Londra, il sexy-shop in centro

i clienti sono soprattutto donne

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  1. Barnart
     
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    1- Ormai è chiaro che l'omosexx.tà ha origini sia biologiche sia culturali (perciò ho parlato di omosessualità spontanea e non).

    Il dato "ufficiale" (quello riportato anche dalle ass.ni gay sino a qualche anno fa) parla del 10% (come indicato da Reduan).

    Si dice da tempo che sia in aumento. Come si può saperlo? Forse è vero e forse no. Forse la si vede di più o forse è davvero in crescita, cosa della quale non mi stupirei. Ma se è in crescita il contributo a questo aumento sarà dato - mi sembra ovvio - dall'omosessualità "forzosa" dovuta al deterioramento del rapporti F/M. Quella spontanea avrà sempre suppergiù la stessa incidenza del passato.


    2- Gli scenari della filosofia del possibile (o filosofia del "come-se" secondo H. Veihinger) hanno la funzione di brainstorming. Disarticolare le precedenti immagini del mondo. Nel suo esercizio uno non deve mai temere di spararle grosse, anzi, si adotta quel metodo proprio per essere finalmente liberi di pensare di tutto. Poi si prende quel che sembra ...meno insensato. O addirittura si abbandona tutto.

    3- Sinistra e QM. Il sentimento che la pervade è precisamente quello indicato da Larocque: se uno è di sinistra deve essere profeminist e chi è antifemminista è di destra. Questo però è esattamente quel che si pensa anche a destra: che il femminismo sia rosa fuori e rosso dentro.

    Da ciò segue però che gli uomini di orientamento di dx non hanno problemi nel riconoscere i guasti del femminismo mentre quelli di sinistra vivino il problema come una lacerazione. Alcuni sono usciti da U3 per questo motivo.
    Insomma per noi è molto più facile raccogliere consensi ed adesioni a destra che a sinistra. Anzi qui le adesioni saranno poche e timide benché la trasversalità politica della proposta di U3 sia del tutto evidente.

    Alle difficoltà universali si somma quest'altra remora a carico di mezza società maschile (specie nella ideologizzatissima Italia).

    Rino












     
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  2. Barnart
     
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    CITAZIONE (Amator Veritatis @ 6/10/2004, 14:41)

    A- Rino, sei sicuro che l'omosessualità (sia maschile che femminile, ma ancor più quella maschile) non sia un "acconsentimento alla mollezza", la quale è sempre stata considerata caratteristica femminile?


    Non credi che il dilagare dell'omosessualità (in particolare quella maschile) non sia il segnale della deviante femminilizzazione della mentalità occidentale, femminilizzazione che è causa di una incontrollabile esplosione di impulsi d'ordine sottile (o psichico; di questi impulsi la sessualità è come luogo d'elezione)?


    B- E non è forse simile esplosione corrispondente alla rinuncia a "domare" e "dominare" la "donna interiore" di cui ha parlato Ganesha nei suoi messaggi, rinuncia dai nefasti effetti sovversivi e dissolutori?


    C- Infine, credi davvero che i figli maschi siano prerogativa esclusiva degli uomini (anzi di uomini così psichicamente fragili come possono essere i componenti di una coppia omosessuale), e che l'influenza materna debba essere considerata comunque foriera di effetti nefasti?


    A- Può essere vero quel che dici. In ogni caso trovo l'intuizione stimolante. D'altra parte sin qui non ho mai parlato di omosex.tà se non dentro quell'ipotesi stravagante di cui sopra ai fini ristretti del discorso là riportato.
    Cause & concause, effetti, significati, prospettive etc. sono temi molto vasti che non abbiamo ancora toccato.

    B- Nessuno può proporre ad alcuna donna occidentale l'ipotesi di una sua sottomissione all'uomo se non in senso limitativo: M domina qui perché F domina là. Oltre questo non si può andare. Nessuno può accettare di "stare sotto" a chicchessia. Niente poi sarebbe più deleterio per il movimento maschile che dichiarare "Noi ci proponiamo di rimettere gli uomini sopra". Gaffe clamorosa perché:
    1- confermerebbe che le donne erano "sotto", nucleo centrale del femminismo
    2- susciterebbe la condanna definitiva da parte di tutte le donne e del 99% degli uomini. Toglierebbe agli uomini ogni parvenza di ragione.

