Gli uomini sanno empatizzare
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Gli uomini sanno empatizzare

con gli altri uomini?

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  1. Davide.4.
     
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    +Vargan+ (Inviato il: 1/11/2007, 22:22)

    CITAZIONE
    Questa è la triste verità.

    Ricordo che, quando avevo 9 anni stavo giocando a calcio con un mio amico.
    Un piccolo "spazio verde" inghiottito nel cemento.
    Quando, alcuni ragazzi di 9-10 anni con la loro bicicletta iniziarono a prendere per il culo questo mio amico.

    Gli dissi che dovevano piantarla. Ottenni come risultato... che iniziarono a prendere per il culo anche il sottoscritto.

    Non conoscevano il mio carattere.

    Alla seconda frase storta... presi uno di quei sassi belli pesanti (per un bambino di 9 anni) ed iniziai a rincorrerli.
    I tipi si spaventarono talmente tanto che scapparono tutti.

    Rimasero a farmi compagnia le loro biciclette.

    Poi venne il padre di uno di quei soggetti... meglio che mi fermo qui.

    Comunque da quel giorno il mio amico non venne preso più per il culo.
    Mentre il sottoscritto quando passava era temuto.

    Fu allora che capì come funzionava.
     
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    CITAZIONE (+Vargan+ @ 1/11/2007, 22:22)
    Le "teste di cazzo" che piacciono tanto alle femministe.

    Perchè non gli dispiace quando fanno male agli uomini, anzi, è vista come forza. Mentre un debole prende i cazzotti ed è disprezzato da maschi e da femmine. Poi quando queste violenze le subiscono loro, allora diventano tutti i maschi dei porci e degli stupratori.

    Fin qui, parole sante.

    CITAZIONE (+Vargan+ @ 1/11/2007, 22:22)
    E quelle persone umiliate andranno a rimpolpare le file dei tossici, degli alcolizzati e dei violentatori.
    Questa è la triste verità.

    Qui invece credo che drogarsi e violentare sia una responsabilità da attribuire agli autori di queste azioni. Spesso si associa la vittima di mobbing o bullismo ad una personalità definita "debole". Non sono d'accordo. Tu stesso hai ammesso di essere stato vittima di bullismo, anch'io ho subito prepotenze, moltissimi sono vittime di soprusi. Non parlo per me, ma tu mi sembri di una salute mentale che molti spacconi dovrebbero invidiarti e lo stesso vale per gli innumerevoli bullati che dimostrano intelligenza e stabilità morale. Chi subisce, infatti, non è debole, o lo è in un modo strettamente specifico. E' la società devota ai GSF che c'impone i suoi stupidi parametri per definire il debole e il forte. In realtà credo che la vittima sia spesso più forte dei prepotenti e quando non lo è e diventa a sua volta cattivo contro se stesso (droga e alcool) e contro gli altri (violenza) allora è da punire.
     
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  3. Davide.4.
     
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    L'episodio è avvenuto in una scuola tecnica di Castellaneta, in Puglia
    Il 17enne è stato arrestato, i due coetanei guariranno in quindici giorni


    Accoltella in classe due compagni
    Lo avevano insultato e deriso


    Il preside sconvolto: "Nessuno poteva immaginare tanta violenza"

    TARANTO - E' finita in tragedia una banale storia di prese in giro tra compagni di classe. Da qualche giorno due ragazzi diciassettenni dell'istituto superiore ad indirizzo industriale di Castellaneta, in provincia di Taranto, deridevano un loro coetaneo per il suo scarso rendimento scolastico. Alla fine il giovane si è vendicato accoltellandoli in aula al cambio dell'ora di lezione.

    L'aggressore è stato arrestato dai carabinieri e dovrà rispondere di duplice tentativo di omicidio. Adesso si trova rinchiuso nel centro di prima accoglienza di Taranto. I due compagni di classe, colpiti alle braccia e al volto, sono fuori pericolo e se la caveranno ciascuno in 15 giorni. Probabilmente il ragazzo dovrà rispondere però anche dell'aggravante della premeditazione. Nei giorni scorsi, in vista della rappresaglia, si era recato appositamente in un negozio di caccia e pesca per acquistare l'arma usata nell'aggressione.

    Ha avuto una reazione spropositata che non so spiegarmi. E' vero, spesso era oggetto di 'sfottò' da parte di alcuni compagni di classe, cosa deprecabile, ma nessuno poteva immaginare un gesto simile". Rocco Loreto, preside reggente dell'istituto tecnico ad indirizzo industriale 'Amaldi' di Castellaneta, è anche lui scosso dall'aggressione.

    Il ragazzo protagonista della vicenda, figlio di agricoltori, viene descritto da tutti, dai compagni di classe ai docenti sino ai carabinieri che lo hanno arrestato, come un giovane introverso. Col trascorrere delle settimane aveva però accumulato un grande disagio per via di quegli scherzi. I compagni di classe dicevano che a scuola era 'scarso', ma era una mezza verità. "A scuola - spiega Loreto - veniva in maniera altalenante, ma quando era interrogato se la cavava. Quindi il rendimento non era poi così insufficiente, e poi in quella scuola abbiamo docenti che seguono in maniera quasi spasmodica gli studenti per far superare loro anche i piccoli ostacoli".

