Diritto allo "stupro"?

(in senso lato)

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  1. Guit
     
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    Cos'è lo stupro ?

    Nell'immaginario collettivo è un atto che include una violenza fisica. Ma non è questo quello che dice la legge. Lo stupro non solo non richiede più alcuna prova di violenza ma è stato ricollocato in buona parte nel campo della psicologia. In alcuni paesi le donne iniziano a teorizzare lo "stupro visivo", cioè lo sguardo maschile di desiderio sulla donna, come reato sessuale.

    Così i media creano allarme e tolleranza zero verso uno stupro, facendo riferimento all'orrore che la violenza fisica suscita nel senso comune, e i tribunali inizieranno ad applicare la tolleranza zero (leggi carcere a vita, in Inghilterra già possibile), a coloro che avranno esercitato una non meglio definita violenza psichica.

    Ed è ovvio quindi, che nel momento in cui si inizia a definire uno sguardo come stupro, io non risponderò dicendo: "Ho diritto di guardare", bensì: "Ho diritto di stuprare".
     
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  2. Guit
     
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    L'esposizione corporea della minigonna non è fine a se stessa.

    Per la donna quello è un atto di erotizzazione dell'uomo, che viene poi vigliaccamente negato per vestire di innocenza l'animo femminile e di perversione quello maschile.

    Se quell'atto erotico dev'essere letto come "opera d'arte", allora anche il fenomeno dell'accitazione maschile o della sua nudità, dovrebbe esserlo. Bene. Non è così che stanno le cose.

    Le modalità in cui avviene la pornografia femminile, sono umilianti e offensive nei confronti dell'uomo. Non vedo perché un sesso che si manifesta nella volontà di umiliare dovrebbe a sua volta essere tanto rispettato.




    Ogni coito è uno stupro ? Allora dobbiamo stuprare.

     
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  3. animus
     
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    La provocazione di Guit e' giusta e condivisibile.
     
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  4. Guit
     
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    GB: è stupro il sesso con una donna ubriaca.

    La protesta delle donne si basa sul fatto che nel Regno Unito solo il 6% delle accuse si trasforma in condanna, invertendo così i termini dello Stato di Diritto, sulla pretesa forzosa che la denuncia equivalga a condanna.
    Non viene in mente a nessuno il fatto che nei restanti casi la magistratura abbia verificato l'inesistenza dei presupposti di accusa e che quindi, il fatto potrebbe non essersi verificato.


    Da una recensione sul libro della Badinter:

    "... il Parlamento Europeo - espressione più alta della lobby femminista secondo la Badinter - è caduto nella trappola del "vittimismo", votando la nuova legge sulla molestie sessuali che allarga il concetto di molestia anche ad un gesto o ad uno sguardo che mette a disagio. E l'allargarsi del concetto di violenza sessuale si traduce nell'aumento dei reati attinenti a quella sfera, provocando il gonfiarsi delle statistiche sullo stupro ampiamente sfruttate per costruire l'immagine della donna vittima e dell'uomo violento...".



     
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  5. Scienziato apocrifo
     
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    CITAZIONE (Guit @ 19/10/2007, 19:50)
    Da una recensione sul libro della Badinter:

    "... il Parlamento Europeo - espressione più alta della lobby femminista secondo la Badinter - è caduto nella trappola del "vittimismo", votando la nuova legge sulla molestie sessuali che allarga il concetto di molestia anche ad un gesto o ad uno sguardo che mette a disagio. E l'allargarsi del concetto di violenza sessuale si traduce nell'aumento dei reati attinenti a quella sfera, provocando il gonfiarsi delle statistiche sullo stupro ampiamente sfruttate per costruire l'immagine della donna vittima e dell'uomo violento...".

    Oltre a questo c'è da aggiungere che nella giurisdizione italiana si è accorpato il reato di molestia*, di atti di libidine, di abuso e di violenza sessuale.... rendendo le acque ancor più torbide.

    *non è scritto nella legge ma lo è di fatto.
     
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  6. Guit
     
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    Da consigli vari per le donne:

    ...
    Dopo che hai subito violenza è molto importante che tu ti rechi prima possibile da un medico di fiducia o in ospedale affinché venga certificato il tuo stato di salute e le eventuali lesioni sia fisiche che psicologiche. Fallo anche se non presenti segni visibili di violenza, l’importante è che il medico rilevi anche il tuo stato di agitazione e paura, il reato, infatti, è punito anche se la violenza sessuale non si è compiuta ma il tuo aggressore ne aveva tutta l’intenzione ed è stato fermato per una causa esterna e non per sua volontà (es. sei riuscita a scappare o è intervenuto qualcuno). Certificati ti serviranno per ottenere un risarcimento dei danni nei tuoi confronti e per avvalorare la tua parola.
    ...




