varie...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Renato-
     
    .

    User deleted



    CITAZIONE
    Quando la parità dà alla testa:
    http://psicologipesaro.it/psi-depilazioni/...ni-maschile.php




    Estendere all'uomo la cura del corpo come se questa avvesse per l'uomo la stessa importanza e significato di quella femminile.
    Un altro capitolo della parità dei sessi.
    Ma nell'inganno della cura del corpo come potere seduttivo sulla donna ci cascano molto più gli uomini.
     
    Top
    .
  2. silverback
     
    .

    User deleted


    Il Messaggero, sabato 23 ottobre 2004
    _______________________________________

    MONDO MASCHIO
    Non c'è futuro per le gondoliere e le centurione - [alias invidia femminile]

    di ANTONELLA BORALEVI* [*la stessa che 9 anni fa ha scritto il libro NEL CUORE DEGLI UOMINI - I sentimenti maschili messi a nudo; un libro che ve lo "raccomando"...]
    _______________________________________

    A VEDERLA in fotografia, del gondoliere Alexandra Hai ha tutto: la statura,
    le spalle larghe, i muscoli alle braccia, perfino i capelli corti da maschio senza
    grilli per la testa. Ma non c'è stato verso. Poteva essere, voleva essere la prima
    gondoliera della storia veneziana. Ci ha provato per tre volte, due ricorsi dopo
    la prima bocciatura e alla fine l'ultimo esame. Alexandra in gondola sotto i ponti
    e la commissione esaminatrice accanto con la lancia.
    Ma ha fatto "troppi errori tecnici", l'ha riconosciuto anche lei.
    E dunque è tornata a fare quello che ha sempre fatto: il marinaio sui vaporetti
    veneziani. Intanto, a Roma, sulla spianata del Colosseo dove i turisti giapponesi,
    americani, russi e anche le scolaresche e le comitive di Cantù e di Acetosella si
    spintonano per conquistare la foto con il centurione in corazza di cartapesta, una
    ragazza italiana, con i riccioli da leonessa e il pettorale per i seni, ci ha provato
    anche lei. Si è sistemata con il suo spadone in un angolo defilato, ha atteggiato
    il sorriso, gonfiato i bicipiti e zac. Eccoli lì intorno, tutti i centurioni maschi regolamentari,
    arrabbiatissimi e perfino indignati da tanta faccia tosta.
    Si è mai vista una centuriona romana? Forse che Giulio Cesare o Tiberio o chi si
    voglia, avevano la corazza per il seno prosperoso? No davvero, si sono detti l'un
    l'altro i centurioni da fotografia. E la sconosciuta aspirante è stata liquidata.
    Non prima di aver ottenuto la foto a spada sguainata che vedete qui accanto.
    Diciamo la verità: una battaglia per pilotare lo Shuttle o per comandare una corazzata,
    è comprensibile. La guerra della gondola e dello spadone è assai più modesta, negli
    obiettivi e nei fatti. Ma in fondo si può capire. La gondola, perché la ragazza è tedesca,
    di origine, e lo spadone, perché di sicuro la ragazza è romana.
    Ognuna di loro deve, a modo suo, essersi sentita perfettamente autorizzata.
    E poi, ormai, alle donne non è più precluso quasi nulla, nemmeno il collegio militare,
    figuriamoci una gondola o la mascherata da centurione. Però qui entra in gioco l'amor
    proprio di categoria. I centurioni da fotografia e i gondolieri sono professionisti del
    turista e praticano un saldo orgoglio di casta. Inoltre, devono difendere il loro orticello,
    in tempi di vacche magre come questi. E chi mai si farebbe fotografare con il centurione
    Gino, potendo invece esibire agli amici la centuriona con le tette d'oro?
    E chi non vorrebbe scorrazzare per i rii con una gondoliera con il nasino all'insù, pure
    lei meraviglia esotica da mostrare al ritorno a casa?
    Quando le donne si sono messe in testa di fare le netturbine, le scaricatrici di porto,
    le tassiste, le camioniste, nessuno dei colleghi ha avuto nulla da eccepire.
    Invece: gondola e spadone: vietati.
    Ma non è discriminazione: è guerra di mercato. Però le donne sono furbe.
    Vedrete, magari, domattina, sulla spianata del Colosseo, ci saranno dieci Messaline
    in peplo con lo scollo e non ci sarà nulla da fare.

    _______________________________________________

    >... ha tutto, la statura, le spalle larghe, i muscoli alle braccia, perfino i capelli corti da maschio senza grilli per la testa.

    Ora, tralasciando il "piccolo" particolare che una femmina per quanto muscolosa possa essere sempre femmina rimane, credo proprio sia giunta l'ora (anche per i più scettici) di prendere definitivamente atto del fatto che queste femminucce moderne sono realmente malate, malate di invidia nei confronti del genere maschile.
    Tra l'altro (e qui mi ripeto), attendo con "ansia" il giorno in cui una femmina, dico solo una, riuscirà a pensare, inventare, creare, costruire qualcosa di diverso da ciò che l'uomo ha già pensato, inventato, creato e costruito (*); anziché tentare di scimmiottare (male) gli uomini in tutto e per tutto.
    ((*) Probabilmente - e se mai accadrà...- bisognerà attendere ancora qualche secolo...)


    >... ci saranno dieci Messaline in peplo con lo scollo e non ci sarà nulla da fare.

    Capito?
    No, dico, seriamente: ma come si può portar rispetto a tipe del genere?

    _________________________________________-

    P.S. Voi conoscete qualche uomo che si "strappa i capelli" o che "protesta" perché non ha le mestruazioni o non può partorire?
    Io no.

    Edited by silverback - 6/10/2006, 20:12
     
    Top
    .
  3. silverback
     
    .

