Propaganda Rosa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Davide.4.
     
    .

    User deleted


    IN CRISI IL MASCHIO ITALIANO (09/04)

    Sono passati diversi anni da quando negli anni '70 la donna lottava per la parità di diritti. E da allora il suo ruolo è radicalmente cambiato anche a letto mettendo sempre più in crisi il maschio. Le femmine non si accontentano più delle prestazioni sessuali che gli vengono proposte a letto. Ma l'uomo, anziché vivere lo scambio sessuale trovando un giusto compromesso, si ritira dal confronto quasi deluso per non essere stato in grado di rispondere alle aspettative della compagna di turno. Proprio per meglio comprendere il fenomeno si stanno portando avanti diversi studi tra cui quello della psicosessuologa dell'Università 'La Sapienza' di Roma, Chiara Simonelli. Secondo la dottoressa ''I problemi sessuali sono sempre esistiti, ma oggi, rispetto al passato se ne parla di più. E questo - spiega - solo per merito della donne che hanno deciso di non restare più in silenzio, 'ubbidire' e sopportare. La donna riesce a letto a stabilire un dialogo, a parlare il linguaggio maschile e quello femminile, a differenza del partner che non vuole invece aprirsi e che entra in crisi perché non riesce, non è abituato, o non vuole 'contrattare'. E da qui la defaillance, la crisi o la fuga (vera e propria rinuncia a priori a trovare un compromesso o un accordo sessuale). O, peggio ancora, l'accusa alla donna di essere troppo aggressiva e di aver perso la propria femminilità''.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=760



    CHE FINE HANNO FATTO I MASCHI LATINI? (28/05)

    Chi l'avrebbe detto che ai maschi piace più guardare la partita piuttosto che fare l'amore con la propria donna. Ovviamente non tutti fanno parte di questa categoria. Ma quanti di loro preferiscono anastetizzarsi davanti alla Tv anziché vivere una sessualità evoluta con la propria compagna. Sono molti i programmi televisivi che vengono considerati malsani per la vita di coppia. A rilevare questi dati è stato il Censis per il quale il 58,4% degli uomini ha problemi di sesso e il 17,8% pare addirittura non abbia proprio una vita sessuale. Più del 41% soffre di disfunzioni erettili. Ma tracciamo più dettagliatamente il profilo del giovane vergine italiano? A delinearlo è l'associazione di sessuologi ''Donne e qualità della vita''. Ha 30 anni, passa più di tre ore davanti alla televisione passando da un programma di sport ai talk show politici. Ha problemi di rapporti con l'altro sesso dovuti sesso dovuti all'insicurezza. Questo prototipo maschile, tipico italiano, è la conseguenza anche di un rapporto 'madre-figlio' morboso dove la figura materna assume troppo spesso un ruolo di tiranno. A questo maschio italiano nella maggirparte dei casi è mancato un padre-guida in grado di iniziarlo alla sessualità nel giusto modo.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=1095



    MASCHIO, PERCHÉ TI TRASCURI? (28/10)

