Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. Abigor*
     
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    Silver,sottoscrivo.
    E' tipico dei credenti intolleranti assumere certe posizioni assolutistiche senza chiedersi perché tanti uomini paghino le donne.
    Non per niente a un ateo come me non piace affatto chi deposita la "Verità"...

    Edited by Abigor* - 6/6/2004, 21:08
     
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  2. Abigor*
     
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    Predicare bene ma razzolare male:
    http://www.repubblica.it/online/esteri/pre...tolleranza.html
     
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  3. Abigor*
     
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    In proposito rivolgo una domanda ai nostri depositari della "Verità":qual è la vostra opinione sui gay?
    Pensate che siano dei poveri "malati",dei "pervertiti" o cosa?
     
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  4. Amator Veritatis
     
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    "E così Don Benzi sarebbe l'unico ad avere un atteggiamento corretto? Certo,come no... Non diciamo sciocchezze per favore e lasciamo perdere queste assolute, INOPPORTUNE e IPOCRITE certezze".
    Io la mia certezza l'ho detta. Dì anche la tua per esteso, Silver, così poi ci confrontiamo, per capire chi è veramente ipocrita...

    "E' tipico dei credenti intolleranti assumere certe posizioni assolutistiche senza chiedersi perché tanti uomini paghino le donne. Non per niente a un ateo come me non piace affatto chi deposita la 'Verità'... "
    Abigor, il prete e il Padre della Chiesa che ho nominato sono citati anche da degli atei che condividono la mia stessa opinione: la prostituzione non è certo una questione di fede... Ad ogni modo mi fa piacere essere qualificato come un "credente", quale che sia il giudizio che si può dare a questo termine al giorno d'oggi (il fatto poi che io sia un "amante della verità" non significa che ne sia il depositario...).
    A proposito... io non solo mi sono già chiesto perché tanti uomini pagano le donne, ma ho anche già dato la risposta nel mio messaggio precedente...

    "Predicare bene ma razzolare male"
    Aggiungo: "e punire bene".

    " In proposito rivolgo una domanda ai nostri depositari della 'Verità': qual è la vostra opinione sui gay? Pensate che siano dei poveri 'malati', dei 'pervertiti' o cosa?"
    Precisamente: "malati", "pervertiti"... come vuoi tu. Un sano DISPREZZO per chi distrugge la propria dignità (che è qualcosa di ben diverso da quel concetto moralistico che va oggi per la maggiore) in simili perversioni. Lo stesso disprezzo per quelle donne che pensano coscienziosamente di racimolare denaro e fare fortuna tramite le proprie prestazioni sessuali.
     
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  5. tyrtix
     
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    RACIMOLARE DANARO?? sai che una pornostar può guadagnare in un anno ciò che tu forse non vedrai mai per intero nella tua vita?
    Ma non stiamo parlando della speculazione del sesso qua, più che altro ci chiediamo che senso ha punire chi ne fa uso...che tu abbia idee che chi non è credente come te giudica del tutto intolleranti mi pare ovvio, ma la tua fede è affar tuo; la QM è affar nostro, e del male-bashing fa parte anche il fatto di punire chi paga per avere una prestazione sessuale. Ora io ti chiedo: gli uomini che fanno lap-dance o spogliarelli, pk non sono puniti nello stesso modo? ma soprattutto, pk non punire nello stesso modo le donne che pagano per avere prestazioni sessuali?
    Pk si punisce chi si prostituisce, ma chi vende pornografia no?
    La discriminazione sta in questo, non nel fatto che la prostituzione sia eticamente lecita o meno.
     
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  6. silverback
     
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    Dunque...

    Riguardo alla prostituzione leggi cosa c'è scritto sul sito - "sulle femmine" e "le prostitute sono la salvezza di noi uomini" - e acquista il libro di Rino.