    La dinamica esatta dei fatti è ancora da chiarire. Si sa che l'aggressione si è verificata durante il cambio dell'insegnante, verso le 13.15. Pare che le due vittime dell'aggressione stessero affacciate ad una finestra, ma forse è volato ancora una volta qualche 'sfotto' di troppo. E lui, il diciassettenne, ha tirato fuori il coltello dalla tasca ed ha cominciato a colpire. Quando gli altri studenti hanno dato l'allarme, sono arrivati di corsa i bidelli, poi gli insegnanti. Ad uno di loro lo studente ha consegnato il coltello, poi ha tentato di fuggire, forse dopo aver capito di averla fatta grossa. Lo hanno bloccato i carabinieri prima che varcasse il cancello della scuola.


    12\01\2007

    FONTE : http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/s...stellaneta.html



    Frasi estratte dall'articolo : Accoltella in classe due compagni. Lo avevano insultato e deriso



    CITAZIONE
    E' finita in tragedia una banale storia di prese in giro tra compagni di classe.

    Su quale base i giornalisti si possono permettere di "catalogare" le prese in giro come banali.

    Mi tornano alla mente alcuni episodi di violenza nei confronti di soggetti più deboli della mia scuola.

    Per chi le violenze le subisce, non devono essere "banali". Ma un incubo.

    Sicuramente il ragazzo in questione era stato provocato più volte.


    CITAZIONE
    deridevano un loro coetaneo per il suo scarso rendimento scolastico. Alla fine il giovane si è vendicato accoltellandoli in aula al cambio dell'ora di lezione.

    Si torna sempre al solito discorso.
    Chi ha provocato non conosceva o (faceva finta) di non conoscere le dinamiche della psiche maschile.


    CITAZIONE
    L'aggressore è stato arrestato dai carabinieri e dovrà rispondere di duplice tentativo di omicidio.

    Più che aggressore... la vittima esasperata.


    CITAZIONE
    Nei giorni scorsi, in vista della rappresaglia, si era recato appositamente in un negozio di caccia e pesca per acquistare l'arma usata nell'aggressione.

    Questo ragazzo viveva una situazione insostenibile in classe. In parole semplici veniva perso per il culo.

    Convivere 5 ore al giorno per 6 volte a settimana tra derisioni varie... non deve essere semplice.

    1) Se il soggetto non è dotato di un minimo di cattiveria c'è pericolo che si ammazzi.

    2) Se il soggetto in questione ha un "demone interiore" sfogherà tutta la collera repressa in un'unica azione decisiva.


    CITAZIONE
    Ha avuto una reazione spropositata che non so spiegarmi. E' vero, spesso era oggetto di 'sfottò' da parte di alcuni compagni di classe, cosa deprecabile, ma nessuno poteva immaginare un gesto simile". Rocco Loreto, preside reggente dell'istituto

    Il preside di un'istituto si reca nelle classi (se tutto va bene) una volta al mese, per quattro-cinque minuti.

    Come fa il prof. Rocco Loreto a sapere la portata degli "sfottò" ?
    Non lo sa. E' uno di quei maschi che apre bocca e ci da fiato.


    CITAZIONE
    Il ragazzo protagonista della vicenda, figlio di agricoltori, viene descritto da tutti, dai compagni di classe ai docenti sino ai carabinieri che lo hanno arrestato, come un giovane introverso. Col trascorrere delle settimane aveva però accumulato un grande disagio per via di quegli scherzi.

    E' questo che lo ha fottuto.
    L'essere introverso e il non essersi fatto valere nel momento giusto.

    CITAZIONE
    Pare che le due vittime dell'aggressione stessero affacciate ad una finestra, ma forse è volato ancora una volta qualche 'sfotto' di troppo.

    Adesso gli sfottò saranno terminati...
    Sanno di cosa è capace. Fatto una volta... via l'ansia e la paura... diventa una cosa automatica.
    Può risuccedere.

    Staranno in campana
     
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  4. +Vargan+
     
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    Francamente concordo nello sfattare il mito dello sfottò banale.

    La presa per il culo serve per screditare una persona e sottrargli valore.
    Una volta che è stato messo in chiaro che quella persona non ha valore. Arrivera successivamente l'emarginazione dal gruppo.

    A quel punto il gruppo si riunisce quasi sempre attorno a coloro che hanno dimostrato una sortà di autorità goidicandoli quindi come più forti e di conseguenza saranno tentati di ingraziarseli.

    A questo punto alle affose seguiranno le botte, poichè i soggetti in questione avranno le spalle coperte è saranno appoggiati psicologicamente. Dopo le botte dei singoli, arriveranno anche gli sfottò e le botte del gruppo.