    C- "credi davvero che i figli maschi siano prerogativa esclusiva degli uomini..." Non lo credo in nessun modo. Questa ipotesi stava all'interno di quel gioco "graffiante" che ho proposto.

    Rino
     
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  3. Ganesha
     
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    CITAZIONE
    MASCHILISTA
    … Del resto pure io mi trovo molto in sintonia con Ganesha, un uomo di grande intelligenza e cultura, ne sono più che sicuro…


    Carissimo Maschilista,
    ti ringrazio per la stima che mi manifesti e che ti assicuro essere reciproca.
    A questo proposito vorrei farti una domanda.
    Qualche giorno fa hai annunciato su questo Forum che sei in procinto di partire per l’estero (se non ricordo male mi sembra che tu debba recarti in Bielorussia).
    Ebbene, spero che anche da lì avrai la possibilità di connetterti al Web e di proseguire il nostro dialogo virtuale sulla Rete.
    Viviamo in mezzo a troppi uomini intorpiditi da decenni di femminismo e di ignavia intellettuale e psichica: è dunque necessario che quei pochi uomini intelligenti (e coscienti dell’esistenza di una “questione maschile”) rimasti si uniscano e combattano la “buona battaglia”.
    Penso che sarai d’accordo con me.
    Un saluto
    Ganesha

    Edited by Ganesha - 7/10/2004, 09:33
     
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  4. larocque
     
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    CITAZIONE (Barnart @ 7/10/2004, 09:05)
    3- Sinistra e QM. Il sentimento che la pervade è precisamente quello indicato da Larocque: se uno è di sinistra deve essere profeminist e chi è antifemminista è di destra. Questo però è esattamente quel che si pensa anche a destra: che il femminismo sia rosa fuori e rosso dentro.

    Da ciò segue però che gli uomini di orientamento di dx non hanno problemi nel riconoscere i guasti del femminismo mentre quelli di sinistra vivino il problema come una lacerazione. Alcuni sono usciti da U3 per questo motivo.
    Insomma per noi è molto più facile raccogliere consensi ed adesioni a destra che a sinistra. Anzi qui le adesioni saranno poche e timide benché la trasversalità politica della proposta di U3 sia del tutto evidente.

    Alle difficoltà universali si somma quest'altra remora a carico di mezza società maschile (specie nella ideologizzatissima Italia).

    Rino

    A mio avviso questa tendenza deve essere la prima ad essere sradicata.
    U3000 (che si vede già ha pensato alla questione) ha utilizzato (egreggiamente) la trasversalità di idee, e ciò va proseguito.
    Si può però pensare di dimostrare alla sinistra che il femminismo non le appartiene ideologicamente ma solo storicamente.
    Essendo nato contemporaneamente con i movimenti degli anni 60/70, il femminismo non poteva far altro che camuffarsi come ideologicamente di sinistra perchè altrimenti in quel periodo storico non avrebbe avuto visibilità.
    Va fatto capire quindi che il femminismo ha usato la sinistra per i suoi biechi fini, non rispettandone affatto le idee (tant'è vero che noi le sottolineamo come 'femminaziste'),.
    Tra l'altro visto il taglio scelto da U3000 non mi stupirebbe trovare al suo interno anche persone di sinistra, sarebbe perfettamente coerente.
    Per chiarezza ribadisco nuovamente che non voglio (come credo nessuno qui dentro) entrare in questioni politiche, ma quest'aspetto a mio avviso è molto importante per la QM e non può essere ignorato.
     
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  5. Ganesha
     
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    A Rino

    1. LA FILOSOFIA DEL POSSIBILE
    Carissimo Rino, per il discorso relativo alla “FILOSOFIA DEL POSSIBILE” devo dirti che, pur non condividendolo e pur ponendomi io da una prospettiva completamente differente, lo trovo non solo “graffiante” – come diceva Maschilista -, ma anche in un certo senso “stimolante”.
    Certo è un discorso che ha i suoi limiti, ma che, se non ne fa un abuso, può anche servire a distruggere certi deleteri schematismi mentali che ingabbiano l’uomo e non gli consentono di formulare retti giudizi sulle cose, sulle persone e sugli eventi. Attenzione però ai cerebralismi e agli astrattismi: la “filosofia del possibile” è utile solo se libera da determinati meccanismi cerebrali e non se ne crea degli altri, possibilmente ancora più capziosi.
    A mio parere essa ha un valore in sede di PARS DESTRUENS, ma perde efficacia in sede di PARS CONSTRUENS, laddove potrebbe dar vita ad esiti pericolosamente nichilistici, individualistici ed anarchici.
    Questa è però, ovviamente e come sempre, solo la mia opinione.