    Sono molti i pazienti con patologie congenite o acquisite dell'apparato riproduttivo e sessuale maschile (non solo la disfunzione erettile) che per vari motivi (ignoranza, disinformazione, timidezza, scarsa confidenza) non si rivolgono all'andrologo. Molte persone, infatti, spesso mantengono segreto il proprio problema, sviluppando ansie e fobie di ogni tipo; raramente ne parlano ai medici di Medicina generale, spesso preferiscono rivolgersi direttamente ad un altro specialista, talora non competente in materia.
    "Noi andrologi ci siamo resi conto che il maschio italiano si trascura.” risponde il professor Vincenzo Mirone dell'Università di Napoli Federico II, presidente della Società Italiana di Andrologia , “Almeno otto su dieci non sanno che esiste uno specialista per l'uomo così come il ginecologo lo è per la donna. Quindi, quando hanno un problema, si rivolgono a medici che - pur molto preparati - non sono andrologi e dunque non sono specializzati nelle problematiche del maschio".
    Visite e consigli saranno limitati alle sole problematiche sessuali?
    "Assolutamente no. La Settimana è stata promossa per venire incontro al maschio italiano che ha problemi sotto le lenzuola ma anche, per chi soffre o ritiene di soffrire di tutte le altre patologie dall'infertilità, al varicocele, ecc. Quindi non solo disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio. Visite e consigli a tutto campo. Sono invitati a sottoporsi a queste visite anche coloro che non hanno problemi e che vogliono approfittare dell'occasione per mettere in atto una vera prevenzione".
    Professor Mirone, il maschio italiano sta incontrando sempre più difficoltà a letto.
    "Sì, basti pensare a quello che è accaduto nell'ultima estate. Per tante coppie italiane ma anche per tanti single, si è trattato di un'estate da dimenticare. Per adoperare una espressione ormai comune un'estate in bianco. Questa realtà è emersa dalle tantissime telefonate fatte dagli italiani ai medici, in particolare agli andrologi, e dalle confessioni che gli stessi italiani hanno fatto agli specialisti quando si sono presentati per una visita. E le confessioni hanno riguardato i fallimenti, nonostante il clima favorevole dell'estate".
    Perché è accaduto?
    "In primo luogo c'è da dire che tanta gente è andata in vacanza con il chiodo fisso di trascorrere un'estate di fuoco a letto. Ha riposto tante aspettative in incontri galanti. Al dunque, la disperata voglia di compiere una grande prestazione ha comportato un blocco. Quindi un fallimento. E quando l'uomo fallisce a letto è difficile che possa rimediare subito, perché alla prestazione successiva si porta dietro il ricordo del primo fallimento, si impegna al massimo non per trovare soddisfazione nell'atto sessuale e quindi di dare la stessa soddisfazione alla partner, ma di convincersi che si era trattato di un infortunio isolato. E arriva il bis. C'è poi un'altra motivazione: il fatto di non essere impegnati nel lavoro fa cadere un alibi. Mi spiego: durante l'anno si portare come scusante un impegno lavorativo o la stanchezza dovuta al lavoro per evitare il rapporto, rinviato ad altro momento. In vacanza non ci si può giustificare così, come pure non regge la scusa della stanchezza, da qui quasi l'obbligo di avere il rapporto e in queste condizioni il fallimento è facile".
    Ci sono state coppie che si sono provvisoriamente separate proprio per trascorrere una vacanza all'insegna del sesso.
    "E' stato un errore. Si è esasperata la voglia di prestazione eccezionale. Per di più è mancato quel rapporto confidenziale che esiste in una coppia".
    Eppure esistono farmaci che aiutano il maschio.
    "Il problema è proprio nei farmaci. Si tratta di sostanze che funzionano, che permettono una prestazione, ma che hanno bisogno di essere guidati dallo specialista. E così gli uomini che hanno preso queste sostanze senza interpellare lo specialista - non avendo la risposta tanto attesa - sono rimasti spiazzati. Non sapendo dell'esistenza dell'andrologo non hanno neppure potuto chiedere consiglio allo specialista giusto. Molti dei maschi hanno gestito e gestiscono queste pillole da soli: vagano fra il dosaggio di 25-50-100 mg di un prodotto o 2-3 mg per un altro. Improvvisano modalità di assunzione: quindi, pur avendo assunto farmaci validi hanno fallito. Potremmo dire che in certe situazioni questi farmaci, pure efficaci, si sono rivelati un boomerang". Ora gli andrologi italiani hanno messo a disposizione un numero verde 800-51.27.17 per chiunque volesse informazioni
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news2pag.asp?ID=7226



    IN CALO LA VIRILITÀ DEI MASCHI ITALIANI (02/10)

