Circoncisione....

e chissenefrega??

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    CITAZIONE (*wonderely* @ 15/8/2008, 22:24)
    mi associo ad apetta...se siete ignoranti restate nella vostra ignoranza...negate pure l'evidenza, fate quello che vi pare...
    poveri voi...

    classica risposta evasiva che vorrebbe dire tutto ma che in realtà non dice niente...
     
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    CITAZIONE (*wonderely* @ 15/8/2008, 22:18)
    bartali, lo sappiamo che sono cose diverse, ma sono comunque gravi.
    L'escissione comporta "solo" l'asportazione del clitoride (senza cucitura della vulva), ma è di per sé gravissima perché come ho detto sarebbe come tagliare il pene a un uomo!!!!
    è queste non sono parole di una femminista...è la scienza che lo dice!!!
    se sei ignorante, non è colpa mia!!
    informati meglio tu prima di parlare!!

    Interessante! Lo stesso nick di un forum femminista!
     
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  3. Milo Riano
     
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    Ma le bimbeminkia sono andate via? :cry:

    CITAZIONE (Scienziato apocrifo @ 28/7/2008, 16:31)
    CITAZIONE (Milo Riano @ 28/7/2008, 16:27)
    ma tu hai letto l' articolo che ho postato? :rolleyes:

    Tempo sprecato, Milo.
    Questa qua non ha alcuna intenzione di leggere, nè di ascoltare.
    Pensa di venire qua e darci lezioni su cose che neanche capisce. :-------:

    Tanto tra un paio di post scapperà via sparandole ancora più grosse ed accusandoci delle peggiori amenità di questa terra.

    Caro Max, è passato un mese dal tuo commento, ma come vedi... :sick:

    Torniamo alle cose serie. -_-

    Consiglio di leggere attentamente questa intervista a Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh: un pò lunga, ma ne vale la pena.

    http://www.sami-aldeeb.com/articles/view.php?id=153

    Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh è esperto in diritto arabo e islamico, cristiano palestinese, cittadino svizzero, fondatore dell’Associazione per la costituzione di uno Stato democratico in Palestina/Israele, collaboratore scientifico all’Istituto Svizzero di Diritto comparato di Losanna, docente di Diritto islamico all’Istituto di Diritto canonico dell’Università di Scienze umane di Strasburgo, docente alla Facoltà di Diritto e Scienze politiche dell’Università di Aix en Provence.

    Professore la distinzione tra circoncisione maschile e femminile è giustificabile?

    La circoncisione maschile e femminile costituisce una mutilazione di organi sani su delle persone senza il loro consenso e senza ragioni mediche valide. Sul piano dei fatti, la distinzione è ingiustificabile. D’altra parte, essa è controproducente. Difatti, un contadino africano che ha cinque figlie e cinque figli non comprenderà perché può circoncidere i suoi ragazzi ma non può circoncidere le sue ragazze, mentre le due operazioni portano lo stesso nome: khitan o tahara. Da questo, si deduce che non è possibile lottare efficacemente contro la circoncisione femminile senza lottare contro la circoncisione maschile. Di più, la distinzione tra la circoncisione maschile e la circoncisione femminile è contraria al principio di non discriminazione, riconosciuto in tutti i documenti internazionali.

    Ma non esiste una differenziazione sulla base della gravità?

    Si legge spesso che la circoncisione femminile è un'operazione grave mentre quella maschile è un'operazione benigna. Una tale generalizzazione non è esatta: bisogna sapere che la circoncisione maschile e la femminile coprono quattro tipi ciascuna di operazioni. Per quella maschile sono le seguenti: 1) Taglio di una parte o in totalità della pelle del pene che supera il glande. Questa pelle è chiamata prepuzio. 2) E’ la forma di circoncisione praticata dagli ebrei. Il circoncisore comincia con trarre la pelle dal pene e taglia la parte che supera il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico milah. Poi, tira indietro la pelle e strappa con le unghie allungate ed affilate del suo pollice e del suo indice o con le forbici la parte della pelle (fodera del prepuzio) che resta tra il taglio e il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico periah. 3) Scorticamento completo della pelle del pene, talvolta dello scroto (pelle dei testicoli) e del pube. Questa forma di circoncisione, chiamata in arabo salkh esisteva (e probabilmente continua ad esistere) tra le tribù del sud dell'Arabia ed in certe tribù dell'Africa nera. 4) Spaccamento dell'uretra, creando un'apertura che somiglia alla vagina femminile. Chiamata subincisione, è praticata ancora dagli aborigeni dell'Australia. Di fronte a questi quattro tipi di circoncisione maschile, esistono quattro tipi di circoncisione femminile: 1) L’escissione del prepuzio (cappuccio della clitoride). 2) Escissione del prepuzio e della clitoride totalmente o parzialmente. 3) Escissione del prepuzio e della clitoride ed escissione parziale o totale delle piccole labbra. 4) Escissione parziale o totale degli organi sessuali esterni e sutura dell'orifizio vaginale (infibulazione). Dunque, non si può parlare in modo generale che la circoncisione femminile sia più grave della maschile. Tutto dipende dal tipo cui si viene sottoposti. Tanto la maschile che la femminile, qualunque sia il suo grado, comporta dei rischi di emorragia, di infezione di deformazione e di decesso. Certe circoncisioni maschili sono riuscite così male che i medici hanno dovuto cambiare il ragazzo in ragazza, togliendogli totalmente i suoi organi genitali, né potendo fabbricargli una vagina (cfr. caso David Reimer, ndr).

    Qual è la statistica e la distribuzione geografica della circoncisione maschile e femminile?