    2. “OMOSESSUALITÀ” E “QUESTIONE MASCHILE”
    Quanto all’“OMOSESSUALITÀ” il discorso è molto complesso e ci vorrebbe molto tempo per parlarne nella maniera più appropriata.
    Spero di poter ritornare sull’argomento in futuro.
    Qui faccio solo rilevare che quando l’“omosessualità” diventa sinonimo di “effeminamento” e di “mollezza”, essa senza dubbio non solo non può giovare alla “questione maschile”, ma – come hanno fatto notare Amator Veritatis e Maschilista – è sommamente deleteria per l’intero genere maschile.
    Non a caso femministe, gay e lesbiche si trovano spesso concordi nel portare avanti una strategia “anti-maschio” a colpi di male-bashing e di denigrazione del sesso maschile.
    Certo il discorso cambierebbe se oggi esistesse un tipo di “omosessualità” come quella che è esistita in altri luoghi o in altri tempi (ad esempio come quella che è esistita in Grecia).
    Faccio però rilevare che forse, a rigore, non si dovrebbe parlare di “omosessualità ellenica”, ma piuttosto di “pederastia” e di “amore efebico”.
    Certo in passato sono esistiti molti casi di uomini, interamente virili, che hanno amato gli efebi (ma per i quali l’amore per gli efebi si sposava perfettamente con quello per le etere o per le donne in genere: vedi ad esempio i casi del grande lirico monodico Anacreonte o quello dell’imperatore Adriano) oppure che hanno vissuto intense storie di amicizia virile che hanno avuto anche risvolti erotici (pensiamo ad esempio ad Achille e Paride o ad Alessandro Magno ed Efestione).
    In ogni caso mi sembra che ci sia un differenza abissale fra gli esempi che io ho citato e l’attuale movimento “gay”, esattamente come il disgustoso lesbismo attuale non ha nulla a che fare col sublime “lesbismo” della celestiale Saffo di Ereso (o di Mitilene, secondo altri). [Per un’iniziale interessante approccio del rapporto fra “questione maschile” ed “omosessualità” rimando all’intervista a Claudio Risé dal titolo “DA UOMO A OMO”, facilmente recuperabile dal Web. Chiedo poi agli altri membri del Forum, se qualcuno di essi è in grado di fornirmi una risposta, come mai non è più possibile accedere al sito “DAVID & JONATHAN”].
    Va poi rilevato che tutto ciò non può assolutamente entrare in un discorso sulla costituzione di una famiglia e sull’adozione dei figli: una famiglia si costituisce esclusivamente di un padre, di una madre e di uno o più figli (ovviamente anche un uomo e una donna senza figli, la cui unione è stata però sancita in matrimonio, costituiscono già una famiglia).
    Su questo non ci piove!

    3. LA SOTTOMISSIONE DELLA DONNA
    CITAZIONE
    BARNART
    Nessuno può proporre ad alcuna donna occidentale l'ipotesi di una sua sottomissione all'uomo se non in senso limitativo: M domina qui perché F domina là. Oltre questo non si può andare. Nessuno può accettare di "stare sotto" a chicchessia. Niente poi sarebbe più deleterio per il movimento maschile che dichiarare "Noi ci proponiamo di rimettere gli uomini sopra". Gaffe clamorosa perché:
    1- confermerebbe che le donne erano "sotto", nucleo centrale del femminismo
    2- susciterebbe la condanna definitiva da parte di tutte le donne e del 99% degli uomini. Toglierebbe agli uomini ogni parvenza di ragione.