    Hanno aperto le strade dell'abuso, della falsa accusa per vendetta e del processo inquisitorio.


    E infatti. Le false accuse sono tante. Troppe.



    E quando sarà sancito il principio che la falsa accusa di violenza sessuale è essa stessa una violenza di ordine sessuale?

    Quando verrà insegnato alle donne anche solo di non abusare di questi strumenti.

    Quando? Nel momento in cui alle donne viene solo distribuito materiale di odio nei confronti degli uomni?

    Chi a livello politico si occupa di affrontare queste questioni "maschiliste"?



    Allora uomini, deve entrarvi in testa una cosa fondamentale: da oggi in poi ogni relazione con una donna, che potrebbe simulare complicità senza averne, mette a rischio per i prossimi dieci anni la vostra libertà.
    Nonsto scherzando, questa è la reale situazione. Non ve lo spiega nessuno perché al sistema fa comodo che non sappiate come stanno le cose ma oggi, se una vi va a denunciare, voi andate in carcere e sarà difficilissimo provare la vostra innocenza.
     
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  7. doctor doctor
     
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    Nel momento in cui desideri una donna e lo mostri in pubblico o a lei stessa, vieni accusato di essere un molestatore o di aver provocato un trauma nella donna. La società spinge alla propaganda di una donna sempre più indifesa e di un uomo sempre più in balia dei suoi istinti pornofili.
    I rapporti si diradano e la solitudine avanza.
     
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  8. Wang Mang
     
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    CITAZIONE
    Dopo che hai subito violenza è molto importante che tu ti rechi prima possibile da un medico di fiducia o in ospedale affinché venga certificato il tuo stato di salute e le eventuali lesioni sia fisiche che psicologiche. Fallo anche se non presenti segni visibili di violenza, l’importante è che il medico rilevi anche il tuo stato di agitazione e paura, il reato, infatti, è punito anche se la violenza sessuale non si è compiuta ma il tuo aggressore ne aveva tutta l’intenzione ed è stato fermato per una causa esterna e non per sua volontà (es. sei riuscita a scappare o è intervenuto qualcuno). Certificati ti serviranno per ottenere un risarcimento dei danni nei tuoi confronti e per avvalorare la tua parola.

    E' interessante anche notare come tutto ciò non si dovrebbe applicare ad altri reati: un tentato omicidio non sarà mai giudicato come un omicidio. Un tentativo di furto in appartamento sarà giudicato diversamente rispetto a un furto avvenuto.
     
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  9. doctor doctor
     
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    CITAZIONE (Wang Mang @ 20/10/2007, 18:59)
    CITAZIONE
    Dopo che hai subito violenza è molto importante che tu ti rechi prima possibile da un medico di fiducia o in ospedale affinché venga certificato il tuo stato di salute e le eventuali lesioni sia fisiche che psicologiche. Fallo anche se non presenti segni visibili di violenza, l’importante è che il medico rilevi anche il tuo stato di agitazione e paura, il reato, infatti, è punito anche se la violenza sessuale non si è compiuta ma il tuo aggressore ne aveva tutta l’intenzione ed è stato fermato per una causa esterna e non per sua volontà (es. sei riuscita a scappare o è intervenuto qualcuno). Certificati ti serviranno per ottenere un risarcimento dei danni nei tuoi confronti e per avvalorare la tua parola.

    E' interessante anche notare come tutto ciò non si dovrebbe applicare ad altri reati: un tentato omicidio non sarà mai giudicato come un omicidio. Un tentativo di furto in appartamento sarà giudicato diversamente rispetto a un furto avvenuto.

    Già e il peggio deve ancora arrivare. Leggete il Ddl Pollastrini!
     
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  10. Guit
     
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    Doctor doctor, puoi inserire qui se non tutto, le parti sostanziali del ddl ?
     
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  11. Guit
     
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    CITAZIONE
    Il testo del comunicato redatto dai GD di Bologna sul ddl 2169 presentato dai ministri Bindi e Pollastrini in materia di prevenzione e repressione dei delitti contro le donne.