    I dati statistici sono approssimativi. Certe fonti dicono che ogni anno 13.300.000 di bambini maschi vengono circoncisi nel mondo. In media, sono circoncisi 25 bambini ogni minuto. Un'altra fonte indica che la circoncisione maschile tocca il 23% della popolazione mondiale, ciò fa un totale di 650 milioni di uomini. Chi circoncide? Innanzitutto tutti gli ebrei, tutti i musulmani e certi gruppi cristiani. Così tutti i copti dell'Egitto, dell’Etiopia e del Sudan circoncidono i loro ragazzi. Parimenti il 60% dei bambini maschi degli Stati Uniti. La circoncisione maschile tocca probabilmente tra il 2 ed il 5% della popolazione in Europa occidentale, il 10% in Australia ed il 25% in Canada. Per semplificare, diciamo che circa 13 milioni di bambini sono circoncisi annualmente. Per quanto concerne le donne, i resoconti statistici sono tanto approssimativi. Una fonte dice che ogni anno 2.000.000 di ragazze sono circoncise nel mondo, ciò fa una media di 3,8 ragazze ogni minuto. Un'altra indica che la circoncisione femminile tocca il 5% della popolazione mondiale, ciò fa un totale di 100 milioni di donne. L'OMS stima il numero delle donne circoncise nel mondo nel 1998 a 136.797.440. Di queste il 15 e 20% ha subito il quarto tipo di circoncisione (infibulazione). I dati statistici dell'OMS esaminano 28 paesi africani, in maggioranza, musulmani. Segnaliamo a questo riguardo che circa il 97% delle donne egiziane sono circoncise. La maggioranza delle circoncise sono musulmane, però in Africa se ne trovano anche cristiane ed ebree (i Falascià in Etiopia, i copti in Egitto e in Sudan). La circoncisione femminile è stata praticata pure in Europa ed in America, tra i bianchi a partire dalla metà del diciannovesimo secolo fino agli anni 1970. Nel 1959, un medico americano di nome Rathmann, ha inventato un apparecchio per circoncidere le donne. Ancora oggi la circoncisione femminile continua ad essere attuata tra i bianchi, ma non se ne conosce la percentuale. Le cifre della circoncisione maschile sono almeno cinque volte maggiori di quella femminile.

    Qual è il rapporto tra la circoncisione maschile e femminile e la sessualità?

    Si legge generalmente che la circoncisione maschile non ha effetto sulla sessualità dell'uomo contrariamente alla circoncisione femminile. Ogni generalizzazione in questo campo è falsa. Difatti, tutto dipende dal tipo di cui si parla. Se si riferisce anche alla circoncisione maschile del primo o del secondo tipo, degli autori ebraici classici come Filone o Maïmonide così come degli autori cristiani come Tommaso d’Aquino e degli autori musulmani classici come Ibn-Qayyim Al-Jawziyyah o Al-Mannawi affermano che il suo scopo è di ridurre il piacere sessuale dell'uomo. Difatti, il prepuzio è considerato come la parte più sensibile dell'organo sessuale. Sopprimendolo, si elimina anche le ghiandole che producono la materia lubrificante e si priva il glande della sua protezione. Questo rende l'organo sessuale meno sensibile e meno umido e la relazione sessuale più faticosa. I circoncisi ricorrono più spesso alle materie lubrificanti artificiali per umettare il pene, ciò che non è necessariamente salutare sia per l'uomo che la donna. D’altra parte, la circoncisione femminile annulla certamente il piacere sessuale se tocca il clitoride.

    Dicono che la circoncisione maschile e femminile porta dei vantaggi medici. E’ vero?

    In effetti, se si esamina la letteratura medica occidentale a partire dal diciannovesimo secolo, si constata che i medici hanno invocato una serie di vantaggi medici sia per la circoncisione maschile che femminile. Così la prima ragione per la quale gli occidentali hanno circonciso gli uomini e le donne è per lottare contro la masturbazione che era supposta come causa di numerose malattie incurabili. Si è invocata anche la ragione igienica, valida sia per gli uomini che per le donne. Si è considerata la circoncisione maschile e femminile come mezzo per prevenire l'epilessia, le infezioni urinarie, il cancro. Ultimamente, si è preteso che quella maschile sia una protezione contro l'AIDS. Se ciò fosse vero, gli americani sarebbero meno infetti per l'AIDS degli europei, ma pare che sia il contrario. D’altra parte, siccome la circoncisione priva l'organo sessuale di una parte della sua pelle, rendendola più tesa e più secca, ci sono più rischi di lacerazione e, dunque, più pericoli di infezione. Si stima anche che i circoncisi ricorrano più frequentemente ai rapporti sessuali orali ed anali, ciò che aumenta il danno dell'AIDS. La circoncisione ha solamente due vantaggi medici certi: riduce il peso del bambino ed appesantisce la tasca del medico. Gli altri motivi sono fallaci se si eccettua casi rarissimi di deformazione e di infezione che resistono agli antibiotici. Uno dei moventi della circoncisione tanto maschile che femminile è il guadagno materiale. Negli Stati Uniti, se dite ad un medico di non circoncidere, comprenderà che volete circoncidere il suo stipendio. Si è chiesto ad uno specialista propagandista della circoncisione maschile chiamato Wiswell ciò che gli occorreva per cambiare parere, ha risposto: un milione di dollari.

    Però non c’è tutto questo clamore intorno alla circoncisione maschile. Come mai?

    Si legge spesso che gli uomini circoncisi non si lamentano. Se lo fanno significa che riconoscono di avere problemi di virilità. Figuriamoci! D’altra parte, circoncisi da piccoli, non hanno un mezzo di paragone, poiché hanno sempre vissuto coi peni mutilati. Ora negli Stati Uniti esiste un movimento crescente di uomini e di donne, tanto cristiani che ebrei, oppositore alla circoncisione maschile considerata come un attentato all'integrità fisica degli uomini ed al piacere sessuale. Spesso parecchi circoncisi ricorrono ad un sistema di ricostruzione del prepuzio. Quelli che hanno sperimentato questo metodo, largamente descritto su internet dicono che hanno guadagnato in piacere sessuale. Certi affermano che praticano oramai l'amore a colori mentre prima lo facevano in bianco e nero. Degli studi dimostrano che la circoncisione maschile mina la psiche della persona. Altri sostengono che c'è un legame tra la violenza, lo stupro e la pedofilia negli Stati Uniti con questa mutilazione. Tale teoria è sviluppata soprattutto da un psicologo ebreo, Ronald Goldman in una tesi recente di dottorato sul trauma causato dalla circoncisione maschile negli Stati Uniti.

