BARBARIE

caccia a rom e trans

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  1. juliya
     
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    bb:
    ti ho capita, forse non mi sono fatta capire io.
    chi sente nel proprio quartiere continue notizie di gente aggredita, derubata, minacciata etc etc...è già una violenza quella. si vive in una condizione di allarme continuo, dove oggi, domani, dopodomani, fra una settimana c'è una alta probabilità che la prossima vittima può essere una tua conoscente, un tuo famigliare oppure te...già questo stato, può far innescare la paura e l' irrazionalità.
    tutto qui.

    CITAZIONE
    Non giustifico nella maniera più assoluta che una marea di persone si scagli contro il reo.

    eh non è che lo devi giustificare ma capire perché può succedere. non si può liquidare un follia di massa dicendo semplicemente "ahh non è carino, non li giustifico, sono irrazionali...". per risolvere il problema bisogna capire la causa, non i sintomi.
    pensa se ogni medico dicesse: è irrazionale che lei continui a soffrire d'insogna e ha tutti questi attacchi di panico... deve smetterla!
    poi non so, su questi argomenti per lo meno io mi sento divisa a metà.
     
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  2. chatalfio
     
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    CITAZIONE (Alitaki @ 21/5/2008, 00:12)
    CITAZIONE (juliya @ 20/5/2008, 12:10)
    il problema sta a monte: se qui rom credono di stare nel paese dei balocchi e fare quel cazzo che vogliono...ovvio che nei cittadini italiani s'innesca l'impulso di farsi giustizia da soli in modo emotivo e violento.
    chi viene accolto qui in italia deve rigare dritto e sapere che è un ospite e se sbaglia se ne torna nel suo paese a scontare la pena.
    tolleranza zero con chi ruba, uccide, stupra, rapina...alla fine se è un italiano a commettere il minore dei reati è punito peggio di un emigrato...ma vaffan...cina!aiutiamo prima noi stessi, siamo solidali e comprensivi e diamo una seconda opportunità prima alla nostra gente, poi se si può si aiutano gli altri, ok. ma se si comportano bene, altrimenti VIA!

    ...Mmmhh... questa sicurezza nell'identificare una comunità mi lascia un po' pensoso...
    So bene che il senso di appartenenza ad una comunità è un elemento discriminante all'interno della QM e che connota specialmente il Pensiero Selvatico.
    Ma abbiamo presente il livello di conflittualità che si è raggiunto in questa presunta "comunità"? Siamo in guerra nel condominio, in guerra con i colleghi di lavoro, in guerra fra i Generi, in guerra fra le generazioni; antagonismi di quartiere, campanilismi, faide, rivalità sportive (con morti e feriti). Nelle metropoli, camminando sui marciapiedi, si scavalcano i corpi distesi ed inanimati; al volante siamo belve feroci...
    Chi sarebbero i nostri?.. e chi sarebbero gli altri, gli estranei?..

    Esatto la penso anch'io così, viviamo in una società che è la realizzazione perfetta del divide et impera e siamo sempre pronti ad attaccare i "diversi". Non c'è più nessuna coesione sociale, l'individualismo associato al nichilismo-edonista tipico della moderna società capitalista ha realizzato un'atomizzazione sociale che rende impossibile qualsiasi tentativo organizzato di cambiamento sostanziale che parta dal basso. A questo punto la domanda da porsi è viviamo in una democrazia (governo del popolo)? Se qualcuno pensa di si dovremme spiegarmi chi è il popolo oggi in Italia? Gli italiani in calo numerico costante, i neri africani, i cinesi, i magrebini, i musulmani, i cattolici, gli atei, i rom, i gay, ecc..chi è il popolo? In questa "babele" moderna, le cui differenze vengono quotidianamente messe in risalto dai media ha ancora senso parlare di popolo e quindi di governo del popolo (democrazia)? Come può un "soggetto mancante" governare? La logica c'insegna che questo non è possibile. Probabilmente in tutto questo apparente caos c'è un ordine ben stabilito, basterebbe solo osservare dall'alto. Tanto di cappello ai nostri governanti che sono riusciti in meno di un secolo a realizzare la "dittatura perfetta".
     
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  3. juliya
     
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    mai sentito nessuno di sentirsi minacciato o aver paura o voler cacciare i cinesi...mah chissà come mai...
     
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  4. chatalfio
     
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    CITAZIONE (juliya @ 22/5/2008, 13:36)
    mai sentito nessuno di sentirsi minacciato o aver paura o voler cacciare i cinesi...mah chissà come mai...