    Decisamente banali le prese per il culo.....
     
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  5. silverback
     
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    http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_...44f02aabc.shtml
    I testimoni hanno preso il numero di targa
    In tre aggrediscono automobilista in coda sull'A12. Individuati e trovati in spiaggia
    La vittima è stata ricoverata con 35 giorni di prognosi all'ospedale San Martino di Genova

    BOLOGNA - Calci e pugni a un automobilista in autostrada. Poi via in spiaggia, a prendere il sole. Ma poi, per tre giovani, sono arrivate le denunce della polizia stradale per l'aggressione avvenuta poco prima al ventisettenne genovese. Il giovane, Fabrizio N., è stato aggredito in coda alle 11 sull'autostrada A12. Secondo quanto riferito alla polizia, si trovava a bordo della sua auto quando è iniziata una discussione con i tre giovani.

    L'AGGRESSIONE - Uno di loro è sceso ed ha aggredito il ventisettenne che si trovava ancora all'interno dell'abitacolo. Il ventisettenne è sceso ed è stato barbaramente picchiato, fino a cadere a terra privo di sensi. Alcuni testimoni hanno preso la targa della vettura degli aggressori e l'hanno data alla polizia. Mentre Fabrizio N. veniva soccorso e portato all'ospedale San Martino di Genova (dove è stato ricoverato con prognosi di 35 giorni) la polizia rintracciava la vettura dei tre che stavano prendendo il sole sulla spiaggia di Chiavari.

     
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  6. LordDrachen
     
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    CITAZIONE
    Le "teste di cazzo" che piacciono tanto alle femministe.

    Perchè non gli dispiace quando fanno male agli uomini, anzi, è vista come forza. Mentre un debole prende i cazzotti ed è disprezzato da maschi e da femmine. Poi quando queste violenze le subiscono loro, allora diventano tutti i maschi dei porci e degli stupratori.

    Vargan ti quoto col sangue.


     
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  7. silverback
     
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    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...37610girata.asp
    Aggressione razzista a Genova
    In coma un giovane albanese
    Il ragazzo aggredito si era già rivolto ai carabinieri

    Botte al diciannovenne straniero:
    «Ti odio, prima o poi ti ammazzo»
    GENOVA
    Un albanese di 19 anni è in coma nel reparto neurochirurgia dell’ospedale San Martino, dopo essere stato colpito alla testa da un italiano che aveva precedentemente denunciato ai carabinieri per «minacce razziste». Lo scrive "Il Secolo XIX" precisando che l’aggressione era avvenuta mercoledì sera, davanti alla stazione ferroviaria di Cogoleto, nella riviera genovese di ponente. Vittima e aggressore si conoscevano- scrive il quotidiano- per aver frequentato lo stesso oratorio.

    A colpire il ragazzo con un manganello telescopico è stato un venticinquenne già noto a polizia e carabinieri per reati come furto e rapina, uscito dal carcere non più di un mese fa. «Conoscevamo quel ragazzo da tempo. Frequentava il nostro stesso oratorio - racconta al "Secolo XIX" la sorella della vittima- Odia mia fratello Stefano perché albanese. E gli ha sempre reso la vita impossibile. Già una volta siamo stati costretti a denunciarlo per gli insulti razzisti e le minacce di morte». I carabinieri della stazione del paese e della compagnia di Arenzano lo hanno denunciato per lesioni gravissime.
     
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  8. ilvaccaro
     
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    Ho votato "pochissimo"...

    Tra uomini c'è troppa competizione di mezzo..... Gli uomini competono per tutto
    Denaro, potere, donne, politica, TUTTO...


    Più facile che gli uomini diventino empatici tra di loro, quando subiscono la stessa sorte e mettono da parte sia la paura del giudizio, che la vergogna dell'ammettere le proprie angosce..

    Allora si che tendono a diventare più empatici per la serie:

    "Mal comune mezzo gaudio"..

    Non a caso le varie associazioni maschili tipo "padri separati" sono sorte quando la situazione stava diventando insostenibile...

    Finché potevano tacere, tacevano che faceva pure tanto "macho"... Poi si è superata ogni umana decenza, E Allora si che gli uomini hanno cominciato a parlare, anche se siamo appena alla punta dell'iceberg...


    Più dell'attuale generazione parlerà e si lamenterà la prossima, anche per effetto
    della progressiva femminilizzazione che abbatterà il muro del silenzio..... Muro che era parte della mentalità patriarcale...... Dell'uomo che non deve chiedere mai, piangere mai, lamentarsi mai, mai mostrarsi bisognoso di una qualsiasi cosa....

    Insomma un robot che produce reddito e si cura dell'onore, della sicurezza, della dignità, della cura e benessere di moglie e figli..... Degli intaressi della patria, dello stato, della chiesa ecc ecc ecc, (In pratica degli intaressi di tutti tranne che dei propri, un'utile idiota insomma...:D :D )

    Alcuni effetti collaterali del femminismo non saranno quelli che il femminismo avrebbe voluto o sperava..... Non tutte le ciambelle riescono col buco.