    Si legge spesso che la circoncisione maschile ha delle basi religiose, ma che la circoncisione femminile non ne ha. E’ vero questo? Cosa dicono i testi religiosi degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani?

    Il Vecchio Testamento non contiene nessuna norma concernente la circoncisione femminile. Costituisce invece la base per la pratica della circoncisione maschile per gli ebrei, i cristiani integralisti ed i musulmani. Due testi sono il supporto della pratica. Il primo è il capitolo 17, versetti 1-14 del libro della Genesi che dice che Dio è apparso ad Abramo quando aveva 99 anni (vedete la precisione) e gli ha comandato di circoncidersi e di circoncidere tutti i suoi discendenti maschi all'età di otto giorni, così come i suoi schiavi. Obbedendogli, Dio promette a lui e ai suoi discendenti di concedere loro la terra di Canaan in possesso perpetuo. Così la circoncisione diventa un atto politico. Il secondo testo è del capitolo 12 del Lévitico che dice: "All'ottavo giorno si circonciderà il prepuzio del bambino" (Lv 12:3). Nel primo testo, la circoncisione è segno di un’alleanza tra Dio con Abramo e la sua prole. Questa in ebraico si dice: Berit milah, letteralmente l'alleanza del taglio. Il secondo testo, invece, localizza la circoncisione nelle norme relative alla purificazione della madre e del suo bambino. In numerosi altri testi, il Vecchio Testamento utilizza il termine "circonciso" in opposizione a "incirconciso", questo ultimo essendo considerato come impuro. Da qui l'interdizione fatta agli incirconcisi di partecipare alle cerimonie religiose (Esodo 12:48), di entrare nel santuario (Ez 44:9) o in Gerusalemme (Is 52:1), negando anche di seppellire un ebreo incirconciso nel cimitero ebraico, a meno di circonciderlo da morto. Questo è stato oggetto di un dibattito molto agitato al Knesset( parlamento israeliano).

    A che punto, invece, è il dibattito attuale su questi spinosi problemi?

    La circoncisione femminile è stata praticata dagli ebrei e continua ad esserla dagli ebrei etiopi (i Falascià). Non conosciamo la sua giustificazione religiosa, ma i Falascià dicono che era in uso a Gerusalemme, al tempo di Salomone, e che essi l’attuavano già quando uscirono dalla Palestina per andare in Abissinia. Vi sono numerosi ebrei che lottano contro la circoncisione femminile pure negando di impegnarsi contro quella maschile. Cito particolarmente M. Edmondo Kaiser, fondatore di Terre des Hommes et de Sentinelles; la signora Herta Haas, fondatrice di Terre des Femmes; e Fran Hosken, fondatrice de Women's international network news. Così si predica la morale agli africani al posto di predicarla agli americani e agli ebrei! Questo aumenta l'ipocrisia e la vigliaccheria dell'imperialismo culturale. La circoncisione maschile continua ancora oggi ad essere professata dalla schiacciante maggioranza degli ebrei che hanno abbandonato numerose altre norme bibliche: la legge del contrappasso (Dt 19:21); la lapidazione dell'adulterio (Dt 22:23), eccetera. Nei tempi moderni, il dibattito contro la circoncisione tra gli ebrei ha esordito dopo la rivoluzione francese del 1789 di cui lo scopo principale era di creare una società civile dove l'appartenenza alle comunità religiose fosse sostituita da un'appartenenza nazionale. Nel 1842, un gruppo di ebrei a Frankfurt ha proposto la soppressione della circoncisione e la sua sostituzione con una cerimonia religiosa egualitaria per i ragazzi e le ragazze, senza fare colare il sangue. Nel 1866, 66 medici viennesi ebrei hanno firmato una petizione contro tale rito. Nel 1871, i rabbini hanno deciso ad Augsbourg che un bambino nato da una madre ebrea rimasto non circonciso per una ragione qualsiasi doveva essere considerato come ebreo. Si segnala a questo riguardo che il figlio di Herzl, fondatore del sionismo, non era circonciso alla sua nascita; lo fu nella sua adolescenza, su insistenza dei discepoli di suo padre.
    La corrente contraria alla circoncisione si è trasferita negli Stati Uniti con gli immigrati ebrei. In tale paese, i rabbini riformati hanno deciso nel 1892 di non imporla ai nuovi convertiti. Ma con l'aumento delle nascite negli ospedali americani e la generalizzazione della circoncisione maschile, i rabbini si sono visti di fronte ad una pratica non conforme alle norme ebraiche, essendo fatta dai medici, nei tre giorni che seguono la nascita e senza il rituale religioso. Hanno provato a rimediare formando dei circoncisori ebrei. E come il matrimonio religioso è riconosciuto negli Stati Uniti, i rabbini hanno provato a riprendere il campo perso negando di sposare quelli che non sono circoncisi. Gli avvenimenti della seconda guerra mondiale sono venuti a rinforzare la pratica della circoncisione. Nel 1979, l'assemblea generale dei rabbini ha deciso che questa era obbligatoria e che doveva essere fatta secondo i canoni ebraici. Attualmente, si assiste ad un rinnovo della critica contro la circoncisione nei media ebraici americani, valutativi soprattutto dei suoi svantaggi medici e psichici, a causa dell'ostilità crescente del corpo medico verso la circoncisione medica. Così gli ebrei si ritrovano progressivamente soli davanti alla decisione. il Loro sentimento religioso diventato debole, non li motiva più a praticarla, sia negando di fare circoncidere i loro bambini, sia facendo circonciderli negli ospedali senza rituali. Di fronte a questa situazione, vi sono varie proposte, tra le altre quella di tagliare una carota a titolo simbolico. Altri, rigettano sia il rituale quanto la mutilazione.
    La contestazione ha investito pure Israele dove attivisti dei diritti dell'uomo hanno creato nel 1997 un'organizzazione per lottare contro le mutilazioni sessuali. Decine di genitori, malgrado l'ostilità delle loro famiglie rifiutano di circoncidere i loro bambini, perché considerano la pratica contraria alla legislazione israeliana che vieta l'abuso ed i maltrattamenti dei bambini. Il cantante Menachem dice che ha circonciso suo figlio a suo modo, riferendosi al testo della Bibbia che parla della circoncisione del cuore "Circoncidete per Yahvé, togliete il prepuzio del vostro cuore” (Jr 4:4). Il Grande Rabbino di Israele Eliahu Bakshi Doron dice che prova un grande dispiacere per l’odio che serpeggia per le radici ebraiche. Quest’odio ha preso il popolo e l'idea che tutto ciò che è ebraico è abominevole si è esteso alla circoncisione.

