Donne militari
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  • 4) No. La carriera militare è "prerogativa maschile". Gli uomini e le donne hanno "attitudini diverse".
    24.39%
    10
  • 8) Altro (specificare)
    21.95%
    9
  • 2) No. La presenza militare (femminile) "disarticola" un altro "ambito maschile".
    12.20%
    5
  • 5) Risposta 1 e 3 (insieme)
    12.20%
    5
  • 6) Risposta 2 e 4 (insieme)
    12.20%
    5
  • 1) Si. Tutti i cittadini possono accedere liberamente (senza discriminazioni sessuali) alle cariche militari.
    9.76%
    4
  • 3) Si. "Parità" significa "uguale possibilità\accesso nel fare qualcosa. Le donne hanno il diritto di far parte dei corpi militari.
    4.88%
    2
  • 7) Non so\ non risponde
    2.44%
    1
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Donne militari

Si o no?

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  1. ventiluglio
     
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    CITAZIONE (Mustela_Erminea @ 11/3/2007, 20:54)
    Se nelle forze armate USA, che sono le forze più operative del mondo, si è risposto no a tutte quelle domande arruolando centinaia di migliaia di donne e spedendone decine di migliaia al fronte, è evidente che non lo si è fatto per fare un piacere a qualche femminista idiota.
    Forse sotto c'è qualche ragione più concreta ed obiettiva.

    Le cose non stanno proprio così.

    Negli USA (come in UK) le soldatesse sono esplicitamente escluse dai ruoli cosiddetti di "close combat" (cioè in pratica di "combattimento").
    C'è stato e c'é in atto un tentativo di eliminare questi vincoli con escamotage (ridisegnando ad esempio l'architettura delle brigate di combattimento ed aggregandovi - in situazioni di basso rischio operativo - plotoni "logistici"), ma al momento tali vincoli sono ben rispettati.
    Nessuna, dico nessuna di quelle soldatesse (meno del 2% del totale) morte in Iraq è morta in azioni di combattimento.

    http://www.cmrlink.org/womenincombat.asp
    http://www.cmrlink.org/


    Ma l'esclusione femminile, anche ipotizzando una eguale prestanza ed efficienza bellica di una donna (tutta da verificare dal momento che le "soldato Jane" sono delle favole che risultano improbabili anche se raccontate dai migliori registi di Hollywood), è motivata da almeno altri due aspetti:
    - la presenza di donne in situazioni di rischio distrae e disarticola i cosiddetti "male bond" (legami maschili) che sono alla base della compattezza e saldezza morale dei reparti sottoposti allo stress di combattimento. L'istinto cavalleresco maschile (che essendo un istinto e ben poco razionalizzabile) porta inevitabilmente il soldato maschio a sacrificarsi per la soldatessa femmina, anche a detrimento del risultato operativo complessivo che si vorrebbe raggiungere.
    - la possibilità che delle soldatesse cadano nelle mani di un nemico VERAMENTE cattivo e spietato, getterebbe nel panico la pubblica opinione, con risultati devastanti. Si pensi alla cagnara mediatica originatasi in Occidente ai tempi della cattura della maestrina dell'Illinois, Jessica Lynch, finita per sbaglio fuori strada, in mano al nemico: Per liberarla sono state impegnate forze, soldi ed energie assolutamente spropositate.
    Un "esercito di Jessica Lynch" rappresenterebbe una sicura rovina per qualunque nazione.

    E' altresì vero che eserciti solo maschili sono sempre esistiti, hanno funzionato e funzionano benissimo per quello che devon fare.
    Eserciti solo femminili non sono mai esistiti, sono semplicemente improponibili perché non funzionerebbero.
    E' così difficile capire che questa asimmetria ha dei validi fondamenti antropologici e che - tecnologia o meno - è folle non tenerne in debito conto?

    Edited by ventiluglio - 13/3/2007, 10:21
     
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90 replies since 11/3/2007, 11:19   7296 views
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