    L'Associazione Giuristi Democratici Bologna, pur apprezzando alcune delle modifiche introdotte, esprime il proprio rammarico a fronte del fatto che il Disegno di Legge 2169 sulle "Misure di sensibilizzazione e prevenzione, nonché repressione dei delitti contro la persona nell'ambito della famiglia, per l'orientamento sessuale, l'identità di genere ed ogni altra causa di discriminazione" nel proprio impianto non soddisfi né valorizzi quanto richiesto a livello europeo ed internazionale per l'avanzamento dei Diritti delle Donne.

    L'Associazione Giuristi Democratici Bologna in particolar modo si duole del fatto che, a fronte della richiesta alle Istituzioni, avanzata mediante l'appello "Per Un Impegno Concreto, Per Una Donna Soggetto Di Diritto E Non Oggetto Di Diritti, Per L'Autoderminazione Femminile", sia rimasta inaudita la richiesta di promuovere politiche volte ad accogliere le raccomandazioni avanzate dal Comitato per l'Applicazione della CEDAW e dalle Istituzioni Europee, così come è rimasta inaudita la richiesta di preventiva concertazione, inevasa per via di un dibattito pressoché inesistente che ha visto lo scarso coinvolgimento dei centri antiviolenza e il totale disinteresse per la consultazione di associazioni di donne, giuriste, operatrici sociali che con il loro lavoro quotidiano cercano di contribuire costantemente all'autodeterminazione delle donne.

    L'Associazione Giuristi Democratici Bologna lamenta che, a fronte della necessità oggettiva di un intervento legislativo oculato volto a consentire l'effettiva ed immediata tutela delle donne vittime di reati contro la persona per motivi di genere, e ad incidere profondamente sul tessuto sociale, culturale, ed istituzionale, per eradicare le prassi discriminatorie e consentire il concreto avanzamento dei Diritti delle Donne, il Governo abbia invece scelto di convenire ad una soluzione legislativa di stampo emergenzialistico che non contempla tra le proprie priorità né un intervento organico atto ad incidere concretamente sull'ineguale distribuzione di potere nelle relazioni tra uomo e donna, né l'immediata ed efficace tutela della donna vittima di violenza, quanto più si preoccupa invece di sanzionare ulteriormente il carnefice, rieducarlo, colpire duramente l'atto femminicida in sé e non quell'ideologia dalla quale scaturisce, chiudendo l'occhio su tante altre problematiche di tipo sociale che ostacolano l'effettiva parità tra sessi, ovvero la fruizione da parte delle Donne dei Diritti Fondamentali della Persona.

    Sostengono che l'accanimento verso il carnefice, cioè l'impossibilità di difesa da parte di un accusato di sesso maschile, sia insufficiente. Cioè che si debba agire in profondità in quella cultura, ovviamente maschilista, che oggi impedisce la realizzazione della parità uomo donna. Si occupano una volta tanto di aggiungere una seppur breve descrizione del concetto di parità, in termini di: fruizione da parte delle Donne dei Diritti Fondamentali della Persona. Sottacendo colpevolmente l'informazione che la donna ha oggi più diritti civili e privilegi dell'uomo.


    CITAZIONE
    Ancora una volta, ci si è avvalsi dello strumento legislativo per decontestualizzare un problema strutturale di riconoscimento della soggettività della donna e dei suoi diritti fondamentali nei vari ambiti sociali, (alla vita, alla dignità, ad un'equa retribuzione, alla salute, alla pari considerazione in ambito familiare) per rileggerlo in un'ottica antica, patriarcale, di tutela della donna non "in quanto tale", ma in quanto moglie, madre, vittima bisognosa di tutela, col fine ultimo, malcelato, di garantire l'integrità morale e la riconciliazione dell'unità familiare, sovrapponendo in maniera confusionaria e di non facile decifrazione per l'interprete la disciplina di soggetti diversi, componendo un patchwork nel quale purtroppo si perde il senso originario che avrebbe dovuto motivare tale intervento.

    La donna secondo loro, carente di diritti, ad esempio alla salute (falso, visto che il problema di accesso a cura e prevenzione è maschile), deve imporsi culturalmente in quanto soggetto, in quanto tale e non, sulla base della cultura maschilista-patriarcale, come madre, moglie, figlia.
    La cosa originale, che nessuno rileva, è che il processo di abduzione culturale si basa proprio sulla imposizione politica della visione dell'uomo non in quanto tale, ma come soggetto carnefice, bisognoso di rieducazione, usurpatore anti-meritocratico, prevaricatore, ogetto sessuale e solo talvolta, padre che non deve impicciarsi e figlio da curare con psicofarmaci in caso di eccessiva vivacità, misurata sulla sola percezione di educatrici femmine.
    Se vogliamo quindi, il loro presupposto mai rivelato cioè, la vera essenza di questa planetaria truffa per l'annientamento dei maschi, è di un ordine infinitamente più oggettizzante e svilente di quello che il citato patriarcato avrebbe riservato alla donna, considerandola comunque soggetto utile e necessario, benefico e non carnefice.