    Fumo, alcol, sedentarietà e stress stanno mettendo in crisi il maschio italiano quando si trova tra le lenzuola. La pagella è degli andrologi che fotografano gli italiani e il sesso suddividendoli per zona geografica e professione.
    Fa sesso una, al massimo due volte la settimana, registra un calo del desiderio, si trova sempre più spesso di fronte a defaillances quali disfunzioni erettile ed eiaculazione precoce. L'identikit del maschio italiano è stato tracciato per la prima volta dagli specialisti sulla base dei dati raccolti durante la Settimana di prevenzione andrologica 2001, illustrati oggi a Roma in occasione della presentazione della prossima settimana dedicata all'uomo, dal 21 al 26 ottobre.
    I dati sono stati raccolti in occasione della visita gratuita di cui 12mila italiani hanno approfittato, lo scorso anno. Per il 58,2% degli uomini visitati si trattava della 'prima volta' dall'andrologo. Ebbene, il 48,03% ha un disturbo sessuale: in particolare, disfunzione erettile per il 20% ed eiaculazione precoce per il 21,2%. Il calo del desiderio affligge il 20% dei maschi. Il record regionale di 'defaillances' spetta alla Valle d'Aosta (81,54% dei 65 uomini visitati), seguita da Trentino Alto Adige (73,17% su 41), e Basilicata (72,99 su 274). Con meno problemi a letto e dunque piu' virili, invece, Friuli Venezia Giulia (37,7% su 562 visite), Puglia (41,07% su 745) e Campania (42,81% su 1.572).
    ''Fumo e alcolici - ricorda Vincenzo Mirone, presidente della Societa' italiana di andrologia - sono i principali nemici dell'erezione. Basta una sola sigaretta per ridurre anche del 30% l'afflusso di sangue al pene nelle due, tre ore successive''. I maschi sono avvisati: le disfunzioni sessuali affliggono il 51,61% dei fumatori contro il 48,39% degli altri. Se, pero', il vizio delle bionde diminuisce, l'alcol fa sempre piu' proseliti fra gli uomini del belpaese. ''Con la conseguenza - afferma l'andrologo - che chi beve si eccita piu' facilmente, ma poi ha piu' problemi a mantenere l'erezione''.
    A compromettere le 'performance' fra le lenzuola contribuisce anche la sedentarieta'. Tra i 12mila italiani visitati dagli andrologi, due su tre confessano di non svolgere alcuna attivita' fisica. Ebbene, la meta' dei pigroni lamenta disturbi sessuali, che invece colpiscono il 44% dei maschi piu' sportivi. Infine, lo stress. ''Tutte le professioni in cui e' molto forte e causa depressione e abuso di alcolici e sigarette - spiega l'andrologo - sono a rischio 'a letto': quindi, 'defaillances' piu' frequenti fra manager e medici, in particolare i chirughi. Invece, impiegati e pensionati hanno una vita sessuale tranquilla e appagante''. Durante la Settimana di prevenzione andrologica 2001, sono stati diagnosticati in 3 uomini su 10 anche problemi urologici, come disturbi della minzione (23,4%), varicocele (4,1%) ed ernie inguinali (2,8%). Sono stati 'scoperte' anche patologie tumorali.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=3446



    DONNE PARLANO MEGLIO DEGLI UOMINI. QUESTIONE DI NEURONI (17/03)

