Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Le ragazze quando devono conquistare un amico deve sempre presentarsi mezze nude o almeno provocanti. Solo cosi riescono ad avere successo, proponendosi come una prostituta oggetto del desiderio.... La donna ormai è diventata una vera prostituta, cioè non per i soldi ma per vocazione.

    Magari fosse così, caro KonKaz (...un nick allusivo?); io sarei il primo a felicitarmene. Ma non credo proprio che tu stia cogliendo nel segno con questa affermazione.
    Ti segnalo il concetto di "amor-contabile" espresso da Barnart in un altro topic, che esprime per intero l'atteggiamento femminile in questa sfera.
    Personalmente (e l'ho detto diverse volte) sono convinto che attraverso la provocazione la donna gestisca semplicemente un potere (quasi) assoluto sulla sensibilità maschile.....la mia, sicuramente.
     
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  2. KonKaz
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 27/7/2006, 16:31)
    [Magari fosse così, caro KonKaz (...un nick allusivo?); io sarei il primo a felicitarmene. Ma non credo proprio che tu stia cogliendo nel segno con questa affermazione.
    Ti segnalo il concetto di "amor-contabile" espresso da Barnart in un altro topic, che esprime per intero l'atteggiamento femminile in questa sfera.
    Personalmente (e l'ho detto diverse volte) sono convinto che attraverso la provocazione la donna gestisca semplicemente un potere (quasi) assoluto sulla sensibilità maschile.....la mia, sicuramente.

    Quanto sto scrivendo non basta certamente per chiarire il mio punto di vista e ti chiedo scusa se puo sembrare offensivo nei tuoi confronti. Mi pare che la tua opinione sia alquanto opportunista per sopravvivere in un contesto di cultura occidentale, sicuramente non per tua scelta come d'altronde per tutti gli uomini delle ultime generazioni i quali sono stati educati ad un modo i essere e di comportarsi diverso dalla reale consapevolezza dell'identita maschile. Per essere più chiari l'uomo in questo ultimo secolo ha dovuto cambiare il modo di pensare e di giudicare il soggetto femminile, è stato costretto a considerare la donna come un soggetto simile a se stesso, colpa dei mezzi di informazione che con il loro continuo martellamento hanno convinto la donna di essere quello che non è, cioè una superdonna in grado di dominare su tutto e su tutti. Questa convinzione è supportata dalla magistratura con le sue leggi ad hoc fatte per reprimere ogni pensiero maschilita. Ecco perchè ora ti ritrovi ad aver paura della provocazione femminile considerandola come un "potere". Semplicemente perchè hai le mani legate. Tutti sanno che la donna è un essere inferiore rispetto all'uomo però tu non la puoi toccare perchè se lo fai sei accusato di violenza, non pio dargli la pacca sul sedere e neppure toccargli il seno perche ti hanno educato in questo modo e se lo fai vai in galera. Per questo motivo (correggimi se sbaglio) dici che la donna ha potere. Ricordati che sei un uomo ed oltre a tutto hai anche la forza e la determinazione che la donna non ha, puoi dominarla come vuoi, l'unico punto di forza femminile è quello di togliersi i vestiti, cioè di prostiuirsi e se ti provoca hai tutte le ragioni di possederla. E' del tutto evidente che la donna avendo solo quest'arma cerca di usarla bene e ne approfitta. Ricordati anche che l'unica protezione che ha la donna è la legge, cioè un pezzo di carta scritta, ed a far valere la legge è ovviamente un uomo (cio dimostra la differenza di potere), solo nei film vedi una donna che arresta un uomo mentre in realta non avviene mai perchè altrimenti volerebbe dalla finestra. Cerca di essere consapevole di te stesso e delle tue possibilità ed utilizza la donna provocante per quello che è mentra mostra rispetto alle donna che usa il cervello e non le tette per conquistarti.
     
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  3. seiper1
     
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    CITAZIONE
    Quanto sto scrivendo non basta certamente per chiarire il mio punto di vista e ti chiedo scusa se puo sembrare offensivo nei tuoi confronti.

    (KonKaz)

    ...figurati, non colgo nessuna offesa.

    CITAZIONE
    Ecco perchè ora ti ritrovi ad aver paura della provocazione femminile considerandola come un "potere".