    CITAZIONE
    In ragione di ciò L'Associazione Giuristi Democratici Bologna ritiene inderogabile dovere intervenire per evidenziare le gravi carenze del ddl 2169 e sollecitarne tanto l'eliminazione delle disposizioni che manifestamente confliggono con i principi di autodeterminazione e riconoscimento della dignità femminile, quanto l'integrazione nelle parti individuate come carenti, integrazione che dovrebbe seguire ad un dibattito che coinvolga il maggior numero di soggetti politici e sociali possibile.

    Sulla questione dignità femminile, si omette totalmente e sempre di specificare in cosa si caratterizzerebbe la dignità maschile, a fronte di una parità che privi l'uomo di ogni diritto nel suo confrontarsi con una donna. Di fronte a uno stato di cose dove sulla base di una semplice accusa si venga cacciati di casa, privati dei conti in banca e probabilmente arrestati per giungere a un processo di ordine inquisitorio, dove sarà sempre l'uomo, pregiudizialmente colpevole, a dover dimostrare la propria innocenza. Si omette completamente di informare, nel contesto, che la donna non essendo santa come si vorrebbe qui, può abusare di un sistema protettivo che non lascia alcuna protezione all'uomo. Ci sarebbe da spiegare in virtù di quale stato di cose Carlo Parlanti sta scontando nove anni di carcere con tutte le prove a suo favore. Si dovrebbe dire che lo stupro non è sempre reato conclamato, tanto meno se accertato a posteriori sulla nase della sola parola della vittima, che non è più da oggi presunta ma certa, fino a prova contraria.


    CITAZIONE
    In particolare:
    - L'Associazione Giuristi Democratici lamenta:
    a) Il disinteresse verso il contenuto della CEDAW, evadendo gli obblighi dello Stato Membro in base alla Convenzione, in particolare ostacolando la comprensione non solo dei cittadini ma anche delle Istituzioni sull'effettivo significato e sulla portata del problema della discriminazione contro le donne, in particolare per via della mancata traduzione e diffusione tra gli attori pubblici e privati dei Commenti Conclusivi del Comitato per l'Eliminazione delle Discriminazioni contro le Donne, alla quale avrebbe dovuto seguire adeguato dibattito;

    Come vedete è un discorso vago e privo delle necessarie specifiche. Discriminazione si dice, senza aggiungere che oggi la discriminazione colpisce tutti, in forme diverse, e che per reagire a quelle da loro evidenziate essi intendono aggiungerne altre, di ordine vendicativo, nei confronti degli uomini.

    Le così dette discriminazioni positive. Cioè l'asserzione che andare in carcere senza prove è un fatto positivo se accade a un maschio.


    CITAZIONE
    b) la mancata individuazione dell'oggetto, ovvero la mancata introduzione di una definizione di "discriminazione di genere" e "violenza di genere" sul modello offerto dall'art.1 CEDAW ( Raccomandazione n. 19/2005, Comitato per l'Eliminazione delle Discriminazioni contro le Donne );

    La discriminazione di genere per loro si qualifica solo quando colpisce la donna. Un crimine contro il sapere umano e l'epistemologia, ispirato a una logica di odio anti maschile e di vendetta. Logica che loro usano chiamare diritto e progresso.

    CITAZIONE
    c) il totale disinteresse della normativa in oggetto verso le donne migranti, evidenziato dalla mancata previsione dell'estensione a tutte le vittime di tratta del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, ma anche dalla mancata previsione della possibilità di accedere allo status di rifugiato per motivo di persecuzione correlato al genere (ad.esempio infibulazione), misure anche queste sollecitate dalle Raccomandazioni n. 31, 32, 35, 36 /2005 del Comitato per l'Eliminazione delle Discriminazioni contro le Donne, nonché dalla Risoluzione del Parlamento Europeo n. 73 del 10/03/05;

    Gli uomini migranti esistono. Hanno o non hanno i loro problemi? E le donne che basta accusino qualcuno di violenza, com'è già successo, per avere un permesso di soggiorno, di fronte alla disperazione cosa faranno? Manderanno innocenti in carcere, carnefici come li chiamano loro, e usufruiranno di un diritto non riservato ai connazionali di sesso maschile.