    Il lamento femminile elevato a strategia per estorcere consenso dovrà ben presto fare i conti con un massiccio lamento maschile, in questo caso motivato...Lamento derivante non tanto e non solo come conseguenza di una presa di coscienza effettiva, ma soprattutto come prodotto di modelli di futilità egoismo e opportunismo veicolati dei media ed elevati a stile di vita da imitare....

    E arrivati a quel punto, tra chi si lamenterà senza ragioni e chi invece le ragioni le avrà domani ancor più di oggi..... L'unica scelta possible degli stati sarà evidente...Anche nell'interesse dell'ordine pubblico, e della tenuta di una parvenza di democrazia.



     
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    CITAZIONE (Davide.4. @ 8/11/2007, 22:47)
    L'episodio è avvenuto in una scuola tecnica di Castellaneta, in Puglia
    Il 17enne è stato arrestato, i due coetanei guariranno in quindici giorni


    Accoltella in classe due compagni
    Lo avevano insultato e deriso


    Il preside sconvolto: "Nessuno poteva immaginare tanta violenza"

    TARANTO - E' finita in tragedia una banale storia di prese in giro tra compagni di classe. Da qualche giorno due ragazzi diciassettenni dell'istituto superiore ad indirizzo industriale di Castellaneta, in provincia di Taranto, deridevano un loro coetaneo per il suo scarso rendimento scolastico. Alla fine il giovane si è vendicato accoltellandoli in aula al cambio dell'ora di lezione.

    L'aggressore è stato arrestato dai carabinieri e dovrà rispondere di duplice tentativo di omicidio. Adesso si trova rinchiuso nel centro di prima accoglienza di Taranto. I due compagni di classe, colpiti alle braccia e al volto, sono fuori pericolo e se la caveranno ciascuno in 15 giorni. Probabilmente il ragazzo dovrà rispondere però anche dell'aggravante della premeditazione. Nei giorni scorsi, in vista della rappresaglia, si era recato appositamente in un negozio di caccia e pesca per acquistare l'arma usata nell'aggressione.

    Ha avuto una reazione spropositata che non so spiegarmi. E' vero, spesso era oggetto di 'sfottò' da parte di alcuni compagni di classe, cosa deprecabile, ma nessuno poteva immaginare un gesto simile". Rocco Loreto, preside reggente dell'istituto tecnico ad indirizzo industriale 'Amaldi' di Castellaneta, è anche lui scosso dall'aggressione.

    Il ragazzo protagonista della vicenda, figlio di agricoltori, viene descritto da tutti, dai compagni di classe ai docenti sino ai carabinieri che lo hanno arrestato, come un giovane introverso. Col trascorrere delle settimane aveva però accumulato un grande disagio per via di quegli scherzi. I compagni di classe dicevano che a scuola era 'scarso', ma era una mezza verità. "A scuola - spiega Loreto - veniva in maniera altalenante, ma quando era interrogato se la cavava. Quindi il rendimento non era poi così insufficiente, e poi in quella scuola abbiamo docenti che seguono in maniera quasi spasmodica gli studenti per far superare loro anche i piccoli ostacoli".

    La dinamica esatta dei fatti è ancora da chiarire. Si sa che l'aggressione si è verificata durante il cambio dell'insegnante, verso le 13.15. Pare che le due vittime dell'aggressione stessero affacciate ad una finestra, ma forse è volato ancora una volta qualche 'sfotto' di troppo. E lui, il diciassettenne, ha tirato fuori il coltello dalla tasca ed ha cominciato a colpire. Quando gli altri studenti hanno dato l'allarme, sono arrivati di corsa i bidelli, poi gli insegnanti. Ad uno di loro lo studente ha consegnato il coltello, poi ha tentato di fuggire, forse dopo aver capito di averla fatta grossa. Lo hanno bloccato i carabinieri prima che varcasse il cancello della scuola.


    12\01\2007

    FONTE : http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/s...stellaneta.html



    Frasi estratte dall'articolo : Accoltella in classe due compagni. Lo avevano insultato e deriso



    CITAZIONE
    E' finita in tragedia una banale storia di prese in giro tra compagni di classe.

    Su quale base i giornalisti si possono permettere di "catalogare" le prese in giro come banali.

    Mi tornano alla mente alcuni episodi di violenza nei confronti di soggetti più deboli della mia scuola.

    Per chi le violenze le subisce, non devono essere "banali". Ma un incubo.

    Sicuramente il ragazzo in questione era stato provocato più volte.


    CITAZIONE
    deridevano un loro coetaneo per il suo scarso rendimento scolastico. Alla fine il giovane si è vendicato accoltellandoli in aula al cambio dell'ora di lezione.

    Si torna sempre al solito discorso.
    Chi ha provocato non conosceva o (faceva finta) di non conoscere le dinamiche della psiche maschile.