    Non ne ho paura, fa nascere in me il desiderio (è diverso) e questo fatto gli attribuisce, indubbiamente, un grande "potere".

    CITAZIONE
    Per questo motivo (correggimi se sbaglio) dici che la donna ha potere

    ...su di me sicuramente.

    CITAZIONE
    Per essere più chiari l'uomo in questo ultimo secolo ha dovuto cambiare il modo di pensare e di giudicare il soggetto femminile, è stato costretto a considerare la donna come un soggetto simile a se stesso

    questo non mi sembra un male.

    CITAZIONE
    colpa dei mezzi di informazione che con il loro continuo martellamento hanno convinto la donna di essere quello che non è, cioè una superdonna in grado di dominare su tutto e su tutti.

    questo mi sembra un male.

    CITAZIONE
    Ricordati che sei un uomo ed oltre a tutto hai anche la forza e la determinazione che la donna non ha, puoi dominarla come vuoi,

    Ti ringrazio dell'incoraggiamento ma credo che i tempi dell'assoggettamento violento siano, fortunatamente, passati.

    CITAZIONE
    Ricordati anche che l'unica protezione che ha la donna è la legge, cioè un pezzo di carta scritta, ed a far valere la legge è ovviamente un uomo (cio dimostra la differenza di potere)

    Non direi. Secondo me dimostra, invece, il crescente potere femminile che si è esteso, con una potentissima lobby trasversale, nella sfera legislativa e politica.

    CITAZIONE
    utilizza la donna provocante per quello che è mentra mostra rispetto alle donna che usa il cervello e non le tette per conquistarti.

    Con le prime faccio esattamente questo; le seconde non le ho mai incontrate.

    Comunque grazie per lo scambio di idee.
     
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  4. *STRIDER*
     
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    Riguardo a questa dannata questione della prostituzione, ritengo che anche l'impostazione stessa della società aumenti "artificialmente" il già preesistente potere sessuale che la natura ha dato alle femmine; e che cmq è limitato al periodo della gioventù e soprattutto a quelle belle.
    Perchè è ovvio che una ragazza brutta o grassa, o una 60-70/enne piena di cellulite non ha alcun potere sugli uomini.
    Es.(l'ho già scritto ma lo ripeto): COME E' POSSIBILE CHE UNA PRESUNTA SOCIETA' MASCHILISTA - QUALE SAREBBE LA NOSTRA - INVENTI DEI LOCALI DOVE GLI STESSI UOMINI SONO COSTRETTI A PAGARE PER PARLARE CON UNA FEMMINA O PER TOCCARLE TETTE E CULO DURANTE UN PRIVE' ?
    Converrete con me sul fatto che c'è qualcosa che non quadra.
    Spesso penso che i primi misandrici siano gli stessi uomini o, perlomeno una parte di essi, quelli di potere in primis.
    (Ovvero coloro che ce lo mettono nel didietro dalla mattina alla sera)


    CITAZIONE (seiper1 @ 28/7/2006, 11:39)
    Con le prime faccio esattamente questo; le seconde non le ho mai incontrate.

    Nemmeno io ho mai incontrato le seconde.
    Sarà perchè ho solo 26 anni? Ci credo poco, anzi niente.
     
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  5. COSMOS1
     
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    QUOTE (silverback @ 27/7/2006, 01:52)
    A proposito di "schiave del sesso":
    http://www.relazionisociali.ch/index.htm

    non mi sembra granchè...

    http://www.cercoamicivip.com/homepage.php

    è sicuramente meglio... ;)
     
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  6. seiper1
     
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    CITAZIONE (Alexandros Basileus @ 7/7/2006, 16:35)

    Non a caso la questione della "disparità ormonale" è un punto del pensiero di Rino (e di tutti quegli altri che in questo Forum la sostengono) che lascia basito anche me.

    ........una cosa è dire che le donne sono diventate "frigide" e "asessuate" a causa di uno sviluppo teratologico della cultura occidentale, un'altra è invece affermare che esse sono tali per natura e che nessuna donna abbia impulsi sessuali o che ogni donna faccia sesso solo per ottenere dell'altro e non per il piacere di farlo;

    [/QUOTE]

    Solo oggi, dopo il ritorno dalle vacanze e nonostante alcuni miei post intelocutori su questo stesso argomento, ho avuto modo di leggere con attenzione le numerose pagine che, nel frattempo, erano state scritte al riguardo, riscontrando notevoli divergenze.
    L’argomento trattato, sempre secondo il mio personale modo di vedere (perché altri non pensino che io voglia dettare linee-guida sull'argomento), assumono una particolare centralità nella concezione e nel senso della QM. Per questo le recupero e le rilancio.