    CITAZIONE
    d) il totale disinteresse della normativa in oggetto sullo stato di salute ed accesso alla sanità delle donne, in particolar modo per quanto riguarda incentivi che garantiscano :
    - il monitoraggio sul numero di parti cesarei,
    - il monitoraggio sulla prevenzione del cancro,
    - l'assistenza delle donne anziane,
    - l'accesso alla sanità da parte delle donni migranti ed irregolari,
    - le politiche di prevenzione della trasmissione dell'AIDS

    Monitoraggio sui parti cesarei ? In che modo esso migliora sostanzialmente la qualità di vita delle donne ?
    Monitoraggio sulla prevenzione del cancro ? Ma se la sola prevenzione è da decenni rivolta solo ai tumori femminili, con zero stanziamenti verso il tumore della prostata che da solo provoca più decessi di tutti i tumori femminili messi insieme ?
    Assistenza verso le donne anziane ? Ma non è un problema di uomini e donne tutti ? Eppoi che c'entra con il ddl contro la violenza ?
    Accesso alla sanità per donne migranti ? Ma non è un problema di tutti i migranti ?
    Prevenzione trasmissione AIDS ? Ma non sono di sesso maschile la maggior parte degli infetti-malati ?


    CITAZIONE
    Aspetti, questi sopra elencati, che non possono prescindere da un testo che ambisce a prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione.

    Cioè che ambisce alla realizzazione di una società discriminante, su sentimento di odio e vendetta, dove si configurano diritti civili di serie A riservati alle donne e di serie B riservati agli uomini. Cioè la rivelazione del vero fine del femminismo che come si vede è oggi spostato dalle piazze alle istituzioni.

    CITAZIONE
    ...
    GIURISTI DEMOCRATICI BOLOGNA
    Bologna, lunedì 5 marzo 2007

    Dov'è la voce politica che riflette il nostro pensiero, quello di milioni di cittadini stanchi di questa vendetta ginocentrica, di questa cultura anti maschile pervadente ogni istituzione, media, consesso intellettuale e popolare.

     
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  12. Freethinker
     
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    CITAZIONE (Guit @ 19/10/2007, 17:23)
    Cos'è lo stupro ?

    Nell'immaginario collettivo è un atto che include una violenza fisica. Ma non è questo quello che dice la legge. Lo stupro non solo non richiede più alcuna prova di violenza ma è stato ricollocato in buona parte nel campo della psicologia. In alcuni paesi le donne iniziano a teorizzare lo "stupro visivo", cioè lo sguardo maschile di desiderio sulla donna, come reato sessuale.

    Così i media creano allarme e tolleranza zero verso uno stupro, facendo riferimento all'orrore che la violenza fisica suscita nel senso comune, e i tribunali inizieranno ad applicare la tolleranza zero (leggi carcere a vita, in Inghilterra già possibile), a coloro che avranno esercitato una non meglio definita violenza psichica.

    Ed è ovvio quindi, che nel momento in cui si inizia a definire uno sguardo come stupro, io non risponderò dicendo: "Ho diritto di guardare", bensì: "Ho diritto di stuprare".

    Sono d'accordo.
    Mi sembra che anche nei reati ci debba essere una logica. Moralmente sbagliata, una logica dell'illecito, ma pur sempre logica.
    Mi spiego meglio: se fossi un ladro, e sapessi che vengo condannato all'ergastolo sia per il tentato furto di una pizza o per l'effettivo furto di un lingotto d'oro, per logica, che cosa mi converrebbe rubare?

     
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  13. John J.
     
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    Io potrei denunciare una donna che gira (s)vestita in maniera troppo provocante , è anche quella una violenza , psicologica ma sempre violenza no?
    a "ragionare" come certe lobbies fanno ovviamente.
    Oppure potrei denunciare una donna che per strada , di fronte al mio sorriso , mi dà una brutta occhiata di disprezzo , potrei denunciarla per offesa non verbale , c'è il danno esistenziale , sono mica balle.
    A parte gli scherzi penso che in queste operazioni ci siano di mezzo oltre che la lobby delle femministe anche quella degli avvocati e degli psicologi , tutti parassiti che andrebbero spediti pala e piccone a lavorare sul serio.
     
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  14. doctor doctor
     
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    CITAZIONE
    Doctor doctor, puoi inserire qui se non tutto, le parti sostanziali del ddl ?

    Guilt, ho un pò di problemi col computer ma puoi trovarlo commentato sul sito della gesef.
     
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13 replies since 19/10/2007, 16:23   235 views
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