    User deleted


    D la Repubblica delle Donne; 22-28 ottobre 1996 n.22
    ______________________________________

    IL MASCHIO IN SERIE B?
    Le statistiche sostengono: perde colpi sul lavoro,
    si ammala più spesso, vive meno di lei.
    Il sesso forte è diventato fragile.
    Ma questa non è una vittoria, per le donne.
    E la vera speranza sta in una società che
    sia per tutti più dolce

    di Luisa Grion

    Torna il secondo sesso, ma stavolta le donne non c'entrano.
    Sono gli uomini ad essere destinati ad un futuro fatto di svantaggi.
    Studiano meno delle loro compagne, cominciano ad avere serie difficoltà
    nel sopportare la loro concorrenza sul lavoro, perdono colpi in famiglia
    e nella società. Come padri sono ancora troppo distratti, come mariti
    sempre meno appetibili. Maschi soli e senza lavoro, dove andrete
    a finire? In realtà, dire che oggi il potere è in mano alle donne è una
    sciocchezza. Ma non si può negare il fatto che mentre loro vanno
    avanti gli uomini segnano il passo: lo dicono i numeri.
    Le donne si stanno dando da fare e non ci sarà crisi o disoccupazione
    che possa farle tornare sui loro passi.
    Partiamo dalla scuola: i ragazzi l'abbandonano più facilmente rispetto
    alle loro compagne di banco e così facendo, almeno in teoria, si giocano
    parte del futuro. A che tipo di lavoro saranno destinati in una società
    che richiede di apprendere di tutto e di più. In Italia il fenomeno è più
    evidente nelle scuole superiori. Secondo l'Istat, nei cinque anni di corso
    se ne vanno in media il 9,8% dei maschi contro il 6,8% delle femmine.
    Stesso rapporto nelle bocciature: il 20,5% dei ragazzi ripete l'anno contro
    l'11,6 delle femmine. Nelle coppie giovani sempre più spesso è la donna
    che ha studiato di più, che si laurea prima e con i voti più alti.
    "Riesce meglio non tanto perché studi tanto di più", spiega Alessandra
    Graziottin, sessuologa, "ma perché ha più energia".
    Le donne oggi hanno un vantaggio psicologico sull'uomo perché si considerano
    e sono considerate outsider.
    "Non subiscono il peso del dover riuscire per forza e questo le rende più
    determinate. Al degrado della scuola i ragazzi reagiscono più passivamente.
    Perdono tempo. Sono convinta per esempio che la liberalizzazione delle
    droghe leggere sarebbe per loro molto più devastante che per le ragazze".
    Quanto al lavoro, la battaglia per l'occupazione non risparmia nessuno.
    Ma non è vero che in tempi di crisi le donne sono le prime ad uscire dal
    mercato del lavoro. O meglio, se il Sud effettivamente piange (il 30% delle
    ragazze figura tra i giovani senza lavoro) al Nord le cose vanno meglio.
    In Lombardia, fra il 1990 e il '94, gli occupati hanno subìto una contrazione
    di 152 mila unità. Sono "sparite" 39 mila donne, ma i maschi falciati sono
    stati 131 mila. Nel frattempo aumentano le donne laureate e aumentano,
    con lentezza, le lavoratrici indipendenti. Insomma è vero che continuano a
    esserci più uomini che donne occupate, ma se si guarda ai nuovi ingressi
    le femmine corrono più dei maschi. Le avvocatesse iscritte all'albo rappresentano
    solo il 6% del totale nella fascia sopra i 42 anni, ma volano al 42% nella fascia
    sotto i trenta. In alcune regioni (Abruzzo, Friuli, Veneto e Lombardia) tra le
    nuove leve il sorpasso è già un dato di fatto, e con l'ultimo concorso in
    Magistratura sono entrate nella professione più donne che uomini.
    Nello Stato, di dirigenti se ne vedono ancora poche (20,9% nel servizio
    sanitario, 19,4 negli enti di ricerca, 16,6 nei ministeri e solo 5,8 nelle aziende
    autonome), ma nel privato le donne a capo di aziende sono in rimonta.
    Detto questo, non tutto è dipinto di rosa.
    "Attenzione", avverte Linda Laura Sabbadini, dirigente dell'Istat, "è vero che
    c'è una forte volontà delle donne ad entrare nel mercato del lavoro, ma la
    disoccupazione femminile, specialmente quella di lungo periodo, è molto alta.
    Molto più alta rispetto ad altri Paesi, come la Svezia per esempio. E il fatto
    è dovuto anche alla rigidità del mondo del lavoro e allo scarso utilizzo di
    strumenti come il part-time". Aspettando una politica per il lavoro che le aiuti,
    le donne possono intanto contare sulla loro maggiore elasticità e capacità di
    affrontare le fasi critiche. Nel fare un contratto ad una donna un'impresa risparmia.
    In Italia le femmine lavorano il 28% in più degli uomini, ma guadagnano il 30%
    in meno. Le occupate si accontentano di stipendi più bassi rispetto ai loro
    colleghi. Accettano più facilmente compiti che non corrispondono al titolo di
    studi o alle loro aspettative, una volta che hanno conquistato un posto non
    lo vogliono mollare. E il futuro è dalla loro parte. Secondo un'indagine pubblicata
    dall'Economist per gli uomini trovare lavoro sarà sempre più difficile, a meno
    che non imparino ad adattarsi e ad accettare mansioni che fino ad ora hanno
    sdegnosamente considerato "roba da femmine". Crescono infatti le occupazioni
    destinate tradizionalmente alle donne. Secondo il ministero del Lavoro americano
    da qui al 2002 le professioni in più rapido sviluppo saranno l'assistenza a
    domicilio e all'infanzia, il computer e i data processing, i servizi legati alla sanità
    e tutto ciò che ruota attorno al mondo del business. Tutti ruoli che gli uomini
    fino ad ora hanno snobbato. Il loro problema non sta nelle donne che "rubano"
    il posto, ma nel fatto che escono dal mercato mentre le femmine ci entrano.
    Negli anni '60 lavoravano quasi tutti i capifamiglia e meno della metà delle donne.
    Oggi in Europa la percentuale di uomini in età da lavoro ma costretti a stare a
    casa è passata dall'8 al 22%. Per le donne la tendenza è inversa: nello stesso
    periodo la loro quota fuori dal mercato occupazionale è scesa dal 58 al 44%.
    In America le percentuali sono diverse: lavorano il 60% delle donne e il 75%
    degli uomini. La parità è perciò prevista entro il 2005. Cosa resta da fare, alle
    donne, per vivere felici? Imparare a delegare. Vinta o quasi la battaglia con il
    lavoro, ora si tratta di vincere quella contro il tempo. E qui le cose si mettono
    male, perché le donne che lavorano fuori continuano a sobbarcarsi da sole
    l'organizzazione della casa e della famiglia. Per quelle con buoni stipendi non
    è un grosso problema, ma le meno fortunate rischiano di mettere in gioco la
    loro libertà, la salute e a lungo andare la vita di coppia. All'entrata delle donne
    nel mondo del lavoro non ha fatto seguito quella degli uomini nel mondo della
    casa. Se ne occupano di più rispetto al passato, ma non lo fanno ancora abbastanza.
    Secondo una recente indagine Istat in una coppia con figli dove entrambi sono
    occupati gli uomini dedicano in media un'ora e mezza al giorno al lavoro familiare
    contro le quattro e mezza delle loro compagne. Per quanto riguarda invece
    il tempo libero, il rapporto è più o meno invertito. Ed è chiaro che per le donne
    questo rappresenta un supplemento di stress. Loro si sentono sempre più
    stanche e demoralizzate, gli uomini sono sempre più confusi, sempre meno
    a loro agio. Non è forse il caso di dar loro una chanche? Potrebbe rivelarsi
    un vantaggio anche per noi. Ora che il loro ruolo di sostenitori economici è in crisi,
    proviamo a coinvolgerli di più nella cura della casa e della famiglia. In fondo,
    da questo dipende il benessere di tutti. Perché, come sintetizza efficacemente
    John Ermisch, professore del Britain's Economic and Social Research, "Per gli
    uomini le incertezze sul mercato del lavoro finiscono per diventare incertezze
    sul mercato del matrimonio".
    "Una repubblica delle amazzoni, alle donne, non conviene", interviene Alessandra
    Graziottin. "Fino all'ultimo dopoguerra gli uomini e le donne non hanno avuto
    possibilità di scegliere: ai primi obbligatoriamente il ruolo di Ulisse, alle seconde
    quello di Penelope. Domani avremo la possibilità di ritagliarci il nostro ruolo in
    base alle attitudini, alla nostra personalità. Ci sono uomini che preferiscono una
    vita più tranquilla di quella desiderata dalle loro compagne e che si rivelano
    ottimi padri e mariti. Lasciamoli fare. Ci sono donne tenaci, che sembrano avere
    addosso la voglia e la capacità di rovesciare il mondo. Lasciamole fare. Smettiamola
    di considerare un difetto la minore aggressività maschile".
    Forse, uomini, potete sperare in una tregua.