    In Occidente prevale la cultura cristiana, anche se non si praticano i riti cristiani. Vi sono documenti che negano la circoncisione?

    Nel Nuovo Testamento Gesù attacca fortemente le autorità religiose del suo tempo denunciando la legge del taglione (Mt 5:38-39) e la lapidazione dell’adultera (Jn 8:3-11), ma non troviamo in esso alcuna sua posizione concreta concernente la circoncisione. Dei quattro evangelisti, solo il Vangelo di Luca riferisce che Gesù è stato circonciso quando aveva otto giorni (Lc 2:21). C’è anche un altro cenno in cui Gesù contesta le critiche che gli fanno per aver guarito un uomo di sabato (Gv 7:19-24). Nei primi tempi del cristianesimo, vi sono stati parecchi dibattiti sulla circoncisione riportati dagli Atti degli Apostoli (Cfr.: At 11:2-3; 10:15-16 ; 11:8-10; 15:1). La questione fu trattata durante il primo concilio a Gerusalemme (At 15:2; 15:19-20). S. Paolo, poi,afferma che essa non vale niente se non si osservano i comandamenti di Dio (I Cor 7: 17-20) e che davanti a Lui non vi è più la persona appartenente a diverse culture,ma solo l’uomo/donna liberi che si conformano a Cristo(Col 3:10-11).
    La circoncisione diviene così facoltativa anche per le ragioni teologiche e tattiche, perché sia nel Vecchio che Nuovo Testamento non vi è neanche una parola a favore della violabilità dell’integrità fisica di qualcuno non consenziente. Nella lunga storia della Chiesa la circoncisione è considerata in modo spirituale e allegorico, come un atto da fare per non commettere peccati (Origene, Cirillo, Tommaso d’Aquino…). Sant’Ambrogio ha spiegato che: “Poiché il prezzo è stato pagato per tutti da Cristo con le sue sofferenze, non c’è più bisogno di far colare il sangue di qualcuno per la circoncisione”
    Facendo soffrire i bambini, la circoncisione va contro due principi del Nuovo Testamento: "I frutti dello Spirito sono la carità, la gioia, la pace, la longanimità,il servizio, la bontà, la dolcezza, la confidenza con gli altri..”(Galati 5:22-23) e "Tutto quello che voi volete che gli uomini facessero per voi, fatelo voi stessi agli altri” (Mt 7:12).

    Il Corano, la prima fonte del diritto musulmano non menziona né la circoncisione maschile, né la femminile. Perché la fanno?

    Alcuni autori musulmani trovano una sua giustificazione nei versi 2:124 del Corano: " Quando il suo Signore provò Abramo per certi ordini e che questo li ebbe compiuti, Dio dice: " farò di te una guida per gli uomini ". Ricorrendo ad alcuni racconti di Maometto, gli autori musulmani classici e moderni interpretano il termine " ordini " come riferendosi alla circoncisione di Abramo. Ora, essendo Abramo un modello per i musulmani, questi devono agire siccome egli ha agito: "ti abbiamo rivelato poi: segui la Religione di Abramo, un vero credente (Corano16:123).
    Maometto dice:" La circoncisione un sunnah è per gli uomini e makrumah per le donne". Il termine sunnah qui significa che è conforme alla tradizione di Maometto, o semplicemente un costume del tempo di Maometto. Il termine makrumah significa "azione meritoria". Ciò che implica che è preferibile praticare la circoncisione femminile. L'imam Al-Sadiq ha detto: "la circoncisione femminile è un makrumah e che c'è di migliore che un makrumah"? Maometto pronuncia: "Quello che diventa musulmano, si circoncidesse anche se è vecchio". Gli si chiese se un incirconciso poteva fare il pellegrinaggio. Egli rispose: "No, finché non è circonciso". Ancora Maometto proferisce: "Cinque [norme] appartengono al fitrah: la rasatura del pubis, la circoncisione, il taglio dei baffi, l'epilazione delle ascelle e il taglio delle unghie". Il termine fitrah designerebbe le pratiche che Dio ha insegnato alla sua creatura. Quello che ricerca la perfezione deve conformarsi a queste pratiche non sono obbligatore, ma consigliate semplicemente.
    Gli autori musulmani classici citano anche che Sarah, invidiava Hagar (la schiava da cui Abramo ebbe Ismaele, il “capostipite“ degli arabi). Dopo aver litigato con lei, giurò di mutilarla. Abramo protestò, ma Sarah rispose che non poteva spergiurare. Così egli le consigliò di circonciderla " affinché la circoncisione diventi una norma tra le donne".
    Tuttavia, essa non è prescritta presso i musulmani. Forse non fu circonciso neanche Maometto, che era stato chiamato da Dio per invitare le genti all’islam, non alla circoncisione.
    Nei paesi musulmani vi sono numerose organizzazioni che si oppongono alla circoncisione femminile affermando che il Corano parla della perfezione della creatura di Dio (maschio/femmina).