    Il mio punto di vista.
    Senza stare a scomodare complesse teorie antropologiche o endocrinologiche, il riconoscimento di una fondamentale diversità di atteggiamento nella sfera sessuale da parte dei due generi è intuitivamente desumibile (oltre cha dall’esperienza personale, soggettiva e, quindi, inattendibile su scala) da diversi fenomeni socio-culturali che già sono stati ricordati.
    Il ricorso alla prostituzione da parte maschile, in ogni epoca storica ed in ogni luogo conosciuto, e, nell’attualità, il ricorso alla pornografia come rappresentazione succedanea di piaceri erotici difficilmente raggiungibili, che riguarda come sappiamo un pubblico quasi esclusivamente maschile.
    Alla luce della più elementare etologia del comportamento umano, il fatto che non esistano analoghi fenomeni in chiave femminile (o, quanto meno, che abbiano proporzioni infinitamente più ridotte rispetto al corrispettivo maschile) già ci dice che esiste una profondissima diversità nella percezione e nel modo di vivere la sessualità tra uomo e donna. Di che tipo di diversità si tratti, è un argomento che meriterebbe un approfondimento specifico finalizzato a recuperare e restituire dignità alle esigenze sessuali maschili.
    Ma ci dice molto di più: indipendentemente da ogni altra considerazione su questi fenomeni, tanto la prostituzione quanto la pornografia si fondano su un dato che mi sembra difficilmente contestabile – l’insoddisfazione sessuale degli uomini che vi fanno e vi hanno fatto ricorso.
    O, se si preferisce, la ricerca di gratificazioni sessuali (specificamente al maschile) non corrisposte da un’analoga aspettativa femminile.
    Non si comprenderebbero, infatti, i motivi per i quali tanti uomini si rivolgerebbero a metodi “surrogati” laddove vi fosse un’effettiva possibilità di trovare soddisfazione in ambiti ordinari.
    Oltre a questo, ci dice che il valore maschile nella sfera della sessualità è di gran lunga inferiore a quello femminile; una disparità di valore erotico sul quale, da sempre, si fonda l’esercizio di un potere femminile finalizzato ad “amministrare” il rapporto con gli uomini attraverso un’oculata gestione delle “concessioni” e dei “rifiuti” da una posizione di forza, con conseguenti ben note strumentalizzazioni.
    Non potrebbe esistere una posizione di forza femminile in questa sfera se la dipendenza dal corpo femminile degli uomini (fortunatamente, non dalla loro anima che, altrimenti, saremmo veramente perduti) fosse equilibrata da un’analoga (di pari intensità) dipendenza dal corpo maschile delle donne.

    A partire da queste considerazioni, appena accennate sinteticamente per brevità, si fondano alcuni dei fenomeni etico – morali e giuridici che chiamiamo “questione maschile”, in quanto è fondamentalmente nella sfera del privato che si è svolta e si svolge l’espropriazione della dignità maschile, la sua colpevolizzazione, il suo pestaggio morale e la sua svalutazione, le cui conseguenze sul piano sociale sono interamente riassunte in una serie di istituti giuridici quali il diritto di famiglia e la disciplina della vita sessuale (molestie e violenza) sulle cui aberrazioni molto si è scritto su questo forum (ma ancora di più si dovrà scrivere).
    Pertanto, immaginare che vi sia una simmetria tra desiderio sessuale maschile e femminile, senza individuare quelle diversità che definiscono innanzitutto una diversità di “potere” sessuale, significa, a mio giudizio, tagliare alla radice gli stessi elementi portanti della QM e ridurla a sterile reazione corporativa di fronte all’irruzione femminile nel sociale. Questo è il mio pensiero.
     
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  7. *ammi*
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 27/7/2006, 16:31)
    Ti segnalo il concetto di "amor-contabile" espresso da Barnart in un altro topic, che esprime per intero l'atteggiamento femminile in questa sfera.