    La situazione in Italia:

    1996
    2.483.261 iscritti alle superiori di cui
    1.236.664 femmine (49,8%)
    1.246.597 maschi (50,2%)

    1995-1996
    311.053 matricole universitarie di cui
    147.551 maschi (47,4%)
    163.502 femmine (52,6%)

    1995
    20.010.000 occupati di cui
    12.933.000 maschi (64,9%)
    7.077.000 femmine (35,1%)
    2.725.000 in cerca di lavoro di cui
    1.311.000 maschi (48,1%)
    1.414.000 femmine (51,9%)

    1993-1994
    498.407 diplomati di cui
    253.055 femmine (50,8%)
    245.352 maschi (49,2%)
    98.057 laureati di cui
    51.784 femmine (52,8%)
    46.273 maschi (47,2%)

    (Fonti: Min. Pubblica Istruzione, Istat e Censis)
    ___________________________________________________

    E VISSE INFELICE E SCONTENTO

    Uomo rilassati, il tuo impero è finito. Niente più draghi da uccidere, principesse
    da salvare, duelli all'alba per difenderne l'onore. Per anni ti è stato chiesto di essere
    un eroe, un cacciatore, un Superman senza debolezze, né malattie. Ma ora è finita.
    Lo assicura la scienza, lo annunciano i mass media con grande evidenza. E forse
    qualche esagerazione. L'ultima volta, pochi giorni fa, sull'inglese Guardian.
    I dati scientifici sono spietati: l'uomo diventa vulnerabile, addirittura il nuovo
    sesso debole nelle previsioni degli esperti citati dal quotidiano inglese.
    "Essere maschio è un pericolo maggiore per la salute".
    E avanti con i dati: il fumo, l'obesità, l'alcol aumentano i rischi di malattia e possono
    portare alla morte ancora prima dell'età della pensione. Gli uomini hanno il doppio
    di possibilità, rispetto alle donne, di morire di tumore al polmone. I maschi sotto i 65
    si ammalano facilmente di disturbi alle coronarie: tre volte e mezzo in più delle partner.
    Tra i 15 e i 34 anni ci sono gli incidenti stradali a falcidiarli, molto più delle loro prudenti
    compagne. In particolare sarebbero a rischio gli uomini tra i 15 e i 44 anni, secondo le
    statistiche del governo britannico: cioè quelli più impegnati negli studi e nella professione.
    E passiamo alla lunghezza della vita: gli uomini nati tra il 1985 e il 1990 possono sperare
    di arrivare a 72 anni, le donne a 78. Il Guardian sfata un altro luogo comune: le grandi
    crisi depressive che portano al suicidio sono più maschili che femminili, quattro volte di più.
    E così si entra nel campo delle emozioni. Secondo un'indagine pubblicata pochi giorni
    fa dalla British Men's Counselling Association, gli uomini preferiscono non affrontare
    direttamente i propri problemi, ma scansarli per esempio buttandosi sullo sport
    o su altre attività che permettano loro di scaricare le tensioni. Oppure si rifugiano
    in un bicchiere di vino o birra. Ma attenzione, in questo modo i problemi aumentano,
    perché l'alcol crea anche difficoltà di erezione. E inevitabilmente, problemi nella coppia.
    Così in Inghilterra cominciano a farsi sempre più numerosi i "consultori" specializzati
    nei problemi maschili. A Londra è appena nato un centro di salute per uomini.
    Il sesso, il rapporto con il padre, le discussioni con la fidanzata...Che sforzo parlarne,
    dopo anni di silenzio. Non sempre si riesce a far uscire quell'inferno di cose nascoste
    dentro. E ogni tanto salta fuori la tentazione di tornare ai vecchi sistemi.
    Una sera, al diavolo tutto,complessi infantili e liti coniugali comprese.
    C'è la partita in tv e il frigo è pieno di birra.