    Riguardo all'omosessualità, ti faccio notare che i fatti non stanno esattamente come li racconti tu. ;)

    Qualora non ne fossi al corrente, tale "malattia" esiste in natura; pertanto NON è una "malattia", né una "perversione", né "contro natura".
    E' diffusa tra molti animali, dagli insetti ai cani.
    Giorgio Celli, direttore dell'istituto di entomologia agraria dell'Università di Bologna, ha anzi dimostrato che viene ampiamente usata per tenere sotto controllo la crescita demografica.
    E che esistono meccanismi automatici che la fanno aumentare e diminuire.
    Traduco: se mancano cibo e spazio e le popolazioni devono ridursi, l'aumento dell'omosessualità,cioè di attività sessuale non riproduttiva, è un buon modo per fare calare le nascite.
    Questo succede ad esempio tra i topi.
    Per molti mammiferi l'omosessualità è anche un sistema di comunicazione sociali.
    Le mucche, per esempio, si "montano" tra loro per sincronizzare il ciclo produttivo.
    Le femmine di scimmia Rhesus per stabilire la gerarchia del gruppo.
    E qualcosa di simile succede quando due babbuini maschi si incontrano: uno dei due saluta l'altro mostrandogli il fondoschiena.
    Si tratta di un'offerta sessuale, fatta dall'individuo di rango inferiore a quello di rango superiore per ingraziarselo.
    Un comportamento tipico anche dei cani.
    Atteggiamenti a vario livello omosessuali riguardano anche insetti e molluschi.
    Tra le cimici Afrocimex, ad esempio, un maschio inocula i suoi spermatozoi in un altro maschio, che poi li userà, insieme ai suoi, per fecondare una femmina.
    La scoperta più sorprendente è però quella fatta nel 1995 da un gruppo di biologi canadesi, che hanno filmato, a 2512 m di profondità nell'oceano Atlantico, 16 minuti di amplessi "a luci rosse" tra due polpi maschi di specie diverse.

    E per quanto riguarda l'uomo?
    Dal 1980 gli psichiatri americani l'hanno cancellata dall'elenco delle "malattie mentali".
    E dal 1991 anche l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha depennata dalla lista delle "manifestazioni morbose".

    Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
    Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
    Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
    Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
    Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
    Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
    Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
    Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
    Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
    Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
    E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
    Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
    Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
    Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
    Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
    Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
    Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
    E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
    Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
    Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

    Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
    Ma i cromosomi non sono tutto.
    Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
    Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
    Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
    Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
    C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
    Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
    Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
    Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
    Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
    Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

    Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
    Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
    Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
    C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
    Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
    E' più frequente l'inverso.
    Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
    Come fanno molti transessuali.
    Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
    Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
    Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

    Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
    E della base biologica dell'orientamento sessuale.
    Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
    E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
    E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
    Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
    E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
    Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
    Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
    Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
    E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
    Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
    "Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
    E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

    In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


    Per saperne di più:

    LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
    in "Science", 253, 30 agosto 1991.

    HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
    A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
    in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.

    MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
    Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
    Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53,n.4,ottobre 1993.

    LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
    LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
    Mondadori, Milano, 1983.

    STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
    Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.

    FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
    Basic Books, 1992.

    BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
    Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993.


    Edited by silverback - 27/1/2007, 11:14
     
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  7. Abigor*
     
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    CITAZIONE (Amator Veritatis @ 7/6/2004, 11:48)
    "E così Don Benzi sarebbe l'unico ad avere un atteggiamento corretto? Certo,come no... Non diciamo sciocchezze per favore e lasciamo perdere queste assolute, INOPPORTUNE e IPOCRITE certezze".
    Io la mia certezza l'ho detta. Dì anche la tua per esteso, Silver, così poi ci confrontiamo, per capire chi è veramente ipocrita...

    "E' tipico dei credenti intolleranti assumere certe posizioni assolutistiche senza chiedersi perché tanti uomini paghino le donne. Non per niente a un ateo come me non piace affatto chi deposita la 'Verità'... "
    Abigor, il prete e il Padre della Chiesa che ho nominato sono citati anche da degli atei che condividono la mia stessa opinione: la prostituzione non è certo una questione di fede... Ad ogni modo mi fa piacere essere qualificato come un "credente", quale che sia il giudizio che si può dare a questo termine al giorno d'oggi (il fatto poi che io sia un "amante della verità" non significa che ne sia il depositario...).
    A proposito... io non solo mi sono già chiesto perché tanti uomini pagano le donne, ma ho anche già dato la risposta nel mio messaggio precedente...