    Il nome e' evocativo.
    Dove posso trovare la discussione in cui se ne parla?
    Grazie.
     
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  8. Purusha
     
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    Seiper,
    attenzione! Io e AB non abbiamo affatto dichiarato che le sessualità e l'approccio all'eros non si declini diversamente nei due sessi.
    Se poi vogliamo concentrare l'intera questione sul riscontro empirico di ciascuno di noi, mi pare chiaro - ferma restando la sincerità delle rispettive testimonianze - quanto questo riesca differenziato.
    Questo è ciò che si voleva dire, nulla di più. Personalmente riconosco veritieri ambedue i generi di esperienze riportati: il vostro, e il mio, cui in generale non è fortunatamente mancato un regime erotico oggettivamente soddisfacente (pur nelle inevitabili congiunture di 'magra').
     
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  9. Alexandros Basileus
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 1/8/2006, 12:47)
    Pertanto, immaginare che vi sia una simmetria tra desiderio sessuale maschile e femminile, senza individuare quelle diversità che definiscono innanzitutto una diversità di “potere” sessuale, significa, a mio giudizio, tagliare alla radice gli stessi elementi portanti della QM e ridurla a sterile reazione corporativa di fronte all’irruzione femminile nel sociale. Questo è il mio pensiero.

    Carissimo Seiper1,

    grazie per il tuo intervento chiarificatore.

    Mi dispiace solo non potermi soffermare, come invece si dovrebbe, perché sono troppo impegnato col thread su Maria di Nazareth (che ci sta regalando veramente dei risultati encomiabili e insperati) e non possiedo ancora il dono dell'ubiquità o della bilocazione (scherzo)!...

    Di conseguenza ti rispondo brevemente, sperando di poter tornare sull'argomento in modo più dettagliato in un futuro più o meno prossimo.

    Molto sinteticamente dunque, replico che rispetto il tuo pensiero e che stimo il tuo modo di argomentare, ma che per parte mia:

    1. la "disparità erotica" (termine che preferisco senz'altro a "disparità ormonale") che si è venuta a creare fra i sessi nell'odierno Occidente dipende più da cause storiche e sociali (fattori di mentalità distorta e di psicologia deviata) che da motivi naturali, biologici e costitutivi (l'insistere di alcuni in questo Forum sul fatto che la prostituzione è esistita in tutte le epoche non tiene conto del fatto che spesso sotto il termine generico di "prostituzione" sono state accomunate cose molte diverse, compresa l'ierodulia!...);

    2. nonostante ciò, è ancora possibile trovare delle ragazze che siano attratte dall'eros semplicemente per il gusto dell'eros e che godano nell'essere penetrate e possedute da un Fallo, solo per il piacere sessuale che ne deriva e per nessun altro secondo fine (matrimonio, denaro, potere, ricatto, etc.) (io ne ho incontrate e dunque sarei un ipocrita se non lo confessassi; vero è comunque che si è trattato di ragazze con cui avevo preso un impegno serio di "convivenza" - non posso scendere più nel dettaglio perché non mi va di parlare della mia vita privata - per un periodo di tempo più o meno lungo e non di incontri estemporanei, perché a me non piacciono affatto le scopate estemporanee con ragazze che conosco poco o non conosco per nulla. Attenzione però: che le scopate estemporanee non piacciano a me non significa affatto che io condanni quelli che fottono a destra e a manca: a mio parere nel sesso ciascuno deve regolarsi come meglio crede, purché non turbi l'ordine sociale e non si macchi di qualche crimine o delitto);

    3. per me il sesso può essere un aspetto importante della QM, ma non ne costituisce certo l'aspetto centrale, altrimenti per uno come me (che non ha mai avuto problemi di sorta con le ragazze e che è soddisfatto della vita sessuale che ha condotto) la QM non dovrebbe affatto esistere e io non dovrei affatto sentirla come problema-cardine della mia vita: e invece non è così, segno che avere una vita sessuale soddisfacente con le donne non basta a dare la felicità ad un uomo e che la QM non si esaurisce nella relazionalità uomo/donna o nel numero di scopate che uno riesce a farsi nella sua vita.

    Spero di poter tornare sull'argomento in maniera più esaustiva in futuro.

