Discussione permanente: Frequentare prostitute

sul fenomeno della prostituzione

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  1. seiper1
     
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    CITAZIONE (Alexandros Basileus @ 7/7/2006, 16:35)

    Non a caso la questione della "disparità ormonale" è un punto del pensiero di Rino (e di tutti quegli altri che in questo Forum la sostengono) che lascia basito anche me.

    ........una cosa è dire che le donne sono diventate "frigide" e "asessuate" a causa di uno sviluppo teratologico della cultura occidentale, un'altra è invece affermare che esse sono tali per natura e che nessuna donna abbia impulsi sessuali o che ogni donna faccia sesso solo per ottenere dell'altro e non per il piacere di farlo;

    [/QUOTE]

    Solo oggi, dopo il ritorno dalle vacanze e nonostante alcuni miei post intelocutori su questo stesso argomento, ho avuto modo di leggere con attenzione le numerose pagine che, nel frattempo, erano state scritte al riguardo, riscontrando notevoli divergenze.
    L’argomento trattato, sempre secondo il mio personale modo di vedere (perché altri non pensino che io voglia dettare linee-guida sull'argomento), assumono una particolare centralità nella concezione e nel senso della QM. Per questo le recupero e le rilancio.

    Il mio punto di vista.
    Senza stare a scomodare complesse teorie antropologiche o endocrinologiche, il riconoscimento di una fondamentale diversità di atteggiamento nella sfera sessuale da parte dei due generi è intuitivamente desumibile (oltre cha dall’esperienza personale, soggettiva e, quindi, inattendibile su scala) da diversi fenomeni socio-culturali che già sono stati ricordati.
    Il ricorso alla prostituzione da parte maschile, in ogni epoca storica ed in ogni luogo conosciuto, e, nell’attualità, il ricorso alla pornografia come rappresentazione succedanea di piaceri erotici difficilmente raggiungibili, che riguarda come sappiamo un pubblico quasi esclusivamente maschile.
    Alla luce della più elementare etologia del comportamento umano, il fatto che non esistano analoghi fenomeni in chiave femminile (o, quanto meno, che abbiano proporzioni infinitamente più ridotte rispetto al corrispettivo maschile) già ci dice che esiste una profondissima diversità nella percezione e nel modo di vivere la sessualità tra uomo e donna. Di che tipo di diversità si tratti, è un argomento che meriterebbe un approfondimento specifico finalizzato a recuperare e restituire dignità alle esigenze sessuali maschili.
    Ma ci dice molto di più: indipendentemente da ogni altra considerazione su questi fenomeni, tanto la prostituzione quanto la pornografia si fondano su un dato che mi sembra difficilmente contestabile – l’insoddisfazione sessuale degli uomini che vi fanno e vi hanno fatto ricorso.
    O, se si preferisce, la ricerca di gratificazioni sessuali (specificamente al maschile) non corrisposte da un’analoga aspettativa femminile.
    Non si comprenderebbero, infatti, i motivi per i quali tanti uomini si rivolgerebbero a metodi “surrogati” laddove vi fosse un’effettiva possibilità di trovare soddisfazione in ambiti ordinari.
    Oltre a questo, ci dice che il valore maschile nella sfera della sessualità è di gran lunga inferiore a quello femminile; una disparità di valore erotico sul quale, da sempre, si fonda l’esercizio di un potere femminile finalizzato ad “amministrare” il rapporto con gli uomini attraverso un’oculata gestione delle “concessioni” e dei “rifiuti” da una posizione di forza, con conseguenti ben note strumentalizzazioni.
    Non potrebbe esistere una posizione di forza femminile in questa sfera se la dipendenza dal corpo femminile degli uomini (fortunatamente, non dalla loro anima che, altrimenti, saremmo veramente perduti) fosse equilibrata da un’analoga (di pari intensità) dipendenza dal corpo maschile delle donne.

    A partire da queste considerazioni, appena accennate sinteticamente per brevità, si fondano alcuni dei fenomeni etico – morali e giuridici che chiamiamo “questione maschile”, in quanto è fondamentalmente nella sfera del privato che si è svolta e si svolge l’espropriazione della dignità maschile, la sua colpevolizzazione, il suo pestaggio morale e la sua svalutazione, le cui conseguenze sul piano sociale sono interamente riassunte in una serie di istituti giuridici quali il diritto di famiglia e la disciplina della vita sessuale (molestie e violenza) sulle cui aberrazioni molto si è scritto su questo forum (ma ancora di più si dovrà scrivere).
    Pertanto, immaginare che vi sia una simmetria tra desiderio sessuale maschile e femminile, senza individuare quelle diversità che definiscono innanzitutto una diversità di “potere” sessuale, significa, a mio giudizio, tagliare alla radice gli stessi elementi portanti della QM e ridurla a sterile reazione corporativa di fronte all’irruzione femminile nel sociale. Questo è il mio pensiero.
     
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3491 replies since 7/5/2004, 09:09   84358 views
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