    Professore, tralasciando la lunga storia della circoncisione maschile, ci dice qualcosa di più preciso su quella femminile che oggi è spesso al centro del dibattito sociale, politico, religioso?

    La circoncisione femminile ha attirato l’attenzione del legislatore negli ultimi decenni. Come ho detto, essa non ha base religiosa nella Bibbia. A seguito dei movimenti femministi occidentali nei loro paesi si è cominciato ad opporvisi sia con leggi, sia con i media, sia con delle ONG. La venuta degli immigrati africani in Occidente, ha reso la campagna contro tale pratica ancora più combattiva, considerata lesiva dei costumi e della legge occidentali.
    Analizzando la posizione del legislatore occidentale, si deve constatare che ha cominciato ad interessarsi alla circoncisione femminile dal 1931, durante un Simposio tenutosi a Ginevra per la salvaguardia dell’infanzia.
    Nel 1958, l'ONU ha chiesto all'OMS di intraprendere uno studio sulla persistenza dei costumi che sottomettono le bambine a delle operazioni rituali e di indicare le misure da adottare per porre fine a tali pratiche. L'OMS rispose che: "le operazioni rituali… risultano da concezioni sociali e culturali”, perciò non era di sua competenza intervenire. Il primo responso positivo dell'OMS su domanda dell’ONU è stata la pubblicazione del 30 settembre 1976 di un rapporto di Robert Cook, esperto américano, dell’ ufficio regionale per il Mediterraneo orientale dell’OMS. In questo rapporto vengono distinti tre tipi di circoncisione femminile, interessandosi della più grave (infibulazione). Dopo il 1979, redige regolarmente un resoconto che presenta all’ONU e alle organizzazioni ad Esso affiliate. Sinteticamente, la loro opinione è la seguente su questi punti: condanna della circoncisione femminile, in tutte le sue forme, effettuata per ragioni non terapeutiche che violano il diritto all’integrità corporale e alla sanità fisica e psichica, e anche quale violenza e discriminazione verso le donne; rigetto del ricorso alla circoncisione femminile, non terapeutica; necessita di stabilire delle leggi che la interdicano e puniscano chi la pratica. Niente è stato detto sulla circoncisione non terapeutica praticata dalle “mammane”. Lo stesso è avvenuto nel Consiglio d’Europa. Nel 1988 un parlamentare europeo si è indignato per il fatto che presso alcuni ospedali italiani erano praticate l’infibulazione e l’escissione del filetto del prepuzio di genitori immigrati provenienti da paesi in via di sviluppo. La commissione della CE, ha risposto che il problema non era di sua competenza, però tutti hanno indicato che un progetto di salute pubblica, aveva bisogno di un miglioramento circa lo statuto delle donne nei vari paesi dove bisognava sensibilizzare la popolazione riguardo a tali pratiche. Il vento è cominciato a cambiare, durante la terza conferenza ministeriale europea sull’uguaglianza di genere (22 ottobre 1993) che ha considerato la circoncisione femminile come una violenza e l’ha classificata come un cattivo trattamento al pari dell’incesto, della tratta delle donne, e lo stupro. Dopo questa data, il Consiglio d’Europa, periodicamente, pubblica proclami contro la circoncisione femminile, chiedendo ai paesi membri di adottare tutte le misure necessarie per abolirla. Oggi vi sono Paesi occidentali ed africani che hanno ignorato la circoncisione maschile, pur emettendo delle leggi contro quella femminile, riferendosi ai loro codici penali che condannano ogni attentato all’integrità fisica della persona, tra questi vi sono gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia, la Francia, la Svizzera e l’Italia.
    Il guaio è che si può parlare della circoncisione femminile, lottare contro di essa, ma non contro quella maschile che come mi ha confermato Mme Dr Leila Mehra dell’OMS durante un incontro del 12 gennaio 1992, presso il suo ufficio a Ginevra, alla mia domanda di volere conoscere assolutamente il perché l'OMS si occupava solo della circoncisione femminile, tralasciando la maschile mi rispose: "La circoncisione maschile è menzionata nella Bibbia. Vuole crearci dei problemi con i giudei? Ho poi incontrato, sempre a Ginevra, la presidente del Comitato inter-africano, Mme Berhane Ras-Work. Le ho posto la stessa questione, e lei mi ha risposto alla stessa maniera. Una tale distinzione di genere per la circoncisione, non è giustificabile, costituisce una violazione del principio di non–discriminazione, scritta in tutti i documenti delle Nazioni Unite, le costituzioni di molti Paesi e nelle organizzazioni non governative come, per esempio, Amnesty International. Non è difficile concludere che il silenzio in materia della circoncisione maschile è dettato dalla politica, come pure la campagna contro la circoncisione femminile.

    Lei pensa che lottare per l’abolizione dell’infibulazione e non per la circoncisione dei due generi, sia sbagliata?