    Con stima

    Alexandros

     
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  10. seiper1
     
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    Tuttavia, (questo il senso del mio intervento) restituendo l'intera questione alla soggettività individuale si minano alle basi alcuni elementi portanti della QM.
    Intendiamoci, caro Purusha, si tratterebbe di stabilire parametri di valutazione della soddisfazione sessuale che, ovviamente, non possono essere dati per oggettivi (per quanto il suo rovescio, i parametri della sicura insoddisfazione, sono facilmente dati).
    Quello che, però, in un 3d che tratta della prostituzione si può definitivamente affermare è che il meretricio "poggia" i suoi piedi e si sostiene su una diversità di genere decisiva e su una impari distribuzione del "potere" in quest'ambito.
    Tutto questo è indipendente dalle esperienze personali in quanto si presenta come fenomeno sociale ed in questa chiave andrebbe letto, con tutte le relative implicazioni di ordine etico - morale e giuridico.
    In caso contrario, secondo il tuo approccio e quello di Alexandrus, parte della QM si riduce a "questione psicologica" individuale priva di alcuna sostanza sociale.

    Mi riservo anch'io di tornare sull'argomento che considero, invece, essenziale nella mia visione della QM e, per il momento, ringrazio tanto te quanto Purusha delle risposte che, tuttavia, meritano, a mio giudizio, ulteriori approfondimenti chiarificatori.
     
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  11. Alexandros Basileus
     
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    CITAZIONE (seiper1 @ 1/8/2006, 13:31)
    In caso contrario, secondo il tuo approccio e quello di Alexandrus, parte della QM si riduce a "questione psicologica" individuale priva di alcuna sostanza sociale.

    Non era quello che volevo dire.

    Mi sembra però che tu abbia compreso che nell'ambito della soddisfazione sessuale i parametri non possono essere affatto oggettivi, ma, per forza di cose, soggettivi (io, ad esempio, non ho avuto tutti questi rapporti sessuali, eppure mi ritengo soddisfatto della mia vita sessuale perché ho raggiunto gli scopi - o le scopate, fate voi - che mi ero proposto di raggiungere; un altro uomo invece potrebbe anche essersi fottuto tremila donne di tutte le diverse razze e sottorazze del pianeta, eppure non essere ancora soddisfatto e continuare a lamentarsi).

    Quello che invece volevo dire è che avere una vita sessuale soddisfacente non costituisce la fine (e il fine) della QM: io ritengo (secondo parametri soggettivi) di avere avuto una vita sessuale soddisfacente, eppure sto qui a lottare per la QM; segno che non è bastato il sesso per far quietare la mia rabbia e la mia insoddisfazione (non c'è detto più ipocrita di quello che un tempo affermava "Giovani, fate l'amore così non farete la guerra!"...).

    Sul "potere sessuale" che le donne avrebbero in genere sugli uomini (ma non su tutti gli uomini; ad esempio su di me non ce l'hanno e non l'hanno mai avuto: mi piace fare sesso, ma io non ho mai sbavato per nessuna donna e sono stato solo con quelle con le quali, fin dal primo momento, l'attrazione è stata reciproca e bidirezionale) sono poi perfettamente d'accordo con te: è una "piaga sociale" (con conseguenze enormi dal punto di vista psicologico ed economico) e vi va posto rimedio.

    Il problema è: come?


    Alexandros






     
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  12. Purusha
     
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    Carissimo Seiper,
    il succo della posizione sostenuta dal sottoscritto e da AB non poggia affatto sulla soggettività delle esperienze, e noi per primi riconosciamo l'estensione macroscopica del fenomeno che vede qualche milione di italiani rivolgersi al mercato della prostituzione nell'illusione di trovare adeguata soddisfazione alle proprie, sacrosante esigenze sessuali.
    Per noi è invece il paradigma della disparità ormonale a non riuscire del tutto convincente, anche perché crediamo che il fattore biologico e fisiologico non sia determinante, e che i meccanismi di ordine psicologico e culturale rivestano nella genesi e nello sviluppo del fenomeno una funzione assai più decisiva. Questo è tutto.

    Con stima,

    Purusha
     
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  13. *STRIDER*
     
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    Purusha, Alexandros, resta sempre un dato di fatto: SE GLI UOMINI PAGANO DA MILLENNI UN MOTIVO C'E'.