    CITAZIONE
    L'aggressore è stato arrestato dai carabinieri e dovrà rispondere di duplice tentativo di omicidio.

    Più che aggressore... la vittima esasperata.


    CITAZIONE
    Nei giorni scorsi, in vista della rappresaglia, si era recato appositamente in un negozio di caccia e pesca per acquistare l'arma usata nell'aggressione.

    Questo ragazzo viveva una situazione insostenibile in classe. In parole semplici veniva perso per il culo.

    Convivere 5 ore al giorno per 6 volte a settimana tra derisioni varie... non deve essere semplice.

    1) Se il soggetto non è dotato di un minimo di cattiveria c'è pericolo che si ammazzi.

    2) Se il soggetto in questione ha un "demone interiore" sfogherà tutta la collera repressa in un'unica azione decisiva.


    CITAZIONE
    Ha avuto una reazione spropositata che non so spiegarmi. E' vero, spesso era oggetto di 'sfottò' da parte di alcuni compagni di classe, cosa deprecabile, ma nessuno poteva immaginare un gesto simile". Rocco Loreto, preside reggente dell'istituto

    Il preside di un'istituto si reca nelle classi (se tutto va bene) una volta al mese, per quattro-cinque minuti.

    Come fa il prof. Rocco Loreto a sapere la portata degli "sfottò" ?
    Non lo sa. E' uno di quei maschi che apre bocca e ci da fiato.


    CITAZIONE
    Il ragazzo protagonista della vicenda, figlio di agricoltori, viene descritto da tutti, dai compagni di classe ai docenti sino ai carabinieri che lo hanno arrestato, come un giovane introverso. Col trascorrere delle settimane aveva però accumulato un grande disagio per via di quegli scherzi.

    E' questo che lo ha fottuto.
    L'essere introverso e il non essersi fatto valere nel momento giusto.

    CITAZIONE
    Pare che le due vittime dell'aggressione stessero affacciate ad una finestra, ma forse è volato ancora una volta qualche 'sfotto' di troppo.

    Adesso gli sfottò saranno terminati...
    Sanno di cosa è capace. Fatto una volta... via l'ansia e la paura... diventa una cosa automatica.
    Può risuccedere.

    Staranno in campana

    Interessante questo argomento, e ti dò perfettamente ragione in ogni punto. Purtroppo ho subito anche io il bullismo alle medie, 5-6 persone coalizzate contro di me ed ebbi il torto di non farmi valere subito (avevo un carattere troppo buono e mite e troppa pazienza). Va poi detto che i loro genitori sembravano non prendere troppo sul serio le loro malefatte, i professori più di sgridare e mettere note non facevano, il parroco badava a ripetermi che "con la violenza non si risolve nulla" (aveva le sue famiglie "preferite" e non; siccome la mia non era tra le sue preferite ed alcune di quelle dei miei persecutori invece lo erano, non interveniva con decisione x non baruffare con i suoi "pupilli"). Poi risposi alle provocazioni, alle parolacce ed alle botte (mandai due volte la stessa persona all'ospedale, sia pur involontariamente) ma ormai era tardi. Smisero quando gli arrivò (da parte dei miei genitori) la minaccia di una denuncia ai carabinieri (probabilmente perchè i loro genitori finalmente si svegliarono). Cmq quando si subisce x molto tempo cattiverie, si cambia, anche se poi si dimenticano (nel mio caso non del tutto) gli episodi, rimane dentro di sè una ferita, come una mina antiuomo, che, a seconda delle persone, può esplodere all'improvviso o rimarginarsi molto lentamente. Leggendo i vari post, mi rendo conto di esser stato fortunato a non aver fatto follie; poi ho notato quanta stupidità e superficialità ci sia in giro (non in questo forum, eh!) nel sminuire il tutto, in base al modo (idiota) di pensare che "i problemi esistono solo se mi riguardano; altrimenti sono sciocchezze"). Tra l'altro ho dovuto tenermi a freno dall'infierire (verbalmente) quando sono accadute alcune disgrazie a tre dei miei antichi persecutori.
    Concludo citando una frase che una volta sentii da mia zia, perchè credo che sia vera. Il senso era questo:"Ci sono buoni e cattivi; ma quando i buoni si incattiviscono, diventano peggio dei cattivi stessi".
     
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  10. silverback
     
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    http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/c...coltellato.html
    Il ragazzo di 20 anni operato d'urgenza al policlinico di Tor Vergata
    La rissa in un locale a Marino scatenata da un apprezzamento fatto a una ragazza
    Lite in discoteca alle porte di Roma
    accoltellato un giovane: è grave


    ROMA - Una violenta lite per un apprezzamento fatto a una ragazza, poi sfociata in rissa tra sette o otto giovani, tutti italiani, è all'origine del ferimento di un giovane di 20 anni, C.F., accoltellato questa mattina poco dopo le 6 in una discoteca alle porte di Roma. Il ferimento del giovane, stando ai primi rilievi della polizia che ha ascoltato diverse testimonianze, sarebbe avvenuto all'interno della discoteca Energy a Marino, un comune dei Castelli Romani. Tracce di sangue sono state trovate dalla scientifica nel locale, molto frequentato di sabato sera.