    "Predicare bene ma razzolare male"
    Aggiungo: "e punire bene".

    " In proposito rivolgo una domanda ai nostri depositari della 'Verità': qual è la vostra opinione sui gay? Pensate che siano dei poveri 'malati', dei 'pervertiti' o cosa?"
    Precisamente: "malati", "pervertiti"... come vuoi tu. Un sano DISPREZZO per chi distrugge la propria dignità (che è qualcosa di ben diverso da quel concetto moralistico che va oggi per la maggiore) in simili perversioni. Lo stesso disprezzo per quelle donne che pensano coscienziosamente di racimolare denaro e fare fortuna tramite le proprie prestazioni sessuali.

    Ehm...qualora non lo sapessi una donna NON è mai gratis...

    E comunque,mi sa tanto che tu non hai capito un granché della QM...
    Mah...


    Saluti

    Edited by Abigor* - 7/6/2004, 21:47
     
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  8. Gianluca
     
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    Totale appoggio a Silverback e ad Abigor*.
    Amator Veritatis, se le "signore" non vogliono prostituirsi, o si concedono con molta più facilità quietando a "costo zero" le NECESSITA' maschili, oppure vadano a rompersi la schiena per ottenere con il lavoro quello che in una settimana guadagnano, cioè almeno l'equivalente mensile di cinque operai metalmeccanici.
    Idem veline, pornostars, conigliette, calendariette, pin ups, strip-teasers.
    Finiamola con la storia delle "poverine sfruttate".
    La stragrande maggioranza delle donne che o si prostituisce, o guadagna grazie al proprio corpo, riceve compensi da NABABBI.
    Aggiungiamo come vi sono una marea di donne che, grazie al proprio fisico, va sempre in luoghi esclusivi dove poter intavolare una relazione col ricco posizionato di turno che la "sistema" senza particolari problemi.
    Loro però si chiamano "signore".
    Come la sterminata marea di donne che, se non hai soldi o speciale posizione sociale, neanche ti calcola.
    Amator Veritatis, non è il caso di ignorare l'evidenza!!
     
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  9. Barnart
     
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    Sarebbe bello se la prostituzione non ci fosse, se non vi fosse scambio tra carne e denaro (e potere etc).
    Sarebbe bello soprattutto per gli uomini perché avrebbero gratis quello per cui invece devono pagare.

    Perché c'è? Perché esiste un divario nel desiderio (dovuto alla natura o alla cultura, lascio perdere).
    Per coprire quel divario o le donne si mettono a farlo tanto e gratis o gli uomini si rassegnano e si adeguano.

    Chi ha qualcuna deve accettare quel che passa il convento (che può anche non passare nulla senza che l'uomo possa dir niente). Chi non ha nessuna resta continente. Questa è la conclusione inevitabile che però è un po' duretta da annunciare. Infatti la continenza (benché non coincida con la castità) è una cosa durissima e don Benzi dovrebbe saperlo (se ha un po' di ormoni).

    Milioni di italiani dovrebbero stare continenti o trovarsi qualcuna, ma anche per avere qualcuna bisogna pagare, poco o tanto. Perché volevamo farci l'Alfa o il Cooper o (almeno) il Mini Minor (che però tra l'altro non aveva neanche i sedili ribaltabili - masochismo terribile...!)? Per rimorchiare (c'è bisogno di dirlo?)
    Più sei ricco, più sei in alto (potere, fama) e più hai sesso. I barboni non ne hanno.

    Certo, se diciamo che questo è falso allora il discorso si chiude.

    La prostituzione che scandalizza è solo quella da strada e solo sui clienti della strada pesa la vergogna e scattano sanzioni. Nessuno chiese sanzioni contro Onassis che si era garantito per iscritto almeno 6 prestazioni al mese (mi pare) dalla vedova Kennedy. E gli Onassis e le Jacqueline (pur in formato minore) sono milioni.
    Quanto agli sposati, a suo tempo avevano diritto al sesso. Ma quell'era è finita. Tua moglie ti può imporre la castità a vita. Ma è una cosa troppo tragica da riconoscere e allora conviene dire le bugie e fingere che non sia così. E' una verità che don Benzi non dice (e non dirà) mai.