    Certo, non possiamo chiedere che cessi la campagna contro la circoncisione femminile, anche se è solamente un pretesto per attaccare dei paesi particolari. Se si può salvare delle ragazze dalla mutilazione, bisogna rendere omaggio alla battaglia contro questa pratica, anche se nasconde delle mire politiche. Ma ciò che è veramente scandaloso, è di tacere davanti alla mutilazione di milioni di bambini per ragioni politiche. Questo atteggiamento di due pesi e due misure pervertono gli atti umani più degni e possono avere degli effetti controproducenti. Le stesse donne impegnate contro l’infibulazione possono sentirsi utilizzate a fini politici. Il Dr Amal Shafiq, una donna egiziana di religione musulmana, lavorando per l'UNICEF al Cairo ha partecipato nel 1998 ad un simposio organizzato dall'UNICEF a Ginevra. Si è presentata al simposio come attivista che lotta contro la circoncisione femminile e maschile. Crimine supremo agli occhi dell'UNICEF. Il responsabile del simposio, una svizzera di religione cristiana, si è avvicinata a lei e le ha detto: "Signora, fate bene a lottare contro la circoncisione femminile, ma non dovete occuparvi di quella maschile: non fa parte della nostra attività". Scandalizzata, la donna egiziana mi ha telefonato: "Perché la svizzera cristiana difende la circoncisione maschile, mentre la collega ebrea israeliana seduta accanto a me non ha reagito? La chiesa gioca un si grande ruolo nefasto in Svizzera"?
    Oggi non si sa chi coinvolgere: i genitori? I medici? I responsabili politici? Le autorità religiose che esaltano questa pratica? Il legislatore che lascia fare?
    Gli oppositori pensano che la legge sola non basta per mettere fine alla circoncisione maschile e femminile e che bisogna ricorrere a differenti mezzi socio-culturali per convincere il popolo ad abbandonare la pratica. Uno dei problemi da porsi è il peso della forza religiosa che è dietro a certe pratiche. Ora niente è più difficile di educare dei religiosi. Chiedete al papa di Roma di prendere una posizione contro la circoncisione maschile o femminile: non lo farà. Il cardinale Lustiger ed il grande rabbino di Parigi hanno negato di esprimere una loro opinione sulla circoncisione femminile per paura che ciò conduca ad aprire il dibattito su quella maschile. E cozzare contro la circoncisione maschile comporta delle difficoltà di interpretazione dei testi religiosi, non più solo del problema politico.

     
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  4. bartali
     
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    bell'articolo, Milo! Del resto le affermazioni di quel tizio che sostiene la sublimità della circoncisione maschile e l'utilità che dovrebbe avere nella vita di coppia somigliano tanto alle affermazioni di chi sostiene che la rimozione del clitoride migliora la donna rendendola più femminile e adeguata alla vita di coppia.
     
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  5. LesPaul
     
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    Approfitto di questo attimo di "calma relativa" per riportare, in qualità di ideatore di questo thread, la discussione sui binari per i quali era stata concepita.

    Grazie alla provocazione di alcuni elementi esterni al blog, attraverso la pubblicazione di post costruiti con il solo fine di provocare, si sono volute utilizzare le nostre reazioni piccate (anche se naturali - mi ci metto anche io in mezzo, am a volte la rabbia per ciò che si legge, rende ciechi ) su altri forum a noi ostili, con il solo fine di avere del buon materiale per dare addosso ulteriormente al maschio.
    Queste provocazioni (a cui consiglio vivamente di non rispondere la prossima volta, semmai avvisare i moderatori prima possibile attraverso messaggio privato, penseranno poi loro a prendere le decisioni del caso) hanno voluto evidenziare una falsità: si è voluto vedere nei nostri commenti la volontà di sminuire l'infibulazione tanto da far pensare che la si possa considerare meno grave rispetto alla pratica della circoncisione.
    Nulla di più falso.

    L'intento dell'autore non è quello di considerare una pratica meno grave dell'altra: questo intento è invece ben visibile nei forum ostili sopra menzionati, dove è ben chiara la volontà di dare più importanza alla lesione femminile, e di considerare, di conseguenza, la dignità maschile come qualcosa di relativametne meno importante di quella femminile.
    L'intenzione dell'autore è stata quella di far riflettere su una pratica che, pur essendo invasiva e pericolosa (come dimostra l'articolo del primo post) viene scientemente ignorata da tutti, come se non esistesse.
    Invece, a quanto si vede, esiste ed è praticata (cosa ben più grave) a livello casalingo ed è inutile soffermarsi sui rischi annessi.

    Quindi il problema non deve essere "la circoncisione è più grave dell'infibulazione e/o viceversa", ma "signori: esiste la circoncisione e come si vede è altrettanto pericolosa, oltre che odiosa, come pratica. Ne vogliamo parlare o ce ne freghiamo solo perché coinvolge i maschi?" - d'altronde il titolo del thread non è "Guardate qui: l'infibulazione al confronto è una cretinata!" bensì "Circoncisione: e chissenefrega?" che dovrebbe dirla lunga su ciò che l'autore pensa...

    Ovvero: perché deve esistere solo l'attenzione per i problemi femminili? Perché la vita della donna deve sempre valere di più di quella di un uomo?

    Comunque, se si vuole per forza spostare l'attenzione sull'infibulazione, invece, perché non si è mai parlato di altri fattori? Vorrei provare a sviluppare con voi questi tre temi:

    Il primo: l'infibulazione è un'arte praticata dalle stesse donne sulle altre donne. Perché colpevolizzare i maschi?
    Il secondo: perché le femministe nostrane gettano la croce addosso agli uomini riguardo l'infibulazione, quando questi per storia e cultura, non hanno mai avuto nulla a che fare con essa? Perché la protesta è rivolta contro di noi e non eventualmente, se si vedono i maschi come responsabili, contro i maschi appartenenti alle culture in cui è presente questo orrore? Paura di stuzzicare i musulmani?
    Il terzo: l'infibulazione è pratica incivile secondo i nostri canoni. E' pacifico. Ma è più grave di altri problemi che attanagliano tali popolazioni? Ci sono milioni di bambini che muoiono per fame o sete o malattie, eppure nessuno di questi vede le organizzazioni femminili infervorarsi quanto il problema dell'infibulazione. Perché? Io ci vedo molta malizia in tutto questo...

    Aggiungo che il post pubblicato da Milo valga più di mille discorsi che possano fare le femministe e le femminette nostrane, che vivono solo di discorsi campati per aria e nell'arroganza di pensare di essere le depositarie uniche del Sapere. E tutto quanto riportato, per quanto riguarda la circoncisione maschile, avviene nell'indifferenza più assoluta da parte delle istituzioni occidentali, invece tanto solerti quando si tratta di femmine...
     