    Le donne parlano meglio degli uomini. Questione di cervello, perche' pare che la donna attivi ''molto piu' precocemente e piu' finemente dell'uomo'' le aree neurologiche del linguaggio, fino a diventare maestra nella velocita' e nella fluidita' con cui articola le parole, piu' abile nel sceglierle, piu' padrona della grammatica e piu' sciolta nello spelling. Nessun luogo comune, dunque, ma verita' scientifica.
    Almeno secondo gli esperti del Centro di eccellenza delle malattie neurodegenerative (Cend) dell'Universita' degli studi di Milano, che sul tema ''sesso e cervello'' hanno tenuto il secondo incontro del caffe' scientifico 'pazzescaMente', ciclo di dibattiti per studenti organizzato presso il Bar Magenta di Via Carducci.
    Un fatto di cervello ma ancor prima di ormoni, ha spiegato la professoressa Adriana Maggi, docente di farmacologia e direttrice del Cend. ''Il nostro Cend. ''Il nostro gruppo di ricerca -ha riferito- sta studiando gli effetti degli estrogeni (gli ormoni sessuali femminili) sull'attivita' cerebrale, a prescindere dalla loro azione sul processo riproduttivo''. Ebbene, e' stato provato che ''quando i livelli di estrogeno sono bassi le donne hanno una maggiore capacita' di ragionamento astratto'', mentre nel periodo vicino all'ovulazione, quando l'ormone e' ai massimi livelli, le donne sono meno inclini alle speculazioni mentali ed ''eccellono invece nelle attivita' verbali''. Insomma, quando si parla di cervello la parita' tra i sessi 'vacilla' ''per differenze biologiche, biochimiche e morfologiche che stanno poi alla base di differenze culturali'', ha sottolineato Maggi. Qualche esempio? ''La diversa attivazione degli emisferi cerebrali'' ha risposto la studiosa, ricordando che ''le donne li usano entrambi qualsiasi compito o azione stiano svolgendo, mentre gli uomini li usano separatamente uno alla volta a seconda dei casi''; col risultato che ''le donne sviluppano alcune proprieta' comportamentali e cognitive mentre gli uomini ne elaborano delle altre''.
    Una su tutte, una maggiore capacita' di orientamento. ''Rispetto alla donna -ha infatti affermato Paola Negri-Cesi, fisiologa del Cend - l'uomo possiede maggiori abilita' di analisi spaziale: muovendosi riesce a costruire mentalmente la mappa dello spazio che lo circonda, quindi in genere sa sempre dove si trova e che in direzione procedere per andare da qualche parte''. In altre parole, quando guida o naviga il maschio non ricorre a punti di riferimento ma utilizza le coordinate geometriche come se fosse dotato di una specie di 'bussola cerebrale'. Una virtu' che, lo confermerebbe anche la scienza, manca del tutto alla femmina, costretta ad affannarsi nella ricerca di oggetti o luoghi gia' memorizzati per orientarsi e sperare di non perdersi.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=4291



    UOMINI VITTIME DELLA TRISTEZZA: 10 REGOLE PER COMBATTERLA (05/05)

    Vive in una citta' del Nord Italia, fa un lavoro di tipo intellettuale e non sorride da tempo. Questo l'identikit del maschio italico 'malato di tristezza', un problema comune nel nostro Paese a ben sette uomini su dieci (71%), come rivela uno studio della rivista Riza Psicosomatica, condotto su 1.028 italiani tra i 18 ed i 67 anni. Se la depressione colpisce prevalentemente le donne e puo' impedire un'esistenza normale, la tristezza miete vittime soprattutto tra gli uomini. Ben sette maschi su dieci (71%) confessano, infatti, di sentirsi tristi ogni giorno, contro solo il 29% delle donne. A 'proteggere' queste ultime, spiegano gli esperti di Riza, sarebbe l'inclinazione a trovare sfogo al proprio malcontento, ''mentre gli uomini nascondono angosce e tormenti, che cosi' si trasformano alla lunga in uno stato di tristezza perenne''. Se i 40enni sorridono poco, anche gli over 54 non se la 54 non se la passano meglio: uno su quattro (25%) dichiara di essere vittima della tristezza. I piu' fortunati? I giovani: solo il 6% dei 'tristi cronici' ha meno di 24 anni. La tristezza regna nelle regioni settentrionali (57%), mentre ha scarso peso al Sud (15%). Dallo studio emerge anche che il 47% degli intervistati abita in citta', mentre solo il 18% vive in campagna. Manager, professionisti, avvocati, ma anche studenti figurano fra i piu' a rischio: una vittima della tristezza su due svolge un lavoro di concetto, mentre solo il 17% un'attivita' prevalentemente manuale. Rassegnati, perennemente stanchi e apatici, cosi' si presentano gli uomini con il morale sotto i piedi. E scatta l'allarme: la tristezza puo' diventare cronica, trasformandosi in una vera e propria patologia. Tachicardia, ulcere e coliti, dolori muscolari, cefalee sono alcune delle conseguenze negative. Senza dimenticare gli effetti nefasti sulla sfera sessuale, con il crollo del desiderio. Fra le cause, gli esperti puntano il dito contro l'ansia da pianificazione, i colleghi sempre in cerca di aiuto ma anche un rapporto di coppia piatto ed insoddisfacente. Il 33% degli intervistati non ha dubbi: e' la paura di sbagliare le scelte importanti che condiziona in maniera negativa il proprio stato d'animo. Per una persona su cinque (20%) la causa di ogni male e' la responsabilita' sul lavoro, mentre solo per il 15% degli uomini sono le questioni di cuore a pesare. Il 10% attribuisce le cause della tristezza all'eta' che avanza, mentre per il 7% all'origine di tutto ci sono moglie e figli.
    Ma piu' che tentare di reagire, il 42% delle 'vittime' si chiude in se stesso, mentre uno su quattro (26%) ricorre a psicofarmaci. Il 13% aspetta solo che il momento negativo passi, mentre l'11% tenta di agire, magari distraendosi e uscendo di casa. Gli esperti non hanno dubbi: la tristezza non curata, o curata male, rischia di dar vita a numerose patologie. Da tosse e raffreddori, perche' si ha meno energia per combattere virus e batteri, a dolori alle ossa e crampi muscolari. Anche il cuore puo' reagire a questo stato d'animo accelerando irregolarmente il suo battito: ecco comparire tachicardie e aritmie. Se sono in crescita le cefalee, anche i problemi allo stomaco e all'intestino aumentano: la digestione si fa lenta, e spuntano anche coliti e ulcere.
    La tristezza, comunque, si puo' vincere. Ecco le dieci regole d'oro stilate dagli esperti di Riza: 1) Pensare di piu' a se stessi. Troppo altruismo fa male; 2) Sfogare di tanto in tanto la propria rabbia. Gridare fa bene; 3) Imparare a proteggere la propria privacy, per evitare di svelare ogni aspetto di se'; 4) Non essere sempre pronti a risolvere i problemi degli altri; 5) Smettere di lamentarsi; 6) Andare alla ricerca di nuovi esperienze; 7) Dare spazio alla propria creativita'; 8) Godersi il litigio con una persona cara prima di fare pace per cercare di comprendere i motivi dello scontro; 9) Tenere un diario per scoprire le azioni inutili che contribuiscono a creare malumore; 10) Infine, allontanarsi per qualche giorno dal proprio partner per trovare nuovi stimoli.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=4547