    Non che tutte facciano così, ma tutti gli uomini si trovano sotto quella spada di Damocle, minaccia che incombe sulla loro vita sessuale (e quindi psicoemotiva e passionale) come sulle donne in età classica incombeva il potere del marito di vita e di morte (come si usa credere). Non che tutti i mariti ammazzassero la moglie, ma... ci siamo capiti.
    Don Benzi fa del male agli uomini. Li criminalizza e li condanna perché hanno gli ormoni e nessuna che lo faccia gratis. I maschi pagano per il sesso perché non lo trovano gratis e non lo trovano perché è nell'interesse delle donne farsi pagare.

    La causa della prostituzione è il divario del desiderio che mette nelle mani delle donne la possibilità di estorcere denaro per ciò che dovrebbero e che potrebbero dare gratis. Nell'insieme non lo hanno mai fatto e non lo faranno mai gratis. Quando la prostituzione passa dalla strada al grande albergo, cade ogni condanna perché diventa invisibile e molto più costosa, più elegante.

    Le donne sono le responsabili e le colpevoli della prostituzione. Il ricattato è chi paga non chi si fa pagare.
    Certo i maschi hanno una scelta: la continenza e la dipendenza (umiliante e alla fine castrante). La dipendenza è una cosa molto brutta: le donne rifiutano quella economica ed ogni altra dipendenza. E fanno bene.
    Quanto alle sanzioni si intende che debbano colpire i maschi. Come dire: "Spacciatrici fuori e tossici dentro!".
    E' che la donna è davvero priva di responsabilità, proprio come dicevano i maschilisti. Essa non risponde mai di ciò che fa. Mai. Lei è la vittima eternamente innocente.


    Rino U3
     
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  10. -Renato-
     
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    Rino sottoscrivociò che dici, ma un tempo gli sposati avevano diritto al sesso dalle mogli, ma quando volevano o sempre quando voleva la molglie ,cosa pensi?
     
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  11. Amator Veritatis
     
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    Nel passato, il "controllo sessuale" era funzione eminentemente maschile, tanto nella limitazione degli atti sessuali, ammessi solo in vista della procreazione (e quindi nel contesto famigliare, nel quale il marito deteneva l'autorità morale e decisionale), quanto nella regolamentazione degli atteggiamenti da prendersi nei confronti di tutti gli altri atti sessuali illeciti (in primis la regolamentazione della prostituzione con le cosiddette "case di tolleranza").
    Il dilagare della prostituzione e delle perversioni, oltre che l'instaurazione di un immaginario "sessualmente esplicito" nella mentalità generale, attestano molto chiaramente che questo "controllo sessuale" è venuto meno...
     
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  12. Joker
     
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    L'ultimo messaggio di Rino è semplicemente oro colato.
    DonBenzi poi, tutto questo suo interesse per le prostitute secondo
    me non è poi così "disinteressato" come vorrebbe far credere...
    Sarà pure un prete ma il testosterone dovrebbe averlo anche lui...
    mah, quel che penso è che le peggiori porcate le fanno sempre
    gli insospettabili, e qui chiudo la parentesi DonBezzi....

    CITAZIONE
    Quanto alle sanzioni si intende che debbano colpire i maschi. Come dire: "Spacciatrici fuori e tossici dentro!".


    Ciò che scrissi parecchi messaggi fa in un altro post. Come mai nelle
    questioni di droga le pene per gli spacciatori sono più alte di quelle
    dei consumatori e invece la cosa viene invertita nel mercato della
    prostituzione ??

