esaltazione della maternità

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  1. ventiluglio
     
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    Renato, capisco il tuo ragionamento.

    Tuttavia la maternità è uno di quegli aspetti del "femminile" storicamente più disprezzati dal Femminismo, proprio perché vista come un ostacolo - ad esempio - alla "carriera" ed alla auto-realizzazione femminile nel lavoro "produttivo" (e quindi al maldestro scimmiottamento dei ruoli tradizionalmente "maschili"), visti a loro volta come unica possibile strada percorribile per una presunta "emancipazione".

    Io penso viceversa che l'istinto alla maternità sia (...possa essere) un aspetto decisamente positivo e luminoso del femminile, che andrebbe riscoperto, valorizzato ed esaltato (come d'altra parte è stato sempre fatto dagli uomini di tutti i tempi).

    Uomini e donne non sono infatti intercambiabili e la presenza materna per un bambino (diciamo fino ai 18 mesi o più) ad esempio è insostituibile e fondamentale.
    Che ci piaccia o meno come uomini.

    Diverso è il ruolo maschile (e paterno), che diventa fondamentale ed altrettanto insostituibile assai più tardi (soprattutto nell'adolescenza e soprattutto - credo - per i figli maschi).

    Non credo poi sia facile essere una buona madre.
    Non basta l'istinto ma occorre anche un'educazione ed una cultura della maternità.
    Così come non basta l'istinto maschile per essere autenticamente "uomini".

    Uomini e donne dovrebbero quindi sempre imparare a coltivare le proprie specificità, ponendosi (come se non sbaglio suggerisce il Corano) "uno ad ornamento dell'altro".
    Essendo la maternità (ovvero l'istinto al nutrimento e la cura) uno degli aspetti più autenticamente femminili, dal momento che non siamo misogini dobbiamo essere i primi a riconoscerlo.

    L'attuale esaltazione della maternità fatta dai politici è invece assai ipocrita e strumentale:
    In un'epoca di devastante denatalità come l'attuale, qualcuno si è finalmente accorto dei costi sociali spaventosi che ciò rappresenterà per le generazioni future.

    Il fatto è che non basta appunto appellarsi ad un (certamente esistente) istinto materno femminile, perché la scelta della maternità non è un fatto di competenza esclusiva femminile.
    Dove c'è una maternità c'è (ci sarà - ci deve essere) una paternità.
    La scelta di avere figli deve sempre essere la scelta di vita di una coppia (uomo + donna = padre + madre).
    E' quindi la crisi della coppia e della famiglia (sottoprodotto del Femminismo e della guerra dei sessi) che andrebbe prima risolta e sanata.

    Una maternità che non riconosca l'altrettanto importante (e diverso) ruolo paterno (e quindi il valore dell'uomo in senso lato) non può invece che diventare - come giustamente paventi - un atto esclusivamente di egoismo femminile.


    Lorenzo

    Edited by ventiluglio - 13/9/2004, 00:41
     
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