    Il ragazzo è stato raggiunto da una coltellata alla zona lombare sinistra e sono stati i suoi amici a portarlo al policlinico Tor Vergata dove è stato sottoposto a intervento chirurgico di urgenza. I medici si sono riservata la prognosi. La coltellata ha probabilmente leso un rene.


    (9 novembre 2008)

    http://questionemaschile.forumfree.net/?t=14568826
     
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  11. COSMOS1
     
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    Argento Dietro, xkè posti questi avvenimenti? xkè la lite tra uu dimostra la loro non empatia?

    credo che si tratti anzitutto di ragazzi immaturi, anche se hanno 20-30-40 aa :woot:

    ragazzi cresciuti senza un padre che abbia saputo insegnar loro il limite, il rispetto della regola...

    è il nostro strano mondo: uomini non si è ma si diventa

    x diventare un uomo c'è una condizione necessaria ma non sufficente: avere i coglioni

    poi alcuni li hanno per stare in equilibrio, altri li hanno xkè funzionano e, pian piano, diventano uomini
     
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  12. silverback
     
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    CITAZIONE (COSMOS1 @ 10/11/2008, 18:11)
    Argento Dietro, xkè posti questi avvenimenti?

    Perché, non dovrei?

    CITAZIONE
    xkè la lite tra uu dimostra la loro non empatia?

    Perché, forse la dimostra?

    COSMOS1, ma tu hai mai avuto a che fare con dei "figli di buona donna" ?


    CITAZIONE (silverback @ 8/12/2006, 19:25)
    Ogni uomo ha da raccontare una storia di quand'era ragazzo - ricordi di cameratismo - e magari un episodio di iniziazione. Può darsi che riguardino un amico, oppure il "branco", magari i tempi memorabili trascorsi insieme scorrazzando in bicicletta, giocando a pallone, andando al cinema o anche, semplicemente, "bighellonando".
    Oppure, può darsi che la sua storia non riguardi tanto gli amici quanto piuttosto un evento, un momento che oggi è intenso nella memoria come il giorno in cui accadde, anni fa.
    Queste sono le storie che agli uomini piace raccontare.

    E poi ci sono altre storie di iniziazione che gli uomini non raccontano altrettanto volentieri o non raccontano affatto, perché anche a distanza di anni il dolore emotivo legato all'esperienza continua a disturbarli profondamente come il giorno in cui l'evento accadde, quando avevano dodici o quattordici anni.
    Queste sono storie di crudeltà - di prepotenza, umiliazione, paura e tradimento - che la stragrande maggioranza delle donne non sente mai narrare e che in genere uomini e ragazzi non riescono a condividere nemmeno fra di loro.

    A partire all'incirca dai dieci anni, quando un bambino si avvicina alla pubertà, il normale sviluppo cognitivo lo rende più consapevole di se stesso e della sua posizione nel gruppo, alzando la posta in gioco in tutte quelle occasioni di competizione nelle quali i giovani maschi vanno consumandosi: chi è più forte, chi piace di più alle ragazzine, chi prende i voti migliori, chi gioca meglio a basket, chi è più ricco e ha le cose migliori, chi riesce ad avere il sopravvento nei loro scontri verbali.
    Il desiderio di autonomia di un ragazzo, il fatto che ora sia sottoposto a una minor supervisione degli insegnanti e il suo desiderio di svincolarsi dall'influenza dei genitori, ne fa una recluta volontaria nella cultura del gruppo dei suoi coetanei.

    Allo stesso tempo, il gruppo pretende da lui un'adesione completa, e lo metterà in ridicolo ogni qualvolta egli non si conformerà. Non importa se si tratta dei programmi televisivi che guarda, dei libri che legge, delle scarpe che porta, del colore delle calze, della lunghezza dei calzoncini, del taglio dei capelli, del suono della risata o altro: qualsiasi cosa un ragazzo faccia o dica di diverso dal suo gruppo può essere, e di fatto sarà, usata contro di lui.
    I cambiamenti fisici di questa età - l'altezza, la muscolatura, la voce e la comparsa dei peli sul viso, per esempio - non fanno che aumentare l'imbarazzo di un adolescente.