    E poi, non è forse prostituzione tutta la moda dei calendari con le baldracche nude della televisione ? non si stanno forse "sfruttando" i desideri e gli ormoni maschili a fini di lucro, vendendo il proprio corpo in cambio di grosse cifre di denaro ?? ebbene secondo il mio parere, con l'avvento del femminismo e di tutta questa nuova (anti)cultura di massa, la prostituzione ha distrutto i confini della strada e adesso è ovunque: è prostituta la ballerina mezza nuda che fa gli stacchetti in tv, è prostituta la baldraccona-annunciatrice-televisiva che fa i calendari nuda perchè non ha altre armi (di sicuro non il cervello) per poter attirare le attenzione su di lei, se non l'arma di far leva sugli istinti maschili e guadagnarci soldi a palate.

    E poi queste invasate dicono che "il patriarcato è ancora presente, ma subdolamente si sta adattando alla nuova situazione...". Cioè che il patriarcato è un sistema flessibile, "plastico", che si adatta ad ogni era e ad ogni rivoluzione più o meno culturale. Questa è una cazzata (ragionata) per continuare a pretendere diritti e privilegi e per scansare di mezzo ogni responsabilità per le proprie azioni. Spetta allo Stato responsabilizzare le donne, non spetta a loro. Una donna quasi mai si auto-responsabilizzerà da sola. Le uniche che ne sono capaci, secondo me, son quelle con alle spalle una famiglia sana, famiglie che ormai non esistono più.

     
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  13. silverback
     
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    http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/antonello.htm

    Nei confronti di Antonello, il "mitico" don Benzi non ha mai avuto una parola di umana comprensione: mai!
    Anzi...
    Un "dettaglio" che la dice lunga su questo pericoloso personaggio.

    Edited by silverback - 11/3/2005, 13:44
     
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  14. Purusha
     
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    Cari amici,
    è evidente che la questione sulla prostituzione (e più in generale su sessualità ed erotismo) viene affontata con viscerale passionalità da tutte le voci del forum. In ognuna di esse vediamo tante ottime ragioni e dichiarazioni assolutamente condivisibili. Nonostante la coincidenza quasi totale di vedute con Amator Veritatis, non trovo ben calibrate alcune considerazioni sull'argomento, specialmente sulla posizione di cui don Benzi si fa portavoce (raffrontare la quale con quanto scritto da sant'Agostino è riduttivo e fuorviante, e rischia di deformare il reale pensiero del grande padre della Chiesa, che non è certo 'moralistico', e soprattutto che non è affatto 'sessuofobo' e 'misandrico').
    Poiché Ganesha mi ha informato di voler personalmente offrire delucidazioni in merito, vi rimando al suo prossimo intervento.

     
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  15. Barnart
     
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    CITAZIONE (-Renato- @ 9/6/2004, 15:22)
    Rino sottoscrivociò che dici, ma un tempo gli sposati avevano diritto al sesso dalle mogli, ma quando volevano o sempre quando voleva la molglie ,cosa pensi?

    A suo tempo la vita sessuale era sentita come inevitabile e necessaria e la donna sapeva - sposandosi - che molte volte avrebbe dovuto accettare il coito (cosa che cmq non comporta un gran costo) anche controvoglia. Il che non le impediva talvolta di negarsi (il famoso mal di testa). Ma vi era il sentimento universale che se non oggi domani il desiderio maschile doveva venire soddisfatto perché si riteneva (nientedimeno!) che i maschi fossero diversi dalle femmine.
    Gli uomini nella coppia sapevano di avere dei diritti a letto. Oggi non li hanno più (anche se molti credono di averli).
    Oggi sono dipendenti e ricattati e la prostituzione è una possibile via di uscita. Non importa che venga usata, importa che c'è.
    In Svezia non c'è più. Succo? O questa minestra o quella finestra.

    Altra cosa sono poi le esperienze individuali. Ci sono anche donne (io ne conosco una personalmente) che soffrono davvero perché da 10 anni il loro partner non le tocca più.

    Il numero dei casti nella coppia lo conosceremo solo tra 50 anni.
    La dipendenza e la subordinazione invece la vediamo ogni giorno.
    "Bisogna tenervi a stecchetto" mi diceva una mia amica.

    Rino U3







     
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