    CITAZIONE (Purusha @ 1/8/2006, 13:53)
    Per noi è invece il paradigma della disparità ormonale a non riuscire del tutto convincente, anche perché crediamo che il fattore biologico e fisiologico non sia determinante, e che i meccanismi di ordine psicologico e culturale rivestano nella genesi e nello sviluppo del fenomeno una funzione assai più decisiva. Questo è tutto.

    Con stima,

    Purusha

    Non sono un esperto di niente, e pure io ritengo che la questione non possa essere ricondotta solo alla "disparità ormonale" (i gay hanno gli stessi ormoni degli etero, eppure non sono attratti dalle femmine), ma di sicuro la chiave è nel DNA, non certamente in meccanismi di ordine psicologico e culturale.
    Perchè se cosi' fosse, allora avrebbero ragione le femministe, le quali sostengono da decenni che è stato il maschilismo a limitare la sessualità femminile.

    -----------------------

    P.s.: sapete quali sono le persone che fanno più sesso sul pianeta Terra? I gay maschi.
    Un motivo ci sarà.

    CITAZIONE (silverback @ 7/6/2004, 20:56)
    Allora...

    Riguardo alla prostituzione leggi cosa c'è scritto sul sito - "sulle femmine" e "le prostitute sono la salvezza di noi uomini" - e acquista il libro di Rino.

    Riguardo all'omosessualità, ti faccio notare che i fatti non stanno esattamente come li racconti tu... ;)

    Qualora non ne fossi al corrente tale "malattia" esiste in natura; pertanto NON è una "malattia", né una "perversione", né "contro natura"..
    E' diffusa tra molti animali, dagli insetti ai cani.
    Giorgio Celli, direttore dell'istituto di entomologia agraria dell'Università di Bologna, ha anzi dimostrato che viene ampiamente usata per tenere sotto controllo la crescita demografica.
    E che esistono meccanismi automatici che la fanno aumentare e diminuire.
    Traduco: se mancano cibo e spazio e le popolazioni devono ridursi, l'aumento dell'omosessualità,cioè di attività sessuale non riproduttiva, è un buon modo per fare calare le nascite.
    Questo succede ad esempio tra i topi.
    Per molti mammiferi l'omosessualità è anche un sistema di comunicazione sociali.
    Le mucche, per esempio, si "montano" tra loro per sincronizzare il ciclo produttivo.
    Le femmine di scimmia Rhesus per stabilire la gerarchia del gruppo.
    E qualcosa di simile succede quando due babbuini maschi si incontrano: uno dei due saluta l'altro mostrandogli il fondoschiena.
    Si tratta di un'offerta sessuale, fatta dall'individuo di rango inferiore a quello di rango superiore per ingraziarselo.
    Un comportamento tipico anche dei cani.
    Atteggiamenti a vario livello omosessuali riguardano anche insetti e molluschi.
    Tra le cimici Afrocimex, ad esempio, un maschio inocula i suoi spermatozoi in un altro maschio, che poi li userà, insieme ai suoi, per fecondare una femmina.
    La scoperta più sorprendente è però quella fatta nel 1995 da un gruppo di biologi canadesi, che hanno filmato, a 2512 m di profondità nell'oceano Atlantico, 16 minuti di amplessi "a luci rosse" tra due polpi maschi di specie diverse.

    E per quanto riguarda l'uomo?
    Dal 1980 gli psichiatri americani l'hanno cancellata dall'elenco delle "malattie mentali".
    E dal 1991 anche l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha depennata dalla lista delle "manifestazioni morbose".

    Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
    Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
    Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
    Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
    Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
    Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
    Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
    Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
    Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili, XY.
    Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
    E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
    Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
    Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
    Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
    Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
    Certo,nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
    Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
    E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute,di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
    Ci sono cioè dei geni,che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
    Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

    Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
    Ma i cromosomi non sono tutto.
    Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
    Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
    Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
    Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
    C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
    Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
    Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
    Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(per una femmina*..).
    Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina anche se sono attirate dagli uomini.
    Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

    Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
    Dall'azione degli ormoni dipendono infatti:la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
    Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
    C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
    Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
    E' più frequente l'inverso.
    Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
    Come fanno molti transessuali.
    Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
    Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
    Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

    Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
    E della base biologica dell'orientamento sessuale.
    Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
    E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
    E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
    Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
    E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
    Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
    Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
    Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi..
    E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
    Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
    "Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
    E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

    In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


    Per saperne di più:

    LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
    in "Science", 253, 30 agosto 1991.

    HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
    A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
    in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.

    MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
    Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
    Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53,n.4,ottobre 1993.

    LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
    LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
    Mondadori, Milano, 1983.

    STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H.,Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
    Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.

    FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
    Basic Books, 1992.

    BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
    Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993.

    --------------

    http://www.forumfree.net/?t=5806203



    Edited by *STRIDER* - 1/8/2006, 19:03
     
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  14. cama-leo
     
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    CITAZIONE (KonKaz @ 27/7/2006, 23:38)
    CITAZIONE (seiper1 @ 27/7/2006, 16:31)
    [Magari fosse così, caro KonKaz (...un nick allusivo?); io sarei il primo a felicitarmene. Ma non credo proprio che tu stia cogliendo nel segno con questa affermazione.
    Ti segnalo il concetto di "amor-contabile" espresso da Barnart in un altro topic, che esprime per intero l'atteggiamento femminile in questa sfera.
    Personalmente (e l'ho detto diverse volte) sono convinto che attraverso la provocazione la donna gestisca semplicemente un potere (quasi) assoluto sulla sensibilità maschile.....la mia, sicuramente.

    Quanto sto scrivendo non basta certamente per chiarire il mio punto di vista e ti chiedo scusa se puo sembrare offensivo nei tuoi confronti. Mi pare che la tua opinione sia alquanto opportunista per sopravvivere in un contesto di cultura occidentale, sicuramente non per tua scelta come d'altronde per tutti gli uomini delle ultime generazioni i quali sono stati educati ad un modo i essere e di comportarsi diverso dalla reale consapevolezza dell'identita maschile. Per essere più chiari l'uomo in questo ultimo secolo ha dovuto cambiare il modo di pensare e di giudicare il soggetto femminile, è stato costretto a considerare la donna come un soggetto simile a se stesso, colpa dei mezzi di informazione che con il loro continuo martellamento hanno convinto la donna di essere quello che non è, cioè una superdonna in grado di dominare su tutto e su tutti. Questa convinzione è supportata dalla magistratura con le sue leggi ad hoc fatte per reprimere ogni pensiero maschilita. Ecco perchè ora ti ritrovi ad aver paura della provocazione femminile considerandola come un "potere". Semplicemente perchè hai le mani legate. Tutti sanno che la donna è un essere inferiore rispetto all'uomo però tu non la puoi toccare perchè se lo fai sei accusato di violenza, non pio dargli la pacca sul sedere e neppure toccargli il seno perche ti hanno educato in questo modo e se lo fai vai in galera. Per questo motivo (correggimi se sbaglio) dici che la donna ha potere. Ricordati che sei un uomo ed oltre a tutto hai anche la forza e la determinazione che la donna non ha, puoi dominarla come vuoi, l'unico punto di forza femminile è quello di togliersi i vestiti, cioè di prostiuirsi e se ti provoca hai tutte le ragioni di possederla. E' del tutto evidente che la donna avendo solo quest'arma cerca di usarla bene e ne approfitta. Ricordati anche che l'unica protezione che ha la donna è la legge, cioè un pezzo di carta scritta, ed a far valere la legge è ovviamente un uomo (cio dimostra la differenza di potere), solo nei film vedi una donna che arresta un uomo mentre in realta non avviene mai perchè altrimenti volerebbe dalla finestra. Cerca di essere consapevole di te stesso e delle tue possibilità ed utilizza la donna provocante per quello che è mentra mostra rispetto alle donna che usa il cervello e non le tette per conquistarti.

    CITAZIONE
    Tutti sanno che la donna è un essere inferiore rispetto all'uomo però tu non la puoi toccare perchè se lo fai sei accusato di violenza, non pio dargli la pacca sul sedere e neppure toccargli il seno perche ti hanno educato in questo modo e se lo fai vai in galera.

    Io ancora non capisco se questo forum è finalizzato alla tutela degli uomini contro certi tipi di prevaricazione femminile o è un pretesto per tanti (non tutti! Per fortuna...) per sputare fuori il senso di superiorità, ingiusto e fasullo, dell'uomo sulla donna. La diversità è una cosa, ed io per prima la sostengo, l'inferiorità della donna, sostenuta poi con argomentazioni del genere, è ben altro paio di maniche.
    CITAZIONE
    Questa convinzione è supportata dalla magistratura con le sue leggi ad hoc fatte per reprimere ogni pensiero maschilita.

