quello di considerarle espressive dell'attività di un cervello isolato. Si tratta di un difetto sorprendente se si tiene conto del fatto che molti neuroscienziati sono convinti che il salto dall'attività mentale degli animali superiori a quella umana sia dovuta al linguaggio. Certo, ogni uomo è dotato della capacità di apprendere una lingua e di usarla per esprimere i suoi contenuti psichici, casomai anche creativamente. Ma questa potenzialità in tanto si realizza e consente di parlare in quanto il soggetto è immerso in un ambiente sociale. Abbandonato a se stesso, un infante non sviluppa alcuna funzione psichica superiore rispetto agli animali.

    Si dirà: il linguaggio è trasmesso attraverso la catena delle generazioni, ma all'inizio qualcuno deve averlo "inventato". E' ovvio, ma l'invenzione non è riconducibile ad un uomo ma ad un gruppo di uomini. Il linguaggio è una convenzione sociale, postula l'accordo di più persone nell'assegnare ad un determinato significante un determinato significato. Il linguaggio è dunque una funzione che emerge non solo dalla complessità strutturale di un organo ma anche in conseguenza di un'esperienza sociale.

    Sembra una banalità, e invece è un nodo di fondo epistemologico. Un cervello isolato, quello a cui fanno riferimento i neuroscienziati per risolvere il problema delle funzioni psichiche superiori, è un'astrazione: non esiste, e se esistesse sarebbe un cervello dotato di potenzialità inespresse e, forse, atrofizzate. Un cervello strutturalmente umano, ma funzionalmente infraumano...
    La coscienza e le funzioni psichiche superiori non affiorano dalla complessità strutturale del cervello ma dall'interazione del cervello con altri cervelli e, forse, dallo sforzo e dalla necessità sociale di comunicare. Il cervello isolato delle neuroscienze non esiste: esistono solo soggetti interagenti tra di loro, la cui attività mentale s'intreccia indissolubilmente. E forse non è assurdo dire che la coscienza è anzitutto coscienza dell'altro e/o della relazione tra io e altro.
     
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    Ultimamente c'è una branca scientifica chiamata teoria della complessità o teoria delle reti che spiega, o tenta di spiegare, come ciò che avviene nel mondo non può essere spiegato solo osservando le caratteristiche delle singole unità di un contesto ma anche, e in molti casi soprattutto, il sistema dei rapporti che intercorrono tra queste.

    Edited by Giubizza - 18/1/2009, 22:13
     
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    Lupus in fabula

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    Mathias vorrei chiederti, a te come a tutti, di citare sempre la fonte dell'articolo: è una buona regola.

    Quanto al contenuto devo dire che non l'ho capito bene, penso manchi il contesto e quindi non si capisce.
    Probabilmente ci si riferisce ad una questione di principio o filosofica: si dice che è sbagliato considerare il cervello umano come isolato dal contesto in cui agisce. Ma a dire il vero nn mi sembra una gran scoperta: robabilmente l'autore intendeva polemizzare con qualcuno (o qualcosa).

    In generale penso che quell'articolo porti solo confusione.
    Penso non ci voglia un genio per capire che una persona è il risultato di eredità genetiche, ma anche di esperienze e (quindi) di interazione col mondo esterno.
    Esiste un film di "fantastoria" molto bello di alcuni anni fa, "I ragazzi venuti dal Brasile", che racconta di un gruppo di sopravvissuti scienziati nazisti guidati da Mengele, che clonano geneticamente Hitler nel tentativo di creare un nuovo fuhrer; si sforzano di far vivere ai giovani clonati le stesse esperienze vissute dall'originale, ma per quanto si sforzino il risultato finale risulterà sempre enormemente diverso.
    Sta di fatto, però, che i principi di fondo che influenzano la mente umana sono all'incirca uguali per tutti, e questo lo si sa bene. Se un bambino si trancia un dito giocando con una motosega, nel 99% dei casi quel bambino da quel momnento in poi farà un'attenzione enorme quando usa la motosega. Così farebbero tutti i bambini, escluse patologie mentali gravi. Per dire che c'è uniformità di senso nelle reazioni a uguali esperienze, ma variano (tra l'altro) le esperienze stesse, le opportunità, le capacità ed anche le intensità delle reazioni.

    Un essere umano nato nella foresta non avrà capacità molto superiori a quelle degli animali? Va da sè che si tratta di una affermazione poco significativa.
    E' chiaro che in primis imparerà a soppravvivere (o cercherà di farlo) in un mondo che non è il suo -che già è grasso che cola- poi gli resterà sempre una potenzialità intellettiva che gli altri animali non potrebbero mai raggiungere.

    Insomma, alla fine non ho capito cosa si voleva dire.
     
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65 replies since 6/3/2005, 12:55   4390 views
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