    Quasi tutti i ragazzi nascondono la propria sofferenza, perché ammetterla sembra una debolezza. E tutti cercano, se appena è possibile, di giocare d'anticipo, spostando l'attenzione sugli altri per distorgliela da sé. In questa guerra psicologica nessuno è al sicuro, né ci sono veri "vincitori". Quando si inoltrano in questa età così incerta, i giovani maschi hanno un disperato bisogno di modelli di ruolo, e nella maggioranza dei casi l'immagine dominante della maschilità (o "mascolinità", come dicono "gli esperti"...) richiede sempre forza e stoicismo.
    Fra di loro i ragazzi si impegnano in una continua guerra psicologica. I più grandi tormentano i più piccoli - sopraffacendoli grazie alla superiorità fisica - e i più piccoli li imitano, creando un ambiente che contrappone il forte e il debole, il simpatico e l'antipatico, chi ha il potere e chi non ce l'ha, il "branco" ispirato alla conformità e il ragazzino che in un modo o nell'altro non riesce ad adeguarsi alle aspettative del gruppo.

    In proposito riporto dei fatti accaduti negli anni Novanta negli USA; fatti che, comunque, accadono dappertutto.

    Un pomeriggio era capitato un episodio significativo nella sala di ritrovo di una scuola della East Coast; un alunno di prima media, spalleggiato da alcuni amici dall'aria contrita, finse di essere sconvolto per la morte del padre. Un altro ragazzino lo avvicinò per consolarlo, credendo sinceramente che l'altro si trovasse nella più triste delle circostanze.
    Dopo aver preso in giro il suo premuroso compagno per diversi minuti, l'altro confessò l'inganno - i suoi genitori erano vivi e vegeti - e una volta trionfalmente rivelato lo scherzo, lui e i suoi amici si fecero una gran risata.
    Il ragazzo compassionevole, che si sentiva stupido e rabbioso per essere caduto nella trappola, diventò lo zimbello degli altri. E imparò la lezione: la prossima volta, non sarebbe stato tanto lesto a mostrare compassione.

    E ancora:
    Al compleanno di un bambino che non riscuoteva le loro simpatie, un gruppo di ragazzi cantò per lui la tradizionale canzoncina, ma finse di essersi dimenticato il suo nome. Quando l'imbarazzo del festeggiato fu palese, essi si scusarono e poi tirarono fuori la torta: un blocco di ghiaccio ricoperto di glassa.
    Negli spogliatoi della palestra, alcuni ragazzi urinarono sui vestiti dei compagni e nelle bottiglie del loro shampoo. Ci furono casi di "strizzamento dei capezzoli", dolorosi e umilianti per la vittima. I ragazzi facevano gli svenevoli e si strofinavano contro i compagni bersagliati dalle molestie. A volte mettevano dei preservativi usati o della spazzatura fra i loro vestiti o nei loro armadietti.

    In genere, né la vittima né i suoi amici riportavano questi incidenti agli insegnanti, soprattutto perché sapevano che gli atti erano di natura talmente intima e così chiaramente dolorosi che qualsiasi adulto, insegnante o genitore, li avrebbe disapprovati; ci sarebbero stati dei castighi e le ripercussioni avrebbero potuto essere peggiori dell'incidente originale.
    Come se non bastasse, mostrare il proprio dolore sarebbe equivalso a un'ammissione di sconfitta e non avrebbe fatto che aumentare la vulnerabilità della vittima di fronte a nuove ondate di derisione e di attacchi. Chiunque sa che è così.

    Perché mai un ragazzo dovrebbe starsene seduto a disagio in classe preferendo trattenersi per un intero pomeriggio di lezioni piuttosto che mettere piede in bagno e liberarsi? Perché una fila di orinatoi aperti è un invito all'umiliazione. Tutto quel che ci vuole è una rapida spinta da dietro, e il ragazzo che perde l'equilibrio resta con i calzoni bagnati, ridicolizzato all'infinito. Non solo l'aggressore lo tormenterà; qualsiasi altro ragazzo abbia assistito all'episodio, o ne abbia anche solo sentito parlare, rincarerà la dose. Lo prenderanno in giro, e continueranno a mormorare e ridacchiare per l'accaduto finché qualcun altro, ancora più umiliato, non prenderà il suo posto.

    Altro caso accaduto sempre in una scuola americana:
    I membri della squadra di lacrosse portavano regolarmente in un campo due allievi di prima, dei tipi mingherlini, e li costringevano a battersi l'uno contro l'altro. Se avessero opposto resistenza il resto della squadra li avrebbe picchiati comunque.
    E così questi ragazzi più piccoli si battevano, mentre gli altri li videoregistravano per poi mostrare il filmato a tutta la scuola.

    Nonostante le apparenze, tutti i ragazzi vivono con paura in questa cultura della crudeltà.
    Essi inoltre aderiscono al suo codice e sono fedeli ai suoi princìpi anche se molto spesso non li sentono propri, perché lo considerano un inevitabile banco di prova della loro virilità.*
    (*O il "Grande Impossibile", come la definiscono le popolazioni Fox, degli Altopiani Orientali di Papua Nuova Guinea.)
    In ognuna di queste lezioni di prepotenza, paura e tradimento, un ragazzo è trascinato lontano dalla fiducia, dall'empatia e dal legame con gli altri.
    Questo è quanto i giovani maschi - che successivamente saranno uomini - hanno da perdere abbracciando la cultura della crudeltà.
    Ciò che invece imparano da essa è un comportamento emotivamente circospetto, quel fare guardingo col quale tantissimi uomini (troppi) si accostano alle relazioni umane per il resto della loro vita.




