La bufala dell' 8 MARZO

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  1. Guit
     
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    CITAZIONE (lelen @ 3/3/2008, 22:56)
    Giusto Toni. Ma si tratta di tragedie con responsabilità diverse: i morti sul lavoro sono (disgrazie a parte) la conseguenza dell'avidità mpadronale e rispecchiano una disparità di classe. Le donne invece che sono morte si presume, in quella maldetta fabbrica sono vittime di due carnefici:
    il maschilismo, da non confondere semplicemente con l'uomo, che lede la dignità femminile e il padrone che se ne frega dei diritti delle operaie.

    Ma no. No. No. No. No.

    Stiamo all'anno zero.

    Non tiene. E' assurdo, inconsistente, per nulla equidistante. Un giudizio inquinato e sincronico.

    Questo è leggere la storia con una lente verde e dire che il mondo una volta era ricco di vegetazione.



    La morte sul lavoro è un dramma maschile, quindi non è interpretabile solo come condizione di classe ma necessariamente anche come condizione di genere.

    Condizione di genere maschile, non femminile.

    Questa società uccide maschi sul lavoro, non femmine.

    Se le femmine muoiono nelle fabbriche per maschilismo allora, i maschi muoiono nelle fabbriche per femminismo.

    Visto che ci muoiono più uomini, l'indicatore pende per una società più femminista che maschilista.


    L'ipocrisia della propaganda femminista è riuscita a rivoltare l'evidenza storica, solo per prevaricare sugli uomini. Non certo per giustizia.

     
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186 replies since 8/3/2004, 14:03   4926 views
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