    Teresa Serrao
    __________________________________________________

    Due opinioni:
    "Il domani è delle donne"

    Nuovi lavori, nuova mentalità; niente competizione tra i sessi e tanta fantasia.
    Non è una favola in rosa, ma la previsione di Domenico De Masi, docente di sociologia
    all'università "la Sapienza" di Roma. Anche la rivista inglese The Economist prefigura
    un domani al femminile: un mercato del lavoro sempre più orientato verso i mestieri
    creativi tradizionalmente coltivati dalle donne; una crescente disoccupazione maschile.
    Ma secondo il settimanale gli uomini "prigionieri in casa non resisteranno per molto
    e potranno esserci conseguenze sociali pesanti. I segnali di questa rivoluzione sono
    già evidenti dall'America all'Europa.

    Professor De Masi, l'Economist esagera?
    "Assolutamente no. La nostra società si sta orientando
    verso una maggiore creatività e le possibilità di lavoro stanno
    diminuendo: allora la domanda è "chi si prenderà i posti migliori?".


    Lei ha già una risposta?
    "Sì, credo che il domani sarà tutto delle donne".

    Non le sembra di correre troppo? Le leve
    del potere sono ancora in mano al sesso forte.

    "E' vero, ma siamo in una fase di transizione. Il cosiddetto
    sesso forte non manterrà per molto tempo il potere: l'ha
    gestito male, privilegiando la competizione. Per troppo
    tempo la società industriale ha fatto una divisione netta
    tra razionalità e creatività, maschile e femminile.
    E il bene, nella mentalità comune, stava da una parte sola.
    Gli uomini hanno trascurato del tutto la fantasia, che è
    rimasta patrimonio femminile. Ora il maschio paga tutto
    questo e forse comincia a fare autocritica. Diciamolo,
    siamo stati prepotenti".


    E con le donne, cosa cambierà?
    "Spero che sappiano servirsi delle loro qualità: stando lontane
    dai bottoni del comando hanno potuto sviluppare altre caratteristiche,
    come la creatività, la capacità di stare con gli altri, giocare...".


    E' una prospettiva credibile?
    "Spero di sì. Per ora temo che le donne vogliano solo vendicarsi
    del maschio. E' come nella rivoluzione marxista: un gruppo sociale
    prende coscienza, si coalizza, combatte. Così è successo alle donne.
    Ma è difficile cambiare subito le regole. Nella lotta si usano gli stessi
    strumenti del nemico. D'altra parte se si deve stare all'inferno meglio
    da carnefici che da vittime".


    E' finita questa fase?
    "Si cambierà di nuovo, arriverà la società androgina, con le qualità
    migliori dell'uno e dell'altro sesso. Parole d'ordine, introspezione e fantasia;
    al bando la razionalità esasperata. Ma attenzione, tutta questa soluzione
    è in mano alle donne".

    __________________________________________________________

    "Ma la strada resta lunga"

    Laura Balbo insegna Sociologia all'università di Ferrara.
    Anche lei condivide l'analisi dell'Economist:
    "Evidenzia una tendenza che sicuramente c'è. Bisogna però
    vedere se è davvero generalizzabile. In America e in Inghilterra
    questo avanzamento delle donne è più marcato rispetto ad altri Paesi.
    In Italia certi meccanismi di rallentamento attenuano l'impatto: da noi,
    c'è una cultura molto tradizionalista. E' però vero che molto dipende
    dal tipo di classe sociale: per le più alte cariche pubbliche si va verso
    una totale parità e l'uomo manterrà comunque il suo spazio.
    Per le mansioni più basse, invece, le donne hanno preso il sopravvento,
    occupando la maggior parte delle posizioni del terziario. Si stanno
    poi facendo alcuni esperimenti che dovrebbero agevolare il lavoro
    femminile rendendolo sempre più compatibile con la vita familiare.
    In alcuni ospedali francesi, per esempio, le dottoresse e le infermiere
    hanno diritto a un servizio di lavanderia interno.
    Sempre più spesso, all'ufficio è annesso l'asilo nido dove portare i bambini
    per non avere problemi di trasporto. Tutti passi che aiutano le donne
    ad andare avanti: gli effetti si vedranno fra pochi anni, quando queste
    ragazze diventeranno adulte e ci sarà una nuova generazione".




     
    Top
    .
  4. silverback
     
    .

    User deleted


    Riporto un articolo di Ida Magli pubblicato il 13 gennaio 1995 su L'Espresso.
    In quell'occasione su tale settimanale venne trattato il tema delle molestie sessuali in versione femminile.
    Titolo del pezzo di Daniela Minerva:"SESSO/E' LA DONNA CHE COMANDA? Ragazzo, adesso ti uso io". [...]