    Per concludere:
    Solitamente, in terapia, le femmine adolescenti combattono contro un eccesso di sentimento. Si concentrano troppo sulle reazioni emotive proprie e altrui.
    Nel caso degli adolescenti maschi vale invece esattamente l'opposto.
    Le ragazze tendono a sentirsi a proprio agio nel parlare dei propri alti e bassi emotivi con le amiche; i ragazzi, in genere, evitano di discutere i propri sentimenti con chiunque.
    Lottano da soli; e questo ha sovente conseguenze tragiche.

    Spessissimo, uomini e ragazzi si identificano in un'immagine romantica dell'isolamento.
    Al cinema, i bambini vedono il gelido rifugio artico di Superman: la sua remota, straordinaria, cristallina Fortezza della Solitudine. Quando la pressione che gli deriva dal vivere fra i mortali diventa eccessiva - con tutte quelle incessanti lotte fra il bene e il male, per non parlare delle complicazioni sentimentali - Superman scompare nella sua fortezza per starsene in pace con i propri pensieri.
    Batman, tormentato dal fatto di aver perso i genitori in tenera età, si dedica a un'incessante lotta contro il male, ritirandosi, fra un episodio e l'altro, nella sua buia e desolata "Bat Cave", un rifugio sotterraneo pieno di marchingegni, tecnologie computerizzate e una serie di straordinari meccanismi, ma assolutamente privo di conforto emotivo.

    Questi eroi dei fumetti vanno e vengono dalle loro fortezze senza problemi.
    Ma quando i ragazzi sono tagliati fuori dai legami realmente significativi con i genitori, gli amici e i coetanei, si ritrovano ad affrontare le pressioni sociali dell'adolescenza da soli.
    Senza aiuti esterni, e male equipaggiati per scoprire una via che li porti fuori dal loro nascondiglio, molti ragazzini finiscono per arenarsi, sprofondando sempre più nell'isolamento emotivo ed edificando mura sempre più alte e robuste intorno alle proprie emozioni, fino a cancellare completamente ogni traccia di sé.

    La chiusura in se stessi è uno dei segni più comuni di sofferenza emotiva fra i maschi nella prima fase dell'adolescenza e può lasciar presagire un'ulteriore discesa nella depressione e, molto spesso, l'adozione di comportamenti autodistruttivi.
    Un ragazzo che non abbia autentiche interazioni sul piano emotivo perde l'opportunità di una significativa crescita in quell'ambito.
    Per tutti noi, lo sviluppo psicologico e personale si realizza nel momento in cui riusciamo a guardare in faccia ciò che ci disturba, lo comprendiamo e sappiamo escogitare un modo positivo di reagire.

    Di fronte a una causa di turbamento, un ragazzo emotivamente isolato reagirà invece cercando un capro espiatorio e dando la colpa dei propri problemi agli altri o alle circostanze.
    Ciò che né lui, né i suoi genitori realizzano è che questo suo sforzo di tagliarsi fuori dalla famiglia, dalle emozioni e da qualsiasi riflessione sul proprio stato mentale è un'operazione logorante.
    Quando i ragazzi riescono a metterla a segno, non fanno altro che rendersi ancora più infelici (purtroppo).

     
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  13. COSMOS1
     
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    non ho detto ke non dovresti, ho kiesto xkè...

    dire che gli uu immaturi non sanno comprendere le emozioni altrui è come dire che i bambini non sanno scopare

    c'è un tempo x tutto, a tutto si matura

    è solo questione di tempo e di opportunità

    e io credo che nessuno possa morire prima di aver avuto il tempo e l'opportunità per diventare ciò che è

    ki è fortunato a 15 anni, ki è sfortunato a 90

    ma alla fine se un uomo non diventa un uomo, la responsabilità è solo sua :-------:
     
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  14. silverback
     
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    Sì, COSMOS1, ma il discorso è più complesso.

    CITAZIONE (COSMOS1 @ 10/11/2008, 18:19)
    c'è un tempo x tutto, a tutto si matura

    è solo questione di tempo e di opportunità

    Non sempre e non per tutti è così.
    C'è anche chi non matura mai.

    CITAZIONE (COSMOS1 @ 10/11/2008, 18:19)
    ma alla fine se un uomo non diventa un uomo, la responsabilità è solo sua :-------:

    Dipende.
     
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  15. COSMOS1
     
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    QUOTE (silverback @ 10/11/2008, 18:25)
    QUOTE (COSMOS1 @ 10/11/2008, 18:19)
    ma alla fine se un uomo non diventa un uomo, la responsabilità è solo sua :-------:

    Dipende.

    da cosa?
     
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196 replies since 6/12/2006, 20:15   6288 views
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