    Forse non hai sentito bene, prova ad andare a Milano e vedi un pò...
     
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  5. Wishotel
     
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    CITAZIONE (juliya @ 22/5/2008, 13:36)
    mai sentito nessuno di sentirsi minacciato o aver paura o voler cacciare i cinesi...mah chissà come mai...

    Qui i cinesi sono tantissimi e in effetti nessuno si sogna mai di volerli mandar via.
    Lavorano tutti e non danno nessun fastidio.
    Penso che siano tutti intelligentemente "educati", gli conviene, son furbi e rispettosi.
     
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  6. chatalfio
     
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    CITAZIONE (Wishotel @ 22/5/2008, 14:25)
    CITAZIONE (juliya @ 22/5/2008, 13:36)
    mai sentito nessuno di sentirsi minacciato o aver paura o voler cacciare i cinesi...mah chissà come mai...

    Qui i cinesi sono tantissimi e in effetti nessuno si sogna mai di volerli mandar via.
    Lavorano tutti e non danno nessun fastidio.
    Penso che siano tutti intelligentemente "educati", gli conviene, son furbi e rispettosi.

    Ma in che paese vivete per curiosità? I Cinesi acquistano quartieri interi in contanti, costringono i pochi italiani che restano ad andare via, creano delle città nelle città, non hanno nessun senso e volontà d'integrazione e probabilmente è per questo che ci appaiono delle persone migliori di quello che sono, semplicemente cercano di starci lontano.
     
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  7. Wishotel
     
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    CITAZIONE (chatalfio @ 22/5/2008, 14:32)
    Ma in che paese vivete per curiosità? I Cinesi acquistano quartieri interi in contanti, costringono i pochi italiani che restano ad andare via, creano delle città nelle città, non hanno nessun senso e volontà d'integrazione e probabilmente è per questo che ci appaiono delle persone migliori di quello che sono, semplicemente cercano di starci lontano.

    Stiamo dicendo la stessa cosa.
    Però loro sono furbi e organizzati ed evitano di delinquere per non esser sbattuti fuori o mal visti.
     
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  8. COSMOS1
     
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    CITAZIONE (B.B.8 @ 22/5/2008, 11:16)
    Comprendo una reazione "folle" da una persona che è stata derubata.
    Non giustifico nella maniera più assoluta che una marea di persone si scagli contro il reo.

    per fortuna che c'è BB :rolleyes:

    e se non ammetti che una folla inferocita si scagli contro il reo, a maggior ragione non tolleri che la stessa si scagli contro qualcuno che ha la stessa nazionalità o razza del reo! giusto?

    che tra tanti utenti sia stata una Donna a comprendere meglio questo principio basilare della solare giustizia maschile è sintomatico
     
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  9. silverback
     
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    Eh già...
    http://claudiorise.blogsome.com/2008/05/22/p425/#more-425
    CITAZIONE
    Claudio Risé, da “Tempi”, 22 maggio 2008, www.tempi.it

    La menzogna dello Stato prepara la barbarie di domani. L’indifferenza e superficialità verso l’immigrazione, spacciata dallo Stato italiano per accoglienza e apertura, ha creato l’habitat ottimale per i raid anti immigrati di questi giorni a Ponticelli (Napoli), che domani potrebbero moltiplicarsi altrove. Far finta di niente e non proporre regole, da parte di chi ha per funzione l’attenzione e l’offerta di norme, come appunto lo Stato (o i genitori), tradisce la propria ragione di essere e abbandona gli altri che gli sono affidati.
    Nella vicenda dell’immigrazione, il non dare regole e il non applicarle ha tradito sia i cittadini dello Stato sia i migranti che vi si sono installati, al di fuori di norme,
    possibilità di vita e servizi adeguati alla loro sopravvivenza e convivenza con i cittadini residenti.
    La giovane rom che cerca di rubare la neonata mentre la madre è impegnata nelle faccende, scatenando così la reazione devastante degli abitanti di Ponticelli che cercano di cacciare gli immigrati col fuoco, illustra certo le tenebre che avvolgono (forse per buona parte della vita) il cuore dell’uomo. Ma è proprio per ridurre questa tenebra del cuore e delle menti e per far spazio alle possibilità di vita e di convivenza il più possibile civile, che nasce quell’ingombrante e costosa entità che è lo Stato. Il quale poi muore, nella sua legittimazione e nelle sue ragioni, quando un ministro (come Giuseppe Fioroni) denuncia un Comune (come quello di Milano) per non aver dato la precedenza nelle scuole ai figli di persone che non dovevano trovarsi sul suo territorio, gli immigrati clandestini. Un episodio tra mille, ma significativo di uno stile di menzogna e di violazione del diritto (sul quale lo Stato si fonda) che, nella storia, ha poi sempre prodotto violenza e imbarbarimento.
    La paura, il timore di non essere liberi perché l’altro, l’“irregolare”, ti può rubare il bambino o stuprare i figli, è un sentimento ancestrale, profondissimo, che quando viene risvegliato può avere le conseguenze devastanti che stiamo vedendo.