    Ancora una volta, carissimo Rino, su questo non mi trovi affatto concorde.
    Nel passato LE DONNE STAVANO SOTTOMESSE AGLI UOMINI: QUESTO È VERO ED È GIUSTO!
    Il mio obiettivo non è affatto quello di dimostrare che nel passato non era così oppure quello di lasciar perdere il passato e di concentrarmi sul presente e sul futuro (non esiste presente né futuro senza passato e soprattutto non esiste presente né futuro se non si è illuminati dalla luce della verità eterna del SANATANA DHARMA); il mio obiettivo è quello di mostrare, a coloro che sono in grado di comprenderlo, che il femminismo è una velenosa ideologia, la più velenosa che la mente diabolica abbia mai partorito, in quanto sovverte il fondamentale equilibrio ierogamico su cui si fonda l’intera manifestazione.
    A me non interessa per nulla se solo in pochi saranno in grado di comprendere ciò, a me interessa la qualità degli uomini con cui entro in contatto e non il numero.
    La discesa dello Spirito cambia sempre il mondo con pochi uomini qualificati (che fanno parte dell’élite) e non con la forza bruta delle masse: furono solo 12 Apostoli a cristianizzare il mondo…
    Essi poterono farlo perché le loro “PORTE DELLA PERCEZIONE” (come direbbe il grande poeta inglese William Blake) si erano aperte e il loro sguardo non era più offuscato (rileggiti l’episodio della conversione di san Paolo sulla via di Damasco per capire cosa vuol dire il fatto che le “squame” che coprono i nostri occhi devono assolutamente cadere).
    A me non interessa per nulla quello che il femminismo, le donne o il 99% degli “uomini” attuali (metto il termine fra virgolette perché il 99% degli uomini attuali sono “uomini” solo per lo stato anagrafico) pensino di ciò che dico o come essi reagiscono alle mie “provocazioni”, a me interessa solo la Verità e null’altro.
    Cerchiamo di essere più coraggiosi e vediamo di sganciarci veramente e definitivamente dalla cancrena e dalla deriva morale femminil-femminista.
    È questa l’unica cosa ragionevole da fare: le donne lasciate a loro stesse e libere di fare quello che vogliono provocano FITNA (cioè disastri sociali, psicologici, culturali, etici e morali).
    Questo è quello che tutti gli antichi – senza eccezione alcuna – hanno sempre saputo e questo è quello che dobbiamo recuperare.
    Altrimenti faremo poi la figura degli ingenui e degli allocchi quando apprendiamo certi episodi, come quello recentemente descritto da Renato a proposito della Thailandia.
    A me invece certe cose non sorprendono, perché conosco bene a quali abissi può arrivare la donna lasciata a se stessa.
    Credo che su questo sia Amator Veritatis che Maschilista (ma forse anche Silverback e Joker) siano d’accordo con me.
    Attenzione: non sto affatto cercando di mietere consensi in questo Forum (ripeto: non mi interessa affatto fare proselitismo, ma solo cercare la Verità), ma solo di delineare un punto che a me sembra essenziale nella risoluzione della “questione maschile”.
    Con la stima di sempre
    Ganesha

    Edited by Ganesha - 7/10/2004, 10:52
     
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  6. Ganesha
     
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    CITAZIONE
    LAROCQUE

    U3000 (che si vede già ha pensato alla questione) ha utilizzato (egregiamente) la trasversalità di idee, e ciò va proseguito.

    Si può però pensare di dimostrare alla sinistra che il femminismo non le appartiene ideologicamente ma solo storicamente.

    Va fatto capire quindi che il femminismo ha usato la sinistra per i suoi biechi fini, non rispettandone affatto le idee

    Tra l'altro visto il taglio scelto da U3000 non mi stupirebbe trovare al suo interno anche persone di sinistra, sarebbe perfettamente coerente.

    Per chiarezza ribadisco nuovamente che non voglio (come credo nessuno qui dentro) entrare in questioni politiche, ma quest'aspetto a mio avviso è molto importante per la QM e non può essere ignorato.