    I MASCHI NON SERVONO: NATO IN LABORATORIO TOPO SENZA PADRE (22/04)

    Per fare un topo ci vuole un topo femmina e un ricercatore giapponese. Per la prima volta, ricercatori giapponesi hanno infatti generato un topo con una “nascita vergine", per partenogenesi, vale a dire utilizzando solamente materiale genetico femminile contenuto nella cellula uovo della madre e senza alcun contributo di un animale maschio.
    I ricercatori, nel loro articolo pubblicato sulla rivista Nature, sottolineano come la partenogenesi sia stata già osservata negli insetti e nei rettili, ma non nei mammiferi da laboratorio. Nell’esperimento sono stati generati embrioni di mammiferi da una cellula uovo di cui è stata indotta la divisione come se fosse stato fertilizzato. L’embrione è morto dopo alcuni giorni di gestazione.
    La barriera da infrangere era la necessità di un processo denominato “Imprinting”. Esso assicura che una delle due copie di ogni gene in una cellula - solitamente uno del padre e uno della madre - sia “spenta”. Se ciò non accade, l'embrione smette di svilupparsi.
    Assicurandosi che determinati geni fossero disattivati, Tomohiro Kono, dell'Università dell’Agricoltura di Tokyo è stato in grado di generare un topo da un ovocita ricostruito che conteneva due sets di materiale genetico materno.
    Il topo nato (femmina, naturalmente) è diventato adulto e in grado di riprodursi. Questi risultati indicano che, normalmente, la partenogenesi non avviene perché i geni paterni controllano l’imprinting. Ciò rende obbligatorio il contributo paterno ai fini della procreazione. Ora, a quanto pare, la scienza ha reso tale contributo superfluo.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=5870



    MASCHI ITALIANI IGNORANTI A LETTO (25/01)