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  6. Alitaki
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 18/8/2008, 23:05)
    Vorrei provare a sviluppare con voi questi tre temi:

    Il primo: l'infibulazione è un'arte praticata dalle stesse donne sulle altre donne. Perché colpevolizzare i maschi?
    Il secondo: perché le femministe nostrane gettano la croce addosso agli uomini riguardo l'infibulazione, quando questi per storia e cultura, non hanno mai avuto nulla a che fare con essa? Perché la protesta è rivolta contro di noi e non eventualmente, se si vedono i maschi come responsabili, contro i maschi appartenenti alle culture in cui è presente questo orrore? Paura di stuzzicare i musulmani?
    Il terzo: l'infibulazione è pratica incivile secondo i nostri canoni. E' pacifico. Ma è più grave di altri problemi che attanagliano tali popolazioni? Ci sono milioni di bambini che muoiono per fame o sete o malattie, eppure nessuno di questi vede le organizzazioni femminili infervorarsi quanto il problema dell'infibulazione. Perché? Io ci vedo molta malizia in tutto questo...

    Molti di noi avranno visto la puntata di "Alle falde del Kilimangiaro" dell'untuosa, perfida e fanatica Licia Colò dedicata alle mutilazioni genitali femminili (nel contesto della solita RAI3, che esalta i successi femminili alle Olimpiadi, che manda in onda la serie sugli omicidi passionali, ecc. ecc.): il focus era posto sull'infibulazione considerata come requisito per sposarsi; ed infatti SOTTO ACCUSA era un maschio indigeno. Ciò risponde alla prima questione.
    A dire il vero, io non ho presenti comunicati femministi rivolti esplicitamente ai maschi occidentali; è pur vero che si evita anche di rivolgerli espressamente ai maschi indigeni (non solo musulmani, ma anche cristiani ed animisti): e questo fa parte di quell'artifcioso atteggiamento culturale delle arcobalene, secondo cui tutte le culture diverse da quella giudaico-cristiana sono da rispettare "a prescindere".
    Per venirne a capo, però, bisognerebbe scavare le radici di un "tabù": la questione della certezza della paternità e del connesso requisito di "moralità" della donna (in Africa non pensano mica ai test sul DNA!..).
    Questa questione, semplicemente, NON ESISTE per le femministe; esse partono da un dogma: "visto che voi maschi non avete un legame biologico col bambino (né lo portate in pancia, né lo partorite, né lo allattate), l'unico ruolo che vi tocca è quello di pagare; e, se pagare dovete, in fondo che vi frega se lo fate per un figlio biologicamente vostro o meno??..".
    Ad un delirio del genere, ad un'irrisione siffatta, che si può rispondere, oltre a prenderle tutte a calcioni nel culo?..
     
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  7. LesPaul
     
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    CITAZIONE (Alitaki @ 19/8/2008, 13:05)
    A dire il vero, io non ho presenti comunicati femministi rivolti esplicitamente ai maschi occidentali;

    Non c'è bisogno di "comunicati ufficiali" in merito. Non so nemmeno se ne esistano, in realtà, né la cosa mi interessa minimamente. Basta vedere, a titolo di esempio, il comportamento delle femministe che qua hanno scritto in tal proposito.

    Ed è anche questa una prova provata della loro assoluta malafede e del fatto che mentano sapendo di mentire, che sappiano che scrivono falsità e che lo facciano in modo completamente interessato, com'è nel loro stile.
     
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  8. COSMOS1
     
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    ottimo l'articolo di Milo

    concordo con la posizione espressa da Les Paul
     
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  9. bartali
     
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    CITAZIONE (Alitaki @ 19/8/2008, 13:05)
    Questa questione, semplicemente, NON ESISTE per le femministe; esse partono da un dogma: "visto che voi maschi non avete un legame biologico col bambino (né lo portate in pancia, né lo partorite, né lo allattate), l'unico ruolo che vi tocca è quello di pagare; e, se pagare dovete, in fondo che vi frega se lo fate per un figlio biologicamente vostro o meno??..".
    Ad un delirio del genere, ad un'irrisione siffatta, che si può rispondere, oltre a prenderle tutte a calcioni nel culo?..

    Io risponderei semplicemente: se il nostro legame con figli è del tutto trascurabile per quale cazzo di motivo dovremmo pagare? Fatteli da sola i figli, come le cagne, che sbrigano tutto da se senza chiedere nulla a nessuno.
     
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  10. LesPaul
     
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    CITAZIONE (bartali @ 19/8/2008, 14:58)
    Io risponderei semplicemente: se il nostro legame con figli è del tutto trascurabile per quale cazzo di motivo dovremmo pagare? Fatteli da sola i figli, come le cagne, che sbrigano tutto da se senza chiedere nulla a nessuno.

    Questo è interessante, poiché si riallaccia alla polemica, uscita inq uesti giorni, inerente al fatto che motissime donne stiano ricorrendo ai test di paternità, scoprendo (l'acqua calda) il fatto che circa il 20% dei figli sia illegittimo. Quindi padri che pagano per figli non loro!

    "I figli sono di chi li cresce" è la difesa strenua femminile di fronte a questo atto di accusa oggettivo e pesantissimo contro di loro! E no, care signore! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" e poi pretendere di avere sempre i soldi dal marito una volta che si è deciso di crescere i figli da sè, senza l'ausilio del padre! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" per poi, quando fa comodo, esautorare la figura paterna da ogni aspetto della vita futura del piccolo! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" perché la vostra frase è incompleta! Terminatela: "... intanto io faccio quello che voglio, trombo con chi mi pare intanto c'è sempre lo scemo che paga in caso di mio errore"!!!!

    Scusate... stiamo andando OT rispetto al tema proposto, ma dovevo dirlo: lo avevo in gola!!!
     
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  11. bartali
     
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    CITAZIONE (LesPaul @ 19/8/2008, 15:36)
    "I figli sono di chi li cresce" è la difesa strenua femminile di fronte a questo atto di accusa oggettivo e pesantissimo contro di loro! E no, care signore! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" e poi pretendere di avere sempre i soldi dal marito una volta che si è deciso di crescere i figli da sè, senza l'ausilio del padre! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" per poi, quando fa comodo, esautorare la figura paterna da ogni aspetto della vita futura del piccolo! Troppo comodo dire "i figli sono di chi li cresce" perché la vostra frase è incompleta! Terminatela: "... intanto io faccio quello che voglio, trombo con chi mi pare intanto c'è sempre lo scemo che paga in caso di mio errore"!!!!