    IL GUAIO E' QUEL COSO CHE SI ECCITA

    Il dibattito sulle molestie sessuali di cui sarebbero vittime i maschi nasce soltanto
    oggi e, naturalmente, nasce in Occidente, perché soltanto oggi e soltanto in Occidente
    sta cambiando il rapporto di potere fra femmine e maschi. Non è più in assoluto e in
    tutti i casi il maschio, il soggetto del potere. Di questo rapporto non si è mai parlato,
    malgrado gli interminabili discorsi sulla sessualità che accompagnano la nostra storia,
    semplicemente perché era ovvio che il possesso del pene e il possesso del potere
    fossero la stessa cosa. E su questa base, implicita e inamovibile, era costruita tutta
    l'organizzazione della società. Per questo i maschi non soltanto non si sono mai
    lamentati di essere oggetto di molestie sessuali, ma anzi consideravano giusto, piacevole,
    necessario che le donne cercassero di attirarli, di sedurli, di tentarli: semplicemente
    perché, comunque, sedotti oppure no, eccitati oppure no, erano loro a detenere il
    potere. Anzi, era un dovere delle donne fare in modo di sollecitare il loro desiderio, di
    metterli nell'unica condizione prevista, l'unica utile, nel rapporto maschio-femmina:
    l'eccitazione del "coso", del membro, dell'organo per eccellenza, non nominabile per
    la sua "numinosità" se non attraverso una lunga serie di nomignoli allusivi, ma che era
    il vero interlocutore dato che (lo afferma Lévi-Strauss, e non io) "il dialogo fra uomo e donna non c'è mai stato".
    Dunque, fra maschi e femmine era l'eccitazione del pene a stabilire la comunicazione, ma
    sul binario dell'assoluta autorità maschile. Oggi, viceversa, non è più così: le donne giungono
    a detenere il potere e, di conseguenza, a stabilire il rapporto attraverso la sessualità.
    Ma è qui che scatta la difficoltà insuperabile, in cui si trovano incastrati sia i maschi che
    le femmine: fra loro c'è ancora quel "coso" che detta le sue condizioni, condizioni naturali.
    Si eccita o non si eccita, desidera o non desidera. E tanto più nega le sue prestazioni
    quanto più la situazione di potere non corrisponde al metro di misura sul quale il potere
    si è sempre retto: l'erezione, appunto. Il maschio, allora, e con lui tutta la società, scopre
    che la costruzione simbolica su cui si sono fondati fino ad oggi i rapporti di potere, quella
    dell'erezione, è entrata in crisi perché un modello culturale è sempre globale, e nessun
    simbolismo si regge a lungo quando è privo della sua base concreta.
    Se si afferma che il potere è di tutti, visto che esaltiamo la democrazia, adesso sappiamo
    che questa affermazione non è più un gioco, una finzione (come continuano a pensare i
    nostri politici), perché è scattato il limite di guardia, quello simbolico-concreto: l'erezione.
    E si capisce, anche, perché potere ed erezione fossero funzionali e interscambiabili:
    all'erezione non si comanda, e la merce più preziosa, checché ne dicano gli antropologi,
    sono i maschi. Una donna può sempre essere costretta alla penetrazione, ma senza erezione
    non esiste rapporto. E' in atto, perciò, in Occidente una trasformazione culturale senza
    precedenti che, coinvolgendo il rapporto fra i sessi, coinvolge simultaneamente il mattone
    di fondazione del potere.


    Edited by silverback - 4/11/2004, 19:18
     
    Top
    .
  5. tyrtix
     
    .

    User deleted


    Niente male quest'ultimo articolo... dà ottimi spunti di riflessione.
    Tuttavia la redattrice pecca enormemente di ingenuità, e infatti, il tempo le ha dato torto.
    Si vede da questo articolo quanto le persone siano miopi difronte al cambiamento e alla reale velocità con il quale questo avviene. Nel 95 molte cose erano pura fantascienza, oggi sono reali.

    Del resto, scusate, ma chi di noi non sarebbe contento di avere la lavanderia sul lavoro?? e perchè non chiediamo cone diritto che lo stato passi ai maschi single un'addetto/a alle pulizie di casa?
     
    Top
    .
  6. silverback
     
    .

    User deleted


    D la Repubblica delle Donne; 4-10 marzo 1997 n.40

    Questioni erotiche di Shere Hite

    Macchine perfette per il sesso
    Quanti luoghi comuni, ancora oggi, sul corpo femminile.
    Meno "potente" di quello maschile, inadatto all'erotismo...
    invece siamo fatte per godere. Come e più degli uomini.