    Lo Stato viene costituito proprio per tenere sopiti quei sentimenti e quelle pulsioni, garantendo libertà e sicurezza. Certo che sugli “irregolari” vengono “proiettati” anche aspetti terrificanti della psiche di chi li attacca. Certo che il ragazzo di borgata che, volteggiando col motorino, lancia la molotov contro le baracche non è meglio dei loro abitanti. Anzi, in questo momento, è certamente peggiore, perché si sente in una posizione di forza e cerca di approfittarne, senza amore e senza pietà. Ma è proprio perché questo si sapeva già da prima che gli immigrati arrivassero, che i loro insediamenti andavano accuratamente monitorati misurandoli con la capacità di accoglimento del territorio.
    La demagogia, in politica, è essa stessa un atto di delinquenza, perché facendo mancare le condizioni per la libertà e la sicurezza all’interno della comunità fa uscire i lati peggiori di tutti, dei cittadini e dei migranti. Ministri e deputati che nulla rischiavano se non il posto (abbandonato poi del resto con lautissime prebende e pensioni) hanno distrutto per vanità e demagogia intere comunità. Ricordiamocelo, perché non si ripeta.

    CITAZIONE (COSMOS1 @ 3/6/2008, 12:36)
    e se non ammetti che una folla inferocita si scagli contro il reo, a maggior ragione non tolleri che la stessa si scagli contro qualcuno che ha la stessa nazionalità o razza del reo! giusto?

    Il problema è che tu non capisci da cosa nasce la rabbia della folla.
     
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  10. chatalfio
     
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    CITAZIONE (COSMOS1 @ 3/6/2008, 12:36)
    CITAZIONE (B.B.8 @ 22/5/2008, 11:16)
    Comprendo una reazione "folle" da una persona che è stata derubata.
    Non giustifico nella maniera più assoluta che una marea di persone si scagli contro il reo.

    per fortuna che c'è BB :rolleyes:

    e se non ammetti che una folla inferocita si scagli contro il reo, a maggior ragione non tolleri che la stessa si scagli contro qualcuno che ha la stessa nazionalità o razza del reo! giusto?

    che tra tanti utenti sia stata una Donna a comprendere meglio questo principio basilare della solare giustizia maschile è sintomatico

    Cosmos non è che per caso stai scoprendo l'acqua calda? E 'ovvio che una qualsiasi violenza va condannata indipendentemente dalla presunta "causa scatenante" di questa violenza. Che siano uomini, donne, rom, trans, neri, cinesi, la violenza va condannata, questo lo sa pure un bambino di 5 anni, forse tu però non comprendi il fatto che dietro il "razzismo" o la new entry "omofobia" sbandierati dai media ci sia altro, se n'è parlato decine di volte, ma probabilmente è troppo complicato, continua a pensarla come vuoi. Anzi fai una cosa accendi la TV quando parla il nostro presidente della repubblica, sentirai le stesse fesserie, che va condannato il razzismo, le violenze sulle donne, sui bambini, blablabla. Una persona con un pò di sale nel cervello capisce che recita la sua parte, porta a caso lo stipendio, sono discorsi TOTALMENTE inutili, intanto l'imbarbarimento avanza ed è normale che sia così quando la gente non arriva a fine mese e soprattutto si confronta con una società il cui l'unico valore è il denaro, il capitalismo in questo ha le sue belle responsabilità. Fa tutto parte del gioco, "costruire il caos" per poi limitarsi a gestirlo, non risolvere mai i problemi ma limitarsi a tenerli sotto controllo, realizzare una "società" il più possibile eterogenea cioè la logica del divide et impera, insomma se n'è parlato talmente tanto che mi viene da pensare che chi non lo ha capito semplicemente non vuole capirlo o preferisce credere ad altro.
     
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