    Carissimo Larocque,
    forse ti stupirà, ma mi trovi perfettamente concorde con te.
    Io ovviamente non sono né di destra né di sinistra (considero infatti sia il pensiero politico di destra sia il pensiero politico della sinistra due aberrazioni della modernità), tuttavia ritengo anch’io che “il femminismo abbia usato la sinistra per i suoi biechi fini”, certamente non rispettandone affatto le idee, ma forse anche alterando un certo suo modo di pensare.
    Io penso che ognuno debba occuparsi di “questione maschile” nel suo campo: noi siamo dei “confederati” e ciò che ci accomuna è la “questione maschile”.
    Di conseguenza mi fa piacere che tu abbia deciso di chiarire che il femminismo non abbia nulla a che a fare col pensiero di sinistra.
    Se mi permetti, ti consiglio di approfondire questa linea di ricerca, perché potrebbe dare risultati interessanti.
    Hai già letto l’articolo di Armando Ermini dal titolo “MUOVENDO DA SINISTRA”, in cui egli spiegava appunto come il femminismo abbia progressivamente fagocitato il pensiero della sinistra, a partire dagli anni ‘60-’70?
    E conosci l’interessante studio di un socialista dell’inizio del ‘900 che dimostrava, in pagine di lungimirante chiarezza, come socialismo e femminismo non solo non avessero nulla a che fare, ma fossero totalmente inconciliabili fra loro?
    Questo studio si trova sul sito “THE MEN’S TRIBUNE” ed è in inglese: vedi se riesci a recuperarlo, altrimenti mi offro volentieri di darti una mano per rimetterlo in circolazione (ne possiedo una copia nel mio archivio).
    Spero che le mie indicazioni ti possano essere di giovamento.
    Un saluto
    Ganesha

    Edited by Ganesha - 7/10/2004, 11:12
     
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  7. Barnart
     
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    CITAZIONE (larocque @ 7/10/2004, 10:31)


    Per chiarezza ribadisco nuovamente che non voglio (come credo nessuno qui dentro) entrare in questioni politiche, ma quest'aspetto a mio avviso è molto importante per la QM e non può essere ignorato.

    La questione Dx/Sx è stata dibattuta molte volte in lista U3. Con diverse opinioni, ovviamente. Essa fa da sfondo ad alcuni problemi che ogni tanto ritornano ed è stata considerata ampiamente all'atto di nascita di U3 (ma qui non posso dar conto di tutte le considerazioni svolte).

    Quanto agli orientamenti dei componenti, in U3 vi è forse una leggera maggioranza proprio di uomini orientati a sinistra (o progressisti, per essere più larghi). Strano? Un po' sì.
    Ma lo stesso nucleo storico originario dei Maschiselvatici era composto quasi esclusivamente da uomini di sinistra. Vi erano dei cattolici, certo, a loro volta però di sinistra. Del resto lo stesso Risé a suo tempo militò in quell'area. (Certo, negli anni '70 vi militavano quasi tutti).

    Tutto questo sembra contraddire le difficoltà di approccio alla QM da parte dei "progressisti" di cui si è appena parlato. E invece non contraddice nulla. Il discorso è però davvero complesso e lo lascio in sospeso.

    Rino
     
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  8. larocque
     
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    Grazie Ganesha.
    Si, è una cosa di cui mi vorrei occupare, se hai materiale sull'argomento ti sarei veramente grato se me lo giri.
    Ancora grazie.

    X Rino:
    come avevo detto, avevo intuito che in U3000 e in generale nel movimento maschile vi fosse massiccia presenza di persone di sinistra.
    Visto che me lo confermi, questo può essere una buona freccia al nostro arco (QM) per allontanare la sinistra dal femminismo (naturalmente stando anche attenti a non avvicinarvi la destra!).
     
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  9. Ganesha
     
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    Carissimo Larocque,
    dammi un po' di tempo e vedrò di recuperare il materiale di cui ti ho parlato.
    Solo una piccola precisazione: la "questione maschile" è "transpolitica" e dunque non è preclusa a nessuno, né a quelli di sinistra, ma neanche a quelli di destra (a tal proposito faccio rilevare gli interessanti contributi di Massimiliano Fiorin).
    Quelli di sinistra (come te) si devono occupare della "questione maschile" con la "sensibilità della sinistra", quelli di destra con la "sensibilità di destra", i cattolici con "sensibilità cattolica", i "filosofi del possibile" con "sensibilità filosofico-possibilista" ed infine quelli che fanno riferimento alla Tradizione (come me) con "mentalità e sensibilità tradizionale".
    Tutti possono dare il loro contributo: non iniziamo a porre steccati.
    La "questione maschile" non è né di destra né di sinistra: benvenuti i contributi intelligenti degli uomini di sinistra, ma benvenuti anche i contributi intelligenti degli uomini di destra.
    Stia lontana invece da questo Forum ogni limitazione politica nel senso di adesione ad un partito, ad una fazione o ad uno schieramento.
    Un saluto
    Ganesha

    P.S.: Naturalmente, come dici tu, ed in senso perfettamente speculare, si deve anche far sì che chiunque, la destra come la sinistra, si sganci da questa becera ideologia che porta il nome insulso di FEMMINISMO.