    Sono in molti a pensare che l'organo sessuale femminile (il clitoride)
    sia più piccolo di quello maschile. L'origine di questa falsa convinzione
    è da ricercarsi nel fatto che il clitoride è per buona parte interno, mentre
    il pene è esterno e aumenta le proprie dimensioni durante l'eccitamento.
    In realtà anche il clitoride durante questa fase si dilata in maniera analoga,
    ma risulta meno visibile perché la maggior parte di esso resta nascosto
    nel corpo femminile.
    L'anatomia sessuale dell'essere umano nasconde ancora innumerevoli
    segreti. E' stato a cavallo tra gli anni '60 e i '70, del resto, che la scienza
    ha cominciato ad occuparsi seriamente dell'argomento, e la strada da
    percorrere è tutt'altro che breve. La mancanza di studi concreti sulla
    conformazione anatomica interna della donna ha fatto sì che per tutto il
    XX secolo molti, Freud compreso, ritenessero che l'organo e l'orgasmo
    maschile fossero più grossi, più potenti, più rapidi, eccetera. Ciò che nessuno
    ancora sapeva è che le donne possiedono, all'interno del proprio corpo,
    la medesima quantità di tessuto che gli uomini hanno all'esterno, una complessa
    struttura che aumenta di volume e dimensioni esattamente come il pene che,
    riempendosi di sangue, si inturgidisce. In altre parole, la struttura clitoridea
    interna al corpo femminile è grande né più né meno come il pene e si dilata,
    durante la fase dell'eccitamento, sino a contenere la stessa quantità di sangue.
    Il pene ha all'interno due condotti che, riempendosi di sangue, ne determinano
    l'erezione; due "tubi" analoghi sono presenti anche nella donna, sebbene
    siano collocati in due punti diversi: uno scorre ai lati della vulva, l'altro si trova al
    di sopra delle sue labbra.
    Le donne apprezzano, in genere, la stimolazione praticata nella zona del clitoride
    esterno, vale a dire verso la parte anteriore della vulva; è il punto su cui la
    maggior parte concentra la stimolazione durante la pratica autoerotica, sino
    al raggiungimento dell'orgasmo. Alcune amano massaggiare direttamente il
    clitoride, altre l'intera zona pubica; a qualcuna piace un approccio deciso, a qualcun'altra
    un tocco più delicato. I modi per stimolarsi o farsi stimolare sono innumerevoli:
    un leggero sfregamento, una serie di movimenti ritmici, la sottile vibrazione di un
    dito, la carezza della lingua o della mano, e tutti possono condurre a un orgasmo
    che non ha origine tanto dal punto in cui si concentra la stimolazione, quanto piuttosto
    dalle profondità del corpo e dalla zona attorno all'apertura della vagina.
    L'orgasmo e le piacevolissime contrazioni che lo seguono sono percepibili all'interno
    della vagina e nella parte inferiore della struttura clitoridea.
    Che cosa accade, invece, alle donne che raggiungono l'orgasmo durante il rapporto
    sessuale (un terzo circa di quelle da me intervistate)? Alcune riescono a stimolarsi,
    durante la penetrazione, come nella pratica autoerotica. Esistono vari modi per farlo.
    Per esempio, chi si masturba con le gambe chiuse, magari ripiegate sullo stomaco,
    può facilmente riprodurre questo tipo di stimolazione mettendosi a cavalcioni del
    partner e sfregando l'esterno della vagina contro il suo corpo. Un altro modo per
    raggiungere l'orgasmo durante il rapporto sessuale consiste nello stimolare con la mano
    (propria, o del partner) il clitoride, amplificando così l'effetto della masturbazione con quello della penetrazione vaginale. Il fatto che il mondo occidentale abbia ignorato per millenni il concetto stesso
    di "stimolazione clitoridea" è prova evidente di come la nostra cultura abbia volutamente
    soffocato la conoscenza dell'anatomia femminile per impedire alle donne di godere
    del proprio corpo. Come può esistere, infatti, una cosa se non ha neppure un nome?
    E una pratica di cui nessuno mai parla, sarà o no "legittima"?
    E' vero che nel corso del ventesimo secolo la pratica sessuale di coppia ha cominciato
    ad includere anche un minimo di "riscaldamento" che preparasse la donna alla penetrazione,
    ma è solo da una quindicina d'anni che le donne hanno imparato a chiedere espressamente
    la stimolazione clitoridea e a considerarla parte integrante del rapporto sessuale.
    I luoghi comuni sull'orgasmo femminile e il modo "giusto" per raggiungerlo possono
    risultare per molte un potente mezzo di dissuasione, che impedisce loro di esplorare
    appieno la sessualità o di viverla nel rispetto delle proprie esigenze.
    L'orgasmo, per la maggior parte delle donne, non si verifica come si vede in molti film
    o si legge in certi libri d'amore, ma dando ascolto al nostro corpo e assecondando
    ritmi e tempi. Ma non dimentichiamo che la maggior parte di noi è cresciuto in ambienti
    familiari dai quali l'argomento sesso (specie al femminile) era più o meno bandito, come
    migliaia di donne hanno rivelato nell'ambito del Rapporto Hite sulla Famiglia.
    Io vorrei invertire questa pericolosa, in fondo umiliante tendenza, e ricordare a tutte le
    donne che siamo belle, che il nostro corpo è bello, e dobbiamo essere fiere dei sentimenti
    e delle senzazioni che sa regalarci. Godiamone appieno, usiamolo nel modo che più ci
    piace, perché appartiene solo a noi. L'orgasmo, oggi, è divenuto parte integrante della realtà
    femminile, della pienezza della nostra vita. E' qualcosa che le donne possono regalare a se
    stesse oppure scegliere di condividere con il partner.
    E' parte della nostra identità. Di ciò che siamo orgogliose di essere.

    _______________________________________________

    > Come e più degli uomini

    ... embè...

    Edited by silverback - 6/10/2006, 20:14
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Lupus in fabula

    Group
    Administrator
    Posts
    5,462

    Status
    Offline
    Ritengo si tratti di un bell'articolo, Silver, che non toglie nulla alla maschilità; una volta tanto un articolo per la maggior parte non antimaschile, scritto da una donna.
    Penso sia vero, anzi sacrosanto, che anche la donna abbia diritto ad una "giusta" e corretta sessualità, ed in questo l'uomo può fare la sua parte.
    Non possiamo, in effetti, solo chiedere e rifiutarci a a priori di "dare", come linea di principio.

    Il fatto che l'orgasmo femminile esista e possa essere anche notevolmente più intenso di quello maschile credo sia risaputo da tempo, (tra l'altro le filosofie orientali lo dicono da millenni) soltanto alla cosa non è mai stata data pubblicità. (Che poi siano soltanto un terzo delle donne questa è una cosa che andrebbe indagata dal mondo scientifico, dalla medicina)
    Come al solito chi aveva ed ha il potere di decidere cosa comunicare e cosa no alla massa, ha scelto di non propagandare determinate informazioni.
    Io ho una mia idea sul perchè di tale scelta. Idea probabilmente fantasiosa e forse proprio inesatta, ma, -strano-, tutte (tutte) le strade sembrano condurre lì, proprio a quella idea.


    p.s.

    solo una cosa potrei contestare dell'articolo
    CITAZIONE
    ...ricordare a tutte le
    donne che siamo belle, che il nostro corpo è bello, e dobbiamo essere fiere dei sentimenti
    e delle senzazioni che sa regalarci. Godiamone appieno, usiamolo nel modo che più ci
    piace....


    Ecco, potremmo ricordare all'articolista che anche all'uomo piace pensare e fare la stessa cosa. Però forse vi è qualche "conflitto d' interessi" ?
    Alla maggioranza delle donne, ad esempio, piace farlo solo con chi conoscono da anni, ed hanno sempre mille dubbi e tremila perplessità. Mentre all'uomo va bene anche quella appena conosciuta.
    Inoltre all'uomo piace godere della propria fisicità senza secondi fini, mentre per la donna
    questi ultimi sembrano proprio indispensabili.
    Penso sarebbe bello trovarsi almeno a metà strada.

    Edited by Reduan - 17/11/2004, 00:06
     
    Top
    .
  8. -Renato-
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    L'orgasmo, oggi, è divenuto parte integrante della realtà
    femminile, della pienezza della nostra vita. E' qualcosa che le donne possono regalare a se
    stesse oppure scegliere di condividere con il partner.
    E' parte della nostra identità. Di ciò che siamo orgogliose di essere.