    Scusate... stiamo andando OT rispetto al tema proposto, ma dovevo dirlo: lo avevo in gola!!!

    Secondo me la questione verte attorno ad un concetto di base: nessuno può essere obbligato a fare un'adozione senza il suo consenso. Il figlio non proprio che la madre rifila al marito come figlio suo è da equiparare ad un consenso per un'adozione ottenuta tramite una truffa.

    La madre, però, sembra aver raggiunto il diritto alla truffa in virtù dei diritti del minore, ma non si capisce cavolo c'entra questo minore con il tizio a cui è stato rifilato come figlio proprio.
    Per chi non fosse al corrente di come stanno le cose il supposto padre ha un tempo piuttosto breve per chiedere la verifica della paternità e, in teoria, dovrebbe avere il consenso della madre per farla. Una delle procedure più idiote che potevano adottare a tutela della truffatrice e del suo (e solo suo!) figliolo.

    Lo Stato tutela, quindi, la truffa a tutela del minore e impone l'adozione nel caso in cui il marito dovesse scoprire troppo tardi (mi sembra fosse un anno) di esser stato truffato.

    Io vorrei capire quale tutela del minore può mai venire dalla tutela di una truffa, questa è incitazione alla truffa poiché la madre, in ogni caso, non rischia nulla. Nè il carcere nè il pagamento di una penale. Impunità garantita all'origine.
     
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  12. LesPaul
     
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    CITAZIONE (bartali @ 19/8/2008, 19:40)
    Secondo me la questione verte attorno ad un concetto di base: nessuno può essere obbligato a fare un'adozione senza il suo consenso. Il figlio non proprio che la madre rifila al marito come figlio suo è da equiparare ad un consenso per un'adozione ottenuta tramite una truffa.

    La madre, però, sembra aver raggiunto il diritto alla truffa in virtù dei diritti del minore, ma non si capisce cavolo c'entra questo minore con il tizio a cui è stato rifilato come figlio proprio.
    Per chi non fosse al corrente di come stanno le cose il supposto padre ha un tempo piuttosto breve per chiedere la verifica della paternità e, in teoria, dovrebbe avere il consenso della madre per farla. Una delle procedure più idiote che potevano adottare a tutela della truffatrice e del suo (e solo suo!) figliolo.

    Lo Stato tutela, quindi, la truffa a tutela del minore e impone l'adozione nel caso in cui il marito dovesse scoprire troppo tardi (mi sembra fosse un anno) di esser stato truffato.

    Io vorrei capire quale tutela del minore può mai venire dalla tutela di una truffa, questa è incitazione alla truffa poiché la madre, in ogni caso, non rischia nulla. Nè il carcere nè il pagamento di una penale. Impunità garantita all'origine.

    Sottoscrivo parola per parola e anche la punteggiatura!! Parole non sante, MA SANTISSIME!
     
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  13. LesPaul
     
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    Riprendo il filo di questa discussione poiché mi è balenata una domanda, cui non sono riuscito a dare risposta.

    Secondo voi non sarebbe interessante conoscere l'estensione del problema della circoncisione in Italia? In rete, almeno io, non sono risucito a trovare nulla: nessuna statistica, niente di niente. E' come se questo problema non esistesse (eppure, da come si evince dal primo post il problema c'è, eccome!).
    Si continua a fare orecchie da mercante. Avere in mano dei dati consente di ragionare e porre il probolema su un livello più alto.

    Qualcuno di voi ha in mano qualche statistica o proiezione, visto che sicuramente non si può fare una statistica su un problema che per forza di cose resta in clandestinità?

    Se non esistessero né statistiche né, soprattutto, proiezioni, sarebbe cosa gravissima, che altro non farebbe che screditare ulteriormente le femministe, soprattutto quelle quattro inoranti che hanno scritto qui, in quanto persone in malafede!
     
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    CITAZIONE (yashanti21 @ 28/7/2008, 15:39)
    noto molta confusione....la circoncisione, se praticata in condizioni adeguate non presenta rischi....tutt'altro...non limita il piacere sessuale e apporta vantaggi dal punto di visa dell'igiene...
    invece per infibulazione si intende la rimozione totale del clitoride o la chiusura della vagina con consguente impossibilità di avere una vita sessuale soddisfacente o nel secondo caso verginità coatta fino al matrimono.....per non parlare dei traumi psichici...

    Solite cose. Ma il nocciolo della questione è: è lecito intervenire sul corpo di un minore senza che ve ne sia una reale necessità? Ecchissenefrega delle solite chiacchiere sul piacere sessuale (che tra l'altro sembrerebbe ridotto da una insensibilizzazione del glande)?
    Comunque mi fa piacere che si stia prendendo atto di questo problema.

    Edited by Giubizza - 27/8/2008, 11:33
     
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  15. LesPaul
     
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    Vorrei lanciare un appello che mi pare pleonastico, qui dentro... ma è sempre bene precisare.

    Esistono, in rete e nelle varie città, nei luoghi di lavoro, etc. moltissime raccolte firma e petizioni contro le mutilazioni genitali femminili.

    INVITO TUTTI VOI A NON FIRMARE PETIZIONI CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

    Soprattutto fino a che non vi siano parallele raccolte firma contro le mutilazioni genitali maschili!

    Vi porto il mio esempio, dato che nell'azienda per la quale lavoro , non molto tempo fà, era partita una petizione del genere. Non solo ho rifiutato di firmare, ma ho orgolgiosamente convinto la stragrande maggioranza dei miei colleghi di reparto a non firmare, portando le nostre argomentazioni che sono state trovate corrette! Di questo ne sono fiero!
     
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136 replies since 22/7/2008, 11:25   3339 views
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