    Hai così tanta superiorità maschile da sapere che è la magistratura a fare le leggi: forse non è solo l'art. 3 della costituzione a sfuggirti...

    Certe frasi sono obbiettivamente offensive, non solo nei riguardi delle donne ma anche nei confronti degli uomini che con questi atteggiamenti vedono sminuiti i loro intenti.

    ...e poi sono convinta che quello che intendeva Seiper non si riferiva ad un riconoscimento di inferiorità, come l'hai inteso tu, ma ad un riconoscimento di debolezza maschile che troppo spesso viene strumentalizzato dalle donne.

    Perdonate lo sfogo. Uff...
     
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  15. *STRIDER*
     
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    CITAZIONE (silverback @ 8/7/2006, 10:13)
    Dunque...
    A far luce sui diversi desideri dei due sessi sono i rapporti omosessuali.
    Quelli eterosessuali rappresentano un compromesso tra i desideri di un uomo e i desideri di una donna, e tendono quindi a minimizzare le differenze tra i sessi.
    Gli omosessuali, invece, non hanno bisogno di giungere a compromessi, e la loro esperienza mette in mostra la sessualità umana in una forma più pura.
    In uno studio sugli omosessuali di San Francisco condotto prima dell'epidemia di AIDS (il primo caso ufficiale fu registrato il 5 giugno 1981), emerse che il 25% degli uomini gay aveva avuto più di mille partner sessuali; il 75% oltre 100.
    Viceversa, nessuna femmina lesbica risultò essere così promiscua, solo il 2% di esse dichiarò un centinaio di partner.
    Anche altri desideri dei gay, come quelli riguardanti la pornografia, la prostituzione e l'attrazione per partner giovani, rispecchiano o portano all'eccesso i desideri degli eterosessuali.
    (Tra l'altro, il fatto che i desideri sessuali degli uomini siano gli stessi a prescindere dal fatto che siano rivolti alle femmine o ad altri uomini confuta la tesi che si tratti di strumenti di oppressione della femmina.)
    Non è che gli uomini gay siano sessualmente "più calorosi": sono semplicemente uomini i cui desideri maschili si incontrano con altri desideri maschili anziché con desideri femminili.

    Tra gli eterosessuali, se gli uomini desiderano la varietà più delle femmine, quello che dovrebbe conseguirne può dircelo un qualunque corso di economia.
    L'accoppiamento dovrebbe essere considerato un'elargizione femminile, un "favore" che le donne possono decidere se concedere o negare.
    Fiumi di metafore parlano del rapporto sessuale con una donna come di una merce preziosa, sia che assumano il punto di vista di lei (concedersi, dargliela, sentirsi usata), sia che assumano quello dell'uomo (averla, favori sessuali, farcela).
    E le "transazioni sessuali", come i cinici di ogni genere hanno scoperto da tempo, obbediscono spesso a logiche di mercato.
    In tutte le società sono quasi esclusivamente gli uomini che corteggiano, fanno approcci, ricorrono a "filtri d'amore", fanno regali in cambio di rapporti sessuali, pagano la futura moglie (anziché ricevere la dote) e le prostitute.
    L'economia sessuale, naturalmente, dipende anche dalla desiderabilità dei singoli individui, non solo dai desideri medi dei due sessi.
    Si paga per il sesso (in denaro, impegni, favori, regali, vacanze, cene, etc.) quando il partner è più desiderabile di noi.
    Dato che le donne discriminano più degli uomini, l'uomo medio deve pagare per avere rapporti sessuali con la donna media...* (Non sempre è così ma poco ci manca*...)
    Un uomo medio può attrarre una moglie di qualità superiore a quella di una partner occasionale (presumendo che l'impegno matrimoniale sia una forma di pagamento...), mentre una donna media può attrarre un partner occasionale (che non pagherebbe niente...) di qualità superiore al marito*.

    Solo con gli uomini di qualità "più alta" sono disposte ad avere rapporti sessuali (gratis) un gran numero di femmine.

    ...
     
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