    Edited by Ganesha - 7/10/2004, 12:50
     
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  10. larocque
     
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    Perfettamente daccordo con te.
    Voglio occuparmi di questa questione non per dare un connotato politico alla QM (sarebbe una scelta veramente fallimentare), ma solo per allontanare la sinistra dal femminismo.
    Perchè ci tengo?
    come dice Rino la QM oltre ad un generale boicottaggio e disinteresse è vittima anche di questo errore della sinistra che io (proprio perchè tengo a quest'area culturale come tu hai arguito) non posso tollerare.
     
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  11. Ganesha
     
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    Molto bene Larocque,
    ci intendiamo perfettamente.
    Al lavoro dunque, che non c'è tempo da perdere!
     
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  12. silverback
     
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    >ma forse anche Silverback e Joker


    Caro Ganesha, certo che sono d'accordo con te..
    Anche se da anni sono impegnato - da solo, prima e in compagnia, ora - a distruggere* (..PARS DESTRUENS*), so perfettamente quali danni può combinare la femmina, ops...la Donna..(eh eh..) se abbandonata a se stessa...
    Ma è proprio per questo che io insisto molto sullo sganciamento emotivo, sulla fine del corteggiamento e sulla fine della Cavalleria...(in questo modo anche i.."ciechi" riacquisterebbero la.."vista"..eh eh..).
    E' qualcosa di amaro e doloroso che con le attuali femmine va assolutamente fatto...
    Dal male nascerà il bene..

    Silver

    P.S.: Io sono apartitico.

    Edited by silverback - 7/10/2004, 19:42
     
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  13. maschilista
     
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    A proposito di "discriminazioni" [..?!?..] nei confronti delle donne musulmane...:
    http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/a...0333109484.html

    _________________________________________________________________________

    Caro Ganesha,
    non so se mi sarà possibile postare in questa sede una volta in Bielorussia, poiché di tempo a disposizione ne avrò veramente poco.
    Ma in ogni caso la mia permanenza in quel Paese sarà breve: un mese. (Sarebbe dovuta essere più lunga, ma i "grandi capi" hanno cambiato programma).

    Un saluto anche a te.

    Edited by maschilista - 7/10/2004, 18:41
     
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  14. Paolo S.
     
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    CITAZIONE (Barnart @ 7/10/2004, 09:27)
    CITAZIONE (Amator Veritatis @ 6/10/2004, 14:41)

    A- Rino, sei sicuro che l'omosessualità (sia maschile che femminile, ma ancor più quella maschile) non sia un "acconsentimento alla mollezza", la quale è sempre stata considerata caratteristica femminile?


    Non credi che il dilagare dell'omosessualità (in particolare quella maschile) non sia il segnale della deviante femminilizzazione della mentalità occidentale, femminilizzazione che è causa di una incontrollabile esplosione di impulsi d'ordine sottile (o psichico; di questi impulsi la sessualità è come luogo d'elezione)?


    B- E non è forse simile esplosione corrispondente alla rinuncia a "domare" e "dominare" la "donna interiore" di cui ha parlato Ganesha nei suoi messaggi, rinuncia dai nefasti effetti sovversivi e dissolutori?


    C- Infine, credi davvero che i figli maschi siano prerogativa esclusiva degli uomini (anzi di uomini così psichicamente fragili come possono essere i componenti di una coppia omosessuale), e che l'influenza materna debba essere considerata comunque foriera di effetti nefasti?


    A- Può essere vero quel che dici. In ogni caso trovo l'intuizione stimolante. D'altra parte sin qui non ho mai parlato di omosex.tà se non dentro quell'ipotesi stravagante di cui sopra ai fini ristretti del discorso là riportato.
    Cause & concause, effetti, significati, prospettive etc. sono temi molto vasti che non abbiamo ancora toccato.

