Propaganda Rosa

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  1. Davide.4.
     
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    Apartheid alla romagnola

    A Riccione una spiaggia riservata alle donne. “Che bello, una vacanza senza uomini tra i piedi

    DANIELA COTTO
    INVIATA A RICCIONE
    Bagno 134, lungomare di Riccione, comodo lettino nella spiaggia tutta rosa: un angolo di mondo riservato alle donne. I maschi qui non sono graditi, come segnala il vistoso cartello all’ingresso. «Mi sono fiondata in questo paradiso mollando marito e figlio, una meraviglia»: Cinzia Donati, 43 anni, casalinga milanese dal look distinto, accarezza l’inseparabile Cocki. Gli uomini no, ma i cani sono tollerati. «Vede? È uno stabilimento di classe, pulito, ordinato. Perfetto per noi. Da sole si sta benissimo. Ci si rilassa, puoi leggere o sonnecchiare, pensare senza sentirti chiamare mamma seicento volte. Gli uomini non sono indispensabili». Ma in questo mondo che riserva spazi sempre più importanti alle donne è ancora necessario vivere la vacanza come trasgressione? Cinzia ti pianta addosso uno sguardo deciso: «Sì. Mio marito non mi permette neppure di andare a ballare la sera. Voglio stare per conto mio, incontrare altre donne, confrontarmi, parlare. Qui posso permettermi di non essere perfetta».

    Niente sguardi
    Nell’oasi dell’apartheid romagnola si indossa il bikini o ci si mette in topless senza dover respingere sguardi imbarazzanti. Una limata alle unghie, una spazzolata ai capelli. Lontano dal giudizio del mondo, magari con pantaloncini e magliette non intonate. «Scusa, Katia, mi spalmi la crema?». La giornata ti accarezza tra un bagno di sole, un tuffo in mare, una bibita e qualche pettegolezzo. Negli stabilimenti più tradizionali c’è Martina Colombari che gioca con il figlio, munito di secchiello e paletta. Come una mamma qualunque. «Poveretta – commenta Cristina, fisico mozzafiato e tatuaggio sul polpaccio - non può fare un passo che tutti le sono addosso. Pensa che stress. Le consiglieremo di traslocare qui».

    Arriva l’estetista. Manicure, pedicure? Che sballo. Il sole massacra con quei 37 gradi e molta umidità. Ma nulla è fastidioso nella prima spiaggia italiana per sole donne, che non è un rifugio omosessuale. Ecco il parrucchiere, nessun problema se non vuoi partecipare: stai sul tuo lettino che sembra il divano di casa tanto è comodo e ti nascondi dietro il libro. «Caro Diego – attacca Cinzia - mi puoi lisciare i capelli? E mi controlli il colore?».

    In questo moderno gineceo si discorre di tutto, di vestiti, scarpe, moda, prezzi, sesso, amori, famiglia. Momenti femminili. Altro che uomini. «Io li trovo noiosi, il loro argomento preferito è il calcio, il 4-4-2. Sai che interessante!» sbuffa Alice Ghresta, 24 anni, geometra. «Vengo qui per rilassarmi. Dovrebbero mettere un eunuco all’ingresso». Invece c’è un bagnino tutto muscoli con Ray-Ban a goccia, quelli che fanno figo. Ma a vigilare sulla privacy femminile, in quel privé che tanto incuriosisce chi non può entrare, c’è Francesca Ravaglia, 22 anni, bagnina. Con la cuoca, la dj e le animatrici compone lo staff.

    «Da noi non ci sono mosconi. In Romagna per le donne la vita è dura, i maschi non le lasciano in pace - dice - . Qui ciascuno trova il proprio spazio, si “stacca”. Nessuno controlla se hai la cellulite, non devi nasconderla con il pareo, firmato altrimenti sei out. I maschi sono severissimi nei giudizi ma non possiamo essere tutte Miss Italia».

    Miss in trasferta
    Una miss però al 134 di Riccione c’è davvero: è Marta Magnani, eletta ad Alassio Miss Muretto, paladina della lotta all’anoressia. L’idea di questo connubio tra la Riviera romagnola e quella ligure è di Francesco Di Biase, promotore dello storico concorso di bellezza, figlio di Luisella Berrino, voce di Radio Montecarlo: «La spiaggia rosa è un primo esperimento nato dalla volontà di portare la filosofia di Miss Muretto in giro per l’Italia. È un nuovo concetto di spiaggia, con servizi dedicati in esclusiva alle ragazze». Ora di pranzo. Sorpresa garantita: menù speciale «per donne». Grasse e magre. Tutto a base di gamberi, salmone, verdure abbinate a pasta, insalate con l’immancabile piadina. Roberta Brescia, 30 anni, bresciana, è lo chef.

    Dopo pranzo il riposo è quasi di rigore. Ci si rianima verso le 16. Al 134, che rimarrà aperto fino a settembre, c’è vita dal mattino alla sera. Hai ancora energie? Ecco il corso di acquagym o la palestra. Per le più pigre lezioni di portamento: proprio come nella Dolce Vita di Fellini. Ci si infila i tacchi, a partire da quelli di 8 centimetri per arrivare al tacco 12, quello delle modelle, delle veline, di chi ama camminare ancheggiando.

    Le arabe
    All’improvviso un brusio, lo staff si affretta a montare tende per proteggere una fila di lettini: arriva un gruppo di donne dal Dubai. Sono ricche, viaggiano con autista e scorta, bambini al seguito e baby sitter. Anche le musulmane, qui? Sì, la spiaggia rosa ha una zona interamente dedicate a loro. Il séparè del privè.

    «Riccione offre emozioni e shopping – spiega Luigi Tritelli, proprietario dello stabilimento - ed è sicura. Da noi le donne arabe sono tranquille, fanno il bagno velate come è nei loro costumi». La loro presenza non è gradita da tutte. «Quando noi italiane visitiamo i loro Paesi - protesta Giulia - dobbiamo adeguarci, loro vengono a imporci la legge islamica». Pazienza. Anche questo è business.

    23/6/2007


    FONTE: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...22984girata.asp
     
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