    Donne prime della classe: almeno secondo Vincenzo Mirone, presidente della Società italiana di andrologia. Le signore "sono molto più sicure e preparate - dichiara - e questo grazie al dialogo con le madri e al rapporto con il ginecologo. Fin da adolescenti iniziano a rivolgersi a questo specialista e la loro salute sessuale è seguita molto più di quella maschile".
    I quali maschi non si conoscono: ignorano l'erezione e i tempi dell'amore, pensano di avere il pene troppo piccolo, fanno sesso come se fosse uno sport: conta più la prestazione della sua efficacia! "Insomma, gli uomini italiani a letto sono 'ignoranti' - denuncia l'esperto - soprattutto i giovani". E a chi attribuire la responsabilità di tale stato? "Alla mancanza di cultura della sessualità, di paura e imbarazzo, che fanno sì che su 10 uomini con un disturbo, solo 1 si curi".
    Proprio per colmare questo vuoto nasce oggi ufficialmente Albes, "un'organizzazione per il benessere e la salute sessuale, forte del contribuito di associazioni di medici e pazienti, convinti che la sessualità non sia un lusso ma un diritto". Le statistiche illustrate sono sconfortanti nella loro attendibilità: un uomo impiega due anni a capire di avere un problema e a rivolgersi ad uno specialista, mentre una donna lo fa in appena due settimane. E solo la disfunzione erettile conta tre milioni di 'vittime', di cui solo 450.000 in cura. Fra gli aspetti che mettono in crisi il latin lover, "anche il fatto di non saper riconoscere un'eiaculazione precoce. Spesso, poi i giovani arrivano al matrimonio senza sapere se sono fertili, perché non hanno mai fatto uno spermio-gramma. E troppi - aggiunge - vivono un sesso 'palestrato', totalmente slegato dalla sessualità, in cui il rapporto è visto come un mero esercizio fisico".
    Tutto bene per la donna, allora? Sì, a condizione che non accentuino questa loro sicurezza "che può comportare - soprattutto da parte delle giovanissime - un eccesso di aggressività verso l'uomo". Per conciliare le esigenze di entrambi i partner, "occorre istituire dei Dipartimenti per la salute sessuale della coppia, in cui andrologo e ginecologo - conclude il medico - possano esaminare e trattare i problemi a tutto campo".
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=2404



    MATRIMONIO: MARITI STRESSATI MUOIONO PRIMA (12/02)

    Stressati dal matrimonio, dalla moglie, dalla vita quotidiana o, più in generale, dalla vita quotidiana? L'interrogativo non è di poco conto e anzi è basilare visto che attorno a esso ruota la notizia che ci giunge dagli USA.
    Diciamo allora che la "miscela esplosiva" che accorcia la vita degli uomini è quella formata da stress lavorativo e problemi di famiglia. L'università di Pittsburgh e della State University of New York-Oswego, hanno basato le proprie analisi seguendo, per circa dieci anni, 12mila uomini (di cui era nota la situazione lavorativa e gli eventuali problemi connessi) e altri 11mila sposati, e 'sotto osservazione' nella loro vita di coppia. Nessuno aveva problemi cardiovascolari all'inizio dello studio.
    A ulteriore chiarimento dello studio, i ricercatori chiariscono che l'aumento di mortalità maschile per problemi lavorativi e matrimoniali è indipendente da variabili quali l'età, il livello d'istruzione, il fumo, il consumo di alcol, la pressione diastolica e i livelli di colesterolo.
    I risultati hanno mostrato che, se all'aumento dei problemi sul lavoro si univano anche crisi matrimoniali, a rischio di separazione, aumentava sia la mortalità in generale che quella dovuta alle malattie cardiovascolari. In particolare, se c'erano almeno tre motivi di stress sul lavoro, il rischio aumentava di oltre il 25% rispetto a chi non aveva problemi e - se c'erano state ragioni che avevano portato al divorzio - il rischio vedeva in incremento del 37% rispetto agli uomini con un matrimonio stabile.
    Commenta l'articolo sul forum e iscriviti alla newsletter, riceverai ogni settimana le notizie più importanti per la tua salute.


    FONTE: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=2525
     
    Top
    .
930 replies since 30/3/2007, 20:28   33417 views
  Share  
.