    B- Nessuno può proporre ad alcuna donna occidentale l'ipotesi di una sua sottomissione all'uomo se non in senso limitativo: M domina qui perché F domina là. Oltre questo non si può andare. Nessuno può accettare di "stare sotto" a chicchessia. Niente poi sarebbe più deleterio per il movimento maschile che dichiarare "Noi ci proponiamo di rimettere gli uomini sopra". Gaffe clamorosa perché:
    1- confermerebbe che le donne erano "sotto", nucleo centrale del femminismo
    2- susciterebbe la condanna definitiva da parte di tutte le donne e del 99% degli uomini. Toglierebbe agli uomini ogni parvenza di ragione.

    C- "credi davvero che i figli maschi siano prerogativa esclusiva degli uomini..." Non lo credo in nessun modo. Questa ipotesi stava all'interno di quel gioco "graffiante" che ho proposto.

    Rino

    Rino, sono d'accordo con te. Non si può continuare a teorizzare sottomissioni, proprio perche' questo sarebbe controproducente e deleterio per U3000.
    Magari saro' ingenuo, ma credo che uno sforzo per migliorare i rapporti umani, lo si potrebbe fare cominciando ad insegnare realmente il rispetto verso l'altro sesso (questo sia per i maschi che per le femmine) ed iniziando a spiegare per bene quali sono le intrinseche differenze esistenti fra uomini e donne. Non solo: sarebbe anche ora di liberarsi da questa dannata sessuofobia che infesta l'Italia, cominciando a trattare seriamente argomenti come l'educazione sessuale e sentimentale.

    E ancora: io non credo che gli antichi, pur essendo saggi, fossero infallibili.
    Non credo che la realta' di 1000 o 2000 anni fa possa essere considerata "uguale" a quella di oggi.
    Le cose cambiano.
     
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  15. -Renato-
     
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    Il fatto che l'uomo debba dare una identità alla donna perchè questa non ne è capace da se stessa la trovo deleteria come cosa.Innanzitutto perchè non so come l'uomo che ha una natura maschile possa definire la natura femminile.

    Poi perchè si commetterebbe lo stesso errore del femminismo cioè definire l'altro partendo da se stessi, cioè una forma di violenza.Il discorso è complesso ed è facile equivocare.Cmq credo che l'uomo non può dire alla donna cosa debba fare e non fare.
    Come dice maschlista e come interpreto io la cosa l'uomo deve domare la donna nel senso che deve rispondere quando questa , diventa antagonista all'uomo stesso.Oggi questo è successo e forse è una cosa che tutte le generazioni femminili in fondo hanno sognato.Il potere sull'uomo la ribellione verso esso.La tendenza matriarcale della donna nel dominare l'altro per avere vantaggi più o meno diretti è cosa per me sempre esistita.Oggi la cosa si è concretizzata in una ideologia e comportamento collettivo che ha tratto ispirazione dalle ideologie maschili del novecento con il potere assoluto dell'ideologia sulle masse..La donna oggi ha creato una ideologia che ha un obbiettivo: il potere sull'altro ela sua sottomissione.
    L'ideologia femminista è una ideologia di cui l'uomo non ne sarebbe capace.perchè l'uomo ha nel DNA il rispetto verso l'altra e l'accettazione di questa per come è.La donna invece ha come obiettivo lo scopo.Tale può essere il successo, la maternità il lavoro.L'uomo quindi non rientra nel concetto femminil-femminista come lo scopo, ma rientra come STRUMENTO.Per questo il femminismo è una ideologia possibile solo nel mondo femminile così come è oggi.Il disvalore dell'uomo è possibile solo nel femminismo.Il disvalore femminile non è possibile nell'uomo perchè la donna affettivamente e fisicamente è lo SCOPO MASCHILE.

    Quindi, una ideologia femminista al maschile per me è impossibile, ma è possibile la misogenia cioè l'irrispetto del singolo verso di essa.
    Il voler imporre la propria visione maschile della donna alla donna la trovo cosa violenta, combattere il femminismo SIGNIFICA GIà riportare la natura femminile alla sua origine cioè alla natura femminile.La natura femminile è alterata dal femminismo.Il problema è il ritorno del rispetto verso l'uomo della donna e il riconoscimento della differenza di Genere da questa.Questo basta a riportare l'equilibrio.Ma questa non è la dottrina della sottomissione femminile cioè l'imposizione del modello femminile dell'uomo alla donna.

    Edited by -Renato- - 7/10/2004, 21:59
     
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