    Sono invidiose anche dell'orgasmo maschile.L'orgasmo femminile è la ennesima menzogna femminista volta a fr credere la donna uguale a tutti i costi all'uomo.
    La donna vuole essere simile all'uomo in tutti i sensi e nel contempo vuole celebrare se stessa svalorizzando l'altro.
    ma questo comportamento manifesta la incapacità di accettarsi come tale, cioè come donna.
    Nella guerra antimaschile la donna vede come modello l'uomo.Lo vuole distruggere, ma nello stesso tempo vuole diventare come lui.Anche nel piacere sessuale.
     
    Top
    .
  9. silverback
     
    .

    User deleted


    Caro Red,
    so benissimo che l'orgasmo femminile può essere anche più intenso di quello maschile (esistono pure donne multiorgasmiche, così come ci sono quelle che non se ne vengono mai): su questo punto non ho nulla da dire.
    E non ho alcunché da obiettare neanche riguardo al fatto che la donna abbia diritto ad una giusta e corretta sessualità: ci mancherebbe.
    Quello che non reggo più, ormai da anni, è questa ridicola contrapposizione, questo continuo, assurdo confronto/scontro con e contro l'uomo. (Altrimenti perché scrivere "Come e più degli uomini"?.)
    Paragonare la sessualità femminile a quella maschile è semplicemente un non senso.
    E' un non senso perché siamo diversi, perché loro sono XX e noi XY, perché il livello di ormoni androgeni che scorre nelle vene degli uomini è nettamente superiore, perché la sessualità femminile è meno genitale e più mentale, perché l'uomo (a meno che non soffra di disfunzioni sessuali) gode sempre, perché gli uomini - di norma - sono naturalmente più promiscui delle donne ed hanno più bisogno di puro e semplice sesso rispetto a quest'ultime. ( Tradotto: siamo diversi, profondamente diversi - come ben sai, del resto.)
    Questo è insopportabile, Red, questo.
    Non certamente il fatto che le donne rivendichino il diritto a godere.
    Tra l'altro trovo pure assurdo che la Hite (al pari di tutte le femministe) affermi che solo negli ultimi anni le donne hanno imparato a chiedere espressamente la stimolazione clitoridea, oppure che soltanto nel XX secolo gli uomini hanno iniziato a "riscaldare" le femmine prima della penetrazione.
    Seriamente: ma tu credi che nei secoli passati nessuno praticasse con le proprie fidanzate e mogli cunnilingus, fellatio, etc.? Pensi che nessun uomo "riscaldasse" la propria partner? Magari che fosse un "fenomeno" limitato a una minoranza di persone?
    Io no. Non credo assolutamente a tutte queste storielline femminil/femministe che ci vengono propinate ormai da decenni.
    Tornando al presente, credo che la domanda da porsi sia un'altra, cioè questa: gli uomini di oggi hanno diritto a godere?
    Considerando che le appartenenti al genere femminile molto spesso se la tirano e quasi mai sono gratis, direi proprio di no.

    Edited by silverback - 17/11/2004, 04:11
     
    Top
    .
  10. Paolo S.
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (silverback @ 17/11/2004, 02:37)
    Caro Red,
    so benissimo che l'orgasmo femminile può essere anche più intenso di quello maschile (esistono pure donne multiorgasmiche, così come ci sono quelle che non se ne vengono mai): su questo punto non ho nulla da dire.
    E non ho alcunché da obiettare neanche riguardo al fatto che la donna abbia diritto ad una giusta e corretta sessualità: ci mancherebbe.
    Quello che non reggo più, ormai da anni, è questa ridicola contrapposizione, questo continuo, assurdo confronto/scontro con e contro l'uomo. (Altrimenti perché scrivere "Come e più degli uomini"?.)
    Paragonare la sessualità femminile a quella maschile è semplicemente un non senso.
    E' un non senso perché siamo diversi, perché loro sono XX e noi XY, perché il livello di ormoni androgeni che scorre nelle vene degli uomini è nettamente superiore, perché la sessualità femminile è meno genitale e più mentale, perché l'uomo (a meno che non soffra di disfunzioni sessuali) gode sempre, perché gli uomini - di norma - sono naturalmente più promiscui delle donne ed hanno più bisogno di puro e semplice sesso rispetto a quest'ultime. ( Tradotto: siamo diversi, profondamente diversi - come ben sai, del resto.)
    Questo è insopportabile, Red, questo.
    Non certamente il fatto che le donne rivendichino il diritto a godere.
    Tra l'altro trovo pure assurdo che la Hite (al pari di tutte le femministe) affermi che solo negli ultimi anni le donne hanno imparato a chiedere espressamente la stimolazione clitoridea, oppure che soltanto nel XX secolo gli uomini hanno iniziato a "riscaldare" le femmine prima della penetrazione.
    Seriamente: ma tu credi che nei secoli passati nessuno praticasse con le proprie fidanzate e mogli cunnilingus, fellatio, etc.? Pensi che nessun uomo "riscaldasse" la propria partner? Magari che fosse un "fenomeno" limitato a una minoranza di persone?
    Io no. Non credo assolutamente a tutte queste storielline femminil/femministe che ci vengono propinate ormai da decenni.
    Tornando al presente, credo che la domanda da porsi sia un'altra, cioè questa: gli uomini di oggi hanno diritto a godere?
    Considerando che le appartenenti al genere femminile molto spesso se la tirano e quasi mai sono gratis, direi proprio di no.

    Silver, sono pienamente d'accordo con te, in particolare sottoscrivo questa tua frase:

    CITAZIONE
    gli uomini di oggi hanno diritto a godere? Considerando che le appartenenti al genere femminile molto spesso se la tirano e quasi mai sono gratis, direi proprio di no.


    Parole sante.
     
    Top
    .
  11. Barnart
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (silverback @ 16/11/2004, 20:47)
    1- Questioni erotiche di Shere Hite

    2- Macchine perfette per il sesso


    3- Quanti luoghi comuni, ancora oggi, sul corpo femminile. Meno "potente" di quello maschile, inadatto all'erotismo... invece siamo fatte per godere. Come e più degli uomini.


    4- In altre parole, la struttura clitoridea
    interna al corpo femminile è grande né più né meno come il pene e si dilata, durante la fase dell'eccitamento, sino a contenere la stessa quantità di sangue.


    5- Che cosa accade, invece, alle donne che raggiungono l'orgasmo durante il rapporto sessuale (un terzo circa di quelle da me intervistate)?


    6- è prova evidente di come la nostra cultura abbia volutamente soffocato la conoscenza dell'anatomia femminile per impedire alle donne di godere
    del proprio corpo.


    7- Io vorrei invertire questa pericolosa, in fondo umiliante tendenza, e ricordare a tutte le donne che siamo belle, che il nostro corpo è bello, e dobbiamo essere fiere dei sentimenti e delle senzazioni che sa regalarci.


    L'orgasmo, oggi, è divenuto parte integrante della realtà femminile, della pienezza della nostra vita.


    Vado telegrafico perché tanto, (Entità Potenti permettendo) staremo qui per molto tempo.

    1- "Questioni di male-bashing" altro che erotiche.

    2- Macchine estremamente imperfette per il sesso. Chi lo dice? S. Hite poche righe sotto.

    3- C'è un luogo comune, una leggenda universale alla quale è ora di porre termine: che la donna sia erotica. Quello femminie non è il genere erotico. Erotico è M, mentre F non ne è che lo stimolo: F è erotizzante non erotica.

    4- La capacità di godere dipenderebbe dalla vastità dei tessuti interessati all'eccitazione. Ergo: l'uomo che ce l'ha più grande ha orgasmi più lunghi/elevati.

    5- Vedi al punto 2. Invece il 100% degli uomini ha l'orgasmo durante il rapporto...

    6- "Volutamente soffocato": eccola qua la Colpa! Ecco il passaggio centrale cui tutto il resto fa da contorno.

    7- Le donne sono belle!? Chi l'avrebbe mai detto! Ci voleva davvero S. Hite e bisognava attendere il XXI secolo perché le donne incominciassero a sospettare di essere belle. Sarà dura farglielo credere, ma la geniale Hite e la sua scuola prima o poi ci riusciranno. Ci voleva il femminismo per insegnare agli uomini che la femmina deve essere scaldata e che si possono usare lingua, mani, oggetti, fiori, ghiaccio etc etc.
    Freud e l'invidia del pene? Ha ragione Renato: è invidia dell'orgasmo maschile: facile, garantito, estremo.

    La Hite è insuperabile. Assolutamente inarrivabile fuoriclasse del men-pushing.

    (Motivazioni e argomentazioni di cotante perentorie dichiarazioni, ...in futuro).

    Rino

     
    Top
    .
  12. silverback
     
    .

    User deleted


    Un sondaggio risalente al 1998 (uno dei tanti...) su un campione di 1.100 femmine tra i 18 e i 60 anni,
    intervistate per una ricerca dell'Istituto Asper, diede questi risultati (che la dicono lunga):

    - il 47,2% finge l'orgasmo

    - il 33,6% non riesce a raggiungerlo durante l'amplesso

    - il 12,2% non ha mai provato l'orgasmo

    Non solo: risultò anche che il 18,5% di queste dee del sesso
    temeva (teme...) di non essere capace di soddisfare il partner


    Edited by silverback - 6/10/2006, 20:16
     
    Top
    .
  13. silverback
     
    .

    User deleted


    IO donna, 2 marzo 2002

    L'immaginario erotico maschile:
    una "condanna" per le donne in tv
    [alias "le colpe maschili"]

    "Di solito Michele Santoro mi piace, ma non ho apprezzato la puntata
    della trasmissione Sciuscià sulla bellezza in televisione. Chi costringe le
    donne a ridurre il naso, a farsi gonfiare i seni? La Parietti, per esempio,
    che parla tanto: chi glie l'ha fatto fare di arrotondarsi le labbra in quel
    modo grottesco?"
    mi scrive Franco Di Pirro da Milano.
    La mia prima considerazione? Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
    Eppure Alba Parietti ha spiegato con molta chiarezza e molta intelligenza
    quale sia il meccanismo che spinge le donne a seguire un modello di bellezza
    rigoroso e punitivo: magrissime, ma con seni gonfi e labbra come palloncini.
    Una donna inesistente nella realtà, che purtroppo deve sollecitare il gusto
    estetico e sensuale di un mondo maschile dalla fantasia nel suo insieme
    molto convenzionale. Un corpo improbabile, irreale e plastificato, che sta fra
    la popolarissima bambola Barbie e le visioni esotiche della pubblicità.
    Alba Parietti è stata, ripeto, molto chiara: guardate i grandi conduttori televisivi,
    i comici, gli opinionisti: ce n'è forse uno davvero bello? In effetti agli uomini
    in tv non si chiede che siano belli, ma comunicativi, disinvolti, preparati, intelligenti.
    A una donna si chiede, invece, che sia bella. L'intelligenza, la preparazione,
    la cultura non contano niente. Se ci sono, ben vengano, ma non saranno certo
    all'origine di una scelta televisiva. Alba, che pure era bellissima prima di ogni
    artificio chirurgico, si è sentita ricattata come le altre, ha dovuto adeguarsi.
    Tutte le donne, messe di fronte al modello, si sentono inadeguate.
    Una volta ho sentito un chirurgo plastico che diceva: da me vengono soprattutto
    donne giovani e belle, scontente di sé, impaurite, che vogliono essere diverse
    da quelle che sono. Non le viene, allora, un dubbio: che questa cultura sia tanto
    misogina da spingere le donne addirittura a odiarsi?

    Dacia Maraini

    > che questa cultura sia tanto misogina (?) da spingere le donne addirittura a odiarsi?

    Edited by silverback - 6/10/2006, 20:17
     
    Top
    .
  14. silverback
     
    .

    User deleted


    http://www.nelvento.net/archivio/68/femm/maschio.htm

    http://www.filiarmonici.org/sacca.html
     
    Top
    .
  15. Paolo S.
     
    .

    User deleted


    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze.../mittring.shtml
     
    Top
    .
2651 replies since 1/4/2004, 00:38   55314 views
  Share  
.